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Indice Presentazione 3 SEZIONE GENERALE 1. Le fitopatie 12 1.1 Classificazione delle fitopatie 12 1.2 Concetto di malattia e di danno 13 1.3 Diagnostica fitopatologica 13 1.3.1 Indagini di campo 14 1.3.2 Indagini di laboratorio 14 1.4 Sintomatologia 15 2. Patologia vegetale 19 2.1 Risposta delle piante allo stress 19 2.2 Principali fisiopatie 20 2.2.1 Alterazioni da squilibri termici 20 2.2.2 Alterazioni da condizioni idriche anomale 23 2.2.3 Alterazioni dei frutti durante la conservazione 25 2.2.4 Alterazioni da sfavorevoli condizioni nutrizionali 27 2.2.5 Alterazioni da inquinamento 30 2.2.6 Alterazioni da anomale condizioni di luce 34 2.2.7 Danni da avversità meteoriche 35 2.2.8 Danni da agrofarmaci 35 2.3 Le ferite 36 2.3.1 Cause e danni 36 2.3.2 Modalità di riparazione delle ferite 35 2.3.3 Prevenzione, disinfezione e trattamento delle ferite 37 2.4 Carie del legno e valutazione della stabilità degli alberi 38 2.4.1 Teoria sulla compartimentazione delle ferite nelle piante: il modello CODIT 43 2.5 I funghi 44 2.5.1 Ruolo dei funghi nell ecosistema 45 2.5.2 Morfologia 45 2.5.3 Riproduzione 47 2.5.4 Modalità di diffusione e patogenesi delle malattie fungine 50 2.5.5 Suscettibilità e resistenza dell ospite 52 2.5.6 Caratteristiche e cicli biologici degli Eumiceti 53 2.6 I batteri 58 2.6.1 Patogenesi delle malattie batteriche 58 2.6.2 Conservazione e disseminazione dei batteri fitopatogeni 59 2.6.3 Il controllo delle batteriosi 59 6 2.7 I virus 60 2.7.1 Patogenesi delle virosi 61 2.7.2 Trasmissione delle virosi 61 2.7.3 Principali sintomatologie delle virosi 62 2.7.4 Il controllo delle virosi 62 2.8 Micoplasmi o fitoplasmi 63 2.9 Rickettsie 64 2.10 Piante parassite 64 3. Entomologia agraria 66 3.1 Gli insetti 66 3.1.1 Classificazione degli insetti 67 3.1.2 Principali caratteristiche degli Artropodi e in particolare degli insetti 68 3.1.3 Morfologia 69 3.1.4 Anatomia e fisiologia 77 3.1.5 Caratteristiche dei principali ordini di insetti di interesse agrario 97 3.1.6 Gli insetti e l ecosistema 106 3.2 Altri fitofagi e fitoparassiti delle piante 112 3.2.1 Gli acari 112 3.2.2 Nematodi 114 4. Fitoiatria 116 4.1 Mezzi e metodologie di lotta 117 4.1.1 Interventi di tipo agronomico 118 4.1.2 Interventi con mezzi fisici e meccanici 118 4.1.3 Interventi con mezzi legislativi 119 4.1.4 Interventi fitoiatrici a basso impatto 120 4.1.5 Interventi con mezzi biologici: lotta biologica 121 4.1.6 Metodologie di lotta biologica 123 4.1.7 Entomofagi 124 4.1.8 Lotta microbiologica: utilizzo di agenti patogeni 129 4.1.9 Lotta biologica contro le crittogame e i batteri (agenti di malattia) 137 4.1.10 Lotta biologica contro le erbe infestanti 138 4.1.11 Interventi fitoiatrici con mezzi biotecnici o biotecnologici 138 4.1.12 Interventi con mezzi chimici 145 4.1.13 Caratteristiche dei prodotti fitosanitari 150 4.1.14 Norme pratiche relative all acquisto, alla conservazione e all uso degli agrofarmaci 157 4.1.15 Danni e riflessi negativi dovuti all uso dei prodotti fitosanitari 159 4.1.16 Agrofarmaci nel sistema suolo-acqua-atmosfera 163 4.2 Macchine per la distribuzione degli agrofarmaci 168 4.3 Resistenza dei parassiti agli agrofarmaci 174 4.3.1 Formazione della resistanza 175 Indice

4.4 Lotta guidata 180 4.4.1 Soglia di intervento 180 4.5 Lotta integrata 181 4.5.1 Lotta integrata e modelli previsionali 182 4.6 Piante coltivate e parassiti 186 4.6.1 Interazioni tra le piante coltivate e le erbe infestanti 186 4.6.2 Interazioni tra le piante coltivate e i parassiti 187 4.7 Agroecosistema 189 4.8 Agricoltura ecocompatibile o sostenibile 191 4.8.1 Agricoltura sostenibile 192 4.8.2 Schema di un Disciplinare di Produzione Integrata 201 SEZIONE SPECIALE Cereali vernini ed estivi: frumento, orzo, mais, sorgo e riso 204 Oidio o Mal bianco 205 Mal del piede dei cereali 205 Segale cornuta 206 Ruggine nera o lineare 207 Ruggine bruna 208 Ruggine gialla o striata 208 Carbone del mais 209 Carbone volante o Carbone del frumento 209 Carie del frumento 210 Septoriosi 210 Brusone del riso 211 Elmintosporiosi del mais 211 Fusariosi 212 Nanismo giallo dell orzo 213 Cimice del frumento 213 Afidi dei cereali 214 Piralide 214 Sesamia dei cereali 215 Zabro gobbo 216 Lema del frumento 