DGRV N. 80 del 21.01.2005 NUOVI INDIRIZZI E LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI MATERIALI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI ESCAVAZIONE



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DGRV N. 80 del 21.01.2005 NUOVI INDIRIZZI E LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI MATERIALI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI ESCAVAZIONE GUIDA ALLLA LETTURA E ALL APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA SULLE TERRE E ROCCE DA SCAVO ottobre 2005

ARPAV Ing. Giancarlo Cunego A cura di: Servizio Territoriale Dott. Giuseppe Daniel U.O. Vigilanza Ambientale Ing. Daniela Fiaccavento dfiaccavento@arpa.veneto.it Arch. Maria Luisa Piva mpiva@arpa.veneto.it Per contatti e informazioni Tel. 0422 558502 Fax 0422 558501

Finalità La L. n. 443/01 e s.m.i. prevede per il riutilizzo diretto dei materiali di scavo l acquisizione obbligatoria del parere ARPAV, alla presenza di un progetto approvato dall autorità competente (Comune, Provincia, Regione, ecc.), fatto salvo i progetti sottoposti a procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per i quali, ta la destinazione dei materiali, è la Commissione VIA che procede alla valutazione delle istanze di riutilizzo degli stessi. Nella Regione Veneto la DGRV n. 80 del 21.01.2005, revisione delle linee guida introdotte dalla DGRV n. 1126/2004, ha permesso di fare maggior chiarezza sulle modalità di applicazione della legge nazionale sia per coloro che so nella necessità di richiedere il parere ARPA sia per i tecnici ARPA che devo eseguire le istruttorie ai fini della formulazione del parere definitivo. Questo documento si pone pertanto lo scopo di rendere più facilmente leggibili i percorsi e gli adempimenti che devo seguire e a cui devo far fronte coloro che si trova a dover applicare, gior dopo gior, tale rmativa. Si è ritenuto, iltre, sulla base delle richieste più volte giunte a questo Dipartimento, di esplicitare alcuni passaggi e alcune voci della delibera che, n entrando nel dettaglio, risultava di n completa comprensione agli utilizzatori della stessa.

GUIDA ALL UTILIZZO Il documento di seguito presentato è costituito da tre parti: - 3 schemi, u per i materiali da scavo, u specifico per il materiale da escavazione dei canali e u per le modalità operative nel caso di impossibilità di utilizzo diretto o immediato del terre. - schede descrittive per ciascuna tipologia di terre (A1, A2, A3, B1, B2, B3 e materiali da scavo canali) nché del caso in cui sia impossibile effettuare un utilizzo diretto del materiale - scheda riassuntiva delle informazioni minime che devo essere contenute nella relazione che accompagna l istanza di parere. Il percorso Il soggetto che deve presentare la domanda di parere, al fine di individuare il percorso idoneo da seguire, deve partire dagli schemi (terre da scavo materiali da escavazione canali) e, in funzione delle caratteristiche litologiche del materiale, individua se rientra nel caso A o B. Il caso della escavazione dei canali (caso C) ha una trattazione a se stante. Una volta entrati nello schema bisogna verificare la sussistenza o me di situazioni ambientalmente a rischio che posso determinare la necessità di effettuare delle analisi. Nel caso in cui il materiale sia assimilabile a materiale di cava (ex L.R. 44/82 e R.D. 29 luglio 1927 n. 1443, art. 2 comma 3) e l escavazione avvenga in aree n ambientalmente critiche, ci si riconduce al punto A.1, per il quale n risulta necessario chiedere il parere ARPAV (unico caso), a patto che il destinatario di tale materiale conservi presso la propria sede legale tutta la documentazione relativa al sito di provenienza. Nel caso in cui il materiale n sia assimilabile al materiale di cava, secondo la rmativa precedentemente richiamata, e l escavazione n avvenga in aree a rischio di contaminazione, ci si riconduce al punto B.1 per il quale è sufficiente un autocertificazione secondo il modello riportato nell all. 4 della D.G.R.V. n. 80/2005, corredata di una relazione tecnica, di documentazione fotografica e di estratti catastali del sito di provenienza e di riutilizzo. Nei casi in cui, invece, sia necessario procedere ad una verifica analitica delle caratteristiche chimiche del terre, il personale del laboratorio incaricato del campionamento e dell analisi dovrà procedere secondo le procedure previste dalla D.G.R.V. n. 2922/2003. Confrontando gli esiti delle analisi con i limiti previsti dalla tab. 1 all. 1 del D.M. 471/99, si determina la categoria alla quale ricondurre il materiale in esame ( A2, A3, B2 e B3). Ad ogni passaggio dello schema e anche una volta arrivati all individuazione della categoria di appartenenza del materiale da riutilizzare, si posso utilizzare le schede descrittive che riporta, in parte anche ulteriormente spiegando, le informazioni utili al fine di giungere alla produzione di un istanza completa, comprese quelle da riportare nella relazione di cui all all. 4 della DGRV n. 80/2005 (vedi scheda alla fine della presente guida). Nel caso di impossibilità di utilizzo immediato del materiale, si deve effettuare una messa in riserva (operazione R13 dell all. C del D.Lgs. n. 22/97), in attesa di trovare il sito più idoneo. Le modalità operative so riassunte nel terzo schema allegato alla presente guida e nella scheda esplicativa definita CASI A/B/C. Una volta definito il sito nel quale effettuare il riutilizzo del materiale, il percorso per richiedere il parere ARPAV è riconducibile alle modalità operative di cui ai casi A, B o C (vedi schemi e relative schede)

