PREMESSA A seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione n 4261 del 02.04.2001, relativo al nuovo Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Agrate Conturbia, con la presente si illustrano gli ulteriori approfondimenti eseguiti dallo Scrivente e le modificazioni apportate ai supporti cartografici, pertinenti la classificazione del territorio in base alla pericolosità geomorfologica e all idoneità urbanistica, all idrogeologia e alle caratteristiche geotecniche dei terreni. Inoltre con l entrata in vigore della Nota Tecnica Esplicativa alla Circolare PRG 8 maggio 1996 n. 7/LAP (Dicembre 1999) vengono richiesti ulteriori elaborati cartografici e uno studio ancora più approfondito del territorio comunale. Per un più facile confronto tra quanto espresso nel parere sopra citato e le successive elaborazioni, verrà mantenuta l impostazione della relazione dei colleghi funzionari regionali. CONSIDERAZIONI SUGLI ELABORATI GEOLOGICI 1. Per quanto riguarda l assetto idrogeologico del territorio comunale è necessario fare alcune considerazioni di carattere generale. All interno del territorio comunale, nell intento di ricostruire l andamento della falda era stata fatta, in data Dicembre 1998, una campagna di misure piezometriche. Le letture piezometriche sono state eseguite in antichi pozzi domestici di cui non è stato possibile reperire né le stratigrafie né la profondità, ma è ragionevole ipotizzare che le profondità siano inferiori ai 10-15 metri e che si tratti di piccole falde superficiali con una modesta continuità laterale; in base a quest ultima considerazione è apparso come una forzatura il tracciamento di curve isopiezometriche. Tuttavia per chiarire l assetto idrogeologico generale, pur sottolineando che all interno del territorio esaminato non esistono pozzi idropotabili che alimentano l acquedotto (infatti i pozzi idropotabili utilizzati per l acquedotto si trovano in Comune di Divignano), sono state reperite due stratigrafie di pozzi entrambi nei pressi del golf in località Bindillina, allegate a fine relazione. Con queste stratigrafie è stato possibile realizzare una sezione idrogeologica interpretativa che consente, pur per un settore complessivamente limitato rispetto l interezza del territorio comunale, di dare una ricostruzione idrogeologica del sottosuolo. Questi pozzi, denominati arbitrariamente P1 e P2, si spingono fino a una profondità rispettivamente di 170 m e 250 m di profondità. Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 1
È stata realizzata la Tavola 2bis SEZIONE IDROGEOLOGICA in scala verticale 1:100 e scala orizzontale 1:1.000, con allegato un estratto cartografico in scala 1: 20.000 per l esatta ubicazione sul terreno dei due pozzi. E possibile distinguere due litozone: quella più superficiale fino ad una profondità di circa 100 m da p.c. è costituita da materiale grossolano (ghiaia e ciottoli) in matrice in prevalenza argillosa, anche se non mancano orizzonti francamente argillosi e orizzonti acquiferi in cui la matrice diventa sabbiosa (da 17,5 m a 21,5 m, da 45,0 m a 51,0 m, da 101,0 m a 105,0 m da p.c. nel pozzo P1 e da 64,0 m a 70,0 m e da 102,0 m a 112,0 m nel pozzo P2) con variazioni laterali repentine; la litozona profonda è costituita in prevalenza da argilla e limo in cui sono intercalati orizzonti sabbiosi acquiferi (da 152,0 m a 158,0 m da p.c. nel pozzo P1). Complessivamente è possibile affermare che non esiste una falda superficiale freatica continua e, che si ha la presenza di falde artesiane poste in prevalenza a notevole profondità all interno di un panorama costituito in prevalenza da sedimenti fini. Durante i sopralluoghi di campagna effettuati per la stesura della CARTA GEOLITOLOGICA CON ELEMENTI GEOMORFOLOGICI, sono stati osservati degli spaccati che hanno permesso di avere informazioni sulle porzioni più superficiali, che hanno confermato la natura dei terreni indicata. Inoltre, al fine di ovviare all inconveniente della mancanza di stratigrafie, è stata realizzata una sezione geologica (pag. 10 Relazione geologica Maggio 1999) con indicazioni di massima dei sedimenti caratteristici di ciascuna unità (sono state infatti coinvolte tutte le unità presenti sul territorio). Nel corso del rilievo freatimetrico sono state rilevate alcune misure di soggiacenza della falda inferiore a 2 m, in particolare di 19 pozzi privati censiti soltanto 5 presentano una soggiacenza compresa tra 1,40 m e 1,87 m da p.c.., dislocati sull intero territorio comunale: si tratta dei pozzi indicati con i n 1-9-13-16-18. Tutti questi pozzi sono ubicati in aree limitrofe a zone acquitrinose (n 1-9-18) o in prossimità di laghetti (n 13) o lungo corsi d acqua (n 18): situazioni tutte che giustificano la bassa soggiacenza. Anche dal punto di vista geologico tali valori sono riferibili alla natura del terreno più ricco di materiale fine che porta a fenomeni di emergenza della falda. Quanto fino a qui detto integra e conferma quanto espresso nella RELAZIONE GEOLOGICA del Maggio 1999 nel commento alla Carta Idrogeologica a pag. 12, dove veniva sottolineato che E stato eseguito il rilievo freatimetrico, ma non è stata ricostruita alcuna piezometria della falda freatica, a causa della difficoltà di correlazione tra i diversi dati ricavati e la base topografica. La natura del Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 2
