Dove va l economia lombarda?

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Transcript:

Bergamo 24 maggio 2011 Cisl Lombardia 2 fiera della contrattazione Dove va l economia lombarda?

riservatezza Questo documento è la base per una presentazione orale, senza la quale ha quindi limitata significatività e può dar luogo a fraintendimenti. Sono proibite riproduzioni, anche parziali, del contenuto di questo documento senza la previa autorizzazione scritta di Prometeia. copyright 2011 prometeia 2

Le previsioni per il 2011-2014 Lo scenario per l'economia lombarda qui presentato si basa su quello più recente elaborato da Prometeia. Secondo le informazioni più recenti, l'economia lombarda ha chiuso il 2010 con una dinamica del PIL più sostenuta di quanto non ci si attendesse (+1,9%), con uno scarto significativo rispetto alla media nazionale (+1,0pp). Per l'anno in corso e per il 2012 si conferma la ripresa dell'economia lombarda (+1,3% e +1,5% nei due anni), più robusta di quella prevista a livello nazionale e nella maggior parte delle altre grandi regioni. L'accelerazione della ripresa è comunque attesa solo a partire dal 2013, quando il tasso di crescita si avvicinerà al 2%. 3

Il confronto con altre regioni La Lombardia dovrebbe presentare nel corso del 2011 e negli anni successivi una dinamica economica sistematicamente superiore a quelle delle altre grandi regioni. Solo Veneto ed Emilia Romagna si avvicinano ai risultati della Lombardia, mentre le altre regioni sembrano destinate a presentare una crescita che fino al 2013 rimane relativamente debole. Ancora nel 2014, quando ormai il recupero degli effetti della crisi del 2008-2009 è in pieno svolgimento, la Lombardia evidenzia un differenziale positivo nella crescita del PIL rispetto alle altre regioni. Il vantaggio della Lombardia sembra quindi destinato a persistere anche nel medio periodo e rinvia a fattori di tipo strutturale. 4

La dinamica del PIL in Lombardia ed in alcune regioni 2009-2014 (var. % / valori concatenati 2000) Regioni 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Lombardia -6,5 1,9 1,3 1,5 1,9 1,5 Piemonte -6,4 1,3 0,9 1,1 1,5 1,1 Veneto -6,1 1,6 0,9 1,1 1,6 1,2 Liguria -3,5 1,0 0,5 0,6 1,0 0,6 Emilia Romagna -6,1 1,4 0,9 1,1 1,6 1,2 Toscana -4,4 1,3 0,7 0,9 1,3 1,0 Lazio -3,5 1,2 0,9 1,0 1,3 1,0 Campania -5,4 0,6 0,4 0,5 0,8 0,5 Puglia -5,2 0,5 0,3 0,4 0,8 0,5 Sicilia -3,8 0,5 0,6 0,6 0,9 0,6 Nord Ovest -6,2 1,7 1,1 1,3 1,7 1,3 Nord Est -5,2 1,5 0,9 1,1 1,5 1,1 Centro -4,1 1,3 0,8 0,9 1,3 1,0 Mezzogiorno -4,4 0,6 0,5 0,5 0,9 0,6 Italia -5,0 1,0 0,9 0,9 1,3 1,6 5

I fattori della ripresa Lo scenario attuale è caratterizzato dalla ridotta dinamica della domanda interna, che a partire dal 2011 segna il passo e non presenta una significativa accelerazione dopo la fase di recupero del 2010. I consumi delle famiglie presentano un progressivo consolidamento reso possibile dalla ripresa del reddito disponibile delle famiglie a partire dal 2012, ma non sembrano in grado di imprimere una significativa spinta all'economia regionale. Anche gli investimenti presentano un recupero significativo rispetto al 2009, ma mantengono poi un profilo di crescita piuttosto piatto. Rimane dunque determinante il contributo del commercio internazionale, con un profilo di crescita delle esportazioni di beni caratterizzato da tassi di crescita sostenuti, che potrebbero raggiungere l'8,1% nel 2011, ma che poi si stabilizzerebbero intorno al 6%, in risposta ad un'evoluzione del quadro internazionale meno favorevole di quanto non ci si attendesse ad inizio anno. 6

