STUDI E RELAZIONI SPECIALISTICHE

Documenti analoghi
Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti»

COMMISSIONE MARITTIMA

2. CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI PORTUALI

Piano Regolatore Portuale Studio sulla Gestione dei Materiali di Risulta dei Dragaggi. Indice

I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere. Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano

Classificazione della qualità ambientale dei sedimenti del porto di Mariana di Carrara finalizzata al dragaggio e alla successiva gestione

PORTO DI TARANTO

Università degli Studi di Napoli Federico II

4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy

GLI OBIETTIVI. Inquadramento normativo delle attività di dragaggio dei fondali e del riutilizzo dei sedimenti lagunari

MONITORAGGIO. Caratterizzazione sedimento della barra fluviale e dello sbocco a mare del Fiume Cecina

Sedimenti marini: caratterizzazione, dragaggio, trattamento e riutilizzo Ad un anno dal Decreto del Ministero dell Ambiente 173/2016, quali novità?

Messa a punto del piano di caratterizzazione dei sedimenti nei piccoli porti e risultati nell area di studio

DEL TERRITORIO E DEL MARE

delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia

Monitoraggio della qualità delle acque marino costiere

Individuazione delle opzioni di gestione e monitoraggio ambientale

ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO ED ANALISI PER IL PIANO DI INDAGINI INTEGRATIVE

LINEE GUIDA PER L'UTILIZZO DEI MATERIALI DERIVANTI DA ATTIVITA' DI SCAVO

Contenuto di diossine, furani e PCB nell acqua e nell aria della Regione Campania

Portoscuso, 9 febbraio Area industriale di Portovesme interventi di risanamento e messa in sicurezza dei suoli e della falda

ESCAVO DEI PORTI DI NAPOLI E SALERNO

Scheda di inquadramento dell area di escavo

ALLA REGIONE TOSCANA UFFICIO DEL GENIO CIVILE DI

Articolo 1. Progetto di dragaggio

UNIVERSITÀ DEGLU STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

m_amte.dva.registro UFFICIALE.I Trasmessa via PEC Palermo, 30 marzo 2016

ATTIVITA PER LA CARATTERIZZAZIONE E IL MONITORAGGIO DI UN AREA DESTINATA A RIPASCIMENTO CON LE SABBIE PROVENIENTI DALL AREA PORTUALE CARRARA

Decreto legislativo 117/2008 Rifiuti prodotti nelle industrie estrattive

Lista Civile CITTADINI IN COMUNE via Maurizio Quadrio n Falconara M.ma

Caffaro e Brescia I nuovi dati. I sedimenti delle rogge

Relazione di caratterizzazione chimico-fisica per il dragaggio di sedimento. fluviale dalla bocca del Fiume Cecina

Aeroporto Leonardo da Vinci Progetto di completamento Fiumicino Sud

Autori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici.

Dragaggi portuali: recenti progressi scientifici nel campo della valutazione della qualità dei sedimenti marini e dei monitoraggi ambientali

L analisi di rischio: cenni di inquadramento


AttivitàISPRA nell ambito del progetto Life+COAST-BEST

D.M. 10 agosto 2012 n. 161

ARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria

Workshop W Sostenibilità in edilizia (non solo energia!): inquinamento del sottosuolo - intrusione di vapori - radioattività indoor e dei materiali.

SITI CONTAMINATI. Autori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici

GEOLOGIA TECNICA sas di Vorlicek P.A. & C

DALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO

I MONITORAGGI AMBIENTALI PER LE ATTIVITA DI DRAGAGGIO PREVISTE NEL PORTO DI BARI

Caratterizzazione ambientale dell area sita in via Tombetto, località Crespellano. Relazione tecnica

STUDI DI AGGIORNAMENTO SULL INGEGNERIA OFF-SHORE E MARINA Nuove tecnologie, Nuove applicazioni, Nuove normative

DIGA DI VULCI SUL FIUME FIORA

IFIUTI SITI CONTAMINATI. Autori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici

CITTA DI CASALE MONFERRATO

BONIFICHE: Il caso Politecnico Bovisa

RELAZIONE SUL CAMPIONAMENTO DELLE TERRE

ECOMONDO 2013 CONVEGNO RECLAIM EXPO

Oggetto: Analisi di rischio sanitario per il sito di bonifica di interesse nazionale Bagnoli (P.P /02).