Natura terre CASO A Materiali con caratteristiche simili L.R. 44/82 e art. 2 c.3 RD 1443/27 (lett. A) es. ghiaie, sabbie, argille, CASO B Terre vegetale, misto natura, diverso da lett. A (lett. B) es. terre vegetale, limo entro fascia 20 metri dal bordo stradale in prossimità di impianti con emissioni in atmosfera Presenza di serbatoi interrate e/o attività industriali critiche entro fascia 20 metri dal bordo stradale in prossimità di impianti con emissioni in atmosfera Presenza di serbatoi interrate e/o attività industriali critiche Indagine (1 campione ogni 5000 m 2 ) Indagine ex DGRV n. 2922/03 Indagine (1 campione ogni 5000 m 2 ) Indagine ex DGRV n. 2922/03 Superamento VCLA col. A DM 471/99 Superamento VCLA col. B DM 471/99 Superamento VCLA col. A DM 471/99 Superamento VCLA col. B DM 471/99 SITO INQUINATO EX D.M. 471/99 A1 A2 A3 B1 B2 B3

Materiali da scavo corsi d acqua No scarichi industriali/domestici/urbani Presenza scarichi industriali/domestici/urbani Stato ambientale delle acque Caratterizzazione chimica dei terreni in base alle fonti di pressione buo/elevato pessimo/sufficiente/ scadente caratterizzazione ambientale, geologica, idrogeologica e chimica siti di conferimento analisi solo se presenti fonti puntuali caratterizzazione analitica esiti Superamento col. b DM 471/99 entro col. a tab. 1 all. 1 DM 471/99 -stendimento su campi agricoli; - in percorsi vita lungo i canali; - reinterri, riempimenti, rilevati con destinazione verde pubblico, privato e residenziale entro col. b tab. 1 all. 1 DM 471/99 - in opere idrauliche stesso corso d acqua; - reinterri riempimenti, rilevati con destinazione d uso commerciali/industriale - nessuna possibilità riutilizzo; - avvio procedure ex art. 17 D. Lgs. n. 22/97

Impossibilità di utilizzo diretto/immediato del materiale Terre da scavo esiste progetto di riutilizzo? Messa in riserva autorizzata in conto proprio ai sensi artt. 27 e 28 (artt. 31 e 33 del D. Lgs. n. 22/97 nel caso di comunicazione ex p.to 7.31 D.M. 05.02.98 solo per ripristini ambientali). L autorizzazione può seguire un iter più snello in caso di temporaneità del deposito (6 mesi rinvabili al max per altri 6). I cumuli devo essere stoccati separati per caso (A2, A3, B1, B2, B3) presentare istanza di parere RIFIUTO Il terre/rifiuto: - deve essere accompagnato da FIR - deve essere registrato su registro Carico/Scarico - nell impianto i cumuli di materiale devo essere stoccati in modo separato gli uni dagli altri parere favorevole parere n favorevole esiste sito di riutilizzo 1. presentare istanza di parere utilizzo del terre come materia prima se parere favorevole 2. riferimento agli estremi del parere nel registro di carico scarico

