Progetto PolyMetrexPlus. Per un assetto più equilibrato e policentrico del territorio europeo

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Transcript:

Programma Interreg IIIC Progetto PolyMetrexPlus Per un assetto più equilibrato e policentrico del territorio europeo La visione territoriale dell Area Padano-Veneta Claudio Tolomelli Silvia Grassi Relazione introduttiva all Inception Meeting Bologna 25 ottobre 2006 1

Partecipano al progetto: Partner: Regione Emilia-Romagna Regione Veneto Contributori: Regione Lombardia Regione Piemonte Provincia di Torino 2

Obiettivo dell incontro Workshop di avvio del sotto progetto (RINA) sulla Visione territoriale dell Area Padano-Veneta Confronto a livello interregionale per la costruzione di una visione integrata dell assetto infrastrutturale, insediativo e ambientale dell Area Padano-Veneta nel quadro della sua collocazione strategica all interno del territorio europeo. Raccolta di un contributo di idee e di proposte Messa a punto dell ipotesi organizzativa per realizzare il progetto 3

Articolazione della relazione I risultati dei primi due anni di PolyMetrexPlus L importanza dell Area Padano-Veneta nell ambito europeo I principali temi da sviluppare Una prima proposta di piano di lavoro Alcune esperienze rappresentative 4

Che cos è Metrex Associazione di regioni ed aree metropolitane europee attiva da 10 anni La Regione Emilia-Romagna è fra i primi 15 soci fondatori e vi ha aderito con la L.R. n. 25 del 1997 Gli associati sono oltre 50 metropoli europee diffuse su tutto il territorio europeo. Ha rapporti costanti con la Commissione Europea, il Comitato delle Regioni e il Comitato Economico e Sociale (CESE) 5

Il ruolo di Metrex Ha svolto e svolge azione di lobby, presso gli organismi europei, per sensibilizzare sull importanza e sui problemi delle aree metropolitane e sul ruolo che queste possono giocare È sede di confronto, a livello europeo, fra esperienze di governo delle metropoli Sviluppa progetti e programmi sulle tematiche metropolitane Convoglia risorse comunitarie, in particolare, nell immediato futuro, quelle della programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 Porta all attenzione della Commissione Europea il punto di vista delle regioni e aree metropolitane sui più importanti temi in discussione, quali il bilancio, la Strategia di Lisbona, i Fondi Strutturali, le Politiche di Coesione, ecc.. 6

La tesi del progetto PolyMetrexPlus Riequilibrare il territorio europeo attraverso un rafforzamento del ruolo delle metropoli periferiche e semiperiferiche e delle relazioni fra queste e l area centrale. 7

PolyMetrexPlus Il progetto ha l obiettivo di contribuire ad un assetto territoriale europeo più equilibrato e policentrico; Partecipanti: 19 partners e 19 contributori; Fasi del progetto: fase di analisi (il position statement) e di sintesi (2004/2005) fase progettuale (RINA 2006/2007) nella fase progettuale si articola in 18 sottoprogetti che coprono l intero territorio europeo; due di questi, di cui la Regione Emilia-Romagna è leader riguardano: le relazioni euromediterranee - Corridoi 1 e 8 il sistema economico - territoriale dell Area Padano-Veneta 8

Le dinamiche dello sviluppo territoriale europeo Lo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo contiene delle linee guida della programmazione territoriale che supportano lo sviluppo di un sistema policentrico ed equilibrato e tre policy option rivolte direttamente alle aree metropolitane: Consolidamento di numerose aree maggiori di integrazione economica di importanza mondiale nell UE, che vanno dotate di funzioni e servizi globali e di elevata qualità, integrando nel processo anche le aree periferiche tramite strategie di sviluppo territoriale transnazionali Rafforzamento di un sistema policentrico ed equilibrato di metropoli, grappoli di città e reti urbane tramite una più stretta cooperazione della politica strutturale e della politica delle reti transeuropee (RTE), nonché tramite il miglioramento dei collegamenti tra le reti di livello nazionale ed internazionale, da un lato, e tra quelle di livello regionale e locale, dall altro Promozione della cooperazione a livello regionale, transfrontaliero e transnazionale con città dell Europa settentrionale, centrale e orientale e con i Paesi del Mediterraneo; miglioramento dei collegamenti Nord-Sud nell Europa centrale e orientale, nonché quelli Est-Ovest nel Nord Europa 9

