Facoltà di Economia Marco Biagi



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Transcript:

Facoltà di Economia Marco Biagi Il finanziamento degli Immigrati e dei Lavoratori Atipici in Italia Prof. STEFANO COSMA Università di Modena e Reggio Emilia Roma, 16 marzo 2006

Agenda 1. Obiettivi 2. Gli stranieri in Italia 3. Potenzialità e criticità creditizie degli stranieri 4. I lavoratori atipici 5. Conclusioni 2

Obiettivi Verificare la rilevanza attuale della domanda di credito proveniente dalle famiglie di immigrati Riflettere sulle potenzialità creditizie di questo segmento di clientela sia per il credito al consumo che per il credito immobiliare Analizzare l evoluzione dei lavoratori atipici o non standard e delle specifiche problematiche creditizie 3

AGENDA 2. GLI STRANIERI IN ITALIA 4

Dal 1972 l Italia è tecnicamente un paese d immigrazione, dalla metà degli anni novanta lo è realmente Gli stranieri presenti in Italia e l incidenza sulla popolazione residente 3000000 2.598.000 2.786.340 6,00% 2500000 5,00% 2000000 1.850.000 4,8% 1.600.000 4,5% 4,00% 1500000 3,2% 3,00% 1000000 2,8% 2,00% 500000 1,00% 0 0,00% 2001 2002 2003 2004 Popolazione registrata Incidenza stranieri presenti su pop. residente Gli stranieri presenti in Italia sono circa 2.8 milioni di individui, pari al 4.8% della popolazione residente sul territorio italiano Dal 2001 la presenza di stranieri è aumentata di oltre il 70% Fonte: Caritas/Migrantes 2005 La composizione degli stranieri evidenzia una significativa presenza delle provenienze dall Europa (51.9%); segue l Africa (23.8%), l Asia (18.5%), l America (10.9%), l Australia (0.3%) 5 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

I progetti migratori divengono sempre più stabili e definitivi e riflettono le caratteristiche socio-economiche delle regioni italiane Distribuzione territoriale degli stranieri 100% 4,3% 4,0% 3,6% 3,7% 9,8% 8,9% 10,5% 9,9% 80% 29,1% 28,3% 28,0% 27,1% 60% 40% 24,1% 25,9% 24,5% 25,3% 20% 32,6% 32,8% 33,4% 34,0% 0% 2001 2002 2003 2004 Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole L incidenza degli stranieri non è uniforme, essi rappresentano il 6.7% della popolazione nell Italia centrale, il 6.4% nelle aree settentrionali e solo il 2.0% nell Italia meridionale Fonte: Caritas/Migrantes 2005 Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un graduale bilanciamento fra le presenze maschili (51.6%) e femminili (48.4%) Oltre il 90% risiede in Italia per motivi permanenti (lavoro e famiglia) Il numero di nuclei familiari ricomposti o creatisi in Italia è crescente ed è in aumento l orizzonte temporale di permanenza, oltre il 60% è in Italia da più di cinque anni 6

Gli stranieri sono divenuti una componente strutturale della società italiana non più da interpretare come un fenomeno transitorio e congiunturale Le caratteristiche della società italiana lasciano presupporre un andamento positivo del fenomeno Tasso di crescita della popolazione troppo ridotto Invecchiamento popolazione (si riduce la capacità di innovazione, i consumi e gli investimenti ed aumentano i bisogni assistenziali) Riforma scolastica ed età d ingresso sul lavoro in aumento Sistema sanitario, previdenziale, pensionistico in difficoltà Nel 2004 le assunzioni di stranieri hanno rappresentato il 25% delle assunzioni (nel 2003 erano il 16,5%); gli stranieri costituiscono circa l 8% della forza lavoro complessiva, ma in alcuni settori rappresentano anche il 70-80% 7 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Il segmento di clientela composto dalle famiglie di stranieri aumenta la propria rilevanza rispetto alla domanda della clientela standard Il finanziamento degli stranieri in Italia 6.000 5,4% 6,0%. 5.000 4,4% 4,5% 5,0% 4.000 3,5% 3,5% 4,0% (milioni di euro) 3.000 2.000 1.000-2,9% 2,8% 2,2% 4.848 1,8% 4.034 1,3% 3.388 2.751 2.336 1.681 1.841 1.293 937 699 2000 2001 2002 2003 2004 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% Credito stranieri Credito extra-comunitari Quota credito stranieri su totale (*) Quota credito extra-comunitari% su totale (*) (*) Non è considerato il credito al consumo erogato dalle banche Fonte: elaborazioni su dati Rapporto Credito al Dettaglio Prometeia-Assofin-Crif, 2005 La quota di credito effettivamente domandata/erogata nei confronti degli stranieri nel 2004 è pari a circa il 4.9% del credito erogato nel sistema (compreso il credito al consumo erogato dalle banche) Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 8