CASO A LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA DI SCAVO allegato 1 A) I MATERIALI, INDUSTRIALMENTE UTILIZZABILI, DERIVANTI DA SCAVI, CON CARATTERISTICHE CORRISPONDENTI AI MATERIALI DI CAVA AI SENSI L.R. N. 44/1982 (sabbie, ghiaie, calcari per cemento o calce, argille per laterizi, gesso, torba, terre coloranti, sabbie silicee e terre da fonderia) E DI 2 CAT..AI SENSI ART. 2, COMMA 3 DEL R.D. N. 1443/27 POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: A1 DESTINAZIONE LAVORAZIONI INDUSTRIALI IMPIANTI DI LAVORAZIONE E SELEZIONE REINTERRI, RILEVATI, RIEMPIMENTI PROVENIENZA AREE PUBBLICHE O PRIVATE P.TO 1 di ghiaie sabbie argille, terre coloranti, torbe. 1a) al di fuori di una fascia di 20 m. dal bordo stradale (Autostrade, Tangenziali, S.S., S.R. e S.P.) 1b) n in prossimità di insediamenti aventi ricadute delle emissioni in atmosfera AREE NON INTERESSATE DA P.TO 2 2a) presenza di serbatoi o cisterne interrate sia dismesse che rimosse di prodotti pericolosi; 2b) attività che rientra nel D.M. 185/89(attività che necessita di bonifica aree contaminate) 2c) impianti assoggettati al D. Lgs. N. 334/99 (pericolo di incidenti connessi a sostanze pericolose) 2d) attività industriali rientranti nelle cat. dell all. 1 del D. Lgs. 372/99 (energetiche, produzione e trasformazione metalli, prodotti minerali, chimica gestione rifiuti, altre ad esse riconducibili) 2e) impianti autorizzati allo smaltimento e/o recupero rifiuti ai sensi art. 28 del D. Lgs. 22/97 2f) interventi di bonifica anche se conclusi NON NECESSITA ISTANZA ALL ARPAV A CONDIZIONE CHE: LA DITTA CHE UTILIZZA IL METRIALE PER LE LAVORAZIONI O REALIZZAZIONE OPERE CONSERVI PRESSO LA SEDE LEGALE LA DOCUMENTAZIONE INERENTE LA NATURA, PROVENIENZA, IL CANTIERE DI LAVORAZIONE OD UTILIZZO E LA QUANTITA DEI MATERIALI

CASO A LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA DI SCAVO allegato 1 A) I MATERIALI, INDUSTRIALMENTE UTILIZZABILI, DERIVANTI DA SCAVI, CON CARATTERISTICHE CORRISPONDENTI AI MATERIALI DI CAVA AI SENSI L.R. N. 44/1982 (sabbie, ghiaie, calcari per cemento o calce, argille per laterizi, gesso, torba, terre coloranti, sabbie silicee e terre da fonderia) E DI 2 CAT..AI SENSI ART. 2, COMMA 3 DEL R.D. N. 1443/27 POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: A2 DESTINAZIONE COME A1 MA PROVENIENZA AREE vedi caso A1 P.TO 1 SIA SVOLTA UNA INDAGINE AMBIENTALE SUL SITO DI ESCAVO MEDIANTE Sondaggi o trincee con profondità massima di m. 1,00 dal p.c. secondo una griglia che prevede un punto di indagine ogni 5000 mq. di superficie. L analisi è da eseguirsi su un campione medio prelevato alla quota da p.c. 0,00 a 1,00 m. Parametri da determinare Piombo (Pb) Cadmio (Cd), Policlorobifenili (PCB), Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) come da tab. 1, allegato 1 D.M. 471/99 PROVENIENZA AREE vedi caso A1 P.TO 2 SIA SVOLTA UNA INDAGINE AMBIENTALE SUL SITO DI ESCAVO Utilizzando i criteri del D.M. 471/99 e le modalità di campionamento e controllo di cui alla DGRV n. 2922 del 03.10.2003 LE CONCENTRAZIONE DOVRANNO ESSERE INFERIORI AI LIMITI DI COL. A, TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99 RICHIESTA PARERE ALL ARPAV ALLEGANDO: RISULTATI INDAGINE AMBIENTALE, RELAZIONE TECNICA, FOTOGRAFIE, ESTRATTO CATASTALI, PERMESSO DI COSTRUIRE -PER IL SITO DI PROVENIENZA E DI CONFERIMENTO- (copia della doc. va inviata per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione al conferimento del terre) UTILIZZO DEL MATERIALE NON PRIMA DI 30 GG. DALLA DATA DI RICEVUTA DELLA RACCOMANDATA A/R O TIMBRO PERVENUTO ARPAV LA DITTA CHE UTILIZZA I MATERIALE DEVE CONSERVARE PRESSO LA PROPRIA SEDE LEGALE LA DOCUMENTAZIONE INERENTE LA NATURA, PROVENIENZA, IL CANTIERE DI LAVORAZIONE OD UTILIZZO E LA QUANTITA DEI MATERIALI L ARPAV PUO RICHIEDERE INTEGRAZIONI UNA VOLTA E QUINDI SOSPENDERE I TERMINI (semprechè le integrazioni fornite sia esaustive o parere negativo)