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Lo studio ESPON 1.1.1 Lo studio ESPON 1.1.1 ha studiato il policentrismo urbano europeo analizzando e classificando le 1595 FUA (Aree Urbane Funzionali) europee, giungendo ad una graduatoria in cui risulta che a livello continentale le aree nodi globali sono Londra e Parigi. In Italia solo Milano e Roma sono metropoli di categoria 1 chiamate European engines. Bologna è l unica città media (insieme a Napoli) fra le metropoli classificate come Potential MEGA s. Genova è una Weak MEGA mentre Firenze e Venezia non sono ricomprese. 11

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Risultati dei primi due anni di PolyMetrexPlus Per riequilibrare l assetto territoriale europeo occorre: agire a scala di macroaree, individuando zone omogenee che possano rappresentare fattori di riequilibrio; sviluppare connessioni e relazioni in grado di accrescere l integrazione fra territori e fra centro e periferia; sviluppare le aree di interfaccia e di connessione con le regioni non europee confinanti 13

Perché una Vision dell Area Padano-Veneta Un assetto territoriale europeo maggiormente equilibrato e policentrico viene perseguito dal progetto PolyMetrexPlus (2004-2007) attraverso l individuazione di macroaree a carattere metropolitano che possano controbilanciare la supremazia del nucleo centrale europeo. Fra queste aree i risultati del primo biennio di lavoro di PolyMetrexPlus hanno evidenziato la rilevanza dell area padano-veneta. Su queste aree vengono sviluppate, nel biennio 2006-2007, delle attività di approfondimento ed evidenziazione di possibili progetti pilota denominate Representatives Interregional Network Activities (RINA) 14

La visione territoriale dell area padano-veneta Il ruolo di quest area in Europa La sua struttura: le due direttrici: Milano-Bologna-Ancona e Milano-Trieste il rapporto Milano-Torino e Venezia-Ferrara- Bologna il rapporto Milano-Bologna-le città della via Emilia L idea chiave è di considerare questa area come una grande metropoli reticolare 15

BELLUNO MILANO VERONA TREVISO VICENZA PADOVA TORINO ROVIGO VENEZIA GENOVA PIACENZA PARMA REGGIO EMILIA FERRARA MODENA BOLOGNA RAVENNA FORLI RIMINI FIRENZE 16

Il ruolo in Europa dell Area Padano-Veneta Posizione di questa area nel ranking delle metropoli Ruolo riequilibratore a livello europeo Ruolo di connessione È al crocevia del Corridoio 1, Corridoio 5 e Corridoio dei due mari 17

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Le tematiche oggetto di studio Questa RINA si concentra sulle città e sulle metropoli localizzate nella pianura Padano-Veneta, che si collocano sul lato meridionale della GIZ (Global Integration Zone), la macro-area che costituisce il cuore economico e politico dell Europa. Di quest area, Milano rappresenta l angolo meridionale. Si considerano le tematiche: insediative; infrastrutturali; socio-economiche; ambientali. 19

Tutta l Area Padano-Veneta fa parte della GIZ Una lettura d insieme dei principali indicatori socio-economico-territoriali dell Area Padano-Veneta porta ad affermare che l intero sistema territoriale, insediativo, infrastrutturale e produttivo di quest area fa parte della GIZ, in quanto è fortemente interconnesso e integrato al proprio interno, e non sono presenti elementi fisici e geografici di discontinuità. Le due direttrici da Milano a Bologna e da Milano a Venezia: appaiono senza soluzione di continuità, sia dal punto di vista insediativo che economico, sono innervate da un rilevante fascio infrastrutturale costituito da strade, autostrade, ferrovie e, in un prossimo futuro dall Alta Velocità ferroviaria, già in fase di ultimazione fra Milano e Torino, e fra Milano e Bologna. 20

La logica alla base dello sviluppo della RINA: non considerare la regione metropolitana padano-veneta in alternativa o addirittura in opposizione all area centrale europea; ma accrescere l integrazione con l area delle Capitali. È questa l impostazione che appare meglio in grado di valorizzare il ruolo dell Area Padano-Veneta, per riequilibrare il territorio europeo e per ridurre la perifericità delle aree dell Europa meridionale e del bacino del Mediterraneo. Anche per questo la RINA Visione territoriale dell Area Padano- Veneta si connette fortemente con l altra, relativa alle Relazioni euromediterranee. 21