Il finanziamento degli stranieri presenta una crescita superiore rispetto alla clientela italiana, soprattutto nei mutui immobiliari Quota di mutui e del credito al consumo agli stranieri sul totale famiglie 7,0% 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 1,30% 1,40% 2,50% 2,10% 3,30% 2,50% 4,50% 2,90% 5,80% 3,50% Se si si considera anche il credito al consumo erogato dalle banche si giunge ad una quota di mercato pari al 3.8% 0,0% 2000 2001 2002 2003 2004 Quota % flussi mutui Quota % flussi di credito al consumo (*) (*) Non è considerato il credito al consumo erogato dalle banche Fonte: elaborazioni su dati Rapporto Credito al Dettaglio Prometeia-Assofin-Crif, 2005 La propensione all indebitamento degli stranieri si propone come meccanismo di ampliamento e di stabilizzazione della domanda proveniente dalla clientela standard 9

AGENDA 3. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ CREDITIZIE 10

Un futuro effetto volume della domanda complessiva: l Italia è ancora disallineata rispetto ai grandi paesi europei 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 9,4 8,9 Rapporto stranieri/residenti in Europa 7,0 6,6 5,6 5,2 4,8 4,8 L Italia presenta un incidenza di stranieri sul totale della popolazione ancora inferiore alla media europea e ai grandi paesi 2,0 1,0 0,0 Austria Germania Grecia Spagna Francia Media Europea Regno Unito Italia Fonte: Caritas/Migrantes 2005 Dati indicativi, riferiti ai permessi di soggiorno e a fonti differenti La rilevanza della presenza straniera in Italia è disomogenea e la loro presenza sembra destinata ad aumentare ulteriormente 11

Un elevata domanda potenziale di credito al consumo proviene dall aumento della presenza di minori in Italia I minori stranieri in Italia 3.000.000 2.500.000 2.000.000 1.500.000 1.000.000 17,8% 1.600.000 2.598.000 15,9% 2.786.340 17,6% 20,0% 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% Sono una conferma di un progetto migratorio definitivo e un potenziale di domanda attuale e futura 500.000 284.224 412.432 491.230 8,0% 6,0% - 2002 2003 2004 Minori Stranieri Incidenza 4,0% Fonte: Caritas/Migrantes 2005 Le famiglie provenienti da Area balcanica, Africa settentrionale, Subcontinente indiano, Cina e Africa sub sahariana presentano un maggior numero di minori I minori si concentrano al Nord, circa il 66%, in particolare in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna 12

Le famiglie di stranieri presentano uno sviluppo demografico rilevante 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 1,5% 1,7% 2,0% Le nascite di stranieri in Italia 5,5% 4,8% 3,9% 3,2% 2,5% 6,1% 6,2% 8,6% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% Nel 1999, le nascite di stranieri in Italia erano il 3,9% delle nascite complessive. Nel 2004, sono state pari a 8.6% - 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 0,0% Numero nascite Incidenza su nascite totali Fonte: Caritas/Migrantes 2005 Gli studenti stranieri sono 361.576 nel 2004-05, con una crescita del 20% rispetto all anno precedente (dati MIUR) Essi costituiscono circa il 4,2% della popolazione scolastica, così distribuiti (Scuola Infanzia 4.6%, Primaria 5.4%, Secondaria I grado 4.8%, Secondaria II grado 2.3%) Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 13