217 Diabrotica del mais o Verme delle radici del mais 217 Diserbo del riso 221 Diserbo del frumento 221 Diserbo del mais 222 Barbabietola da zucchero 228 Peronospora della bietola 229 Oidio della bietola 229 Mal vinato della barbabietola 230 Cercospora della barbabietola 230 Giallume della bietola 231 Rizomania della bietola 232 Afide nero della fava 232 Nottue 233 Nottua piccola 234 Mosca della bietola 234 Indice Elateridi o Ferretti 235 Altica della bietola 236 Cleono della bietola 237 Punteruolo della bietola o Lisso 238 Atomaria 238 Nematode a cisti della bietola 239 Diserbo della bietola 241 Soia 244 Marciume da Fitoftora 245 Peronospora della soia 245 Avvizzimento del fusto e dei bacelli 246 Marciume carbonioso del fusto 246 Maculatura batterica 247 Sminturo 247 Piralide defogliatrice 248 Ragnetto rosso comune 248 Diserbo della soia 251 Patata 253 Scabbia polverulenta della patata 254 Peronospora della patata 254 Rizottoniosi della patata 256 Alternariosi della patata 257 Marciume secco dei tuberi 258 Marciume anulare della patata 259 Avvizzimento batterico o Marciume bruno 259 Virosi della patata 260 Tignola della patata 261 Dorifora della patata 262 Nematode dorato della patata 263 Diserbo della patata 265 Pomodoro e altre Solanacee: melanzana e peperone 267 Moria delle piantine in semenzaio 268 Peronospora del pomodoro 269 Cancrena del pedale del peperone 270 Mal bianco delle Solanacee 271 Septoriosi del pomodoro 271 Verticilliosi 272 Fusariosi 273 Cladosporiosi del pomodoro 274 Cancro batterico del pomodoro 274 Macchiettatura batterica del pomodoro 276 Mosaico del pomodoro 276 Mosaico del cetriolo 277 Frankliniella 277 Tripide degli orti 278 Cimice verde 279 Mosca bianca delle serre 280 Nottua gialla del pomodoro 282 Ragnetto rosso comune o bimaculato 283 Diserbo del pomodoro 287 Fragola 289 Marciume bruno 290 Vaiolatura della fragola 290 7

8 Mal bianco della fragola 291 Botrite o Muffa grigia 292 Antracnosi della fragola 292 Maculatura angolare delle foglie 293 Afidi della fragola 293 Tortricide della fragola 294 Oziorrinco 294 Tarsonemide della fragola o Acaro pallido 295 Diserbo della fragola 297 Cucurbitacee: melone, cocomero, zucca, zucchino 298 Peronospora 299 Mal bianco 299 Cancro gommoso del melone 300 Collasso delle Cucurbitacee 300 Cladosporiosi 301 Fusariosi del melone 301 Afide delle Cucurbitacee 302 Diserbo del melone 304 Liliacee: cipolla, aglio, porro 305 Peronospora della cipolla 306 Marciume bianco 306 Marciumi dei bulbi 307 Diserbo delle Liliacee ortive 309 Altre ortive 311 Ernia delle Crucifere 312 Peronospora della lattuga 312 Septoriosi del sedano 313 Marciumi molli batterici 313 Grillotalpa 314 Cimice dei cavolfiori 315 Afide ceroso del cavolfiore 315 Nottua del cavolfiore 316 Cavolaia 316 Tipula o Zanzarone degli orti 317 Diserbo del cavolfiore 319 Diserbo dell asparago 319 Diserbo della lattuga 319 Diserbo del fagiolo, del pisello e del fagiolino 319 Girasole 321 Peronospora del girasole 322 Sclerotinia 322 Diserbo del girasole 325 Tabacco 327 Peronospora del tabacco 328 Fuoco selvaggio 329 Mosaico del tabacco 329 Diserbo del tabacco 331 Derrate alimentari in magazzino 332 Vera tignola del grano 333 Tignola fasciata del grano 334 Tignola grigia delle derrate 334 Lasioderma 335 Bostrico o Cappuccino del grano 335 Verme della farina 335 Tonchio del pisello 336 Calandra o Punteruolo del grano 336 Vite 337 Peronospora della vite 338 Muffa grigia o Botrite 343 Oidio o Mal bianco 345 Marciume radicale lanoso 347 Marciume nero (Black-rot) 347 Marciume radicale fibroso 348 Mal dell esca o Apoplessia 349 Escoriosi 350 Tumore batterico del colletto e delle radici 351 Flavescenza dorata 352 Legno nero 354 Accartocciamento fogliare 355 Degenerazione infettiva o Complesso dell arricciamento 355 Tripide della vite 356 Cicadella bufalo (Buffalo) 356 Cicalina verde 357 Cicalina della Flavescenza dorata o Scafoideo 358 Ialeste o Cicalina vettrice del Legno nero 359 Metcalfa 360 Fillossera della vite 360 Pulvinaria della vite 361 Tignoletta della vite 361 Tignola della vite 363 Cecidomia della vite 364 Bostrichi della vite 364 Sigaraio della vite 365 Ragnetto rosso dei fruttiferi e della vite 365 Ragnetto giallo della vite 366 Erinosi della vite 367 Nematodi galligeni 368 Diserbo della vite, dei fruttiferi, degli agrumi e dell olivo 371 Melo 373 Marciume del colletto 374 Ticchiolatura del melo 374 Oidio o Mal bianco del melo 377 Cancro delle Pomacee 378 Afide grigio del melo 379 Afide verde del melo 380 Afide lanigero del melo 380 Cocciniglia di San José 381 Cemiostoma del melo 382 Litocollete del melo 383 Carpocapsa 384 Ricamatrice delle Pomacee 386 Ricamatrice (Cacecia) 387 Eulia 387 Sesia del melo 388 Bombice antico (Orgia) 389 Rodilegno rosso 390 Indice

