MICHELLE OBAMA A cura di Palmira IANNI A.A: 2019-2010 LET S MOVE! Michelle Obama è sicuramente una delle donne che, con l aiuto della politica, vogliono assolutamente fare la differenza, vogliono mettersi in prima fila e sensibilizzare le persone. Di certo di donne così ce ne sono ben poche; è amatissima da tutti, in America è una delle presenze più importanti e se da un lato suo marito si occupa di risanare l economia, sconfiggere le guerre e formare posti di lavoro, lei pensa alla salute, al problema dell obesità e all alimentazione corretta per i bambini. Michelle Obama ha promosso una nuova campagna contro la sedentarietà, e quindi contro l obesità, lo slogan è Let s move, ovvero Muoviamoci, tutti insieme, tutti dobbiamo fare qualcosa di buono per le nostre vite. In un intervista con Abc, la First Lady ha ammesso di «amare gli hamburger e le patatine fritte. E amo anche il gelato e la torta. Come li amano la maggior parte dei bambini». Ed ha aggiunto che la sua iniziativa «non riguarda uno stile di vita che li escluda del tutto. Il problema è come facciamo ad aiutare le persone ad avere un equilibrio in modo che non debbano affrontare malattie pericolose». L obiettivo, ha detto, è che la gente «mangi la verdura, vada a correre, faccia esercizio e abbia comunque lo spazio per godersi una mangiata senza rimorsi una volta ogni tanto». Michelle Obama ha detto comunque che il successo della sua campagna «richiederà uno sforzo da parte di tutti». «Nessun esperto su questo pianeta» può dire che siano sufficienti le raccomandazioni del governo affinché la gente modifichi il proprio stile di vita. Ha le idee chiare: Smettiamola di stringerci le mani e di parlarne citando le statistiche. Dobbiamo muoverci, dobbiamo agire, diamo ai nostri bambini il futuro che si meritano In America il problema dell obesità è davvero molto grave, da noi si cresce con dei valori alimentari che poi vengono più o meno rispettati, ma in 1
America si va avanti a fish & chips, hamburger, cheeseburger ecc; non per tutti è così, ma spesso si, e questa è una cosa che Michelle Obama intende far finire, promuovendo le verdure, la frutta, l agricoltura biologica ecc. Si dichiara in prima linea per sconfiggere l obesità infantile che riguarda un bambino su tre, che da grande sarà un adulto obeso che probabilmente non riuscirà neanche a lavorare e ad essere produttivo fino ad essere costretto in un letto e morire perchè il grasso non gli permetterà più neanche di respirare: sono eccessi, ma in America ce ne sono veramente tanti. Attività fisica e sana alimentazione, questo è tutto ciò che occorre per vivere in buona salute. Numero scioccante di ricoveri di bambini in Pronto Soccorso. Secondo i dati di Diabetes UK, in Inghilterra nei 12 mesi antecedenti aprile 2009,ci sono stati 3.345 ricoveri in pronto soccorso tra i minori di 18 anni. I giovani sono stati ammessi per chetoacidosi diabetica, che si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue sono troppo alti. Provoca vomito, mal di stomaco, e altri sintomi e può portare al coma e alla morte a meno che non si ricorra al trattamento di emergenza. Questi bambini hanno rappresentato circa un quarto di tutti i 13.465 ricoveri di emergenza per chetoacidosi diabetica. Nel frattempo, il numero complessivo di ricoveri per la malattia è aumentato quasi del 9% dal 2006. Il Regno Unito ha la quarta incidenza di diabete più alta tra i minori di 15 anni in Europa. L incidenza è di 25 nuovi casi ogni anno ogni 100.000 bambini nel Regno Unito, dopo i 28 della Norvegia, 41 della Svezia e 57 della Finlandia. È scioccante vedere come un numero elevato di bambini è finito in pronto soccorso con questa complicazione pericolosa ha dichiarato Douglas Smallwood, presidente di Diabetes UK. Il numero di ricoveri in emergenza potrebbe essere ridotto in modo significativo con investimenti nelle cure adeguate, una consulenza diabetologica e il sostegno nell autogestione. Obesità infantile: la colpa è dei genitori Quando un bambino piccolo o un adolescente è obeso o molto in sovrappeso la colpa non è sua ma della famiglia, prevalentemente dei genitori e dell ambiente familiare in cui si trova. Un indagine multiscopo realizzata dall ISTAT nel 2000 dimostra che circa il 25% dei bambini ed adolescenti in sovrappeso ha un genitore obeso o in sovrappeso, mentre la percentuale dei bambini sale a circa il 34% quando sono obesi o in sovrappeso entrambi i genitori. L'esempio della famiglia è fondamentale: non si può parlare di educazione alimentare se i genitori non iniziano per primi a seguire una dieta equilibrata. L unica scusa che si può trovare è quando il sovrappeso è dovuto a delle patologie come ad es. ipotiroidismo o disfunzioni surrenali ma sono malattie molto rare e interessano una porzione molto piccola dei bambini obesi. In 2
