Da Enercoop la rete carburanti di seconda generazione

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stampa chiudi Copyright RIP Srl Rete Carburanti martedì 15 ottobre 2013 di G.M. Da Enercoop la rete carburanti di seconda generazione Intervista a Luca Rossi, a.d. di Energy Group Come nasce Energy Group? Volumi, efficienza, automazione, riduzione dei costi. Con queste armi la Grande distribuzione (Gdo) può praticare prezzi alla pompa più bassi anche di diversi centesimi al litro rispetto alle compagnie petrolifere, pur comprando il prodotto dalle stesse compagnie. A sostenerlo è Luca Rossi, amministratore delegato di Energy Group, storico operatore della distribuzione con Ccl e Orion Petroli (v. Staffetta 23/10/12), che dal 2009 ha iniziato a collaborare con il mondo delle cooperative realizzando 12 impianti a marchio Enercoop (v. slide allegate). E altri 15 sono in cantiere, apertura prevista entro il 2014. Impianti di seconda generazione come li chiama Rossi. L'ambizione è di diventare, con la nuova Spa Energya, il più grande trader petrolifero italiano. Noi operiamo fin dall'immediato dopoguerra con una cooperativa che si chiamava Ccl Cooperativa carburanti e lubrificanti. In seguito, attraverso diversi passaggi nasce la Orion Petroli, che era 50% di Ccpl e 50% di Tamoil e operava sulla rete e sull'extrarete. Nel 2006 abbiamo acquisito come Ccpl il controllo del 100% della società e costituito la holding Energy Group. Abbiamo fatto acquisizioni su Torino e Milano e oggi abbiamo 45 impianti di proprietà e ne gestiamo un'altra ventina di terzi. La rete è concentrata in Emilia-Romagna, tra Rimini e Piacenza. Avete anche depositi? Ne abbiamo in tutto il Nord Italia, in Piemonte (Torino, Biella e Bra), Lombardia (Milano), Emilia (Piacenza, Reggio). Inoltre, in partnership con i consorzi agrari abbiamo una società che si chiama Eurocap (50% nostra e 50% dei Consorzi) che opera su tutto il mercato extrarete tra Modena e la Romagna con prevalenza sul canale agricolo che è un mercato ancora sano. E poi, un anno fa, la nascita di Energya. A ottobre 2012 abbiamo costituito Energya. Prima ancora avevamo costituito delle società in partnership con le Coop per la realizzazione e gestione degli impianti. Nel 2009 era nata Enercoop, 50% nostra e 50% di Coop consumatori Nordest. Abbiamo realizzato i primi due impianti a marchio Enercoop, uno a Piacenza e uno a Correggio. Poi a ottobre del 2012 abbiamo costituito Energya, al 50% con le sei Cooperative di consumo attive nel mercato dei carburanti. L'obiettivo è di vendere ai soci ma abbiamo la finalità di diventare il più grande trader d'italia, compagnie petrolifere a parte. Oggi siamo intorno ai 200 milioni di litri. Operate anche sul cargo market? Vista la competizione che c'è sul nostro territorio, oggi il cargo market non è competitivo. Il rischio, anche in termini di organizzazione, non vale il vantaggio che si può spuntare sui prezzi. Continueremo a lavorare con le compagnie petrolifere e abbiamo tutto l'interesse ad avere relazioni proficue. Detto questo, è un ragionamento che dobbiamo fare, dobbiamo essere preparati e avere le possibilità logistiche per poter ragionare su possibili future ipotesi di acquisto. Se, con la chiusura della raffineria