Rodilegno giallo 391 Antonomo del melo 392 Pero 396 Ticchiolatura del pero 397 Maculatura bruna del pero 398 Colpo di fuoco batterico del pero 399 Moria del pero 401 Tingide del pero 401 Miridi dei fruttiferi 402 Psilla del pero 403 Afide grigio del pero 404 Cecidomia dei frutti del pero 404 Cecidomia fogliare del pero 405 Limacina 405 Tentredine o Oplocampa del pero 406 Ragnetto rosso comune 407 Eriofide fogliare del pero 408 Pesco, mandorlo e albicocco 411 Bolla del pesco 412 Oidio del pesco 413 Monilie 414 Ruggine delle Drupacee 416 Mal del piombo parassitario delle Drupacee 416 Cancro del pesco 417 Corineo o Vaiolatura delle Drupacee 418 Cancro batterico delle Drupacee 419 Accartocciamento clorotico 420 Mosaico 420 Maculatura anulare necrotica 420 Tripide del pesco 421 Afide verde del pesco 422 Afide bruno del pesco 423 Afide farinoso del pesco 423 Cocciniglia bianca del pesco 424 Tignola del pesco o Anarsia 425 Tignola orientale del pesco o Cidia 426 Mosca della frutta 427 Scolitide 428 Susino 433 Verticilliosi 434 Sharka o Vaiolatura ad anello 434 Afide farinoso del susino 435 Tignola o Cidia del susino 436 Tentredini delle susine 437 Ciliegio 439 Ruggine del ciliegio 440 Cimicetta del mandorlo 440 Afide nero del ciliegio 441 Falena brumale o Cheimatobia 441 Mosca delle ciliegie 442 Agrumi 444 Gommosi o Marciume del colletto 445 Mal secco 446 Indice Muffa azzurra 446 Piticchia del limone 447 Psorosi 447 Tristeza 448 Xiloporosi 449 Tripide degli agrumi e delle serre 449 Cicalina verde degli agrumi 450 Aleurodide degli agrumi 450 Aleurodide fioccoso o Mosca bianca fioccosa degli agrumi 451 Afide verde degli agrumi 452 Iceria o Cocciniglia cotonosa degli agrumi 452 Cocciniglia farinosa o Cotonello degli agrumi 453 Cocciniglia bassa degli agrumi 454 Ceroplaste o Cocciniglia elmetto degli agrumi 454 Cocciniglia grigia degli agrumi 455 Cocciniglia bianca degli agrumi 455 Cocciniglia rossa forte degli agrumi 456 Tignola degli agrumi 456 Oziorrinco 457 Ragnetto rosso degli agrumi 458 Acaro delle meraviglie 459 Olivo 461 Occhio di pavone o Cicloconio 462 Rogna dell olivo 462 Tripide dell olivo 463 Cotonello dell olivo 463 Cocciniglia mezzo grano di pepe 464 Cocciniglia cotonosa dell olivo o Filippia 465 Tignola dell olivo 465 Mosca dell olivo 466 Fleotribo 467 Pioppo 469 Bolla del pioppo 470 Ticchiolatura del pioppo 470 Carie del legno 471 Ruggini del pioppo 473 Marsonina del pioppo o Bronzatura 473 Afide lanigero del pioppo 474 Afidi galligeni 475 Gemmaiola 475 Tarlo vespa del pioppo 476 Bombice del salice 477 Ifantria americana 477 Saperda del pioppo 479 Crisomela del pioppo 479 Punteruolo del pioppo 480 Rosa 482 Peronospora della rosa 483 Oidio o Mal bianco della rosa 483 Ticchiolatura della rosa 484 Ruggine della rosa 485 Cancri e seccumi dei rami della rosa 485 Cicalina della rosa 486 Afide della rosa 487 Cocciniglia del corniolo 487 9

Coleotteri antofagi 488 Lacnea dai sei punti 489 Argidi della rosa 489 Cinipide della rosa 490 Tentredini dei germogli 490 Tentredine nera della rosa 491 Megachile delle rose 492 Batteriosi del geranio 501 Cancro batterico del garofano 501 Tortricidi del garofano 501 Opogona o Tignola delle ornamentali 502 Minatore delle foglie 503 Piante da fiore: garofano, gerbera, crisantemo, geranio, ciclamino 494 Marciume del colletto della gerbera 495 Marciume del colletto del garofano 495 Ruggine bianca del crisantemo 496 Ruggine del geranio 497 Ruggine del garofano 497 Fusariosi del garofano 498 Fusariosi del ciclamino 498 Fusariosi del crisantemo 499 Tracheofialoforosi del garofano 499 Necrosi radicale del crisantemo 500 Antracnosi del ciclamino 500 AGROFARMACI Schede dei principali agrofarmaci o prodotti fitosanitari 504 INDICI Indice delle classi dei prodotti 531 Indice delle sostanze attive 532 Indice analitico 534 Fonti iconografiche 541 10 Indice

