LAUREA TRIENNALE IN TECNICHE DI NEUROFISIOPATOLOGIA AUDIOMETRICHE E AUDIOPROTESICHE. Anno accademico 2007-2008 C.I. SCIENZE BIOMEDICHE II



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LAUREA TRIENNALE IN TECNICHE DI NEUROFISIOPATOLOGIA AUDIOMETRICHE E AUDIOPROTESICHE Anno accademico 2007-2008 C.I. SCIENZE BIOMEDICHE II PATOLOGIA GENERALE Prof. Lina Matera Lezione 7 L infiammazione cronica

Laurea in Biotecnologie Indirizzo Medico Patologia Molecolare Prof. Lina Matera Anno Accademico 2007-2008 Lezione 8. L infiammazione cronica

. INFIAMMAZIONE CRONICA L infiammazione cronica è un infiammazione di lunga durata in cui l infiammazione attiva, la distruzione del tessuto ed il tentativo di riparazione procedono simultaneamente

INFIAMMAZIONE E RIPARAZIONE Infiammazione e riparazione sono processi difficilmente separabili.

Gli aspetti istologici dell infiammazione sono: infiltrazione di cellule mononucleate macrofagi, linfociti e plasmacellule distruzione tissutale tentativi di riparazione con tessuto connettivo Sostituzione di tessuto (angiogenesi e fibrosi). In genere si avranno più cellule infiammatorie all inizio e più tessuto fibroso in fasi tardive.

Circostanze in cui si verifica l infiammazione cronica

In seguito ad infiammazione acuta quando lo stimolo persiste Frecce: 2. Superficie mucosa. 3: Superficie sierosa. 4: fibrosi Ulcera peptica dello stomaco

MICRORGANISMO RESISTENTE Polmone normale polmonite 1. Pareti alveolari ispessite. 2. organizzazione dell infiltrato infiammatorio nello spazio alveolare

L INFAMMAZIONE PIÙ MANIFESTARSI COME CRONICA FIN DALL INIZIO. con certi microrganismi a bassa virulenza, tipo quelli che danno reazioni da ipersensibilità ritardata (tubercolosi)

L INFIAMMAZIONE DA PROCESSO AUTOIMMUNITARIO PUO AVERE UN ESORDIO ACUTO (Insulite in diabete tipo I) SVILUPPARSI LENTAMENTE (distruzione delle articolazioni in corso di artride reumatoide).

Insulite in diabete tipo I

Tipi cellulari nell infiammazione cronica I granulociti sono più caratteristici dell infiammazione acuta, dove il loro effetto lesivo protegge l ospite distruggendo i microorganismi e frantumando il tessuto danneggiato Quando la loro azione è estensiva e sregolata i loro prodotti prolungano il danno tissutali e pronuovono l infiammazione cronica, i cui veri attori sono Macrofagi, linfociti, plasmacellule, talvolta eosinofili

I macrofagi attivati da vari mediatori chimici, quali citochine, endotossine o fibronectina secernono uno spettro di sostanze che mediano i vari aspetti della risposta infiammatoria. I prodotti dei macrofagi (metaboliti tossici dell ossigeno, proteasi) contribuiscono al danno dell infiammazione mentre altri fattori di crescita (PDGF, FGF and TGF Beta) e angiogenetici sono responsabili della fibrosi e dell organizzazione.

Esiti dell infiammazione cronica rigenerazione Riparazione

rigenerazione Recupero completo

Riparazione comprende la produzione di tessuto di granulazione, che rappresenta la proliferazione di piccoli vasi (angiogenesis o neovascolarzzazione). I fibroblasti proliferano e depositano collagene, che forma il tessuto connettivo fibroso o il tessuto cicatriziale e con il tempo (settimane o mesi) il tessuto fibroso andrà incontro ad un progressivo rimodellamento e maturazione.

Fattori che determinano l esito 1. tipo di risposta che un tessuto può dare 2. estensione del danno

tipo di risposta che un tessuto può dare Dopo infarto del miocardio si può avere fibrosi o cicatrizzazione dopo la morte delle cellule cardiache e la rimozione delle cellule infiammatorie.

tipo di risposta che un tessuto può dare Nel cervello, dopo un infarto e la morte del tessuto vi sarà una cistica riempita di tessuto fluido. Infatti i neuroni non possono rigenerare ed eccetto in alcune circostanze (ascesso) la fibrosi non ha luogo.

