FORUM PA 19 MAGGIO 2010 LA TORSIONE VERDE: OPPORTUNITÀ IMPRENDITORIALI E OCCUPAZIONALI DELLA GREEN ECONOMY IN ITALIA MARCO BALDI FONDAZIONE CENSIS
PER NON EQUIVOCARE.LA GREEN ECONOMY.. NON E UN NUOVO SETTORE O UN NUOVO COMPARTO TAGLIA TRASVERSALMENTE ALCUNI IMPORTANTI SETTORI ESISTENTI DISPIEGA LA SUA FORZA PROPRIO NELL INTERAZIONE (SETTORIALE, TEMATICA, SOGGETTUALE)
NON HA MOLTO A CHE VEDERE CON QUELLA CHE AL CENSIS NEL 1989 AVEVAMO DEFINITO INDUSTRIA VERDE CHE Era la nascente industria del disinquinamento, della prevenzione, della bonifica, del recupero, del monitoraggio, ecc Raccoglieva circa 3500 soggetti Era al servizio delle imprese, delle amministrazioni, dei cittadini Poteva essere considerata un settore d impresa
COMPARTI E SEGMENTI DELL ECONOMIA MAGGIORMENTE COINVOLTI NELLA GREEN ECONOMY INDUSTRIA E AGRICOLTURA Agricoltura Produzione di biocarburanti Efficientamento delle reti reti di distribuzione di acqua, elettricità, gas Energia da biomasse Energia solare Energia geotermico Produzione di energia da fonti rinnovabili Energia eolica Energia da rifiuti Energia Interventi per il risparmio energetico Attività di risanamento Bio edilizia Sviluppo urbano sostenibile (infrastrutture, mobilità) Raccolta, trattamento e riciclo dei rifiuti Produzione di filtri, impianti, sensori, ecc. Industria Costruzioni Mezzidi trasporto "verdi" Per gli imballaggi Gestione rifiuti Per la bio edilizia Gestione emissioni Per la manifattura Manifattura Nuovimateriali Indotto della green economy Amonte: produzione di componenti, macchinari (industria meccanica, elettronica, chimica,) A valle: installazione e manutenzione
COMPARTI E SEGMENTI DELL ECONOMIA MAGGIORMENTE COINVOLTI NELLA GREEN ECONOMY - SERVIZI Servizi Attività di ricerca e sviluppo Produzione di software per la "gestione green" di aziende e abitazioni (es. domotica) Attività di consulenza green e servizi alle imprese Indotto nel commercio Attività finanziarie In ambito di tutela ambientale In ambito di efficienza e risparmio energetico In ambito gestione di rifiuti ed emissioni In ambito logistico In ambito gestionale (ad esempio Supply Chain Management) Fonte: elaborazione Censis
LA TRASVERSALITA COME ELEMENTO DI FORZA DELLA GREEN ECONOMY QUESTO SEGNA ANCHE UNA DIFFERENZA IMPORTANTE CON LA VICENDA DELLA NEW ECONOMY MA ATTENZIONE PERCHE, COME IN QUEL CASO, POTREBBE DIVENTARE UNA BAD WORD NON POSSIAMO PENSARE CHE POSSA O DEBBA IMPORSI SOLO SULLA BASE DI PRINCIPI ETICI (COSI COME NON AVEVA SENSO PENSARE CHE LA NEW ECONOMY POTESSE PRODURRE VALORE REALE RIFERENDOSI A FONDAMENTALI DIVERSI DA QUELLI DELLA OLD ECONOMY ) SI POTRA AFFERMARE GRAZIE ALLA VOLONTA DIFFUSA DI INVESTIRE NEL SETTORE TECNOLOGICO PIU PROMETTENTE DEL DOPO CRISI
UNO SGUARDO AI NUMERI NEL SETTORE ENERGETICO LA TORSIONE (ancora residuale) NELL OFFERTA ENERGETICA LA RICADUTA (da valutare attentamente) SUL PIANO DELL OCCUPAZIONE
CONSUMI NAZIONALI DI ENERGIA IN FONTI PRIMARIE, 2004-2008 (milioni di Tep. val. % e var. %) Combustibili solidi Gas naturale 2004 2008 var. % 2004-2005 MTep val. % MTep val. % 17,082 8,7 16,741 8,8-1,3-2,0 66,502 33,8 69,519 36,3 6,9 4,3 Var % 2004-2008 Petrolio 87,957 44,7 79,244 41,4-2,2-11,0 Fonti rinnovabili (**) 15,245 7,7 16,992 8,9-8,3 10,3 Energia elettrica 10,040 5,1 8,808 4,6 7,7-14,0 Totale 196,826 100,0 191,304 100,0-1 -2,8 (*) Dati provvisori al netto dei pompaggi. (**) Energia idrica, geotermica, eolica, fotovoltaica, Rsu, biomasse e combustibili vegetali Fonte: elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo economico.