Sezione generale 11

Capitolo 1 Le fitopatie Classificazione delle fitopatie 1.1 Malattie non infettive o non parassitarie (fisiopatie) Le avversità delle piante, non importa quali esse siano, sono genericamente chiamate fitopatie. Le discipline che si occupano dello studio delle fitopatie sono la Fitopatologia o Patologia vegetale e l Entomologia agraria. La pianta, oggetto di attenzione economica da parte dell uomo e inserita in un agroecosistema, è il soggetto dell indagine fitopatologica. La Fitopatologia si occupa sia delle piante di interesse agrario e forestale sia di tutte le altre piante che, pur non avendo un interesse produttivo diretto (derrate alimentari o legname), rivestono tuttavia un significato ecologico generale di gran rilevanza per la conservazione dell ambiente (piante ornamentali e forestali). Le fitopatie possono avere diversa eziologia e si prestano a suddivisioni che tengono conto di elementi aggreganti di varia natura. La classificazione utilizzata in questo testo tiene conto per la parte generale dell agente eziologico, cioè della causa della fitopatia, mentre nella trattazione della parte specifica delle colture si adotta il criterio di riunire tutte le fitopatie di una specie vegetale. Le fitopatie, secondo l agente eziologico, sono classificate in malattie non infettive e malattie infettive. Gli agenti eziologici possono essere: condizioni climatiche avverse, gli elementi del clima (temperatura, umidità e luce) in quantità non congrue; condizioni nutrizionali sfavorevoli, carenze o eccessi di elementi minerali utili o di acqua nel terreno; alterato rapporto dei gas atmosferici (anidride carbonica, ossigeno e gas tossici in concentrazioni anormali), piogge acide, ecc.; traumi dovuti a fattori meccanici: ferite o traumi dovuti ad agenti meteorici (grandine, neve o vento) oppure a pratiche colturali, ecc.; trattamenti fitosanitari o diserbanti non corretti. Malattie infettive e parassitarie Gli agenti eziologici possono essere: agenti di malattia: entità infettive (virus, fitoplasmi, rickettsie); batteri; funghi; piante fanerogame parassite; agenti di danno o parassiti animali: acari; insetti; nematodi; molluschi; vertebrati (roditori ed uccelli). 12 Sezione generale

1.2 Concetto di malattia e di danno Una malattia è considerata una deviazione operata da fattori animati o inanimati dallo stato di armonia nello svolgimento delle funzioni vitali (di ricambio e di sviluppo) dell organismo (da Goidànich, 1955). Se consideriamo le piante agrarie, i concetti di malattia (e di danno) assumono un altro valore, e precisamente: è malattia qualsiasi deviazione nella struttura e nelle funzioni normali o ritenute tali dall uomo della pianta; e che come tale porti danno economico (da Goidànich, 1959). La pianta agraria è una pianta da reddito, pertanto l uomo ha adattato il concetto di malattia/danno al suo vantaggio economico. Ad esempio, alcune variegature dei fiori di tulipano di origine virale per la pianta sono malattie, per l uomo sono considerate un pregio in quanto la variazione migliora l aspetto ornamentale e di conseguenza il valore economico del fiore. Così l operatore agricolo ha imparato ad adottare pratiche colturali per provocare l imbianchimento o l eziolamento di certi ortaggi (sedano, insalata, ecc.), che implicano un alterazione dei normali processi fisiologici della pianta (teoricamente sono delle malattie), ma che evidentemente non comportano svantaggio economico, anzi il prodotto è più ricercato dal mercato. In Patologia vegetale si usa distinguere le fitopatie in malattie vere e proprie e danni: sono considerate malattie quelle fitopatie originate comunemente da funghi, batteri, virus ed altre entità infettive e dalle piante parassite, alle malattie la pianta può in genere opporre reazione; sono considerati danni quelle fitopatie provocate in genere da organismi animali (insetti, acari, nematodi, ecc.), oltre che da agenti inanimati come le basse temperature (danni da freddo), le alte temperature (danni da caldo), ecc; agli agenti di danno la pianta in genere non riesce ad opporre reazione. Questa distinzione si basa sul fatto che mentre una pianta può opporre, entro un certo