Igiene mirata, disinfezione sicura



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Igiene mirata, disinfezione sicura

HD3 BIOSOLVE PLUS BIOFOAM NEUTRAFOAM Ammollasano Squagliagrassi Scioglicroste Schiumaperfetta UN ECOSISTEMA IN CONTINUA EVOLUZIONE LA GENESI LA STRUTTURA PORTANTE La natura stupisce ed affascina sempre risultando dinamica e creativa anche nel microcosmo quasi impercettibile e invisibile degli agenti patogeni. Alcuni stipiti batterici hanno la capacità di aggregarsi in una comunità eterogenea organizzata in grado di comunicare e interagire al fine di proteggersi da condizioni ambientali sfavorevoli, grazie alla formazione di una capsula di sopravvivenza resistente all attività biocida di disinfettanti e antibiotici (nonché di altre aggressioni esogene (temperature sfavorevoli, irradiamento da raggi ultravioletti). La formazione di biofilm è un fenomeno multifase che si consolida in rapida e irreversibile sequenza se non viene circoscritto con tempestività. Il processo prende il via con l ancoraggio di microrganismi liberamente fluttuanti (microflora planctonica) su una superficie sulla quale aderiscono inizialmente attraverso deboli e reversibili forze elettromagnetiche: se questi pionieri non vengono immediatamente distaccati dalla superficie, possono ancorarsi stabilmente utilizzando organelli di fissazione cellulare denominati fimbrie. Gli stipiti colonizzatori hanno anche il compito di richiamare altri microrganismi mettendo a loro disposizione diversi siti di adesione cellulare cominciando così a posare i mattoni della matrice che fornisce solidità e integrità alla comunità. I microrganismi aderiscono alle superfici in quanto il materiale organico che le ricopre fornisce un ottimo pabulum e dopo l'adesione iniziano a produrre un polimero in cui rimangono solidamente incastonati: la Sostanza Polimerica Extracellulare che - una volta avviata la colonizzazione del biofilm - cresce e si sviluppa per divisione cellulare e per cooptazione di successive generazioni di batteri planctonici. La capacità di secrezione è ciò che distingue il biofilm da un semplice aggregato cellulare: infatti, qualsiasi microrganismo è in grado di secernere una certa quota di Sostanza Polimerica Extracellulare, ma la quantità prodotta dai microrganismi sessili è maggiore di quella dei loro analoghi planctonici, perché probabilmente è lo stesso meccanismo di adesione a fungere da catalizzatore.

La matrice è principalmente composta di polisaccaridi e la Sostanza Polimerica Extracellulare può essere altamente idrofila ma in alcuni casi idrofoba: comunque, la sua composizione non è mai uniforme, bensì tende a variare nello spazio e nel tempo aumentando con l età del biofilm. Tutte le strutture e le attrezzature non sanitizzate possono ospitare germi che nell'intervallo tra le operazioni di pulizia e disinfezione hanno tutto il tempo per colonizzarle: un nuovo biofilm è meno tenace di uno già consolidato, ma i germi presenti sono in ogni caso al riparo dagli agenti antimicrobici. MUTAZIONE GENETICA E AUMENTO DELLA RESISTENZA BATTERICA RUOLO DELLA BIOSICUREZZA DETERGENTI IN PRIMA LINEA (fase di sgretolamento) Quando un batterio si fissa su una superficie e partecipa alla formazione di biofilm attiva un differente gruppo di geni che lo rende effettivamente un organismo diverso dal suo antesignano. Attraverso tale meccanismo, la presenza di biofilm contribuisce ad aumentare significativamente la resistenza intrinseca del challenge batterico all azione di biocidi e antimicrobici, innalzando la soglia di rischio per la salute dell animale e del consumatore a causa della selezione di stipiti ad antibiotico-resistenza più elevata ( Joly et Freney, 1998). La quantità di un antibiotico necessaria per inibire lo sviluppo di batteri planctonici in sospensione si rivela meno efficiente nel caso degli stessi stipiti in forma sessile ovvero protetti dal biofilm: infatti, in tali circostanze, la concentrazione di principio attivo dovrebbe essere amplificata almeno 1000 volte. Attraverso il biofilm la diffusione di batteri saprofiti e patogeni diviene cronica e subdola soprattutto in assenza di razionali capitolati di biosicurezza mirati ad un efficace controllo dei punti critici di filiera. La conoscenza che tali dinamiche si verificano nell ecosistema di allevamento o di incubatoio deve indurre il responsabile sanitario a realizzare una serie di interventi indispensabili a gestire il Rischio Biofilm in funzione della: Identificazione del punto critico e dei fattori predisponenti alla formazione di biofilm. Tipologia di prodotti detergenti e igienizzanti e loro compatibilità con presidi ad attività disinfettante (es. Virkon S ph 2,6). Attività ed efficacia specifica in relazione ai materiali di struttura e alle condizioni ambientali. Sicurezza d impiego per la manodopera, compatibilità con le attrezzature di applicazione, ecoefficienza e biodegradabilità a tutela dell ambiente. Modalità di intervento con definizione intelligente di volumi di utilizzo, diluizioni efficaci e tempi di contatto. Il ruolo di un detergente è insostituibile in quanto rimuove la sostanza organica che protegge i batteri mettendoli a nudo e ottimizza così l efficacia di presidi ad azione disinfettante. Un buon detergente deve abbattere la carica microbica contaminante in misura pari al 90% (log 2) e la sua efficacia è generalmente influenzata da: Composizione chimica, ph e concentrazione: i detergenti alcalini rimuovono le proteine e i lipidi, mentre quelli acidi i depositi minerali (es. incrostazioni calcaree). Energia termica operativa: i grassi iniziano a sciogliersi a 35 C. Energia fisica di utilizzo: la pressione dell attrezzatura di applicazione (35 bar) è la chiave per ottenere condizioni di bagnabilità e schiumabilità ottimali.