CASO A LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA DI SCAVO allegato 1 A3 COME A2 (REINTERRI,RIEMPIMENTI, RILEVATI) MA IN SITI CON A) I MATERIALI, INDUSTRIALMENTE UTILIZZABILI, DERIVANTI DA SCAVI, CON CARATTERISTICHE CORRISPONDENTI AI MATERIALI DI CAVA AI SENSI L.R. N. 44/1982 (sabbie, ghiaie, calcari per cemento o calce, argille per laterizi, gesso, torba, terre coloranti, sabbie silicee e terre da fonderia) E DI 2 CAT..AI SENSI ART. 2, COMMA 3 DEL R.D. N. 1443/27 POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: DESTINAZIONE D USO COMMERCIALE E INDUSTRIALE PROVENIENZA AREE vedi caso A1 P.TO 1 E/O vedi caso A1 P.TO 2 SIA SVOLTA UNA INDAGINE AMBIENTALE SUL SITO DI ESCAVO MEDIANTE (NEI CASI RICONDUCIBILI AL P.TO 1) Indagine come caso A2 P.TO 1 (NEI CASI RICONDUCIBILI AL P.TO 2) Indagine come caso A2 P.TO 2 LE CONCENTRAZIONE DOVRANNO ESSERE RICOMPRESI FRA COL. A E COL. B, TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99 RICHIESTA DI PARERE ALL ARPAV ALLEGANDO: - RISULTATI DELL INDAGINE AMBIENTALE SITO PROVENIENZA (compreso test di cessione secondo D.M. 471/99); - RISULTATI INDAGINE AMBIENTALE SITO CONFERIMENTO (DAL PUNTO DI VISTA CHIMICO E IDROGEOLOGICO) - DOCUMENTAZIONE DI CUI AL PRECEDENTE PUNTO A2 (copia della doc. va inviata per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione al conferimento del terre) UTILIZZO DEL MATERIALE NON PRIMA DI 60 GG. DALLA DATA DI RICEVUTA DELLA RACCOMANDATA A/R O TIMBRO PERVENUTO ARPAV LA DITTA CHE UTILIZZA I MATERIALE DEVE CONSERVARE PRESSO LA PROPRIA SEDE LEGALE LA DOCUMENTAZIONE INERENTE LA NATURA, PROVENIENZA, IL CANTIERE DI LAVORAZIONE OD UTILIZZO E LA QUANTITA DEI MATERIALI L ARPAV PUO RICHIEDERE INTEGRAZIONI UNA VOLTA E QUINDI SOSPENDERE I TERMINI(semprechè le integrazioni fornite sia esaustive o parere negativo) I MATERIALI CON LE SUCCITATE CARATTERISTICHE NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI IN LAVORAZIONI INDUSTRIALI O IN IMPIANTI DI PRODUZIONE GHIAIE, SABBIE E DERIVATI

CASO B LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA DI SCAVO allegato 1 B) MATERIALI DERIVANTI DA SCAVI, DIVERSI DA QUELLI INDICATI ALLA LETTERA A DEL PRESENTE ALLEGATO 1, EFFETTUATI DA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: B1 DESTINAZIONE REINTERRI, RILEVATI, RIEMPIMENTI PROVENIENZA AREE PUBBLICHE O PRIVATE P.TO 1 1a) al di fuori di una fascia di 20 m. dal bordo stradale (Autostrade, Tangenziali, S.S., S.R. e S.P.) 1b) n in prossimità di insediamenti aventi ricadute delle emissioni in atmosfera AREE NON INTERESSATE DA P.TO 2 2a) presenza di serbatoi o cisterne interrate sia dismesse che rimosse di prodotti pericolosi; 2b) attività che rientra nel D.M. 185/89(attività che necessita di bonifica aree contaminate) 2c) impianti assoggettati al D. Lgs. N. 334/99 (pericolo di incidenti connessi a sostanze pericolose) 2d) attività industriali rientranti nelle cat. dell all. 1 del D. Lgs. 372/99 (energetiche, produzione e trasformazione metalli, prodotti minerali, chimica gestione rifiuti, altre ad esse riconducibili) 2e) impianti autorizzati allo smaltimento e/o recupero rifiuti ai sensi art. 28 del D. Lgs. 22/97 2f) interventi di bonifica anche se conclusi RICHIESTA DI PARERE ALL ARPAV, RELAZIONE TECNICA, FOTOGRAFIE, ESTRATTO MAPPA PERMESSO DI COSTRUIRE, SIA PER IL SITO DI PROVENIENZA CHE DI CONFERIMENTO (copia della doc. è da inviare per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione all intervento es. Comune, Provincia ecc.) UTILIZZO DEL MATERIALE NON PRIMA DI 15 GG. DALLA DATA DI RICEVUTA DELLA RACCOMANDATA A/R O TIMBRO PERVENUTO ARPAV LA DITTA CHE UTILIZZA I MATERIALE DEVE CONSERVARE PRESSO LA PROPRIA SEDE LEGALE LA DOCUMENTAZIONE INERENTE LA NATURA, PROVENIENZA, IL CANTIERE DI LAVORAZIONE OD UTILIZZO E LA QUANTITA DEI MATERIALI L ARPAV PUO RICHIEDERE INTEGRAZIONI UNA VOLTA E QUINDI SOSPENDERE I TERMINI (semprechè le integrazioni fornite sia esaustive o parere negativo)