limite, resistenza all infezione da parte di un fungo, un batterio, ecc., non ha generalmente alcuna possibilità di reagire all attacco di un insetto (es. un bruco che ne rode le foglie). La Patologia vegetale si occupa prevalentemente delle malattie, soprattutto quelle provocate da microrganismi (batteri e funghi) e da entità infettive. Inoltre la patologia vegetale si occupa anche dello studio delle alterazioni e dei danni dovuti a fattori inanimati (fisiopatie). Lo studio dei danni provocati da parassiti animali è compito prevalente dell Entomologia agraria, perché è alla classe degli insetti che appartengono la maggior parte dei fitofagi dannosi; gli altri organismi fitofagi e fitoparassiti, come gli acari ed i nematodi, vengono associati ad essa per ragioni didattiche e per omogeneità eziologica. In realtà la distinzione tra malattia e danno non è così netta. Alcuni parassiti animali (es. nematodi) danno origine a stati morbosi molto prossimi ad uno stato di malattia, mentre alcuni parassiti vegetali possono instaurare situazioni molto più vicine allo stato di danneggiamento che non a quello di malattia. Inoltre, in alcuni casi, è possibile che uno stato di danno evolva in una vera e propria malattia. L identificazione schematica delle malattie con le alterazioni provocate da parassiti di origine vegetale o da entità infettive e dei danni con quelle causate da parassiti animali o da agenti inanimati, non è da ritenersi pertanto scientificamente cor- SEZIONE GENERALE Fig. 1.1 Attacco da Ticchiolatura del melo su frutto: malattia provocata da un fungo (Ascomicete). 1.2 Concetto di malattia e di danno Fig. 1.2 Caratteristico danno provocato da Bruco americano o Ifantria (Lepidottero). 13

retta, dato che esistono varie eccezioni a questa regola. Nel presente testo, comunque, si è ritenuto opportuno mantenerla per semplicità didattica e per omogeneità. Infatti la stragrande maggioranza delle malattie è provocata da funghi, batteri ed entità infettive; mentre la maggior parte dei danni da agente parassitario è provocata da parassiti animali. Di conseguenza, anche per ragioni didattiche e di suddivisione delle due discipline (Patologia vegetale ed Entomologia), risulta proponibile la distinzione effettuata. Da ricordare infine che di qualunque natura siano le lesioni o gli stati morbosi, a carico degli organi vegetali, quando queste alterazioni compromettono i processi morfo-fisiologici in modo tale da minacciare la sopravvivenza dell organo e dell ospite vegetale, subentra in ogni caso uno stato di malattia qualunque sia l agente eziologico. 1.3 Diagnostica fitopatologica La diagnosi di una malattia consiste nell accertamento dell agente eziologico, nella descrizione e nella comparazione dell evoluzione dei sintomi, seguendo precise modalità. La pratica diagnostica prevede fondamentalmente due tipi di indagini: 1. indagini di campo; 2. indagini di laboratorio. Analisi visiva 1.3.1 Indagini di campo Nell analisi di campo occorre rilevare: la sintomatologia principale; gli eventuali altri sintomi collaterali apparentemente diversi; la dislocazione delle varie sintomatologie nell area considerata, valutando se la loro distribuzione è in relazione con particolari situazioni ambientali, agronomiche o accidentali. Campionamento In diversi casi, la semplice analisi visiva non porta a risultati certi, pertanto è opportuno procedere al prelievo di campioni da sottoporre all esame di altri tecnici o da inviare a laboratori che possono eseguire successivi livelli di indagine. 14 Il campione raccolto deve essere rappresentativo di tutte le situazioni emerse nell area oggetto di indagine; pertanto occorre prelevare: campioni delle sintomatologie a diversi stadi ; i siti del campionamento devono essere scelti con il criterio dell omogeneità sulla pianta e nella zona di rilevamento; varie parti di pianta (e non solo dove il sintomo è più palese); in certi casi è opportuno anche raccogliere campioni di terreno, al pedale delle piante stesse; parti di pianta apparentemente sane. È buona norma, inoltre, corredare il campione di una serie di informazioni utili alla formulazione della diagnosi che riguardano: l ambiente di vita delle piante, quali le variazioni meteorologiche precedenti agli avvenimenti oggetto di indagine, tipo di terreno, sua giacitura ed esposizione, sistemazioni idraulicoagrarie, analisi chimico fisica del terreno; le operazioni agronomiche che sono state effettuate sulla coltivazione, specialmente concimazioni e trattamenti fitoiatrici; la coltivazione precedente, le coltivazioni confinanti e relativi interventi fitoiatrici; la vicinanza a strade, a zone industriali o a fonti di inquinamento. La spedizione del campione deve essere tempestiva e in ogni modo il campione deve essere conservato in frigorifero, leggermente inumidito, racchiuso in sacchetti di plastica con chiusura ermetica. 