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

TERRE E ROCCE DA SCAVO: POSSIBILI PERCORSI DA INTRAPRENDERE

14 SETTEMBRE 2018 SALA BLU, PALAZZO GAZZOLI

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

PORTO DI TARANTO VASCA DI CONTENIMENTO DEI MATERIALI PROVENIENTI DAGLI SCAVI DEL PORTO DI TARANTO

DATI DA ANNUARIO ARPAT 2017: Stato chimico della colonna d acqua Sedimenti marini

TERRE / ROCCE DA SCAVO E SEDIMENTI PORTUALI NOVEMBRE Auditorium Fiera della Pesca - ANCONA

I siti potenzialmente contaminati in Italia

Angelo Elefanti Dirigente U.O. Attività Estrattive, Rifiuti e Bonifiche Regione Lombardia

Tecnologie Innovative di Remediation Ambientale nel Contesto del Percorso di Riqualificazione Industriale ed Ambientale di Piombino

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

FEDERCHIMICA 11 A CONFERENZA DEI RESPONSABILI DI STABILIMENTO E DEI RESPONSABILI HSE. Milano, 10 aprile 2018

INDICAZIONI PER L UTILIZZO E LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO NEI LAVORI PRIVATI SOTTOPOSTI A DIA O A PERMESSO DI COSTRUIRE

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE (SIA) INTEGRAZIONI. Richiesta d integrazione n. 8

COMUNE DI PALERMO. Area Pianificazione del Territorio. Ufficio Mare e Coste

PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO ELABORATO 1 RELAZIONE GENERALE. Progettista :

REALIZZAZIONE DI ALLEVAMENTO AVICOLO CONVENZIONALE (art. 9 L.R. 13/90)

CARATTERIZZAZIONE E MONITORAGGIO AMBIENTALE DELLE AREE DI DRAGAGGIO E DELLE SPIAGGIE

COMUNE DI ORISTANO. Indice

Il ruolo della modellistica numerica in supporto all applicazione dei Decreti 172/16 e 173/16. Ing. Andrea Pedroncini - DHI

CA (CP) SALVATORE GIUFFRE COMMISSARIO Autorità Portuale di Taranto

Bonifica siti contaminati

REALIZZAZIONE DI ALLEVAMENTO AVICOLO BIOLOGICO (art. 9 L.R. 13/90)

MODALITÀ APPLICA TIVE PER IL RIUTILIZZO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

Il monitoraggio degli effetti delle attività di dragaggio di un canale lagunare con movimentazione dei sedimenti all interno del corpo idrico

1. PREMESSA 2. PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE

Approvazione Progetto definitivo-operativo degli interventi di bonifica e messa in sicurezza dell area mineraria dismessa di Santu Miali - Furtei

Applicazione dell Analisi di Rischio nell ambito della normativa vigente

Dal contesto normativo alla gestione operativa dei sedimenti di dragaggio

PROGETTO DI BONIFICA DEI GIARDINI DELLE SCUOLE DELEDDA e CALVINO via Parenzo 101 e 105 a Brescia

S.E.N.T.I.E.R.I. Il Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento)

1. PREMESSA 2. PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE

Dal recupero dei rifiuti al riutilizzo nelle attività di bonifica Roma 14 giugno

Modalità applicative del Titolo V, parte quarta, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale

Annuario Siti contaminati. Autori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici.

Indice delle figure Figura 2-1: Inquadramento dell area d indagine Indice delle tabelle Tabella 4-1: Risultati delle analisi chimiche...