CASO B LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA DI SCAVO allegato 1 B) MATERIALI DERIVANTI DA SCAVI, DIVERSI DA QUELLI INDICATI ALLA LETTERA A DEL PRESENTE ALLEGATO 1, EFFETTUATI DA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: B2 COME B1 (REINTERRI,RIEMPIMENTI, RILEVATI) MA IN SITI CON DESTINAZIONE D USO RESIDENZIALE E A VERDE PUBBLICO PROVENIENZA AREE vedi caso B1 P.TO1 SIA SVOLTA UNA INDAGINE AMBIENTALE SUL SITO DI ESCAVO MEDIANTE Sondaggi o trincee con profondità massima di m. 1,00 dal p.c. secondo una griglia che prevede un punto di indagine ogni 5000 mq. di superficie. L analisi è da eseguirsi su un campione medio prelevato alla quota da p.c. 0,00 a 1,00 m. Parametri da determinare Piombo (Pb) Cadmio (Cd), Policlorobifenili (PCB), Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) come da tab. 1, allegato 1 D.M. 471/99 PROVENIENZA AREE vedi caso B1 P.TO2 SIA SVOLTA UNA INDAGINE AMBIENTALE SUL SITO DI ESCAVO Utilizzando i criteri del D.M. 471/99 e le modalità di campionamento e controllo di cui alla DGRV n. 2922 del 03.10.2003 LE CONCENTRAZIONE DOVRANNO ESSERE INFERIORI AI LIMITI DI COL. A, TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99 RICHIESTA PARERE ALL ARPAV ALLEGANDO: RISULTATI INDAGINE AMBIENTALE, RELAZIONE TECNICA, FOTOGRAFIE, ESTRATTO CATASTALI, PERMESSO DI COSTRUIRE -PER IL SITO DI PROVENIENZA E DI CONFERIMENTO- (copia della doc. va inviata per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione al conferimento del terre) UTILIZZO DEL MATERIALE NON PRIMA DI 30 GG. DALLA DATA DI RICEVUTA DELLA RACCOMANDATA A/R O TIMBRO PERVENUTO ARPAV LA DITTA CHE UTILIZZA I MATERIALE DEVE CONSERVARE PRESSO LA PROPRIA SEDE LEGALE LA DOCUMENTAZIONE INERENTE LA NATURA, PROVENIENZA, IL CANTIERE DI LAVORAZIONE OD UTILIZZO E LA QUANTITA DEI MATERIALI L ARPAV PUO RICHIEDERE INTEGRAZIONI UNA VOLTA E QUINDI SOSPENDERE I TERMINI (semprechè le integrazioni fornite sia esaustive o parere negativo)

CASO B LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA DI SCAVO allegato 1 B) MATERIALI DERIVANTI DA SCAVI, DIVERSI DA QUELLI INDICATI ALLA LETTERA A DEL PRESENTE ALLEGATO 1, EFFETTUATI DA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: B3 COME B2 (REINTERRI,RIEMPIMENTI, RILEVATI) MA IN SITI CON DESTINAZIONE D USO COMMERCIALE E INDUSTRIALE PROVENIENZA AREE vedi caso B1 P.TO 1 E/O vedi caso B1 P.TO 2 SIA SVOLTA UNA INDAGINE AMBIENTALE SUL SITO DI ESCAVO MEDIANTE (NEI CASI RICONDUCIBILI AL P.TO 1) Indagine come caso B2 P.TO 1 (NEI CASI RICONDUCIBILI AL P.TO 2) Indagine come caso B2 P.TO 2 LE CONCENTRAZIONE DOVRANNO ESSERE RICOMPRESI FRA COL. A E COL. B, TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99 RICHIESTA DI PARERE ALL ARPAV ALLEGANDO: - RISULTATI DELL INDAGINE AMBIENTALE SITO PROVENIENZA (compreso test di cessione secondo D.M. 471/99); - RISULTATI INDAGINE AMBIENTALE SITO CONFERIMENTO (DAL PUNTO DI VISTA CHIMICO E IDROGEOLOGICO) - DOCUMENTAZIONE DI CUI AL PRECEDENTE PUNTO B2 (copia della doc. va inviata per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione al conferimento del terre) UTILIZZO DEL MATERIALE NON PRIMA DI 60 GG. DALLA DATA DI RICEVUTA DELLA RACCOMANDATA A/R O TIMBRO PERVENUTO ARPAV LA DITTA CHE UTILIZZA I MATERIALE DEVE CONSERVARE PRESSO LA PROPRIA SEDE LEGALE LA DOCUMENTAZIONE INERENTE LA NATURA, PROVENIENZA, IL CANTIERE DI LAVORAZIONE OD UTILIZZO E LA QUANTITA DEI MATERIALI L ARPAV PUO RICHIEDERE INTEGRAZIONI UNA VOLTA E QUINDI SOSPENDERE I TERMINI(semprechè le integrazioni fornite sia esaustive o parere negativo) I MATERIALI CON LE SUCCITATE CARATTERISTICHE NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI IN LAVORAZIONI INDUSTRIALI O IN IMPIANTI DI PRODUZIONE GHIAIE, SABBIE E DERIVATI