1.3.2 Indagini di laboratorio Le fasi successive delle indagini diagnostiche si svolgono in laboratori specializzati privati o pubblici. Le strutture pubbliche di riferimento possono essere i Servizi Fitosanitari Regionali, i Consorzi Fitosanitari Obbligatori, presenti in alcune province, gli Istituti di Patologia vegetale e di Entomologia agraria delle Facoltà di Scienze agrarie e Forestali, gli Istituti Tecnici e Professionali Agrari. La ricerca dei parassiti animali da parte dell entomologo non richiede particolari attrezzature. L analisi del fitopatologo per la ricerca di funghi e batteri, invece, è più lunga e complessa e prevede la sequenza delle seguenti operazioni: analisi visiva, a volte eseguita con l aiuto di microscopio stereoscopico; analisi istologica, che consiste nell analisi microscopica dei tessuti colpiti; isolamento in vitro, particolare tecnica che consente l evasione del patogeno. Sezione generale

Isolamento in vitro dei funghi Si preparano scatole (piastre) Petri sterili, con un opportuno substrato nutritivo artificiale agarizzato, poi si prelevano piccoli pezzetti di tessuto dal campione e, dopo averli disinfettati in soluzione acquosa di ipoclorito di sodio per 15, si seminano nelle scatole, operando in condizioni di sterilità. Dopo un incubazione di circa una settimana a temperatura costante (19-22 C), intorno ai tessuti isolati dovrebbe comparire una muffa (colonia fungina) la cui forma e colore può guidare il fitopatologo all identificazione del patogeno. È bene ricordare che non tutti i funghi evadono in vitro e possono comparire, inoltre, funghi saprofiti che potrebbero indurre in errore. La certezza assoluta si ottiene provocando la malattia (infezione) sullo stesso ospite con l isolato ottenuto. Comparando i sintomi, isolando il patogeno dalla pianta infettata artificialmente e confrontandolo con il primo isolato ottenuto, se i sintomi sono fedelmente riprodotti e se i due isolati sono uguali si ha la certezza dell agente patogeno responsabile della malattia sul campione iniziale (applicazione dei postulati di Koch). L identificazione delle malattie virali non è possibile con il metodo dell isolamento in vitro; per queste malattie sono state messe a punto analisi sierologiche e indagini biomolecolari (analisi del DNA). Le indagini sierologiche sono utili anche per la diagnosi precoce di alcune fitopatie di origine batterica, mentre l applicazione di tali tecniche per la diagnostica delle malattie fungine è ancora in fase sperimentale. 1.4 Sintomatologia Le malattie si manifestano con diverse sintomatologie; il rilevamento e il riconoscimento dei sintomi è indispensabile al fine della diagnosi. Esistono sintomi specifici di una data malattia, ma spesso i sintomi sono aspecifici e si possono verificare le seguenti situazioni: malattie di origine diversa possono manifestarsi con sintomi analoghi; la stessa pianta può essere colpita da diversi agenti di malattia contemporaneamente, in questo caso i sintomi possono sovrapporsi, nascondersi o modificarsi. L insieme che emerge da queste considerazioni è la complessità che, a volte, presenta il quadro sintomatologico per cui è necessario ricorrere ad ulteriori indagini diagnostiche (analisi di laboratorio); tuttavia saper riconoscere e descrivere i sintomi è fondamentale per la formulazione di una diagnosi. Vengono pertanto riportati i principali sintomi che possono essere rilevati, durante l analisi visiva, e concernenti l aspetto generale della pianta e dei vari organi epigei ed ipogei. 