Ies di Mantova, i prezzi cresceranno, se aumenteranno i prezzi sull'extrarete, se si avvereranno tutta una serie di condizioni, a quel punto la possibilità di fare acquisti sul mercato internazionale può diventare interessante. Per questo abbiamo acquisito una quota di una società, Techservice, che ci offre un forte vantaggio logistico dal momento che è collegata via tubo al porto petroli di Genova e attraverso il sistema Sigemi al deposito di Lacchiarella. Quindi ci sarà la possibilità di avere prodotto su Lacchiarella. Poi bisognerà sviluppare anche ipotesi sulla dorsale adriatica. Ad oggi, però, non stiamo facendo acquisizioni di carichi spot. Quindi i prezzi che riuscite a fare non dipendono da acquisti particolarmente convenienti sul cargo market. Noi compriamo dalle compagnie petrolifere. E non compriamo a prezzi particolarmente diversi dalle medie di mercato. In certe zone siamo più bravi, ma parliamo di millesimi. Il punto è che mettiamo sul tavolo i nostri volumi, ma il nostro punto di forza è l'efficienza, la gestione a valle. I nostri impianti sono pre pay, hanno un'informatizzazione spinta, abbiamo una struttura di costo efficiente. Tutti fattori che ci consentono di ottimizzare i costi. Gli impianti tradizionali hanno una serie di costi che noi non abbiamo. I gestori lamentano che il mercato è falsato dal fatto che diversi operatori hanno diverse condizioni di partenza. La vera concorrenza, dicono, ci sarebbe se tutti potessero acquistare prodotto alle stesse condizioni (v. Staffetta 16/09). È una polemica nota. Anche noi, negli impianti colorati, cioè convenzionati con le compagnie petrolifere e con un gestore, dobbiamo sostenere una serie di costi, e questo non ci consente di avere gli stessi prezzi che facciamo sugli impianti Enercoop. Il marchio della compagnia ha un costo, perché ha un appeal ed è una garanzia. Poi ci sono le carte fedeltà, e anche queste costano. C'è tutto il discorso della logistica, perché questi impianti hanno fabbisogni frazionati. C'è il costo del gestore. Inoltre, l'impianto tradizionale non ha le dotazioni tecnologiche che consentono di fare controlli a distanza e quindi ha bisogno di uno staff. Insomma, c'è tutta una struttura di costi che un impianto di seconda generazione non ha. Per questo avete deciso di investire solo su questo tipo di impianti. Noi investiamo e la nostra scelta è di investire come gruppo Energya. Avremo una quindicina di nuove aperture nel 2014. Ma si tratta di un format diverso, anche rispetto alle cosiddette pompe bianche. Puntiamo a dare altri servizi ai consumatori-cittadini-clienti. A luglio abbiamo aperto una stazione di servizio a Regio Emilia dove utilizziamo la multimedialità, con la possibilità di avere informazioni in tempo reale, con telecamere che, in caso di necessità, consentono a un operatore a distanza di intervenire. Lo spirito è questo: chi va a fare benzina è già di cattivo umore per via dei prezzi; noi cerchiamo di rendere il rifornimento un'esperienza piacevole, a partire dal prezzo e poi con una serie di altri comfort. Con la vostra società di trading venderete anche ad altri retisti? Potrebbe essere. Come Energy Group già lo facciamo, vendiamo già ad alcuni retisti. Come Energya potremmo vendere a soggetti che hanno già delle relazioni con i soci, come ad esempio le flotte di gestione logistica per il mondo delle Cooperative, mentre l'extrarete sarà presidiato da Energy Group che a sua volta si rifornirà da Energya come soggetto privilegiato. Cosa pensa del Piano di razionalizzazione della rete carburanti che era apparso in una delle prime bozze del decreto Fare 2? Stiamo alla finestra a guardare. Teoricamente è interessante, ma ho dubbi sulla sua applicabilità. Quanto a noi, se abbiamo impianti incompatibili e arriverà l'obbligo di chiusura, li chiuderemo. Fino a quando non c'è questo obbligo, cerchiamo di trasformare la logica imprenditoriale. Se l'impianto è ammortizzato e genera un flusso di cassa, non vedo perché, dal punto di vista imprenditoriale, non si debba tenere aperto. E sulla futura Borsa dei carburanti? Come per il Piano di razionalizzazione: teoricamente può anche essere interessante, ma sono molto scettico sull'avvio concreto delle operazioni, sull'efficacia.