assenza di patologie che possano determinare un aumento di peso le cause sono da ricercare tra le mura domestiche, in un alimentazione non bilanciata e lasciata al caso e nella mancanza di regole ferree a cui il bambino può aggrapparsi. L educazione alimentare si deve imparare da piccoli altrimenti si tenderà sempre all effetto yo-yo; sin da piccolo il bambino deve capire quali sono i cibi da preferire e quelli da mangiare solo occasionalmente e soprattutto gli orari dei pasti, il concetto che non si può mangiare a tutte le ore è molto importante. Ovviamente i cibi spazzatura e l aumento della sedentarietà anche per i bambini è un forte aggravante perché un tempo, al contrario di oggi, non c era l uso libero della televisione, la playstation e tutte quelle cose che ci fanno stare fermi, magari sgranocchiando qualcosa nel frattempo. Stare attenti ai bambini è importante per aiutarli a vivere bene, a crescere nel modo giusto e soprattutto ad evitare problemi in futuro. Alimentazione dei bambini: l importanza della merenda Non bisogna dare importanza solamente al pranzo e alla cena quando si tratta di preparare i pasti per i bambini; fondamentale è la colazione ma uguale importanza ha la merenda pomeridiana. Una corretta distribuzione dei pasti durante la giornata (colazione del mattino, pranzo di mezzogiorno, merenda del pomeriggio, cena della sera) contribuisce ad una corretta alimentazione, sempre che si consumino cibi giusti e sani. E importante che la mamme diano ai figli cibi facilmente digeribili e non in dosi esagerate. Spesso capita di vedere bambini che hanno abitudini scorrette soprattutto durante la merenda: magari mangiano un panino o una focaccia a metà pomeriggio, poi un gelato, patatine fritte e bevande gassate. Questo è sbagliato: le mamme devono evitare di soddisfare unicamente la golosità dei figli permettendo loro di consumare cibi troppo pesanti, troppo dolci o ricchi di grassi. La merenda ideale deve fornire al bambino circa 300 calorie. Ecco un esempio di merenda sana ed equilibrata: 150 ml di latte, 30 gr di pane con la marmellata e un frutto Un paio di volte durante la settimana si può offrire ai bambini pane e cioccolata. Ecco alcune regole da seguire: 3
non lasciare che il bambino mangiucchi continuamente, ma dargli una sola merenda; non esagerare con le dosi: la merenda non deve essere consumata nel tardo pomeriggio, altrimenti durante la cena il bambino non avrà fame. Bambini e Alimentazione: obesità infantile La presenza di obesità infantile e adolescenziale continua ad aumentare. Un dato allarmante che proviene da cause sia psicologiche che alimentari legate al mondo dei bambini. Psicologicamente il bambino obeso dà l impressione di mangiare per non pensare, per non sentire la solitudine, la depressione, l aggressività che lo colpiscono o lo circondano. Lo status di obesità sembra dunque essere progettato per proteggere il bambino dall ambiente esterno che viene tenuto a distanza. E convinzione di molti che la colpa dell obesità infantile sia da attribuire ai singoli alimenti, soprattutto a merendine, dolciumi e snack vari. In pochissimi casi essa è derivata da patologie del sistema endocrino, mentre nella maggior parte delle situazioni è legata ad abitudini alimentari scorrette e ridotto consumo energetico. Un recente studio italiano (Cairella Getal), condotto su circa 490 scolari romani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, ha evidenziato come obesità, vita sedentaria e ipertensione arteriosa fossero direttamente in relazione tra di loro mentre singole abitudini alimentari non sono risultate correlate