Struttura e caratteristiche dell Area Padano-Veneta Quest area non si presenta come un agglomerato indistinto di aree urbane simili tra loro, ma si caratterizza come un insieme di città e metropoli dall identità forte, di punti di eccellenza specifici, di settori produttivi diversificati, innovativi e dinamici. Con una metropoli quale Milano, che per le funzioni espresse e per il ruolo internazionale, funge da riferimento essenziale. 22

Le relazioni con l esterno dell Area Padano-Veneta I diversi territori e le diverse città dell Area Padano- Veneta intrattengono fortissime relazioni verso l esterno, attraverso le quali esprimono la loro eccellenza e la loro capacità competitiva a scala internazionale e intercontinentale. Con ciò si configura un area che si presenta anche come un insieme di snodi e di centri organizzatori di relazioni di valenza internazionale. Quest area si colloca al crocevia fra il Corridoio 5, il Corridoio 1, il Corridoio dei Due Mari, il Corridoio Adriatico. 23

Ruolo di bilanciamento e connessione Per questi motivi con questo sottoprogetto consideriamo la regione policentrica posta sul lato meridionale della GIZ, costituita da una rete di città e aree metropolitane fortemente interconnesse fra loro, una regione che, se presa nel suo insieme, per il rango e le funzioni espresse, si collocherebbe ai primi posti nelle graduatorie delle regioni metropolitane europee. Questo cluster di metropoli, non solo costituisce già di per sé un forte elemento di bilanciamento rispetto all area delle Capitali (Londra, Parigi, Amsterdam, Bruxelles), ma può rappresentare un elemento di connessione fra questa e tutta l Europa orientale e meridionale e l area del Mediterraneo centrale, contribuendo all obiettivo di una maggiore coesione territoriale europea. 24

Rivedere i ranking delle regioni metropolitane europee I documenti europei raramente considerano questa realtà e le opportunità che offre Le classifiche elaborate da ESPON, CRPM, DATAR e da altri centri studi, prendendo in considerazione le singole realtà urbane, non riescono a coglierne il peso ed il ruolo complessivo. D altro canto non è mai stata elaborata una visione territoriale d insieme dell area padano-veneta, né dallo Stato italiano, né dalle Regioni interessate. 25

Lo sviluppo del sottoprogetto si concentrerà: Su una lettura integrata del sistema metropolitano padano-veneto; Sulle esigenze di maggiore integrazione interna; Sulle principali problematiche presenti, fra cui in primo luogo quelle legate alla mobilità e all inquinamento atmosferico nelle aree urbane; Sulle eccellenze presenti e sui ruoli giocati dalle singole aree metropolitane a scala nazionale e continentale; Sulle relazioni verso l esterno di ogni città e di ogni area. 26

Aspetti problematici comuni e decisivi per il futuro di questa macro area: Il deficit infrastrutturale, in particolare in prossimità delle maggiori aree metropolitane; La necessità di accrescere la competitività del sistema produttivo e di sviluppare la ricerca scientifica e l innovazione tecnologica rafforzando i punti di eccellenza che già esistono e accrescendo l integrazione fra di essi; L esigenza di una maggiore integrazione fra i diversi poli del terziario avanzato e dei servizi per le imprese e per la logistica; Le problematicità ambientali, in particolare per quanto riguarda la qualità dell aria, la sicurezza idraulica, la tutela del paesaggio, la salvaguardia delle risorse ambientali. 27

Background: Strategia di Lisbona e Quadri strategici nazionali e regionali. Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (SSSE); Nuova programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013; Terzo Rapporto di Coesione; Reti Ten-T e Tina; Corridoi europei; Politiche di prossimità (European Neighbourhood and Partnership Instrument). Risultati di progetti europei transfrontalieri (Spazio Alpino, Vision Planet, etc) Le politiche di riassetto del sistema istituzionale italiano (istituzione delle Città metropolitane, devolution, etc) e nuova ripartizione delle competenze fra i diversi livelli istituzionali. La riflessione in atto volto a ridefinire gli aspetti della governance territoriale all interno di un sistema di governance multilivello. 28

Quadro strategico nazionale e nuova programmazione dei Fondi Strutturali La RINA sarà sviluppata anche in relazione alle previsioni del Quadro Strategico Nazionale, redatto da ogni stato membro dell Unione per l implementazione della Strategia di Lisbona, nonché dei Quadri strategici regionali. Per gli stretti collegamenti con diversi programmi europei, i risultati di questo sottoprogetto rappresenteranno una base per attivare flussi di risorse a valere sulla nuova programmazione 2007-2013 dei Fondi Strutturali. 29