RICHIAMATI: PREMESSO CHE:

IL TERMOVALORIZZATORE DI GRANAROLO DELL EMILIA: DALLA 1 ALLA 2 FASE

Il sottoscritto (cognome) (nome) nato a il codice fiscale residente a in via/loc.

CRITERI PER LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO (legge regionale 13 maggio 2009, n. 11 art. 48 comma 6)

Eugenio CASAVOLA GEOLOGO

Analisi di rischio sanitario-ambientale nelle procedure di bonifica: strumento per il dimensionamento di interventi sostenibili e mirati

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

Innovazione tecnologica e gestione dei sedimenti di dragaggio: l'esperienza del Sistema Portuale dell'adriatico Centrale

INDICE... 1 PREMESSA... 2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI... 2 APPROVIGIONAMENTO DELLE MATERIE... 3 SMALTIMENTO TERRE DA SCAVO... 4 ELENCO ALLEGATI...

CAPITOLATO TECNICO ALL. A

Transcript:

LAVORI DEL PRIMO STRALCIO E DEL SECONDO STRALCIO DELLA TERZA - BANCHINE CONTAINERS - IMPRESE: (MANDATARIA) (MANDANTI) 0 8 1 1 1 4 PRIMA EMISSIONE REV. DATA EMISSIONE RED. VER. APPR. 1 0 7 3 SCALA: STUDI E RELAZIONI SPECIALISTICHE PROGETTAZIONE: (MANDATARIA) (MANDANTE) RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Geom. Venerando Toscano

Pag. 1 Il decreto di valutazione d impatto ambientale del Ministero dell Ambiente DSA DEC 2007 0000244 del 27.03.2007, riguardante il giudizio di compatibilità ambientale del progetto della Terza Fase delle Banchine containers del Porto Commerciale di Augusta, prescriveva tra l altro che: in accordo con l ARPA Sicilia e ICRAM, prima dell inizio dei lavori, dovrà essere effettuata la caratterizzazione, ai sensi del DM 24.01.96, dei fondali dell intera area da dragare in corrispondenza del piano di posa gli interventi previsti dal progetto vanno realizzati compatibilmente alle attività di messa in sicurezza e/o bonifica previste dal Progetto preliminare di bonifica della Rada di Augusta Fase I- inclusa all interno della perimetrazione del sito di bonifica di interesse nazionale di Priolo (BoL-Pr-SI-PR-Rada di Augusta-02 05) redatto da ICRAM in particolare, la caratterizzazione dei fondali da sottopone a interventi di escavo, nella zona interessata dal piano di posa della banchina, dovrà integrare quella già effettuata ai fini della caratterizzazione dell area marino-costiera prospiciente il sito di interesse nazionale di Priolo. Secondo il protocollo adottato nel piano di caratterizzazione ICRAM (doc. ICRAM #CII-Pr-SI-P-02. 04), approvato senza prescrizioni dalla Conferenza di Servizi decisoria ex at 14 c. 2, della Legge a 241/90) del 18.11.03, con metodiche e modalità da concordare con gli Enti competenti e già adottate all interno di altri Siti d interesse Nazionale Prima dell inizio della fase di progettazione esecutiva, riguardante la fusione ed integrazione tra I e II stralcio, è stato quindi redatto e condiviso, di concerto con Arpa Siracusa, il Piano di Monitoraggio Ambientale, in accordo con il protocollo ambientale stipulato, che è stato suddiviso nelle principali componenti ambientali coinvolte nella realizzazione dell opera. Il Piano di monitoraggio ambientale contiene un Piano di Caratterizzazione Ambientale, suddiviso nella componente sedimenti marini e delle aree a terra. Gli obiettivi delle indagini di caratterizzazione sono state: in primo luogo la conferma di estraneità delle aree di intervento dalla necessità degli interventi di bonifica già previsti per altre aree della Rada di Augusta (Priolo); in secondo luogo la classificazione del materiale finalizzata alla gestione del materiale stesso secondo criteri ambientalmente sostenibili e nel rispetto della normativa vigente in materia. L approccio utilizzato per l esecuzione del campionamento è stato reso conforme all Allegato A al Decreto 7 novembre 2008 (Gu 4 dicembre 2008 n. 284) che disciplina le operazioni di dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale, oltre che al Progetto Preliminare di Bonifica della Rada di Augusta BoI-Pr-SI-Pr- Rada di Augusta-03.22 del Giugno 2008. I risultati delle indagini di caratterizzazione ambientale eseguite nei mesi di luglio ed agosto 2014 hanno permesso di individuare le zone contaminate, evidenziando in giallo le celle corrispondenti ai campioni in cui almeno uno dei parametri analizzati presenta concentrazioni superiori ai valori di intervento ma inferiori ai valori di concentrazione limite indicati nella col. B tab. 1 del D.Lgs. 152/06; in rosso le celle corrispondenti ai campioni in cui almeno uno dei parametri analizzati presenta concentrazioni superiori ai valori di concentrazione limite indicati nella col. B tab. 1 del D.Lgs. 152/06.