terreno, costituita dalla maggiore o minore presenza della componente limoso-argillosa, può determinare la formazione di orizzonti impermeabili che tendono a separare le falde, dando luogo a una serie di falde sospese. In conseguenza a quanto fin qui espresso, le aree con soggiacenza inferiore a 2 m vengono ascritte alla classe di zonizzazione II, con la prescrizione che è inibita la realizzazione di piani interrati a meno che esse non vengano realizzati con tecniche di impermeabilizzazione tali da garantire la tenuta degli stessi: le carte con i vincoli geologico-tecnici (Tavola 6 e Tavola 7) sono state aggiornate. 2. Come richiamato nel parere espresso dai funzionari della Regione, circa il 70-80% del territorio comunale (vd. CARTA LITOTECNICA Tavola 4) è caratterizzato dalla presenza di sedimenti a granulometria fine, in particolare si tratta di limi e argille con ciottoli e massi con coperture eoliche e paleosuoli. In questa fase si richiede di delimitare con maggior precisione, all interno della porzione di territorio citata, l estensione delle aree con mediocri caratteristiche geotecniche quali torbe e argille, che, inoltre, sono causa di fenomeni di ristagno delle acque in situazione di falda superficiale. Queste zone sono caratterizzate dalla presenza di un certo numero di laghetti e aree acquitrinose. L estensione di tali aree è stata indicata nella Tavola 5 (CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA) e nella Tavola 5bis (CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELLE CLASSI DI RISCHIO) oltre, naturalmente, che nella CARTA LITOTECNICA, che viene di conseguenza ripresentata con l adeguato aggiornamento. L osservazione inoltre che prevede di ascrivere tali aree, in base al punto 3 della Nota Tecnica Esplicativa alla Circ. 7/LAP, alla classe di zonizzazione II è stata rispettata. Tutti gli elaborati cartografici sono stati aggiornati a seguito delle nuove disposizioni. 3. Nella CARTA DELLA ZONIZZAZIONE GEOLOGICO-TECNICA (Tavola 6) e nella CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA RAPPORTATA ALLE PREVISIONI URBANISTICHE (Tavola 7) l area di esondazione del Torrente Meja è stata inserita in parte nelle Classe di zonizzazione IIIA e in parte nella Classe I: a seguito della richiesta di inserire anche la porzione ricadente in classe I all interno della classe II o IIIA, si precisa che l osservazione è stata recepita ed è stato eseguito l aggiornamento cartografico, inserendo tale area in classe II. L area è stata ascritta in classe II dal momento che in Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 3
caso di eventi alluvionali intensi la lama d acqua affluibile si presenta al massimo centimetrica e comunque a bassissima energia. Tale suddivisione è stata inserita anche nella Tavola 5bis CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELLE CLASSI DI RISCHIO. A causa della mancanza di corrispondenza tra la base topografia delle carte Tecniche Regionali in scala 1:10.000 su cui è stata redatta la Tavola 5bis (Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e delle classi di rischio) e la base catastale in scala 1:5.000, su cui sono state redatte invece la carte di sintesi alla scala di piano ovvero la Tavola 6 e la Tavola 7, l estensione dell area non risulta identica anche per un diverso tracciato del confine comunale. 4. In relazione alla richiesta di produzione di una CARTA DELL EVENTO ALLUVIONALE DELL OTTOBRE 2000, in cui venisse riportata l eventuale area allagata dal Torrente Meja e dal reticolato idrografico minore, e gli eventuali fenomeni franosi attivatisi o riattivatisi in quell occasione, si puntualizza che tale elaborato cartografico non è stato prodotto in quanto l intero territorio comunale, durante gli eventi meteorici relativi all Ottobre 2000, non è stato interessato né da fenomeni di esondazione né da dissesti. 5. Come previsto dalla vigente Nota Tecnica Esplicativa alla Circ. PRG n 7/LAP del 08.05.1996 al punto 11.3-allegato 2, sono state richieste le Schede dei Dissesti, con indicato anche lo stato di attività delle frane: nell ambito del territorio comunale non sono presenti indizi di dissesti né in atto né pregressi, di conseguenza tali schede non sono state prodotte. 6. A seguito dell entrata in vigore della nuova normativa precedentemente citata deve essere allegato uno stralcio della cartografia del Piano di Assetto Idrogeologico relativo al territorio comunale: l osservazione è stata recepita ed è stata allegata la carta relativa alle fasce fluviali del T. Terdoppio, che nasce all interno del territorio comunale. La carta è un estratto del Foglio 094110 BOGOGNO TERDOPPIO-05b in scala 1: 10.000 redatta dall Autorità di Bacino del Fiume Po per il PAI. Il Torrente Terdoppio è interessato nel tratto all interno del territorio comunale dalla fasce fluviali A e B: le aree all interno di queste fasce sono ascritte dal punto di vista geologico-tecnico alla classe di zonizzazione IIIA. 7. Con data Maggio 1999 Aggiornamenti è stata prodotta la CARTA DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA (Tavola 5) in scala 1: 10.000 e la CARTA DELLA ZONIZZAZIONE GEOLOGICO-TECNICA (Tavola 6) in Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 4