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La connettività interna La connettività interna comprende due tipologie di problemi: quelli relativi al rapporto di città ed aree metropolitane con il proprio hinterland; quelli relativi al rapporto delle stesse aree metropolitane fra loro. Le conseguenze di queste criticità sono diverse: la scarsa accessibilità si traduce spesso in un disincentivo per quelle attività produttive che decidono di insediarsi in queste aree; possono esservi ricadute anche in termini di inquinamento, congestione del traffico, scarsa competitività. 31

La connettività interna e il deficit infrastrutturale a livello regionale Un sistema policentrico, come quello che caratterizza l Area Padano-Veneta, acquisisce un significato positivo nel momento in cui i centri che lo compongono sono ben connessi tra loro. Se esso, invece, soffre di carenze infrastrutturali, a livello delle interconnessioni locali, rischia di trasformarsi in un fattore di dispersione. Alla luce di ciò, alcuni progetti in fase di realizzazione assumono un importanza strategica. 32

La connettività esterna La connettività esterna non rappresenta un vero e proprio problema bensì un aspetto da potenziare. Infatti, una delle caratteristiche dell Area Padano-Veneta è quella di essere fortemente innervata con le aree circostanti e soprattutto con il nucleo della GIZ. Occorre tuttavia accrescere l integrazione interna per sfruttare al meglio i punti nodali delle connessioni internazionali. 33

Le analisi da sviluppare: Analisi S.W.O.T. per ogni area (partendo dal Position Statement già preparato da alcuni partner per il workshop di analisi); Esame dei diversi ranking prodotti da istituzioni e centri studi; Opportunità offerte dal Corridoio 5, dal Corridoio 1, dal Corridoio Adriatico e dal Corridoio dei Due Mari; Ruolo delle aree urbane e dei territori collocati all interconnessione fra tali Corridoi; Analisi delle prestazioni territoriali delle diverse aree metropolitane; Analisi della composizione sociale della popolazione e delle maggiori problematicità, in particolare per quanto riguarda i problemi di emarginazione, povertà e mancata integrazione presenti nelle città. I diversi ambiti saranno analizzati in riferimento agli atti di programmazione e pianificazione europei, nazionali e regionali che interessano i sistemi territoriali delle aree coinvolte. 34

Gli obiettivi a cui la RINA può contribuire: Riconoscere e valorizzare il peso e il rango della regione policentrica padano-veneta quale lato meridionale della GIZ, in un ottica di riequilibrio territoriale rispetto all Europa Centro-Occidentale e per lo sviluppo ed una maggiore integrazione dell Europa meridionale e del bacino del Mediterraneo; Accrescere l integrazione interna all Area Padano-Veneta ed in particolare fra i punti di eccellenza; Accrescere la competitività a livello europeo ed intercontinentale dei singoli territori e dei punti di eccellenza; Potenziare i diversi Corridoi per accrescere la connettività sia interna che esterna e sviluppare i nodi logistici; Accrescere le relazioni con le regioni francesi, svizzere, tedesche, austriache e slovene più prossime; Accrescere le connessioni con l Europa orientale e meridionale. 35

Le sfide: Il deficit infrastrutturale e le difficoltà per colmare questo gap; L eccessiva competizione fra le diverse metropoli che ostacola e inibisce maggiori possibilità di cooperazione ed integrazione; La criticità delle condizioni ambientali; L eccessivo sfruttamento di territorio, che rende difficoltosa non solo qualsiasi politica di sviluppo di nuove infrastrutture, ma richiede interventi di recupero e di riqualificazione territoriale;. 36

Le problematicità L eccessiva e disordinata dispersione insediativa (sprawl) in molte parti del territorio; La presenza di criticità sul versante della coesione sociale, quali fenomeni di povertà, vecchie e nuove, di emarginazione, di mancata integrazione, con i conseguenti riflessi sull organizzazione delle città; La congestione delle aree urbane; L inquinamento idrico e atmosferico. 37

Le risorse su cui fare leva: Risorse distintive legate al patrimonio storico, artistico, paesistico e culturale; Le specializzazioni industriali e tecnologiche presenti nell area; Le attività fieristiche ed espositive; Il settore della sanità e del wellness, le relative tecnologie, le possibili collaborazioni e sinergie; Il settore dei media, dello spettacolo e dell intrattenimento; La valorizzazione delle tecnologie ambientali. 38