CASO C LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAVO DI CORSI D ACQUA allegato 2 1) MATERIALI DERIVANTI DA LAVORI DI RISEZIONAMENTO E VIVIFICAZIONI CORSI D ACQUA REALIZZATI IN TRATTI NON INTERESSATI DAGLI EFFETTI DI SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI, NE DA SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O URBANE O ALTRE FONTI DI PRESSIONE DI ENTITA TALE DA DETERMINARE UN POTENZIALE RISCHIO DI INQUINAMENTO DEI MATERIALI POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: Il soggetto proponente presenta all Autorità competente il progetto degli interventi di risezionamento e vivificazione di corsi d acqua in tale intervento dovrà essere previsto anche l utilizzo dei materiali derivanti dalle opere idrauliche. DESTINAZIONE OPERE IDRAULICHE AFFERENTI LO STESSO CORSO D ACQUA (RISPETTO COL. B TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99) OPERE CHE INTERESSANO AREE OVE SI SVOLGONO ATTIVITA RICREATIVE O LUDICHE, ES. PERCORSI VITA, (RISPETTO DI COL. A TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99) STENDIMENTO SUI TERRENI LIMITROFI, ANCHE AD USO AGRICOLO, (RISPETTO COLONNA A ALL. 1 D.M. 471/99) REINTERRI, RIEMPIMENTI E RILEVATI IN ALTRE AREE, NEL RISPETTO DEI LIMITI DI CUI ALLA TAB. 1 ALL. 1 D.M. 471/99 SECONDO LA SPECIFICA DESTINAZIONE URBANISTICA PROVENIENZA vedi descrizione punto 1 MODALITA OPERATIVE: Ai fini della verifica del rispetto delle caratteristiche dei materiali di scavo si devo valutare: I dati sui monitoraggi sulla matrice acque eseguiti annualmente dall ARPAV competente per territorio Determinazioni analitiche - stato ambientale delle acque rientri nelle tre classi sufficiente-scadente-pessimo; - stato ambientale elevato e buo e si è a coscenza di fonti di pressione puntualmente presenti RICHIESTA DI PARERE ALL ARPAV ALLEGANDO: - DOCUMENTAZIONE CATASTALE E CARTOGRAFICA DEI LUOGHI INTERESSATI, - RELAZIONE TECNICA CON FOTOGRAFIE, CATASTO DEGLI SCARICHI, STATO AMBIENTALE DELLE ACQUE ED ALTRE INFORMAZIONI RITENUTE UTILI ALL ESAME DELL ISTANZA (copia della doc. è da inviare per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione al riutilizzo del terre)

CASO C LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAVO DI CORSI D ACQUA allegato 2 2) I MATERIALI DERIVANTI DA LAVORI DI RISEZIONAMENTO E VIVIFICAZIONI CORSI D ACQUA REALIZZATI IN TRATTI INTERESSATI DAGLI EFFETTI DI SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI, E/O DA SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O URBANE DI ENTITA TALE DA DETERMINARE UN POTENZIALE RISCHIO DI INQUINAMENTO DEI MATERIALI POSSONO ESSERE UTILIZZATI ALLE SEGUENTI CONDIZIONI: Il soggetto proponente presenta all Autorità competente il progetto degli interventi di risezionamento e vivificazione di corsi d acqua in tale intervento dovrà essere previsto anche l utilizzo dei materiali derivanti dalle opere idrauliche. DESTINAZIONE OPERE IDRAULICHE AFFERENTI LO STESSO CORSO D ACQUA, (RISPETTO COL. B TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99) OPERE CHE INTERESSANO AREE OVE SI SVOLGONO ATTIVITA RICREATIVE O LUDICHE, ES. PERCORSI VITA, (RISPETTO DI COL. A TAB. 1 ALL. 1 DEL D.M. 471/99) STENDIMENTO SUI TERRENI LIMITROFI, ANCHE AD USO AGRICOLO, (RISPETTO COL. A ALL. 1 D.M. 471/99) PROVENIENZA vedi descrizione punto 2 MODALITA OPERATIVE: Indagine ambientale per i parametri stabiliti sulla base delle caratteristiche degli scarichi presenti, secondo una griglia di campionamento che considera la lunghezza e la sezione del tratto del corso d acqua interessato E vietato lo stendimento dei materiali nelle zone di captazione delle acque destinate al consumo uma ai sensi dell art. 21 del D.Lgs. N. 152/99 (zona di tutela assoluta, di rispetto, di protezione, all inter dei bacini imbriferi e aree di ricarica della falda) ed in via cautelativa nei casi di cui all art. 4, comma 3, del D.Lgs. N. 99/92 ( terreni allagati, soggetti ad esondazioni, acquitrisi, con falda affiorante, frane in corso,con pendenze oltre il 15%, con PH inf. a 5, pacoli, orticoltura, frutteti o con in atto colture, ossia nei casi accertati di pericolo per gli uomini-animali-salvaguardia ambiente. Comunicazione a Comune, Provincia ed ARPAV competente, con un anticipo di alme 15 gg., la data di inizio lavori e luogo. Il proponente deve tenere presso la propria sede un registro con indicate la data di inizio dei lavori, quantità dei materiali escavati, quantità dei materiali distesi e luogo, quantità dei materiali utilizzati per opere idrauliche. RICHIESTA DI PARERE ALL ARPAV ALLEGANDO: - DOCUMENTAZIONE CATASTALE E CARTOGRAFICA DEI LUOGHI INTERESSATI, - RELAZIONE TECNICA CON FOTOGRAFIE, CATASTO DEGLI SCARICHI, STATO AMBIENTALE DELLE ACQUE ED ALTRE INFORMAZIONI RITENUTE UTILI ALL ESAME DELL ISTANZA (copia della doc. è da inviare per coscenza all Ente competente al rilascio dell autorizzazione al riutilizzo del terre)

