ACCOGLIERE UN BAMBINO VIOLATO:



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Transcript:

ACCOGLIERE UN BAMBINO VIOLATO: UNA SFIDA POSSIBILE? M.T.PEDROCCO BIANCARDI, MACERATA 14.11.09

PARLEREMO DI. Contro chi la sfida? I costi di una sfida evitata o persa Le precondizioni indispensabili per vincere E anche questione di linguaggio E questione di competenza E questione di integrazione Una presa in carico globale La vittima al centro Il sostegno a chi accoglie Conclusione

CONTRO CHI LA SFIDA? Contro stereotipi e pregiudizi familistici Contro la cecità dell adultocentrismo Contro il pregiudizio di irrecuperabilità Contro la profezia che si autodetermina Contro gli attacchi di depressione Contro l indifferenza di potenziali sostegni Contro l ignoranza sui bisogni dei bambini E una sfida che tutti gli adulti impegnati con bambini vittimizzati si trovano ad affrontare.

MA SE SI EVITA LA SFIDA. I costi sono altissimi, non solo per la vittima, ma per la società Bianchi D., Moretti E. (2006), Vite in bilico, Ist. Innocenti : una ricerca sulle conseguenze Le vite compromesse in età adulta: ONU 2006 L allarme di ONU, OMS e ISPCAN Tutti i bambini accolti nei nostri servizi o nelle nostre case, rischiano vite in bilico dalla nostra superficialità e incompetenza.

LE PRECONDIZIONI INDISPENSABILI Di pensiero: riconoscere il trauma del maltrattamento Credere che i bambini hanno diritti e bisogni a cui gli adulti devono rispondere Soprattutto hanno bisogno di protezione dai rischi che genitori e ambienti inadeguati possono provocare loro Credere che la buona relazione è terapeutica e che la psiche è plasmabile Sapere che prima della legge del sangue c è il loro benessere Di azione: proteggere tempestivamente Ascoltarli attentamente e riconoscere la loro sofferenza Cercare, fino a trovarli, gli aiuti competenti indispensabili Occuparsi di loro con competenza e senza pregiudizi.

E ANCHE QUESTIONE DI LINGUAGGIO Il bambino non fa capricci: manda messaggi Il bambino mal - trattato, trascurato è vittima Di violenza fisica, emotiva, sessuale, assistita La violenza è una patologia relazionale grave, contagiosa, ereditaria, cronica, degenerativa Il bambino vittima di violenza è danneggiato, non malato, deve essere protetto e riparato La famiglia maltrattante deve essere diagnosticata e recuperata, se valutata recuperabile in base a precisi parametri.

E QUESTIONE DI COMPETENZA Non tutti possono occuparsi di bambini maltrattati E necessaria una precisa competenza sui fattori di rischio e di protezione E capacità empatica per interagire con loro I maltrattamenti subiti li rendono diffidenti I sensi di colpa li chiudono in se stessi I bambini capiscono di chi possono fidarsi.

E QUESTIONE DI INTEGRAZIONE Nessun operatore può presumere di fare da solo: solo un équipe può aiutare questi casi Le professionalità un gioco sono numerose: sanitarie, psicologiche, sociali, educative, diversamente specializzate per adulti e per bambini, impegnate in un lavoro integrato Solo la rete può salvare, ma bisogna evitare che diventi una ragnatela Solo insieme si riconosce e cura il trauma.

UNA PRESA IN CARICO GLOBALE Come per non vedere bisogna essere in tanti e tutti d accordo così per riparare bisogna attivare una grande alleanza, un gioco di squadra Il bambino violato ha subito un trauma, era sano ma è stato danneggiato: nell immagine di sé (decolpevolizzazione), nell autostima (scuola), nell affettività (famiglia), nella socialità (amicizie), nel futuro (progetti) La riparazione impegna su tutte queste aree.

LA VITTIMA AL CENTRO Come per le vittime di trauma fisici, anche per il trauma psicologico la salute è prioritaria: Com. Stampa AIMMF, 8.3.08 Ma, a differenza del trauma fisico, il trauma emotivo non è diagnosticabile con una TAC Per riconoscerlo è indispensabile la libertà da pregiudizi, la competenza professionale, un osservazione accurata, l attivazione di neuronispecchio, spesso in sonno

IL SOSTEGNO A CHI ACCOGLIE A diversi livelli di gravità, chi accoglie un bambino deve fare i conti con il trauma Quindi non può essere lasciato solo: educatori e affidatari devono essere valorizzati e ascoltati sui bambini che accolgono, perché sono i testimoni della loro quotidianità, spesso dolorosa e complessa I servizi non possono lavorare per i bambini senza un confronto sereno e continuo con chi condivide la loro vita.

CONCLUSIONE PURTROPPO SEMBRA CHE LE CICOGNE MIOPI SIANO NUMEROSE, E LA SFIDA E COMPLESSA. MA IN GIOCO CI SONO BAMBINI CHE HANNO IL DIRITTO DI ESSERE AMATI, CIOE PROTETTI E CURATI, PER CRESCERE.