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Transcript:

Presentazione casi specifici di Pieve Vergonte e Mantova Relatori: M. Troni, D. Chiozzi, G. Bianchi Syndial Servizi Ambientali S.p.A. Tecnologie di bonifica dei Terreni contaminati Venerdì 21 Settembre 2018 RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFiere www.remtechexpo.com

La storia di Eni Syndial è caratterizzata da gravosi conferimenti Conferimenti forzati Acquisizioni Scorporo tutte attività in bonis a Polimeri Europa (oggi Versalis) con garanzia su oneri di bonifica 1967 1970 1978 1980 1982 1983 1989 1990 1991 1993 1997 2002 2006 2002 Creazione ANIC S.p.A. per la produzione di fertilizzanti e gomme sintetiche Acquisizione ABCD (Asfalto Bitumi, Cementi e Derivati) Acquisizione Terni Industrie Chimiche (ammoniaca) Ingresso nella chimica fine attraverso varie acquisizioni Conferimento ex lege EGAM in liquid. (miniere e altro) Conferimento ex lege del Gruppo SIR- Rumianca (petrolchimica, ciclo cloro, saline) Conferimento ex lege del Gruppo Liquichimica Creazione di una JV (fallita nel 1982) con Occidental (enoxy) per lo sviluppo gomme sintetiche Acquisizione Riveda da Montedison (chimica plastica, PVC, gomme, etc) Creazione di una JV con Montedison (Enimont) per la creazione di un grande polo della chimica italiana Conferimento degli asset chimici di Montedison ad Eni a valle fallita scalata enimont Conferimento ex Sameton da Snam (settore minerario) Conferimento eni risorse e Pertusola Sud (attività minerarie) Conferimento di Agricoltura in liquid. da Agip (settore agricolo e fertilizzanti) Conferimento Singea in liquid. (attività miniero metallurgico) Incorporazione attività residuali della Società Ambiente S.p.A. A partire dal 2002 Syndial ha fermato tutte le attività produttive non strategiche (escl. Assemini) e procede nella demolizione degli impianti inattivi

Syndial servizi ambientali Eni Syndial è la società ambientale di Eni che esegue gli interventi di bonifica nei siti dismessi e operativi. Inoltre la società gestisce la filiera dei rifiuti provenienti da attività industriali e di risanamento ambientale di Eni in Italia. Dal 2003 ad oggi la società ha speso oltre 3 Mld di cui l 85% è stato impiegato per interventi nei siti acquisiti per legge nell ambito delle storiche operazioni di salvataggio industriale di cui Eni si è dovuta fare carico quale Enti di Stato negli anni 90. Dunque, Syndial è il risanatore di aree prevalentemente inquinate da terzi Quale primo operatore in Europa, ha sviluppato un modello operativo integrato che si distingue per l applicazione di tecnologie avanzate e sostenibili, per attuare, in un ottica di economia circolare, i principi della «sostenibilità» nelle attività di risanamento ambientale. Circolarità e sostenibilità nella bonifica Le attività di bonifica rappresentano per il Sistema Paese un opportunità di recupero ambientale e, nel contempo, di rilancio dell economia locale e nuove opportunità di lavoro. Per questo Syndial sostiene la pianificazione della valorizzazione / riutilizzo di aree bonificate in fase di progettazione, al fine di renderle disponibili alle comunità locali per lo sviluppo di nuove attività Pieve Vergonte Cesano M. Robassom ero Novara Creder Cengio a Siti Minerari 2 Campiano 4 Fenice Capanne 1 Gavorrano 2 Manciano 1 Niccioleta Scarlino-Salciaia Portovesme (garanzie contrattuali) Avenza Sarroch San Gavino Sa Piramide Mantova Roma P.To Torres Ponte Galeria Napoli Ottana Assemini Sa Canna Siti di Interesse Nazionale (SIN) Ferrara Ravenna Gela Paderno Dugnano Rho Brescia Porto Marghera Val D Agri Terni (discarica) Priolo Manfredonia Bari Brindisi Val Basento Ferrandina Ciro Pisticci Marina Crotone Syndial nel 2018 ha avviato il Progetto «Estero» per mettere a disposizione dei business Eni nel mondo il proprio know how nell ingegneria ambientale Dal 2018 Syndial esegue anche la bonifica conseguente alle effrazioni sulle pipelines Nelle strategie di Syndial è prioritario l impegno al recupero delle risorse: suolo, acqua e rifiuti. L applicazione del Modello operativo integrato e il coinvolgimento delle diverse competenze di Eni permette di sviluppare progetti ecosostenibili innovativi per i territori. Ad oggi potrebbe essere 50% > 80 Siti dismessi riutilizzato circa il 50% delle ed operativi aree di proprietà Syndial (ca. 4.000 ha). > 200 Cantieri (compresi quelli per gestione ambientale delle stazioni di servizio - > 700)