Tempo di contatto (minuti): verificare sempre prima dell impiego la compatibilità di detergenti e disinfettanti con strutture e i materiali oggetto di trattamento (es. alcuni detergenti non sono adatti a materiali zincati, alluminio e/o altre leghe leggere). COLPIRE AL CUORE LA MICROFLORA CONTAMINANTE E SAPROFITARIA (fase di affondo) BIOFILM E BIOSICUREZZA: LINEE GUIDA DI INTERVENTO La microflora contaminante rappresenta dal 5 al 25 % del volume della matrice costituita in larga parte da acqua: l azione dei biocidi è quella di disgregare le strutture vitali della cellula batterica e/o di inattivarne i processi metabolici. Nel caso dell impiego di un presidio ad azione disinfettante (es. Virkon S ph 2,6) l efficacia biocida non deve mai risultare inferiore al 99,999% (log 5). L efficacia di un disinfettante è influenzata da: Composizione che determina il meccanismo d azione e la compatibilità con detergenti, igienizzanti o altri presidi biocidi. Attività biocida validata nei confronti di batteri, funghi, spore e virus: le attestazioni di efficacia devono essere rilasciate da laboratori indipendenti e certificati per tests eseguiti in condizioni reali di campo (acque dure, temperature, presenza di sostanze organiche interferenti). Limitare il Rischio Biofilm significa perseguire una strategia in grado di bucare sia le difese dei microrganismi sessili che le strutture portanti del biofilm: Rotazione programmata del detergente per favorire un alternanza di ph al fine di disgregare l organizzazione difensiva degli stipiti batterici, allargare le maglie della matrice del biofilm e favorire la penetrazione dei disinfettanti. Impiego di presidi medico chirurgici registrati (es. Virkon S ph 2,6) ad ampio spettro e comprovata efficacia d azione anche in presenza di biofilm: le modalità d uso sono funzione dell intensità dell azione biocida richiesta, delle condizioni ambientali e della compatibilità tra prodotto e contesto operativo. Pressing elevato e costante nel tempo con impiego di detergenti e disinfettanti di provata qualità ed affidabilità: una zona completamente pulita richiede un periodo di induzione per essere colonizzata e sviluppare biofilm: in assenza di agenti ad azione biocida il punto di non ritorno può essere raggiunto in (10-15 giorni circa). Frequenti time out per un monitoraggio programmato dell efficacia dei risultati e per uno scambio continuo di informazioni sugli esiti della strategia di intervento tra il responsabile della gestione sanitario ed i conduttori dell impianto. La normativa europea sui biocidi del 2001 e le successive modifiche e gli emendamenti del 2003 (EC n 2032/2003) e del 2005 (EC n 1048/2005) hanno lo scopo di introdurre un approccio più severo nella valutazione dei rischi collaterali per l uomo, gli animali e l ecosistema: nella scelta di prodotti e presidi di impiego, fare sempre riferimento ai regolamenti comunitari per assicurare un livello adeguato di protezione della salute umana e degli animali e di tutela dell ambiente. A sua volta, il regolamento europeo EU 648/2004 in vigore dal giorno 8 Ottobre 2005 pone vincoli più restrittivi sulla scelta degli agenti tensioattivi da utilizzare nella formulazione di prodotti detergenti. In base a tale normativa i tensioattivi, che possono avere effetti tossici nelle acque di superficie e possono impattare sull efficienza degli impianti di smaltimento delle acque reflue, sono sottoposti a metodi di prova più severi (ISO standard 14593:1999) per la verifica della loro biodegradabilità (mineralizzazione completa) al fine di salvaguardare l ecosistema acquatico.

