Lunedì 10 novembre u.s., gli allievi (ma non tutti) dell'istituto comprensivo hanno vissuto un'esperienza davvero proficua e coinvolgente. Gli alunni delle terze, quarte e quinte classi della scuola primaria e tutti gli alunni della scuola media delle sedi di Acconia, suddivisi in gruppi per fasce di età, hanno incontrato, nei locali della Scuola Media di Acconia, il prof. Ezio Aceti, psicoterapeuta, esperto in psicologia dell'età evolutiva, autore di diversi libri sulle tematiche pedagogiche e responsabile di "Sportelli di ascolto" per alunni, genitori e docenti in alcune scuole di Lecco, Como e Milano. L'iniziativa è stata promossa dal sacerdote di Acconia, don Franco De Cicco, e sostenuta dal dirigente scolastico, prof.ssa Natalia Majello, in virtù di quella fattiva collaborazione tra Scuola e Parrocchia e quindi di quella corresponsabilità educativa finalizzata ad arricchire il cammino formativo degli alunni sul piano umano e culturale. Il professore Aceti si è rivolto direttamente agli alunni e ha parlato loro di tematiche fondamentali riguardanti l'affettività e le emozioni: carattere, amicizia, libertà, accettazione di sé e dell'altro, rispetto, amore. Con grandi capacità comunicative, attraverso il racconto di storie ed aneddoti personali ma anche con alcune semplici attività pratiche, il prof. Aceti ha cercato di far capire ai ragazzi che la vera libertà la si può realizzare solo nella relazione con l'altro e che questa relazione deve essere improntata all'amore, perché solo l'amore dà la possibilità di vivere una vita piena di significato. "Amare tutti, amare sempre, amare per primi" è stato questo lo slogan con cui il prof. Aceti ha salutato i ragazzi. La giornata del prof. Aceti non si è esaurita nell'arco della mattinata, ma è continuata fino a tarda sera. Nel primo pomeriggio, nella Chiesa Madre Maria della Speranza, ha incontrato i ragazzi delle scuole superiori, poi, nel tardo pomeriggio, gli adulti (genitori, docenti, catechisti). Con questi ultimi ha trattato il tema dell'educazione, cercando di far capire in modo semplice ma allo stesso tempo estremamente coinvolgente che la fragilità dei nostri giovani risiede nella crisi di valori e di identità che attanaglia tutti i settori della società (famiglia, scuola...). " E' venuto meno il ruolo maschile", intendendo con ciò quel punto di riferimento essenziale che fa da bilanciere non solo nella relazione madre-figlio ma anche in tutte le altre, che ormai sono quasi esclusivamente declinate al femminile (maestra- catechista- professoressa). Nella relazione educativa, ha ribadito lo psicologo, è fondamentale il ruolo del "maschio", perché da questa figura deriva un aspetto fondamentale, ovvero il sostegno: non bisogna parare i colpi ai nostri ragazzi, ma sostenerli e incoraggiarli, coinvolgendoli in una relazione educativa a cui loro devono prendere parte attivamente, assumendosi degli impegni precisi, rispettando gli accordi presi. 1 / 10
Il prof. Aceti ha concluso la sua lunga giornata ribadendo che ".. educare vuole dunque dire amare, ma l'amore non è solo emozione, è allenamento, esercizio: ad amare si impara, e lo si impara praticandolo". 2 / 10
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