1.4 Sintomatologia Alterazioni dell intera pianta NANISMO. La pianta (oppure parti di essa) manifesta uno sviluppo ridotto; le cause possono essere di natura ambientale (carenze nutritive, specialmente di azoto) oppure infettiva (es. virosi). GIGANTISMO. La pianta (oppure parti di essa) manifesta uno sviluppo abnorme; le cause possono essere di natura ambientale (eccessi nutrizionali, soprattutto di azoto) oppure infettiva. Alterazioni delle foglie e dei germogli Variazioni del colore EZIOLAMENTO. La foglia assume una colorazione chiara, da giallognola a bianca, per perdita progressiva della clorofilla o degli altri pigmenti. L eziolamento, inoltre, determina un allungamento del picciolo, della lamina fogliare e degli internodi. La causa è la carenza di luce; al ripristinarsi delle condizioni normali di luminosità la foglia rinverdisce. CLOROSI. Il lembo fogliare ingiallisce per mancanza di clorofilla; le cause della clorosi possono essere sia di natura parassitaria che di natura ambientale (carenze nutrizionali di elementi come il ferro e l azoto). GIALLUME. Ingiallimento della foglia, di norma ad eziologia virale. MOSAICO. Comparsa di macchie chiare, biancastre, gialle o verde pallido, delimitate dalle restanti parti verdi della foglia; ha di solito eziologia virale. PIOMBATURA O ARGENTATURA. La foglia assume riflessi grigio-metallici; generalmente la causa è l infiltrazione di aria tra cuticola ed epidermide o tra epidermide e mesofillo. Questo sintomo può essere originato da vari fattori parassitari come, per esempio, agenti di malattia (es. funghi: Mal del piombo del pesco) o da fattori ambientali quali l elevata temperatura correlata a carenza idrica. 15 SEZIONE GENERALE

Fig. 1.3 Mosaico su foglie di melo (virosi). Fig. 1.4 Argentatura su Drupacea, causata dal Mal del piombo (fungo). Morte dei tessuti NECROSI. Consiste nella morte e degenerazione dei tessuti e si manifesta, generalmente, con imbrunimenti della parte colpita, che spesso dissecca; è un sintomo tipicamente aspecifico, perché è il risultato finale di precedenti alterazioni delle cellule dei tessuti, ad opera dei più svariati agenti eziologici. La necrosi può essere localizzata oppure estesa a tutto il lembo fogliare; a volte il fenomeno si estende anche ad altre parti di pianta oppure all intera pianta. Alterazioni della consistenza APPASSIMENTO ED AVVIZZIMENTO. Consistono nella perdita di acqua dai tessuti. L appassimento è un fenomeno legato ad un momentaneo squilibrio idrico; le foglie si afflosciano, ma poi, al ritorno di condizioni idriche normali, riacquistano l aspetto normale. È un fenomeno sempre reversibile. L avvizzimento è invece un fenomeno irreversibile dovuto ad un eccessiva perdita di acqua di un organo erbaceo, a seguito di una deficienza idrica permanente; esso comporta la morte del tessuto. ALLESSATURA. La foglia ed il germoglio assumono una consistenza molle ed un colore livido, come se fossero stati scottati in acqua calda e quindi muoiono. Si verifica in genere in seguito a gelate. Asportazione di tessuti e deformazioni VAIOLATURA O IMPALLINATURA. Comparsa, sulla pagina fogliare, di macchie che successivamente disseccano ed i tessuti si staccano; la foglia rimane bucata come se fosse stata colpita da una rosa di pallini di piombo. In genere ha origine parassitaria (funghi: es. Corineo delle Drupacee). BOLLOSITÀ. Rigonfiamenti di aree del lembo fogliare per eccessiva proliferazione delle cellule. L eziologia è di origine parassitaria, a seguito di attacchi di agenti fungini (Bolla del pesco) oppure animali (acari, afidi ecc.). ARRICCIAMENTO, ACCARTOCCIAMENTO E ARROTOLA- MENTO. Queste sintomatologie dipendono da diverse eziologie sia di natura parassitaria ed infettiva (virus, funghi e insetti) sia di natura ambientale. Fig. 1.5 Impallinatura su pesco da Corineo (fungo). 16 Fig. 1.6 Bollosità su pesco causata dalla Bolla (fungo). Sezione generale