Pag. 2 La tabella T 1 riporta, per ogni inquinante esaminato, la cella di indagine in cui si è riscontrato il superamento (valori limite d intervento specifico per il SIN e valori di cui alla colonna B della tabella1 dell Allegato 5 al Titolo V alla parte Quarta del D.Lgs. 152/06) e la relativa profondità. Si riportano nelle seguenti figure le planimetrie delle aree contaminate. Superamenti del valore limite di intervento specifico per il Sito di Interesse Nazionale di Priolo Rada di Augusta individuati da ICRAM Inquinante Celle 50x50 Profondità Cadmio (Cd). C30-0,50-1,00 m C8 C17 C50 C18 C29 C30 C40 C33 C32 C40-0,50-1,00 m -1,50-2,00 m -2,50-3,00 m -3,00-3,50 m -7,00-7,50 m Mercurio (Hg) C5 C6 C16 C17 C34 0,00-0,50 m C34 C32 C39 C21-0,50-1,00 m -1,00-1,50 m -7,00-7,50 m -7,50-8,00 m Piombo (Pb) C12 0,00-0,50 m Zinco (Zn) C12 0,00-0,50 m (PCBs) C12 0,00-0,50 m C8-1,50-2,00 m Antracene C8 0,00-0,50 m Fluorantene C8 0,00-0,50 m DDT C12 0,00-0,50 m Sn organico Totale C3 C4 C5 C7 C8 C9 C10 C11 C15 C16 C17 C18 C20 C25 C26 C27 C30 C31 C46 C7 C13 0,00-0,50 m -1,00-1,50 m Esaclorobenzene C34 0,00-0,50 m Superamenti dei valori riportati in colonna B della tabella1 dell Allegato 5 al Titolo V alla parte Quarta del D.Lgs. 152/06 HC>12 C12 C17 C26 0,00-0,50 m C12-0,50-1,00 m T 1. Celle di indagini in cui si è riscontrato il superamento dei valori limite