Lombardia: scenario di previsioni al 2014 (var. % / valori concatenati 2000) Indicatori 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Prodotto interno lordo -6,5 1,9 1,3 1,5 1,9 1,5 Saldo regionale (% risorse intern 12,2 10,7 10,0 10,6 11,8 11,4 Domanda interna (al netto var. s -4,5 1,5 1,2 1,3 1,6 1,3 Consumi finali interni -1,4 1,0 0,9 1,0 1,2 0,9 - spesa per consumi delle famigl -2,0 1,4 1,1 1,1 1,3 1,1 - spesa per consumi delle AAPP 0,9-0,3 0,1 0,5 0,9 0,4 Investimenti fissi lordi -15,1 3,9 3,3 3,6 3,4 3,6 Importazioni di beni dall estero -12,7 10,1 5,5 5,9 6,1 5,3 Esportazioni di beni verso l ester -19,8 8,9 7,7 6,4 6,6 5,7 Rapporti caratteristici (%): Tasso di occupazione 44,3 43,7 43,4 43,2 43,3 43,5 Tasso di disoccupazione 5,7 5,9 6,0 6,5 6,0 5,2 Tasso di attività 46,8 46,3 46,0 46,0 45,9 45,8 Reddito disponibile (var. %) Deflatore dei consumi (var. %) -4,0 1,0 2,4 2,5 3,9 3,0 0,1 1,4 2,8 1,7 1,7 2,1 7

La proiezione internazionale della Lombardia L'ultimo scenario presentato nelle pagine precedenti conferma il ruolo del commercio internazionale come fattore fondamentale per la ripresa della crescita economica in Lombardia. Per valutare le prospettive di medio periodo della Lombardia sui mercati internazionali si presentano due approfondimenti su: la relazione tra dinamica delle esportazioni di beni e l'andamento del commercio mondiale; il possibile impatto del terremoto in Giappone e della crisi del Medio Oriente. 8

Il commercio mondiale e le esportazioni della Lombardia Le esportazioni di beni della Lombardia seguono la dinamica della domanda mondiale sia nelle fasi di espansione che in quelle di contrazione, evidenziando però un differenziale negativo relativamente costante nel tempo. Le implicazioni prospettiche sono relativamente favorevoli, in quanto la dinamica del commercio mondiale è favorevole ad un rapido recupero delle esportazioni regionali. 9

Domanda mondiale ed esportazioni di Lombardia ed Italia (numeri indice 1998 = 100) 220 200 180 160 140 120 100 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Domanda mondiale Lombardia Italia 10

Domanda mondiale ed esportazioni della Lombardia (var. % medie annue e differenziali di crescita) 7 5 3 1-1 -3-5 -7-9 -11 Lombardia Domanda mondiale Diff. di crescita 1998-2007 2007-2009 11

La struttura delle esportazioni della Lombardia La struttura del commercio estero lombardo per mercati di destinazione (aree geografiche) appare a partire dal 2001 lievemente favorevole, mentre la struttura per settore merceologico esercita un effetto negativo, particolarmente evidente nel 2005 e nel 2008. In effetti nell'ultimo decennio le esportazioni della Lombardia si sono orientate verso i mercati più dinamici, evidenziando in alcuni casi specifici (Russia) performance notevoli La composizione per settori merceologici presenta un andamento di medio periodo più articolato, con alcuni settori (alimentari, legno, mezzi di trasporto, carta stampa editoria, coke e petrolio) che hanno raggiunto risultati notevoli, evidenziando una crescita superiore a quella della domanda mondiale. Altri settori sono cresciuti meno che la domanda mondiale, perdendo quindi quote di mercato. 12

Scomposizione della dinamica delle esportazioni della Lombardia (variazioni rispetto all'anno precedente in milioni di ) 20.500 18.000 15.500 13.000 10.500 8.000 5.500 3.000 500-2.000-4.500-7.000 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Commercio mondiale Settori Paesi Residuo Totale 13