Fig. 1.7 Galla su quercia da Cynips quercus-tozae (Imenottero Cinipide). Fig. 1.8 Mine da Cemiostoma (Lepidottero) su melo. Escrescenze, neoformazioni ed alterazioni generali GALLE O CECIDI. Accrescimenti abnormi dei tessuti stimolati in genere dall attacco di certi insetti, acari e nematodi. MINE FOGLIARI. Gallerie scavate nei tessuti della foglia da parte di insetti, chiamati minatori, come le larve di alcuni Lepidotteri e Ditteri. MELATA. Liquido viscoso e zuccherino, di solito sulle foglie che divengono lucide. La produzione di melata è causata, in genere, dalla presenza di insetti (es. afidi e cocciniglie) i cui escrementi ricchi di zuccheri imbrattano la vegetazione. Talora deriva invece da alterazioni fisiologiche della pianta in seguito ad un clima caldoumido. La presenza di melata danneggia le foglie in quanto riduce gli scambi gassosi; le gocce di melata inoltre possono determinare ustioni localizzate per effetto lente, in seguito alla concentrazione dei raggi solari. Infine sulla melata di solito crescono microscopici funghi saprofiti, detti fumaggini, che formando una patina scura, ostacolano la fotosintesi ed aggravano il già precario scambio gassoso. FILLOPTOSI. Precoce ed anomala caduta delle foglie. Alterazioni dei fiori CASCOLA DEI FIORI (ANTOPTOSI) O COLATURA. Distacco e caduta precoce dei fiori. Alterazioni dei frutti RUGGINOSITÀ. Comparsa di cellule suberificate, nei tessuti più superficiali del frutto, come reazione a lesioni ad eziologia sia parassitaria ed infettiva sia ambientale. LITIASI. Comparsa di grumi di cellule dalle pareti fortemente ispessite che conferiscono al frutto consistenza pietrosa; al taglio i grumi appaiono come punti necrotici e spesso si ha la deformazione del frutto in loro corrispondenza. È tipica delle pere e può manifestarsi in seguito alle punture di certi insetti, oppure per infezione da virus o per carenza di boro. SPACCATURE. Fessurazioni più o meno profonde del frutto; l eziologia può essere sia di origine SEZIONE GENERALE Fig. 1.9 Gocce di melata prodotte dall Afide del maggiociondolo (Aphis craccivora). 1.4 Sintomatologia Fig. 1.10 Litiasi provocata da virus su pero. 17

trizzano bene i margini, anche per l azione disgregante del patogeno, consentendo l estensione centrifuga della lesione. Il cancro è causato di solito da infezioni fungine o batteriche. TUMORE. Abnormi accrescimenti dei tessuti legnosi o erbacei per fenomeni di ipertrofia (aumento della dimensione delle cellule) e/o iperplasia (aumento del numero delle cellule), stimolati in genere dalla presenza di batteri. Fig. 1.11 Marciume su uva causato da Botrite (fungo). ambientale (agenti atmosferici quali la grandine, eccessi idrici, ecc.), sia di origine parassitaria. MARCIUMI. Degenerazione e disfacimento dei tessuti che comportano la morte delle cellule. Sono causati in genere da infezioni batteriche o fungine, tuttavia si riconoscono anche marciumi ad eziologia ambientale. CASCOLA DEI FRUTTI (CARPOPTOSI). Caduta precoce dei frutticini; l eziologia è varia. CARIE DEL LEGNO. Disgregazione dei tessuti legnosi di rami e fusti che vengono ridotti ad una massa incoerente; in seguito si formano ampie cavità negli organi colpiti. La carie è causata da funghi che formano, esternamente agli organi infetti, corpi fruttiferi spesso a forma di mensola o di zoccolo di cavallo. Questi funghi producono enzimi capaci di demolire la cellulosa e la lignina. SCOPAZZO. Si manifesta con un incontrollato aumento del numero dei rami; l insieme dei rami assume un aspetto affastellato (scopazzo) con internodi spesso più corti e nodi ravvicinati. L eziologia è di solito virale. Alterazioni di rami e fusti GOMMOSI. Anomala ed abbondante produzione di sostanze gommose. L eziologia è varia ma è sempre da considerarsi come una reazione, di tipo protettivo, della pianta. CANCRO. Lesione dei tessuti della corteccia dei rami e dei tronchi con la messa a nudo dei tessuti sottostanti; i bordi del cancro spesso tendono a cicatrizzare con reazioni iperplastiche (proliferazione dei tessuti) a volte accentuate. Generalmente i cancri di origine parassitaria non cica- Alterazioni delle radici, dei tuberi, dei rizomi e dei bulbi GALLE. Le galle degli organi ipogei hanno la stessa configurazione di quelle degli organi epigei; possono essere causate da alcuni insetti e da certi nematodi. TUMORI. Presentano le stesse caratteristiche ed analoga eziologia dei tumori dei rami e dei fusti. NECROSI E MARCIUMI. Sintomi con caratteristiche analoghe a quelle già descritte. Fig. 1.12 Cancro da Nectria (fungo) su melo. 18 Fig. 1.13 Tumori su apparato radicale di rosa (batteri). Fig. 1.14 Carie del legno su betulla e relativi corpi fruttiferi di Piptoporus betulinus (fungo - Basidiomicete). Sezione generale