Il sito di Pieve Vergonte Pieve Vergonte Il sito Syndial rientra nel comune di Pieve Vergonte, nella provincia di Verbanio Cusio Ossola Si estende per 40 ha, di cui 21 ancora interessati da attività produttive di cloro-soda e composti cloro aromatici. Nel 1998 la Legge 426 lo inserisce nei Siti di Interesse Nazionale Sito industriale con una complessa evoluzione a partire dal 1915 Produzione di clorurati per scopi bellici Produzione di pesticidi e fertilizzanti Produzione cloro-soda, tetracloruro di carbonio, ammoniaca, solfuro di carbonio, ecc

Il Progetto Operativo di Bonifica (POB) Approvato con DM 4599 nel 2013, prevede l intreccio di complesse e numerose attività atte sia al ripristino delle condizioni ambientali, sia a prevenire future possibili contaminazioni 1995-2014 Risanamento ambientale /messa in sicurezza e POB 2000 realizzazione della prima Barriera idraulica e impianto TAF 2014 2015 Progettazioni esecutive e gestione TAF e risanamento falda 2016 2028 Inizio attività e interventi di bonifica

Il Progetto Operativo di Bonifica (POB) Grazie alle condizioni naturali del territorio, alla storia del sito industriale e alla sua lunga e complessa evoluzione, il progetto in esame è unico per la sua complessità Deviazione del torrente Marmazza il POB Bonifica del suolo Bonifica dell acqua sotterranea Principali contaminanti Metalli (Ferro, Arsenico, Mercurio, Manganese) Idrocarburi Alifatici Clorurati Pesticidi Organoclorurati (DDx) 6

La deviazione del torrente Marmazza Deviazione e realizzazione del nuovo alveo del torrente Marmazza Dreno sotterraneo per intercettare la falda freatica (1500m) Interventi di difesa spondale

La deviazione del torrente Marmazza M2 M3 M1 I materiali di risulta dai lavori vengono gestiti in: Area di Messa in riserva R13 denominata M1 - capacità totale di stoccaggio 24.000 mc con muri perimetrali alti 4 m. Area di Messa in riserva R13 denominata M2 capacità totale di stoccaggio di 202.400 mc/muri perimetrali alti 4 m. Deposito preliminare D15 denominato M3 - materiali non conformi al riutilizzo in sito, - capacità totale di stoccaggio di 50.600 mc/muri perimetrali alti 4 m.