Le esportazioni della Lombardia dirette nei mercati più significativi e la domanda proveniente da tali paesi (var. % medie annue 1998-2009) 18 16 India Cina 14 12 Romania Domanda 10 8 6 4 2 Polonia Turchia Spagna Belgio e Lussemburgo Grecia Brasile Paesi Bassi Austria Germania Svizzera Francia Stati Uniti Regno Unito Russia 0-2,5-1,0 0,5 2,0 3,5 5,0 6,5 8,0 9,5 11,0 12,5 14,0 15,5 Esportazioni della Lombardia 14

Le esportazioni della Lombardia per settore merceologico e la domanda mondiale (var. % medie annue 1998-2009) 14,0 DF 12,0 10,0 Domanda mondiale 8,0 6,0 4,0 DI DN DL TOT DH AB DK DC DG DJ DA 2,0 DB DD DM DE 0,0-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 Esportazioni della Lombardia 15

Le esportazioni della Lombardia per settore merceologico (quote sulla domanda mondiale) 1998 2004 2007 2009 AB Agricoltura 1,8 1,3 1,4 1,3 C Estrattive 0,2 0,3 0,3 0,4 DA Alimentari 7,4 8,6 8,3 8,2 DB - Tessile e abbigliamento 28,9 23,0 22,5 19,2 DC - Cuoio e pelli 16,5 13,6 15,6 15,1 DD Legno 6,2 5,4 6,1 5,6 DE - Carta, stampa e editoria 6,7 6,9 8,0 7,9 DF - Coke e petrolio 1,4 1,4 1,5 1,1 DG Chimica 17,2 15,1 12,8 11,5 DH - Gomma e plastica 24,7 21,9 20,0 17,7 DI - Minerali non metalliferi 17,0 14,0 12,3 10,6 DJ - Prodotti in metallo 21,9 19,2 19,7 18,6 DK - Macchine meccaniche 31,2 26,5 26,3 26,7 DL - Macchine elettriche, elettroniche e ottiche 9,9 8,2 7,6 6,9 DM - Mezzi di trasporto 6,0 6,3 6,8 6,6 DN - Altre industrie manifatturiere 23,0 17,1 16,8 15,0 EE Energia 0,0 0,3 3,0 2,1 VV - Altri prodotti non classificati 3,6 4,0 3,1 2,9 Totale 13,5 11,2 10,6 9,7 16

Le conseguenze del terremoto in Giappone e della crisi politica in Medio Oriente Gli scenari confermano come il commercio internazionale rappresenti nella fase di ripresa dalla Grande Crisi il fattore chiave dello sviluppo dell'economia lombarda. In questo contesto avvenimenti che vanno ad incidere in senso negativo sulla dinamica della domanda mondiale possono avere conseguenze significative, andando a rallentare la ripresa dell'attività economica. Negli ultimi mesi il terremoto in Giappone e la crisi politica in Medio Oriente stanno creando una situazione di incertezza, con conseguenze negative che è difficile allo stato attuale quantificare con precisione, ma che cominciano già ad essere avvertite. Nel caso del Giappone nell'ipotesi che non avvengano altre scosse e che le centrali nucleari vengano riportate sotto controllo, gli effetti attesi sono di breve periodo e potrebbero forse esaurirsi nel corso del 2011. L'aspetto preoccupante è che la situazione di difficoltà del Giappone può avere conseguenze su tutta l'area dell'estremo Oriente (Cina, Corea del Sud, ) per la stretta integrazione commerciale e produttiva che esiste tra queste economie. 17

Le conseguenze... Per il Medio Oriente la situazione è in piena evoluzione ed è di grande incertezza. Dal punto di vista economico i paesi direttamente coinvolti nella crisi politica (Egitto, Tunisia, Libia, Siria, ) non hanno né il peso del Giappone né il suo ruolo nella divisione internazionale del lavoro. Nondimeno il Medio Oriente rappresenta un mercato importante per l'economia lombarda e quindi una riduzione dell'attività economica e delle importazioni di quest'area avrebbe conseguenze significative. La situazione in Medio Oriente è in continuo mutamento e quindi è impossibile definire scenari dotati di una qualche verosimiglianza. Un aspetto preoccupante è che, a differenza che per il Giappone, la crisi del medio Oriente con ogni probabilità non esaurirà i propri effetti nel corso del 2011 e che potrà pesare sulla situazione economica anche per gli anni successivi. 18