- tipo di risposta che un tessuto può dare. - estensione del danno Nel fegato. Se si tratta di distruzione conseguente ad infezione virale e il sottofondo del tessuto è intatto, si avrà completa rigenerazione. In caso di ascesso invece, dove si ha distruzione dell architettura, gli epatociti non rigenereranno e saranno rimpiazzati da un tessuto cicatriziale.

granuloma Si verifica contro batteri specifici on in presenza di sostanze irritanti poco digeribili. Il tipo predominante è il macrofago epitelioide, un macrofago attivato simile ad una cellula epiteliale. Il granuloma à una formazione con un nucleo di macrofagi epitelioidi, circondati da una cuffia di linfociti e plasmacellule e può anche a tempi molto tardivi dare una rima di fibrosi. Possono essere presenti cellule giganti n, del tipo di Langhan, spesso viste nei granulomi da tubercolosi o da corpo estraneo.

A sono confrontate nello stesso polmone zone interessate da tubercolosi (freccia 1: necrosi caseosa; freccia 2: aggregati granulomatosi) e (freccia 3): zona interessata da broncopolmonite di natura non tubercolare. B Ingrandimento maggiore Freccia 1: necrosi caseosa Freccia 2: aggregato di granulomi. C Il granuloma a ingrandimento maggiore mostra: freccia 1: un aggregato di cellule macrofagiche epitelioidi freccia 2: cellule multinucleate giganti di Langhan's.

A. Asbestosi. Freccia 1: polmone normale, freccia 2 area fibrotica. B. Sono indicate le bande di tessuto connettivo fibroso che ha obliterato la normale architettura alveolare. C. Le frecce indicano le fibre di asbesto, che nel polmone divengono ricoperte di ferro, da cui il colore sul preparato.

Cellule giganti polinucleate attorno ad un corpo estraneo

Esposizione a silice che stimola deposizione di fibre di collageno ad andamento concentrico

Riparazione di ferite Ha molti aspetti in comune con l infiammazione. A causa della ferita, si avrà all inizio un risposta tipo infiammazione acuta, ma per il resto la risposta procederà come per l infiammazione cronica.

CICATRIZZAZIONE PER PRIMA INTENZIONE 1. Clotting (1) e confine del taglio (2) Clotting disidratato (crosta) (1) e punti di sutura (2)

CICATRIZZAZIONE PER PRIMA INTENZIONE. 2. A. 1 fibrina, 2 tessuto di granulazione B. Notare come i vasi sono perpendiolari alla superficie C. 1 vasi neoformati. 2 fibroblasti. Questi ultimi con il tempo depositeranno più collagene e molti dei vasi regredirranno.

CICATRIZZAZIONE PER PRIMA INTENZIONE 3. A sinistra della freccia 1 derma normale Tra le frecce 2 collagene di nuova deposizione, qualche fibroblasto e cellule infiammatorie 4. Stadio tardivo di cicatrizzazione. Tra le frecce le dense fibre collagene. Ormai quasi assente la vascolarizzazione.

Cicatrizzazione per seconda intenzione In questo caso vi è un grosso spazio da riempire, i lembi non sono giustapposti.. All inizio si avrà migrazione dei neutrofili. come nella risposta all infezione acuta. Le cellule basali dell epidermide. al confine del difetto crescono e proliferano lungo la superficie della ferita depositando davanti a se membrana basale. Il tessuto di granulazione invade i lati della ferita e sono depositate le fibre di collageno, all inizio in direzione verticale, quindi orizzontalmente. Infine, si ha la rimozione del tessuto di granulazione e delle cellule infiammatorie.

Con le cicatrici di seconda intenzione si ha una risposta infiammatoria più intensa con più tessuto di granulazione. I miofibroblasti si contraggono e si ha una cicatrice depressa rispetto ai piani del tessuto. Es. infarto di organi.

Infarto di vecchia data (freccia) su rene. Notare retrazione in confronto a normale tessuto connettivo pelvico

INFIAMMAZIONE CRONICA E TUMORI MALIGNI Numerose patologie infettive croniche sono associate a tumori maligni: AIDS indotta da HIV > linfomi e sarcoma di Kaposi Schistomiasi tumori della vescica Epatite virale cronica cancro del fegato Non infettive: Bronchiti croniche ed enfisemi, esofagiti e malattie infiammatorie viscerali tumori in tali organi.

Cause Aumento della proliferazione cellulare (condizione favorenti la mutagenesi) Metaboliti dell ossigeno e dell ossido nitrico: (danni genomici) Attivazione immune cronica (ambiente citochinico permissivo per la crescita maligna) Angiogenesi Inibizione dell apoptosi (espansione della popolazione mutata)