La bonifica dei suoli Asportazione del terreno contaminato nelle aree industriali Impianto per lo stoccaggio temporaneo di rifiuti (D15/R13) Soil Washing e Deposito Preliminare «D1» Recupero attraverso rinterri Impianto di confinamento finale per rifiuti pericolosi (680.000 mc)

La bonifica della falda Ampiamento della barriera pozzi a valle dello stabilimento Aumento della portata di emungimento e ampliamento dell impianto TAF (1250 mc/h) Realizzazione impianto Air Sparging Soil Vapour Extraction Realizzazione opera idraulica drenante a monte del sito

Progetto Operativo di Bonifica Interventi autorizzati e stato di avanzamento lavori Scavo terreni contaminati sito industriale INTERVENTO SUCCESSIVO Deviazione T. Marmazza e realizzazione dreno di monte LAVORI IN CORSO Intervento sponda sx F. Toce DA AVVIARE Deposito VF IN ESERCIZIO Aree HydroChem Aree SYNDIAL Impianto di confinamento: capacità 680.000 mc INTERVENTO SUCCESSIVO Barriera idraulica esistente: 22 punti emungimento IN ESERCIZIO Ampliamento barriera in area ANAS (pozzi superf. e profondi) In Corso AS SVE in area AiTess Deposito preliminare terreni D1 e riubicazione Impianto SW TAF esistente Ampliamento TAF con 2 nuove linee Nuovo canale di scarico industriale INTERVENTO SUCCESSIVO

Complessità addizionali Realizzazione di un nuovo deposito di stoccaggio rifiuti di capacità 76.000 mc Riubicazione dell impianto SW Ampliamento del deposito VF da 70.000 mc a 80.500 mc (83 celle) Prolungamento dell argine in sponda sinistra del fiume Toce, da 250 m a circa 1800 m. Innalzamento dei muri di contenimento dei depositi M2 e M3 per incrementare la capacità di stoccaggio e gestione dei terreni Numerose e complesse interferenze

Il sito di Mantova Provenienza aree di proprietà Syndial Montedison Aree di proprietà Syndial ca. 90 ha + 80 ha esterni al Petrolchimico (Area vallivo) ATTIVITA IN AREE DI PROPRIETA SYNDIAL o CON DECRETI COINTESTATI 1 3 4 5 AREA R2 progetto rimozione rifiuti (Decreto MATTM 2016) TAF ATTIVITA IN AREE PER CONTO VERSALIS 6 7 AREA R1 COLLINA + CRATERE progetto rimozione Rifiuti (Decreto MATTM 2011 e 2016) AREA COLLINA Bonifica suoli e falda (Decreto MATTM 2016). Il progetto sarà avviato al termine della prima fase della rimozione rifiuti AREA VALLIVO iter in corso (proposta Analisi di rischio ecologica) AREA SALA CELLE progetto rimozione terreni e tecnologie in situ (Decreto MATTM 2014) MPE bonifica falda con tecnologia MPE VASCHE L svuotamento ed esitazione fanghi, demolizione vasche e smaltimento rifiuti, ATTIVITA IN AREE PER CONTO ENIPOWER 8 ZONA XII/PCB bonifica da PCB GESTIONE POZZI bonifica falda con tecnologia Groundwater Circulation Well 2 3 1 5 6 7 4 8

Il sito di Mantova - AREA R1 COLLINA + CRATERE Il caso di Mantova. scavo e smaltimento di circa 335.000 tonnellate dei materiali depositati all interno dell area Collina; elevato grado di complessità determinato da importanti vincoli sia operativi che di sicurezza e dalla tipologia di contaminazione, oltre che da limiti di natura ambientale, in considerazione della vicinanza al Parco del Mincio; scavi necessari alla rimozione dei terreni contaminati e dei rifiuti, che raggiungeranno profondità medie di circa 10 metri dal piano campagna, dovranno essere realizzati integralmente all interno di uno spazio confinato; conterminazione idraulica con la posa di un sistema combiwall tubo/palancola alla profondità di 25 metri; la barriera fisica è stata poi attrezzata quale fondazione per un sistema di tendostruttura mobile, posta in depressione grazie ad un impianto di aspirazione e trattamento dell aria di ricambio per il confinamento dinamico dell area di intervento; la tendostruttura realizzata ha, inoltre, la la funzione di sistema di puntonamento dinamico degli elementi strutturali tubo/palancole in grado di seguire, dinamicamente, gli sforzi generati sulle strutture perimetrali nel corso dell approfondimento dello scavo; gestione delle acque con la realizzazione dell impianto per il trattamento delle acque superficiali/meteoriche e dell impianto di dewatering dell area di scavo.