scala 1: 5.000, e con data Maggio 2000 (Revisione del PRG 1999) è stata redatta la CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA RAPPORTATA ALLE PREVISIONI URBANISTICHE (Tavola 7) in scala 1: 5.000, data dalla sovrapposizione della Tavola 6 con la tavola con dell urbanista: in questa fase, quest ultima carta, in funzione della prima citata, è stata rielaborata secondo i più recenti dettami (fase 2 di cui al punto 1.2 della Circ. 7/LAP) e denominata CARTA DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELLE CLASSI DI RISCHIO Tavola 5bis, redatta su base topografica in scala 1: 10.000, con la suddivisione del territorio nelle 3 classi di rischio (nullo, da basso a medio, da medio ad alto). A queste tre classi di pericolosità geomorfologica corrispondono le classi di zonizzazione geologico-tecnica: classe I (pericolosità nulla), classe II (pericolosità da basse a media), classi IIIA classe IIIB classe IIIC (pericolosità da media ad alta). La maggior parte del territorio comunale è caratterizzata da un grado di pericolosità nullo (classe di idoneità urbanistica I) in quanto vi è assenza di agenti morfogenetici attivi. A un grado di pericolosità da basso a medio (classe di idoneità urbanistica II) sono ascritti quei terreni caratterizzati da mediocri caratteristiche geotecniche e a drenaggio difficoltoso, per lo più distribuiti nella porzione settentrionale del comune, le aree con modesta acclività e Infine una piccola zona esterna della piana di esondazione del T. Meja caratterizzata da lame d acqua centimetriche a bassissima energia. Nella classe con grado di pericolosità da medio ad alto rientrano invece i settori di versante con pendenze superiori a 10, le aree di ristagno delle acque superficiali (paludi, aree fortemente acquitrinose), queste ultime per lo più nella porzione settentrionale del comune, la fascia di esondazione del T. Meja, le fasce fluviali relative al PAI e le fasce di rispetto dei corsi d acqua. Queste ultime sono state anche inserite con apposita simbologia nella Tavola 5 CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA. Le fasce di rispetto dei corsi d acqua sono state indicate qualitativamente, mentre per l esatto dimensionamento si rimanda alle Carte di sintesi alla scala di piano (Tavole 6 e 7). Si sottolinea che eventuali inesattezze grafiche presenti inerenti tali fasce sono dovute alla non perfetta corrispondenza tra le basi topografica e catastale. Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 5
L attuale situazione cartografica, in seguito alle modifiche apportate, può essere così riassunta (comprensiva delle nuove tavole e delle precedenti aggiornate con le integrazioni richieste): 1. tavole aggiornate: CARTA LITOTECNICA Tavola 4 scala 1:10.000 CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA Tavola 5 scala 1:10.000 CARTA DELLA ZONIZZAZIONE GEOLOGICO-TECNICA Tavola 6 scala 1:5.000 CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA RAPPORTATA ALLE PREVISIONI URBANISTICHE Tavola 7 scala 1:5.000 2. tavole di nuova redazione: SEZIONE IDROGEOLOGICA Tavola 2bis scala vert. 1:100, scala orizz. 1:1.000 CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA E DELLE CLASSI DI RISCHIO Tavola 5bis scala 1:10.000 Estratto PROGETTO DI PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Foglio 094110 Bogogno Terdoppio 05b Tavola 8 - scala 1: 10.000 Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 6
ANALISI DELLE SCHEDE MONOGRAFICHE DEGLI INTERVENTI IN VARIANTE Alla luce di quanto fin qui esposto sono state riesaminate le aree d intervento in variante e riproposte le schede di quegli interventi che ricadono nelle zone che hanno subito delle modifiche dal punto di vista della zonizzazione geologica tecnica in base agli ulteriori approfondimenti proposti. Le schede monografiche degli interventi riviste vengono di seguito allegate, mantenendo l originale numerazione applicata durante la prima stesura nel Maggio 1999. Si ricorda che esse comprendono una parte grafica costituita da fotografia e da un estratto planimetrico in scala 1: 5.000 con evidenziazione (in verde) della zona di variante e (in rosso) dell angolo di ripresa fotografica, ed una parte di commento e valutazione tecnica, relativa a tipo di destinazione prevista, situazione geologica e geomorfologica, condizioni di pericolosità e modalità esecutive dell intervento, con evidenziate le eventuali specifiche indagini da svilupparsi in fase di progettazione esecutiva, ferme restando quelle previste dal D.M. 21.01.1981 (così come modificato ed integrato dal D.M. 11.03.1988). Integrazioni a seguito del parere della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - 7