Pag. 3

Pag. 4

Pag. 5

Pag. 6

Pag. 7

Pag. 8

Pag. 9

Pag. 10

Pag. 11

Pag. 12

Pag. 13

Pag. 14 Le indagini di caratterizzazione ambientale hanno messo in luce le seguenti evidenze: Per i parametri cadmio, mercurio, piombo, zinco, policlorobifenili (PCB), Antracene, Fluorantene, Para-diclorodifeniltricloroetano (DDT), composti organostannici (Sn organico Totale) ed esaclorobenzene sono stati riscontrati dei superamenti dei valori limite di intervento specifici per il Sito i Interesse Nazionale di Priolo Rada di Augusta, individuati da ICRAM (ora ISPRA) nel doc. ICRAM # CII-Pr-SI-PR-valori intervento Rada-01.01. Per gli stessi parametri sopra riportati non si sono riscontrati dei superamenti dei valori riportati in colonna B della tabella1 dell Allegato 5 al Titolo V alla parte Quarta del D.Lgs. 152/06). Per il Parametro HC>12, per il quale non è presente un relativo valore limite di intervento specifico per il Sito di Interesse Nazionale di Priolo Rada di Augusta, individuati da ICRAM (ora ISPRA) nel doc. ICRAM # CII-Pr-SI-PR-valori intervento Rada-01.01, si sono tuttavia evidenziati dei superamenti dei valori riportati in colonna B della tabella1 dell Allegato 5 al Titolo V alla parte Quarta del D.Lgs. 152/06). I risultati delle analisi di caratterizzazione ambientale dei sedimenti, in accordo al Piano di Caratterizzazione ed al Protocollo Ambientale, dovranno essere validati dall Arpa Siracusa. A valle dell analisi dei dati i sedimenti sono stati classificati secondo la metodica ICRAM-APAT (2007) (cfr. elaborato 1073GE00E001 Studio Analisi di Rischio ). Tale classificazione è basata su un approccio integrato che considera gli aspetti chimici, quelli ecotossicologici e la granulometria. In base alla classificazione, gli strati più contaminati dell area di studio sono rientrati in classe B2, mentre quelli con minore contaminazione sono stati classificati nella classe A2. Le opzioni di gestione indicate per i sedimenti delle classe B2 sono nell ordine: 1) Riutilizzi a terra (secondo la normativa vigente); 2) Deposizione all interno di bacini di contenimento con impermeabilizzazione laterale e del fondo; 3) Smaltimento presso discarica a terra. Riguardo invece i sedimenti meno contaminati (classe A2) le opzioni di gestione sono ovviamente più ampie e, oltre ad indicare l opzione dei bacini a terra e terrapieni, riportano anche il ripascimento di arenili, utilizzi a terra e immersione in mare. Nell ambito della redazione del progetto di fusione ed integrazione del I e II stralcio è stata elaborata un analisi di rischio ecologico (elaborato 1073GE00E001) finalizzata alla definizione della migliore scelta progettuale in termini di sostenibilità ambientale. Lo strumento dell Analisi del Rischio Ecologico (ARE) permette di valutare, su base scientifica, la probabilità che possa verificarsi un effetto negativo sull ecosistema, a fronte di esposizione ad uno o più agenti stressanti. Sono state considerati i seguenti scenari: 1) Scenario Attuale. Si intende l attuale configurazione del sito, in cui non sono in corso attività di movimentazione o asportazione dei sedimenti marini o attività di conterminazione degli stessi all interno di una cassa di colmata. In questo scenario si assume che il sedimento contaminato sia la sorgente di contaminazione a cui gli organismi possono essere esposti attraverso differenti percorsi di esposizione.