L'esposizione della Lombardia verso il Giappone ed il Medio Oriente Per la Lombardia il Giappone rappresenta nel 2010 l'1,2% delle importazioni ed una analoga quota delle esportazioni regionali complessiva. Le quote del mercato giapponese si riducono progressivamente nel lungo periodo, anche per effetto della crescita più intensa di altri mercati. In effetti la quota delle esportazioni lombarde verso l'estremo Oriente (Giappone compreso) è nel 2010 dell 8,1% e quella delle importazioni del 12,8%. In particolare la quota delle importazioni è in continuo aumento, a conferma della crescente integrazione con i mercati asiatici. La quota delle esportazioni presenta invece una sostanziale stabilità nell'ultimo decennio. I paesi del Medio Oriente più direttamente coinvolti nella crisi (Tunisia, Libia, Egitto, Siria e paesi della Penisola Arabica) rappresentano per la Lombardia nel 2010 il 6,0% delle esportazioni ed il 4,4% delle importazioni. Si tratta di mercati che hanno rapidamente aumentato il loro peso a partire dal 2005, risentendo tra il 2009 ed il 2010 in ridotta misura degli effetti della crisi economica. 19

Le esportazioni della Lombardia (% sul totale) 20

Le importazioni della Lombardia (% sul totale) 21

Le conseguenze economiche per la Lombardia L'impatto sull'economia lombarda dei problemi che si sono venuti a creare in Giappone ed in Medio Oriente (Tunisia, Libia, Egitto, Siria e paesi della Penisola Arabica) può avere diversi canali di trasmissione. In primo luogo è necessario tenere conto degli effetti sulle esportazioni della Lombardia rispetto alle due aree geografiche. In secondo luogo sarebbe necessario tenere conto dei possibili effetti indiretti di rallentamento del commercio mondiale nel suo complesso che possono verificarsi per effetto della diffusione del rallentamento di Giappone e Medio Oriente. Infine possono verificarsi conseguenze indirette sui mercati finanziari e valutari che possono portare a reazioni di politica economica con conseguenze negative sullo sviluppo di breve periodo dell'economia mondiale. Tenendo conto della grande incertezza che ancora esiste sulle effettive dimensioni delle crisi del Giappone e del Medio Oriente si considerano solo degli effetti diretti che possono derivare dal rallentamento delle esportazioni lombarde nelle due aree. Per il Medio Oriente si considerano solo i paesi più direttamente coinvolti nella crisi politica, mentre per il caso giapponese si considera tutta l'area Estremo Oriente per la forte integrazione commerciale e produttiva di questi paesi. 22

Le conseguenze economiche... Tenendo conto che negli ultimi anni le esportazioni verso l'estero rappresentano il 30% circa del PIL della Lombardia, si possono sviluppare alcuni scenari ipotetici che valutano l'impatto diretto sull'economia lombarda di una riduzione delle esportazioni verso l'estremo e il Medio Oriente. In assenza di informazioni precise, a puro titolo esemplificativo, supponiamo che le esportazioni verso l'estremo Oriente possano ridursi del 10% e quelle verso i paesi del Medio Oriente più direttamente coinvolti nella crisi del 20%. L'impatto diretto sull'economia lombarda in termini di PIL sarebbe pari complessivamente a -0,6 pp, una riduzione piuttosto sostenuta che potrebbe distribuirsi tra il 2011 ed il 2012. La stima è del tutto ipotetica e non tiene conto degli effetti indiretti sulle componenti della domanda interna, ovvero sulle decisione di spesa di famiglie ed imprese. Nondimeno, nonostante il suo carattere di semplice esempio, la stima evidenzia come gli sviluppi internazionali siano destinati a giocare un ruolo di primo piano nelle prospettive dell'economia lombarda. 23

Massimo Guagnini massimo.guagnini@prometeia.it prometeia spa via g. marconi 43, 40122 bologna, italia tel. +39 051 648 0911, fax +39 051 220 753 info@prometeia.it www.prometeia.it 24