La presenza di scolari e minori costituisce un importante driver di domanda di credito Presenza di scolari e credito erogato/domandato 3.000 Credito pro capite 2.500 2.000 1.500 1.000 500 Abruzzo-Molise Liguria Sardegna Lombardia Friuli Venezia Giulia Puglia Piemonte-V. d'aosta Basilicata Veneto Marche ToscanaEmilia - Romagna Sicilia Umbria Calabria Lazio Campania Trentino Alto Adige - 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% 16,0% Scolari/stranieri Fonte: elaborazione su dati Caritas/Migrantes e Rapporto Credito al Dettaglio, Prometeia-Assofin-Crif, 2005 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 14

Il fabbisogno abitativo degli stranieri LE PREFERENZE IMMOBILIARI Al 2004 si stima che circa il 5% degli stranieri viva in case di proprietà, con un incidenza sul numero delle compravendite immobiliari pari al 10-12% Abitazione obiettivo di 60-90 mq (no mini) per problemi di ricongiungimento familiare Il costo medio delle case acquistate è di 108.000 euro, finanziato nel 70% dei casi attraverso il ricorso ad un mutuo che copre dal 70 al 90% dell importo (dati ANCE) Sono in aumento gli acquisti in provincia o in zone non centrali ma adeguatamente collegate dai mezzi pubblici Esiste un potenziale fabbisogno abitativo (compravendite e affitti) stimato in circa 650.000 abitazioni, con numerose famiglie meritevoli di essere finanziate IL PROFILO DELL ACQUIRENTE capofamiglia giovane (30-35 anni) stabile permanenza in italia da molti anni due o più figli lavoro stabile Gli acquisti sono positivamente correlati al periodo di permanenza: dopo 10 anni, sono circa il 30% ad essere proprietari di una casa (Censis) Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 15

Nel prossimo triennio la domanda di mutui degli stranieri sarà in sensibile accelerazione Il mercato dei mutui agli stranieri 30.000 27.638 25.000 5,8% 21.733 20.000 4,5% 15.371 15.000 3,3% 9.358 10.000 2,5% 5.797 5.000 1,3% 1,2% 1,0% 1,0% 0,7% 0,4% - 2000 2001 2002 2003 2004 Numero mutui a stranieri % stranieri finanziati/stranieri (dx) % mutui a stranieri su totale mutui (dx) 7,0% 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% Nei mutui continuerà: l allungamento delle scadenze (oltre 20 anni) l aumento degli importi medi (110.000 euro) la percentuale del costo d acquisto finanziata (oltre il 70%) Fonte: elaborazione su dati Caritas/Migrantes e Rapporto Credito al Dettaglio Prometeia-Assofin-Crif, 2005 16

Gli stranieri non presentano elementi di particolare rischiosità Sulla base di alcune elaborazioni aggregate sui dati CRIF emerge come la qualità degli affidamenti si sia progressivamente avvicinata ai valori medi della clientela standard Le evidenze empiriche, tuttavia, potrebbero risentire del carattere relativamente recente del credito agli immigrati, tenendo conto dei tempi medi con cui si manifestano le insolvenze e le sofferenze In particolare: nel comparto dei mutui, la rischiosità della clientela straniera sembrerebbe essere lievemente più contenuta rispetto alla clientela standard nel credito al consumo, la rischiosità della clientela straniera sembrerebbe essere lievemente superiore ma sostanzialmente allineata rispetto alla media del mercato Questi dati sono confermati anche dagli operatori intervistati 17