Progetto di Bonifica Area Collina Il Progetto di Bonifica è stato autorizzato con Decreto MATTM del 14/06/2011 Prot. 1618/TRI/D/M/B, in via provvisoria e con prescrizioni, e con Decreto MATTM del 09/05/2016 Prot 208/STA, in via definitiva. Oggetto del POB: scavo e rimozione di oltre 335.000 tonnellate di rifiuti e terreni contaminati, in accordo con gli esiti della caratterizzazione di dettaglio, successivo rinterro dello scavo. [m] 0-1,5 1,5-3 3-4,5 4,5-6 6-7,5 7,5-9 9-10,5 10,5-12 XX XX XX Rifiuti non pericoloso ammissibile in discarica per rifiuti non pericolosi Rifiuti pericoloso ammissibile in discarica per rifiuti pericolosi Rifiuti pericoloso/non pericoloso da incenerimento Cella oltre la profondità di scavo Terreno

Area Collina Interventi propedeutici alla fase di scavo Conterminazione del sito per isolare idraulicamente l area di intervento, realizzazionedi un sistema di palancolatura Posati 1225 elementi metallici (sistema tubo palancola) ad un profondità di 25 m lungo il perimetro esterno e realizzati i setti interni per uno sviluppo totale di circa 1800 m, Utilizzata la tecnica della vibroinfissione, compatibile con le caratteristiche meccaniche del substrato. Realizzazione di 3 moduli di trattamento acque impianto TAD per il dewatering dell area di intervento; capacità di trattamento 30 mc/h impianto TAR di trattamento acque di ruscellamento superficiale: capacità di trattamento 30 mc/h; impianto TAF (MIPRE) per il trattamento delle acque di falda; capacità di trattamento 20 mc/h

Area Collina Palancolato e travi appoggio tendostruttura syndial

Area Collina Copertura scavi con tendostruttura reattiva Struttura mobile realizzata al fine di gestire l avanzamento dello scavo. Peso totale della struttura 1150 t. Struttura realizzata per la: Copertura dello scavo al fine di garantire gli aspetti ambientali; Gestione delle spinte sul palancolato, derivanti dal carico idraulico esterno all area conterminata, durante le fasi di scavo ad elevata profondità.

Area Collina fasi spostamento tendostruttura mobile Sezione carpenteria tendostruttura a luce unica ad arco ribassato e spinta annullata Sequenza spostamento tendostruttura mediante traslazione rigida. Scavo aree R1A ed R1E

Area Collina - tendostruttura mobile quale sistema di puntonamento scavi

Area Collina impianto di filtrazione aria Filtro a carboni attivi: 2 stadio Filtro a carboni attivi: 1 stadio Filtro a pannelli

Area Collina Sequenza delle fasi di scavo FASE 3 FASE 4 FASE 1 FASE 2

Area Collina tendostruttura mobile e DPR 177/11 Impianto filtrazione aria Struttura ausiliaria carico mezzi 12 marzo 2018: avvio delle esitazioni rifiuti con scavo in ambiente a sospetto inquinamento. Applicazione del DPR 177/2011 Tendostruttura principale

La bonifica sostenibile: un opportunità per il Sistema Paese Mantova: un occasione mancata Ambientale: risoluzione della contaminazione, recupero delle aree evitando di antropizzarne di nuove Sociale: creazione di occupazione, restituzione al territorio delle aree innescando il volano della tecnologia e dell innovazione Economica: creazione di indotto e sviluppo economico, attivando la ricerca e sviluppo

GRAZIE PER L ATTENZIONE, Ing. Michele TRONI Environmental & Operational Activities Program Manager Nord Syndial servizi ambientali S.p.A. Telefono: 02 52042887 E-mail: michele.troni@syndial.it