Ripartizione di una forza orizzontale Metodo delle rigidezze

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Transcript:

ESERCITAZIONE 2 Flavia Masella Ripartizione di una forza orizzontale Metodo delle rigidezze L obiettivo di questa esercitazione è quello di calcolare come viene ripartita una forza orizzontale (ad esempio la forza sismica o del vento) applicando il metodo delle rigidezze sui vari telai che compongono una struttura. PARTE 1 Struttura in c.a. del tipo Shear Type Disegno un impalcato semplice in c. a. del tipo Shear Type, ovvero avente tutti nodi ad incastro e travi considerate infinitamente rigide flessionalmente rispetto ai pilasti. La sezione dei pilastri 0.5x0.3m è stata orientata lungo il telaio cercando di ottenere l inerzia maggiore contro le forze esterne orizzontali. Per avvicinarci al modello Shear Type su Sap è stata aumentata di molto le inerzie delle travi. Disegnata la struttura e stabilita un origine (0,0) individuo i telai nel piano xy. I pilastri svolgono anche il ruolo di controventi reagendo alle forze orizzontali. Questi controventi per il solaio rappresentano vincoli cedevoli elasticamente e possono essere schematizzati con una molla(una per ogni telaio).

Successivamente, passando alle tabelle excell, viene calcolata la rigidezza traslante associata ai controventi e, poiché la tecnologia utilizzata è quella del telaio Shear Type, la rigidezza è: Tramite un altra tabella excell vengono riportate le rigidezze di tutti i telai(controventi), orizzontali e verticali, e le relative dal punto (0,0) Considerata la densità di massa uniforme su tutto l impalcato è stato calcolato il centro di massa (coincidente in questo caso con il centro d area) suddividendo l impalcato in due geometrie elementari uguali tra loro. Il centro di massa è nel punto medio della retta che congiunge i centri dei due rettangoli.

calcolo le rigidezze totali sia verticali che orizzontali (come somma delle rigidezze dei singoli telai) e da esse ricavo il centro di rigidezza e la rigidezza torsionale totale: Disegno quindi nel modello Sap i centri di rigidezza e di massa appena calcolati Questa operazione ci permette di verificare se l impalcato subisce una traslazione ( nel caso in cui la retta d azione della forza passi per il centro delle rigidezze) o una rotazione. Si effettua l analisi dei carichi sismici per ricavare la forza sismica che agisce nel centro di massa in accordo con le NTC del 2008. Si calcola il carico totale G permanente e Q accidentale sommando i carichi degli elementi per unità di superficie ed utilizzando la combinazione sismica in cui è presente Ψ (coefficiente di contemporaneità) che dipende dagli utilizzi della struttura. Nel calcolo della forza sismica viene introdotto un coefficiente di intensità sismica c che tiene conto della sismicità del luogo. A questo punto si determinano le ripartizioni sismiche sui controventi e gli effetti cinematici (traslazione e rotazione rigida).

FORZA LUNGO X (applicata nel centro di massa) FORZA LUNGO Y (applicata nel centro di Massa) Entrambe le analisi su Sap hanno dato come esito una traslazione abbinata ad una rotazione(seppur minima).quest ultima è dovuta alla mancata coincidenza di centro di massa e centro di rigidezza.

PARTE 2 Struttura in acciaio In questa seconda parte dell esercitazione, partendo dall impalcato disegnato per la parte 1, utilizzo una struttura in acciaio composta non più da telai di tipo shear type ma avente travi con rigidezza flessionale finita e incernierate ai pilastri. Anche in questo caso i pilastri sono stati disposti cercando di ottenere l inerzia maggiore contro le forze orizzontali. Come nella parte precedente vengono individuati i telai e viene stabilito un punto che diviene origine degli assi xy Si passa quindi ad excell e viene calcolata la rigidezza traslante associata ad i controventi, questa volta utilizzando la formula corrispondente alla rigidezza di telai di tipo non shear type ma, come già espresso in precedenza, incastrati a terra ed incernierati nella parte superiore in corrispondenza del nodo con le travi e aventi travi con rigidezza flessionale finita. K= 3EI l 3

Attraverso la stessa metodologia utilizzata nella parte 1 individuo il centro di massa e il centro di rigidezza N.B. Prima di applicare le forze sismiche sul centro di massa individuato nel modello di SAP inserisco le cerniere interne Applico ora le forze sismiche (utilizzo le stesse della parte 1) nel centro di massa in entrambe le direzioni e noto una traslazione ed una rotazione abbastanza accentuata.

Decido di analizzare il comportamento che avrebbe la struttura a seguito dell inserimento di un controventamento a Croce di Sant Andrea volto a diminuire la distanza tra centro di massa e centro delle rigidezze cercando così di diminuire conseguentemente la rotazione e la traslazione della struttura. Si nota subito una riduzione della traslazione lungo l asse X (dato che la croce inserita va ad agire proprio sulla rigidezza della struttura lungo questo asse) ed anche una diminuzione della rotazione che, non solo viene quasi annullata, ma anche invertita di senso. Questo dimostra come l avvicinamento del centro delle rigidezze al centro di massa migliori il comportamento di una struttura sottoposta a forze orizzontali. Deformata senza Croce di Sant Andrea Deformata dopo l inserimento della Croce di Sant Andrea Estraendo gli spostamenti dei singoli nodi dalle tabelle ricavate su Sap posso mettere a confronto i due casi e notare quantitativamente la differenza.