Il comportamento finanziario degli stranieri e degli intermediari finanziari non è omogeneo duplice interpretazione domanda o offerta??? Maggiore credito erogato agli stranieri e grado di presenza straniera 8,0% Stranieri/popolazione residente Lazio 7,0% Emilia - Romagna Umbria Toscana 6,0% Veneto Trentino Alto Adige Lombardia Friuli Venezia Giulia Marche 5,0% Piemonte-Valle d'aosta -80,0% -60,0% -40,0% -20,0% 0,0% 20,0% Liguria40,0% 60,0% Serie1 80,0% Calabria 4,0% 3,0% Abruzzo-Molise Campania 2,0% Sicilia Sardegna Puglia Basilicata 1,0% Maggiore credito erogato agli stranieri rispetto a domanda residenti Fonte: elaborazione su dati Caritas/Migrantes su dati Rapporto Credito al Dettaglio Prometeia-Assofin-Crif, 2005 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 18

I canali creditizi tradizionali risultano più efficaci e spiegano la maggior diffusione dei prodotti più personalizzati e fidelizzanti Maggiore credito erogato agli stranieri e diffusione di sportelli 0,90 Sportelli per 1000 ab. Calabria Lazio Sardegna Basilicata Sicilia Puglia 0,80 0,70 0,60 0,40 Emilia - Romagna Friuli Venezia Giulia Marche Veneto Toscana Umbria Lombardia Piemonte-V. d'aosta Liguria -80,0% -60,0% -40,0% -20,0% 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 0,50 Abruzzo-Molise Campania 0,30 0,20 Maggiore credito erogato agli stranieri rispetto ai residenti Fonte: elaborazione su dati Caritas/Migrantes su dati Rapporto Credito al Dettaglio Prometeia-Assofin-Crif, 2005 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 19

AGENDA 4. I LAVORATORI ATIPICI 20

Una definizione in negativo: Chi sono i lavoratori atipici??? Si definiscono atipici tutti i lavoratori che non possono essere definiti: SUBORDINATI, dato che gli atipici non sono legati al datore di lavoro da vincoli gerarchici o disciplinari e non hanno un contratto da lavoro dipendente Non importa che siano a tempo indeterminato o determinato Non importa che siano part-time AUTONOMI, dato che gli atipici agiscono in modo prevalentemente personale, senza un significativo rischio economico dato che non hanno mezzi organizzati in impresa 21

Una definizione in positivo: Chi sono i lavoratori atipici??? Sono i lavoratori che prestano la propria attività attraverso: Collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) Collaborazione coordinata e continuativa a progetto Collaborazione coordinata e continuativa occasionale Somministrazione di lavoro (Lavoro Interinale) Prestazioni occasionali Accessorie Professionale/Autonomo Occasionale (< 5.000 euro all anno) Professionale/Autonomo Occasionale (> 5.000 euro all anno) 22

L offerta di lavoro atipico Migliaia unità 1.800 1.600 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 - I LAVORATORI ATIPICI IN ITALIA 2001 2002 2003 2004 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Interinali Atipici Atipici/Totale forza lavoro (dx) Non esiste una misurazione precisa; si stima che essi siano meno di 2 milioni di lavoratori alla fine del 2004 Il trend è costantemente in crescita Fonte: nostra elaborazione su dati INPS, NiDiL, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ailt-Confiterim-Apla Sono stati esclusi dai dati INPS gli amministratori di società, i sindaci, i revisori, i dottorandi di ricerca, i collaboratori pensionati, gli amministratori locali e non si è tenuto conto degli occupati part time e dei contratti a tempo determinato Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 23

La composizione dei lavoratori atipici Operatori non Classificati Altri Lavoratori Interinali Consulenti aziendali Formatori Consulenti amministrativi Venditori porta porta Esecutori sondaggi Animatori-Intrattenitori Collaboratori di giornali Dottorandi di ricerca Operatori di trasporti Operatori estetica Operatori recupero crediti Operatori moda Amministratori Condominio 6,0% 5,2% 3,1% 3,1% 2,2% 1,7% 1,3% 0,9% 0,8% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 13,1% 22,2% 39,2% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0% 40,0% 45,0% Fonte: INPS, NiDiL, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ailt-Confiterim-Apla Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 24