Biofilm: linea detergenza Dupont Animal Health Solutions HD3 BIOSOLVE PLUS BIOFOAM NEUTRAFOAM Ammollasano Squagliagrassi Scioglicroste Schiumaperfetta Profilo prodotto Igienizzante-sanitizzante alcalino concentrato Detergente altamente alcalino ad elevato rendimento sgrassante ed emulsionante Scioglicalcare acido a schiuma attiva Detergente multiuso ad attività schiumogena long-acting con effetto lifting Composizione Formulazione multiattiva stabilizzata a base di detergenti non ionici, additivi alcalinizzanti e agenti sequestranti Miscela alcalina di tensioattivi non ionici e anfoteri in soluzione acquosa, sequestranti organici e soda caustica Miscela di acidi inorganici tensioattivi e agenti sequestranti ad azione sinergica Miscela di tensioattivi non ionici e anionici in soluzione acquosa attiva in acque dure ph (soluzione 1%) 10,5 11,5 2,3 7,3 Attività azione schiumogena azione sgrassante azione anticalcare azione distaccante Versatilità e diluizioni d impiego interventi di nebulizzazione 1:200-1:100 1:400-1:100 1:100-1:20 1:400-1:100 interventi schiumogeni 1:20 1:200-1:50 1:100-1:10 1:200-1:50 interventi di ammollo 1:200-1:100 1:200 - - Consigli e precauzioni Utilizzare su superfici in cemento, legno, plastica e resine composite Evitare detergenti anionici, acidi o agenti ossidanti o prolungato contatto con alluminio. Risciacquare prima di utilizzare presidi a ph acido Evitare contatto con ottone alluminio, materiale zincato Non miscelare con prodotti a ph acido Evitare forti agenti alcalini o ossidanti. Applicare localmente il prodotto concentrato per la rimozione di macchie di sporco ostinato Utilizzare in presenza di strutture in materiale zincato, alluminio o altre leghe leggere.

Detergenza: i 4 tempi di un azione multifase La superficie da pulire viene umidificata HD3, BIOSOLVE PLUS, BIOFOAM E NEUTRAFOAM SONO MARCHI REGISTRATI DI PROPRIETA DUPONT ANIMAL HEALTH SOLUTIONS Customer Helpline Unitec S.r.l. Via Canzio 10-20131 Milano telefono +39 02 469 4323 fax +39 02 498 1035 info@unitecitalia.it I detergenti contribuiscono ad una più omogenea distribuzione dell acqua di lavaggio e assicurano un grado uniforme di umidificazione delle strutture. I fabbisogni di acqua per le operazioni di lavaggio diminuiscono con un minore impatto ambientale per l immissione di una ridotta quantità di reflui (es. acque sporche e/o contaminate) La sostanza organica si sgretola sotto forma di piccole gocce e subisce facilmente il dilavamento L azione meccanica aiuta le molecole attive di superficie a frantumare il carico organico inquinante e a sospingerlo nell acqua. Spesso gli accumuli di sporcizia sono ancorati alle superfici attraverso la matrice lipidica del biofilm: in questi casi la soluzione detergente rimuove il biofilm frazionandolo in singole gocce. I detergenti contribuiscono quindi a ridurre i tempi di lavoro e i costi della manodopera aziendale nelle operazioni di pulizia e dei cosidetti lavaggi. La La superficie delle strutture assorbe il detergente La parte idrofilica della molecola attiva di superficie si fissa all acqua mentre la parte idrofobica si fissa alla sostanza organica. La sostanza organica rimane in sospensione nel liquido e non si rideposita sulle superfici pulite Il carico organico inquinante viene circondato e inglobato dai tensioattivi fino ad ottenere la completa rimozione, tramite l intervento di risciacquo, con acqua applicata ad alta pressione. Strutture e superfici sono in condizioni ottimali per essere disinfettate.