Tutti i diritti riservati E' vietata la diffusione e o riproduzione anche parziale in qualsiasi mezzo e formato.

Distribuzione carburanti: quale futuro per gli imprenditori privati? OIL & NON OIL -Roma, 10 Ottobre 2013 Luca Rossi, Amministratore Delegato @ Energy Group www.ccpl.it 1

ENERGY GROUP S.p.A. leader nel Nord Italia nella distribuzione di prodotti petroliferi volumi di distribuzione attorno ai 500.000 mc/annui Rete-con marchi: Extrarete-distribuzione diretta di carburanti e lubrificanti per l industria e l agricoltura: Depositi di proprietà in tutto il Nord Italia Società partecipata Eurocap Petroli Supplydi tutti i vettori energetici: attraverso Energya, società partecipata al 50% da Energy Group e al 50% dalle Cooperative di Consumo 2

Energya l assetto societario (detengono il 50% della società) 50% 8,33% 8,33% 8,33% 8,33% 8,33% 8,33% creare un vantaggio competitivo duraturo nel tempo acquistare prodotti petroliferi alle migliori condizioni di mercato, garantendo le forniture necessarie contemperare interessi comuni per avviare modalità di acquisizione di prodotti petroliferi a condizioni più vantaggiose per i Soci raggiungere volumi critici per aprire negoziati con operatori di grandi dimensioni Obiettivo: diventare un grande operatore italiano (non compagnia petrolifera) nella commercializzazione di prodotti petroliferi per grandi operatori 3

Gli impianti Enercoop Impianti aperti: Piacenza (11/09)- Enercoop Brindisi (2010) Coop Estense Correggio (12/11) Enercoop Bari (2/12) Coop Estense Cantù (11/12) Coop Lombardia Biella (3/13)- Novaccop Modena (5/13)- Coop Estense Castelmaggiore (5/13) Coop Adriatica Reggio Emilia (7/13) Enercoop San Bendetto del Tronto (7/13) Coop Adriatica Guastalla, RE (8/13) Enercoop Foggia (10/13) nel corso del 2014 si prevedono ulteriori 15 aperture arrivando a un numero complessivo di circa 30 PV 4

Punti vendita rete ENERGY GROUP S.p.A. 5

I trend del mercato Crisi del modello di business tradizionale Assottigliamento dei margini Costante riduzione dei volumi, in particolare nell ultimo triennio Riavvio del processo di razionalizzazione della rete italiana Ingresso di operatori con modelli di business basati sull efficienza e la contrazione dei costi 6

Il ruolo degli indipendenti Fattori critici per il successo: puntare ad un efficienza operativaattraverso bassi costi di struttura e organizzazioni flessibili gestire in modo corretto l approvvigionamento, puntando oltre al prezzo- sulla qualità e su rapporti commerciali duraturi impiegare la tecnologia come fattore distintivo ottimizzare il design degli impiantiper ottenere efficienza energetica, rapida rotazione degli accessi, ecc. sviluppare nuovi format: da semplici distributori di benzina a stazioni al servizio dell automobilista e del cittadino Capacità di gestire partneshipcon vari operatori commerciali per contrastare la contrazione dei margini nei prodotti oil con la vendita di prodotti non-oil sfruttare le modifiche normative in logica di innovazione 7

La stazione di rifornimento del futuro da distributore di carburante a stazione di rifornimento energetico Ruolo chiave della progettazione e del design degli impianti nuovi format da non luogo a luogo di incontro, scambio, relax Spazi per la vendita di prodotti Non Oil Tecnologie per aumentare l efficienza e la facilità del rifornimento 8

Grazie per l attenzione 9