ai valori della pressione arteriosa. Tutte le raccomandazioni per una corretta nutrizione della popolazione adulta e dei bambini prevedono, al contrario, la suddivisione degli alimenti assunti nelle 24 ore in almeno cinque pasti giornalieri, iniziando dalla colazione. E consigliato che i bambini assumano cibo ogni 3 ore circa tra il risveglio ed il riposo notturno, mentre i ragazzi in sovrappeso sono spesso quelli che non fanno abitualmente la prima colazione. Il 2010: anno per la lotta all obesità Il 2010 è stato l Anno di Lotta all Obesità. Medici, strutture ospedaliere, palestre ed il sistema in generale si é impegnato per promuovere le basi per la corretta alimentazione e le sane abitudini a tavola e fuori. Questa iniziativa è molto importante e ha coinvolto tutta l Italia grazie all aiuto dei medici di base, è stata inoltre supportata dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), dalla Federsanità ANCI (Aziende Sanitarie e Comuni per L integrazione socio-sanitaria) e dalla Asso Tisanoreica. 4
L obesità è una malattia a tutti gli effetti e come tale si può sconfiggere, ma ci si deve impegnare senza scoraggiarsi, perché anche i percorsi più lunghi iniziano con il primo passo. L obesità interessa moltissime persone soprattutto nel Sud Italia, a volte è legata solo ad una alimentazione sbagliata ed eccessiva altre volte invece è associata a patologie, ovviamente questa non è una giustificazione, anzi è un motivo in più per andare a fondo alla questione e capire qual è il modo migliore per stare bene e tornare al peso forma. L obesità non è tanto un corpo poco gradevole, è una patologia a tutti gli effetti ed è una patologia di cui si può morire, è infatti legata alle malattie cardiovascolari, al diabete, alle malattie del fegato o alla colecisti ma anche al cancro e all ipertensione. Le conseguenze dell obesità Tra le conseguenze precoci le più frequenti sono rappresentate da problemi di tipo respiratorio (affaticabilità, apnea notturna), di tipo articolare, dovute al carico meccanico (varismo/valgismo degli arti inferiori, ossia gambe ad arco o ad X, dolori articolari, mobilità ridotta, piedi piatti), disturbi dell'apparato digerente, disturbi di carattere psicologico: i bambini grassottelli possono sentirsi a disagio e vergognarsi, fino ad arrivare ad un vero rifiuto del proprio aspetto fisico; spesso sono bambini derisi, vittime di scherzi da parte dei coetanei e a rischio di perdere l autostima e sviluppare un senso di insicurezza, che li può portare all'isolamento: escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla televisione, instaurando un circolo vizioso che li porta ad una iperalimentazione reattiva. Per quanto riguarda le conseguenze tardive, occorre sottolineare che l obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell età adulta. Oltre ad avere una maggiore predisposizione al sovrappeso/obesità, la persona che è stata cicciottella da piccola risulta maggiormente esposta a determinate patologie, soprattutto di natura cardiocircolatoria (ipertensione arteriosa, coronaropatie), muscolo-scheletrica (insorgenza precoce di artrosi dovuta all aumento delle sollecitazioni statico-dinamiche sulle articolazioni della colonna e degli arti inferiori, più soggette al carico), conseguenze di tipo metabolico (diabete mellito, ipercolesterolemia ecc), disturbi alimentari, fino allo sviluppo di tumori del tratto gastroenterico. Da non sottovalutare le conseguenze di tipo psicologico, che possono trascinarsi ed amplificarsi negli anni. Il disturbo può arrivare a stravolgere la vita del soggetto e i suoi rapporti sociali: si comincia col rifiutare gli inviti degli amici fino a chiudersi in se stessi, vittime del proprio problema, che sembra senza via di uscita. E dunque da apprezzare l iniziativa condotta dalla First Lady e seguire i suoi consigli per migliorare la qualita delle nostre vite. Basta un po di buona 5
volontà per cambiare qualche nostra cattiva abitudine e dedicarci al movimento tenendo ben in mente lo slogan LET S MOVE! Sitografia: www.lastampa.it www.asca.it www.progettodiabete.it www.theindipendent.it www.reuters.it www.panorama.it www.pourfemme.it www.amicopediatra.it www.nutritionfoundation.it 6