Pag. 15 2) Scenario Futuro 1. Considera la soluzione del Progetto Iniziale nella fase di asportazione dei sedimenti contaminati mediante dragaggio. In questo scenario si assume che, come successivamente dettagliato, il sedimento contaminato oggetto di movimentazione possa potenzialmente diventare una sorgente di contaminazione in fase di dragaggio e trasporto. 3) Scenario Futuro 2. Considera la soluzione del Progetto con cassa di colmata delimitata da palancole metalliche impermeabili. In questo scenario sono esaminati due distinti momenti progettuali: (i) l impiantazione delle palancole nel fondo marino, dove si assume che il sedimento messo in sospensione dal contatto meccanico delel palancole e degli altri elementi di costruzine possa essere una potenziale sorgente di contaminazione; (ii) la situazione a lavori comletati dove si assume che il sedimento contaminato e conterminato sia la potenziale sorgente di contaminazione. Seppur con lievi differenze, è stata rilevata una certa uniformità in merito ai risultati ecotossicologici e ai recettori tra lo stato attuale e le due soluzioni progettuali comparate (Progetto iniziale, Progetto con cassa di contenimento). Alcune differenze sono evidenti in merito alle sorgenti di contaminazione, che nel Progetto con cassa di contenimento risultano costituite da un numero minore di contaminanti: 2 contaminanti contro 10 contaminanti allo stato attuale e 11 contaminanti nel Progetto iniziale. Tuttavia, ciò che costituisce le maggiori differenze tra le tre situazioni messe a confronto sono soprattutto i percorsi di migrazione e le via di esposizione. Tali percorsi presenti nello stato attuale, ma limitati ai sedimenti e alle acque immediatamente a questi sovrastanti, diventano più importanti nel progetto iniziale, dove la movimentazione dei sedimenti e la loro asportazione e trasporto può innescare processi di migrazione/esposizione in tutta la colonna d acqua e successivamente in atmosfera. I fenomeni di movimentazione sono di diversa importanza se presenti nel solo strato prossimo al sedimento o nell intera colonna d acqua: infatti variano i tempi di ricaduta dei sedimenti e la loro densità in acqua, e di conseguenza sono diversi i livelli di lisciviazione e rilascio dei contaminanti. Nel caso di realizzazione della cassa di colmata, i soli rischi sono associati alla fase di costruzione e sono limitati allo strato inferiore delle acque, prossimo al fondo. Una volta realizzata la cassa di contenimento i percorsi di contaminazione sono considerati interrotti. I risultati dell analisi di rischio ecologico indicano quindi un rischio medio per l attuale situazione in assenza di interventi; un rischio medio-alto durante le attività di dragaggio previste nell ambito del Progetto iniziale o nel caso di un dragaggio parziale dei soli sedimenti contaminati da idrocarburi con C>12 nella fase di realizzazione della cassa di contenimento; un rischio medio nella fase di realizzazione della cassa di colmata ed un rischio improbabile ad opera realizzata. Il Progetto di realizzazione della cassa di contenimento non solo risulta un opzione compatibile ed indicata secondo la classificazione dei sedimenti ai sensi della metodica ICRAM-APAT, ma risulta anche l opzione di gestione più compatibile dal punto di vista ambientale. Infine si è tenuto conto del giudizio di compatibilità ambientale dell Assessorato Territorio ed Ambiente Dipartimento Territorio ed Ambiente Servizio VIA della Regione Sicilia, ed in particolare la seguente raccomandazione tesa a ridurre ulteriormente l impronta ambientale dell opera:

Pag. 16 Per la fase di cantiere sembra opportuno che si proceda all analisi del materiale proveniente dagli scavi al fine di poter effettuare un razionale smistamento degli stessi destinandoli, previa analisi, o al riuso nell ambito del cantiere medesimo o per il recupero di aree degradate od, infine, ma solo ove impossibili gli usi precedenti, al conferimento presso le discariche autorizzate di cui si dovranno rendere note preventivamente le ubicazioni e le capacità ricettive Alla luce quindi dei risultati delle indagini di caratterizzazione ambientale, dell analisi di rischio ecologico, ed in relazione al giudizio di compatibilità ambientale con prescrizioni dell Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia, si è scelta una soluzione progettuale che prevede la conterminazione in una struttura impermeabile, sia dei sedimenti costituenti il fondale che sia del materiale di riempimento per la formazione della colmata. Tale conterminazione dei sedimenti del fondale, avrà le caratteristiche di una cassa di colmata impermeabile, ai sensi del DM 7 novembre 2008 e del D.Lgs 1 del 24 gennaio 2012 art. 48, e cioè con strutture che devono presentare un sistema di impermeabilizzazione naturale o completato artificialmente al perimetro e sul fondo, in grado di assicurare requisiti di permeabilità almeno equivalenti quelli di uno strato di materiale naturale dello spessore di cento centimetri con coefficiente di permeabilità pari a 1,0 x 10-9 m/s.. Con tale tipologia strutturale viene esclusa la bonifica dei sedimenti presenti all interno della cassa di colmata, conseguentemente si esclude quindi, l attività di dragaggio a mare prevista nel progetto posto a base di gara, limitando notevolmente in tal modo l impatto ambientale dovuto allo scavo, alla movimentazione ed al trattamento dei sedimenti di dragaggio in area SIN.