Le azioni (1): Ricognizione dei documenti nazionali ed europei, delle visioni territoriali esistenti relative alle aree ricomprese nello studio fra queste aree; Costruzione di una visione integrata della metropoli policentrica padano-veneta con le evidenziazioni delle aree di eccellenza, delle relazioni esterne ed esterne, delle opportunità di integrazione; Revisione dei ranking correnti, sia di carattere generale che settoriale, alla luce di questa nuova visione integrata; 39

Le azioni (2): Individuazione dei soggetti e portatori di interessi sia nazionali che transnazionali interessati alla condivisione della strategia della RINA e al perseguimento dei suoi obiettivi; Individuazione dei campi di integrazione su cui operare prioritariamente; Individuazione di proposte specifiche d azione, di momenti di approfondimento sui temi della RINA e diffusione dei risultati. 40

Il contributo della partnership pubblico-privato: Individuare e coinvolgere i diversi attori e portatori di interesse disponibili a partecipare al progetto; Individuare e selezionare le esperienze più significative di partnership pubblico-privata; Individuare le condizioni che facilitano la partnership pubblico-privata; Individuare le azioni in grado di migliorare la capacità dell attore pubblico di coinvolgere attori e risorse di natura privata. 41

La Cispadana come esempio pratico di partnership Pubblico/privato La Regione Emilia-Romagna ha progettato la Cispadana, prima autostrada regionale italiana. Successivamente alla progettazione e alla verifica di fattibilità, la Regione ha pubblicato un avviso per la ricerca di un soggetto privato in grado di proporsi per il finanziamento, la realizzazione e la gestione dell opera. La sostenibilità economica del progetto è garantita proprio dal project financing: la Regione contribuirà all intervento con una cifra non superiore al 30% dell importo in 10 anni, il resto sarà a carico del gestore privato che realizzerà l opera e cui andranno i proventi dei pedaggi. 42

La Cispadana come esempio pratico di partnership Pubblico/privato La Partnership Pubblico/Privato permetterà la realizzazione di un infrastruttura viaria importante non solo per quanto riguarda il territorio interessato, caratterizzato da un alto tasso di sviluppo ed elevati volumi di traffico, ma anche per l intero Paese, come elemento di connessione tra i principali itinerari Nord- Sud cui essa sarà collegata. 43

Tre temi importanti nella realizzazione di infrastrutture nell Area Padano-Veneta Efficacia nella realizzazione delle opere e degli interventi - attenzione alla realizzabilità Compatibilità ambientale e paesaggistica Partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni della società civile e delle istituzioni locali a tutte le fasi di realizzazione delle opere 44

Un esperienza di accordo interistituzionale Accordo quadro per la città metropolitana di Bologna. L obiettivo è quello di attivare un tavolo interistituzionale che consenta ai tre livelli di governo (Regione, Provincia e Comune) di gestire in maniera coordinata le principali funzioni di programmazione e dare più forza ai progetti di sviluppo dell area metropolitana bolognese, attraverso la condivisione delle scelte e l impegno delle risorse economiche necessarie per consentire a Bologna di esercitare il proprio ruolo nell ambito di un contesto di dimensione europea. 45

Un esperienza di accordo interistituzionale Accordo quadro per la città metropolitana di Bologna. L accordo quadro esprime una visione comune da parte dei tre enti firmatari circa gli interventi necessari a garantire in tempi rapidi la realizzazione di alcuni progetti essenziali per lo sviluppo della città nell ambito dei trasporti e delle infrastrutture, della ricerca e dell innovazione e della cultura: alta velocità, sistema ferroviario metropolitano, sistema ferroviario regionale, sistema aeroportuale, creazione di un polo per l innovazione tecnologica, sviluppo del sistema fieristico. 46

Integrazione fra le aree metropolitane di Milano e Torino Tra i progetti che si inseriscono a pieno nell ottica di una Po Valley Spatial Vision vi sono sicuramente quelli che accrescono l integrazione fra le grandi macroaree di Milano e Torino: Alta velocità ferroviaria Milano-Torino; Sviluppo dell aeroporto Malpensa quale hub intercontinentale e miglioramento dei suoi collegamenti con le due aree metropolitane; Area logistica di Novara. 47

Quattro idee chiave per la RINA 1. Potenziare le infrastrutture e la connettività a livello interregionale e locale 2. Sviluppare partnership pubblico/privato per l infrastrutturazione del territorio 3. Migliorare la cooperazione fra i diversi livelli istituzionali 4. Riqualificare l attività della pubblica amministrazione 48