CASO C LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAVO DI CORSI D ACQUA allegato 2 1) MATERIALI DERIVANTI DA LAVORI DI RISEZIONAMENTO E VIVIFICAZIONI CORSI D ACQUA REALIZZATI IN TRATTI NON INTERESSATI DAGLI EFFETTI DI SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI, NE DA SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O URBANE O ALTRE FONTI DI PRESSIONE DI ENTITA TALE DA DETERMINARE UN POTENZIALE RISCHIO DI INQUINAMENTO DEI MATERIALI 2) I MATERIALI DERIVANTI DA LAVORI DI RISEZIONAMENTO E VIVIFICAZIONI CORSI D ACQUA REALIZZATI IN TRATTI INTERESSATI DAGLI EFFETTI DI SCARICHI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI, E/O DA SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O URBANE DI ENTITA TALE DA DETERMINARE UN POTENZIALE RISCHIO DI INQUINAMENTO DEI MATERIALI SE NECESSARIE ANALISI Caratterizzazione area in base alle fonti di pressione ambientale che posso influenzare lo stato ambientale del corso d acqua Individuazione precisa delle aree di destinazione del materiale scavato e loro caratterizzazione (urbanistica e ambientale - geologica, idrogeologica e chimica). Il pia di campionamento dovrà interessare il tratto del corso d acqua oggetto d intervento (campione medio ogni 200 m, 100 m nel caso di attraversamento di centri abitati), nel caso di stato ambientale elevato e buo il pia di campionamento dovrà essere limitato al tratto coinvolto dalle fonti di pressione). In presenza di scarichi di attività produttive, di scaricatori di piena di pubbliche fognature, scarichi di acque meteoriche derivanti da parcheggi, autostrade, superstrade ecc. il n. dei prelievi verrà adeguato caso per caso. Modalità di campionamento: si ritiene rappresentativo il prelievo in senso verticale su tutta la massa di materiale da rimuovere, in caso di significativa eterogeneità stratigrafiche il campionamento verrà attuato per strati. Le analisi, per ogni punto, devo essere attuate sul campione medio ottenuto dall unione dei tre sondaggi eseguiti (fondo e sponde sotto il pelo d acqua). In caso di superamento dei limiti tabellari l opera verrà attentamente valutata CON RIFERIMENTO AI LIMITI DA RISPETTARE si riporta le seguenti indicazioni: Non è considerato rifiuto il materiale scavato che n supera i limiti di colonna A dell All. 1 D.M. 471/99 e che abbia acquisito il parere favorevole per il riutilizzo dall ARPAV Non è considerato rifiuto il materiale scavato che n supera i limiti di colonna B dell All. 1 D.M. 471/99, che abbia acquisito il parere favorevole per il riutilizzo dall ARPAV, nel caso di utilizzo sugli argini, esclusi quelli attrezzati es. percorsi vita, in aree commerciali ed industriali, casi quest ultimi da valutarsi singolarmente in quanto n è ammissibile il trasferimento di inquinamento da un sito all altro. Nel caso di superamento dei limiti di colonna B dell All. 1 D.M. 471/99 dovran essere attivate le procedure di cui all art. 17 D.Lgs. 22/97 ed il materiale scavato è da considerare rifiuto da smaltirsi come da artt. 27 e 28 di detta rmativa