La domanda di collaborazioni non subordinate Non 500.000 esiste una misurazione precisa; si stima che essi siano meno di 2 milioni 450.000 di lavoratori alla fine del 2004. 400.000 350.000 300.000 Il trend è costantemente in crescita. 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000-11,8% 8,7% 30,3% 2000 2001 2002 2003 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Se si tiene conto del lavoro interinale, gli utilizzatori giungono a circa 600.000 unità nel 2003 La maggiore flessibilità della forza lavoro e gli sviluppi sociodemografici contribuiscono sensibilimente Utilizzatori di lavoratori non subordinati Tasso di crescita Fonte: INPS, NiDiL, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Il 48% utilizza un solo collaboratore (sono anche micro-imprese) Rispetto all ultimo decennio, l età media degli atipici è in aumento: nel 2004 +1.2 anni rispetto al 2003 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 25

Le caratteristiche degli atipici è difficile essere sereni Stato civile libero (90%) Senza figli (94%) Rispetto all ultimo decennio, l età media degli atipici è in aumento: nel 2004 +1.2 anni rispetto al 2003 Nel 70% dei casi con oltre due anni di esperienza lavorativa Nel 71% dei casi con una retribuzione mensile Livello retributivo mediamente inferiore a lavoratori dipendenti Difficoltà di pianificazione esistenziale Difficoltà distribuzione consumo/risparmio/investimento Ritardo età nuziale Ritardo età concepimento figli Fonte: Eurispes, 2005 Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 26

L accesso al credito dei lavoratori atipici Tipologia lavoratore Difficoltà nell'ottenere un mutuo Difficoltà di accesso al credito NO SI NO SI Co. co. co 43,0% 57,0% 52,7% 47,3% Co.co.Pro 25,2% 74,8% 24,4% 75,6% Occasionali 22,5% 77,5% 19,6% 80,4% Interinali 42,1% 57,9% 39,5% 60,5% Fonte: Eurispes, 2005 27

Una semplice verifica empirica Una ricerca su un broker creditizio web al fine di osservare le differenze di comportamento nell offerta di prestiti personali al variare della tipologia di lavoro del richiedente La domanda di finanziamento è stata ristretta alle seguenti classi di importo/rate: 5.000 euro per 24 rate mensili 15.000 euro per 48 rate mensili 30.000 euro per 72 rate mensili Le finalità dei finanziamenti sono state suddivise in: base acquisto di auto e ristrutturazione immobili altre arredamento, elettrodomestici, liquidità, 28

I risultati Importo finanziamento 30000 Differenziazione offerta per tipologia contrattuale pricing Finalità base Finalità altre 15000 5000 Tempo indeterminato Lavoro Autonomo Tempo determinato Contratto Stefano Cosma Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 29

AGENDA 5. CONCLUSIONI 30

CONCLUSIONI Il lavoro atipico costituisce un tratto socio-economico destinato a caratterizzare un numero sempre maggiore di clientela L incertezza del reddito disponibile futuro determina un inevitabile incremento del rischio di credito e, quindi, un peggioramento del merito creditizio Le dimensioni su cui riflettere riguardano: a. una più ampia varietà delle analisi del credito in grado di tenere conto della continuità del reddito e della qualità/esperienza del lavoratore b. i fondi di garanzia e modalità di intervento esterno, sia pubblici che privati c. una maggiore flessibilità dei prodotti creditizi riguardante: a. le modalità di rimborso b. la rinegoziazione delle scadenze c. le tradizionali tecniche di monitoring e di classificazione delle posizioni 31

CONCLUSIONI Gli stranieri sono una componente strutturale e necessaria della società italiana. I progetti migratori sono nella maggior parte stabili, come conferma la presenza di minori, di ricongiungimenti familiari e la tipologia di lavoro. La loro domanda di credito è superiore rispetto alla clientela residente ed è destinata ad aumentare ulteriormente. La loro rischiosità non è superiore rispetto alla clientela standard, ma si osservano atteggiamenti di cautela nel loro finanziamento, con il perpetuarsi di un offerta inerente soprattutto i servizi finanziari di base piuttosto che creditizi. 32