CASI A/B/C RIUTILIZZO PER COPERTURE DISCARICHE - TERRE E ROCCE NON IMMEDIATAMENTE RIUTILIZZABILI allegato 3 A) RIUTILIZZO PER COPERTURA ISCARICHE TERRE E ROCCE PER COPERTURA GIORNALIERA O DEFINITIVA Nel rispetto dei quantitativi previsti nel progetto approvato o dall autorizzazione all esercizio, e delle prescrizioni previste nel provvedimento autorizzativo, i materiali comunque dovran rispettare i limiti del D.M. n. 471/99 secondo la specifica destinazione d uso indicata dallo strumento urbanistico (es. residenziale, industriale ecc.) Si eseguo le medesime procedure di cui all allegato 1, punti A o B, secondo la situazione individuata alle precedenti tabelle. B) TERRE E ROCCE NON IMMEDIATAMENTE RIUTILIZZABILI CASI DI DEPOSITO MATERIALE IN APPOSITE AREE Le aree devo essere individuate già nel progetto di realizzazione dell opera. Le terre dovran essere utilizzate secondo le modalità indicate negli allegati 1 e 2, ossia casi A e B specificati nelle precedenti tabelle. Nel caso di utilizzo nell ambito del medesimo progetto, pur con tempi diversi, il materiale di scavo potrà essere depositato nell ambito del singolo cantiere ed utilizzato in sito diverso da quello di scavo. Nel caso di impossibilità di stoccaggio in area di cantiere il materiale potrà essere conferito ad impianti di messa in riserva di rifiuti autorizzati, in conto proprio, dalla Provincia. In tali impianti n potrà essere effettuata miscelazione dei materiali con diversa provenienza (dovran essere tenuti separati i materiali riconducibili alle medesime categorie A2, A3, B1, B2, B3). La procedura di autorizzazione potrà essere più snella in caso di depositi temporanei : 6 mesi con rinvo al max di altri 6. Si potrà utilizzare la procedura semplificata ex artt. 31 e 33 del D. Lgs. n. 22/97 nel caso di impianti in comunicazione per il p.to 7.31 del D.M. 05.02.98 per il riutilizzo di terre nel solo ripristi ambientale di cave, discariche e bonifiche. Il materiale dovrà essere conferito all impianto come rifiuti (FIR, compilazione registro di carico e scarico) Una volta individuato il sito di riutilizzo e ottenuto il parere favorevole ARPAV secondo le procedure previste negli All. 1 e 2 della D.G.R.V. 80/2005, il materiale potrà essere avviato al riutilizzo, riportando nelle te del registro di carico/scarico gli estremi del parere e il sito di destinazione

Contenuti della relazione ex DGRV n. 80 del 21.01.2005 La richiesta di parere ex art. 1 comma 17 della L. 443/01 e s.m.i, esplicitata nelle modalità di presentazione attraverso la DGRV n. 80/2005, dovrà contenere: a. come già previsto dalla DGRV: Foto sito provenienza Estratto catastale sito provenienza Foto sito conferimento Estratto catastale sito conferimento. b. per quanto n previsto dalla DGRV: Natura del terre oggetto di escavazione: - se trattasi di materiale di cui all allegato 1, lett. A, dovrà essere conservata presso la ditta nel caso A.1 o presentata nella istanza di parere, nei casi A.2 e A.3 un attestazione o perizia che i materiali abbia caratteristiche corrispondenti a quelli classificati come materiali di cava ai sensi L.R. n. 44/1982 e di seconda categoria ai sensi art. 2, comma 3, del R.D. 29 luglio 1927 n. 1443. - nei casi di cui alla lett. B) dovrà essere specificata la tipologia del materiale (terre vegetale, misto natura, ecc.) e la stratigrafia dello scavo Profondità ed estensione dello scavo: specificare le dimensioni dell area interessata dallo scavo, nché la profondità dello stesso Copia degli atti amministrativi autorizzativi dello scavo: D.I.A., Permesso di Costruire, ecc.; Copia degli atti amministrativi autorizzativi relativi all intervento di conferimento del materiale: D.I.A., Permesso di costruire, D.D.P. (nel caso di copertura di discariche), Delibera di Giunta Regionale (nel caso di ripristi ambientale di cave), ecc. Ad integrazione della documentazione dovrà essere esplicitato quanto previsto nel punto 1 ovvero: - se l area di provenienza del terre oggetto dell intervento è al di fuori di una fascia di 20 metri dal bordo stradale di strutture viarie di grande traffico, co come individuate all art. 2, comma 2, lett. A e B, del D. Lgs. 30.04.92 n. 285 e s.m.i (es.autostrade, Tangenziali); - se l area n è in prossimità di insediamenti che posso aver influenzato le caratteristiche del sito stesso mediante ricaduta delle emissioni in atmosfera