BILANCIO ELETTRICO NAZIONALE 2008: la produzione Valori assoluti (TWh) Valori percentuali Termica tradizionale Gas naturale 168,0 49,5 Solidi 39,2 11,5 Altri combustibili 29,8 8,8 Idrica da pompaggio 5,6 1,7 Rinnovabili Idrica rinnovabile 41,1 12,1 Biomasse/Biogas/rifiuti 5,5 1,6 Geotermica 5,2 1,5 Eolica 4,9 1,4 Solare 0,2 0,1 Totale produzione interna 299,5 88,2 Importazioni di energia elettrica 40,0 11,8 Totale energia elettrica richiesta 339,5 100,0 Fonte: elaborazione Censis su dati Gse, 2009
L evoluzione del mix energetico italiano. Quota percentuale del fabbisogno coperta da per ciascuna fonte. Confronto 1990/2000/2008 (val. %). Fonte: elaborazione Censis su dati Unione Petrolifera e Ministero Sviluppo Economico, 2009
DIMENSIONI E COMPOSIZIONE DEL SETTORE ENERGETICO NAZIONALE 175.000 ADDETTI DIRETTI (DI ELEVATA QUALIFICAZIONE) 260 MILIARDI DI EURO DI FATTURATO ANNUO 5.000 IMPRESE ALCUNI MILIARDI L ANNO DI INVESTIMENTI AMBIENTALI 24 MILIARDI DI EURO ANNUO PER ACCISE BENZINA Fonte: Censis Confindustria Energia
LA VULNERABILITA DEL SISTEMA ENERGETICO NAZIONALE: GLI OBIETTIVI IRRINUNCIABILI 1. Diversificare maggiormente le fonti energetiche primarie utilizzate, al fine di ridurre la dipendenza dall estero e l esposizione alle fluttuazioni dei prezzi degli idrocarburi 2. Diversificare maggiormente le aree di approvvigionamento, al fine di ridurre i rischi connessi all instabilità politica e geo-economica di quei Paesi che attualmente rappresentano i nostri principali fornitori di risorse energetiche 3. Perseguire una maggiore efficienza energetica e ottenere conseguenti risparmi sui consumi 4. Favorire l utilizzo di fonti e di combustibili in grado di garantire il più basso impatto ambientale, in accordo con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dagli accordi internazionali
Energia eolica. Crescita della potenza installata in Italia, 2001-2008 (dati in MW) Fonte: elaborazione Censis su dati Anev 2009
Impianti fotovoltaici. Crescita degli impianti e della potenza installata per classi di potenza, 2008-2009 Classi di potenza Numero impianti Potenza installata 2008 2009 Var. % 2008 2009 Var. % 1-3 Kw 15.721 32.670 +108 40,6 8 6,7 +113 3-20 Kw 1 3.8 65 33.350 +141 112,7 262,9 +133 Oltre 20 Kw 2.432 5.264 +116 278,2 792,7 +18 5 Totale 3 2.0 1 8 7 1.28 4 +1 23 4 3 1,5 1 1 4 2,3 +1 6 5 Fonte, GSE 2010
Impianti fotovoltaici. Crescita della potenza installata per regione, 2007-2009
IMPIANTI FOTOVOLTAICI: DISTRIBUZIONE REGIONALE DELLA POTENZA INSTALLATA, 2009 Fonte: GSE 2010
Impianti fotovoltaici. Crescita dell energia prodotta in Italia e nelle due regioni a maggior produzione 2008-2009 Energia prodotta (GWh ) 2008 2009 Var.% 2008-2009 Incidenza % Italia 193,0 673,8 +249 Lombardia 20,3 72,9 +259 10,8 Puglia 23,7 95,4 +302 14,2 Fonte: GSE, 2010
Distribuzione della produzione e della potenza degli impianti a fonte eolica, fotovoltaica e da biomasse e rifiuti, 2008 (val. %) 120,0 100,0 98,4 98,4 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 0,5 1,1 44,6 22,1 54,4 33,3 35,3 10,3 Eolica Solare Biomasse e Rifiuti 0,5 1,1 46,7 22,0 31,3 61,2 12,5 26,3 Eolica Solare Biomasse e Rifiuti Produzione Potenza Italia Settentrionale Italia Centrale Italia Meridionale e Insulare Fonte: elaborazione Censis dati Terna e Gse
GREEN ECONOMY E OCCUPAZIONE: QUALCHE NUMERO STIME Lavoratori verdi nel mondo NEL 2008: 2,3 milioni (Worldwatch Institute) Biomasse e biocarburanti: 1.000.000 Eolico: 300.000 Fotovoltaico: 170.000 Solare termico: 624.000 STIME lavoratori verdi nel mondo al 2030: Eolico: 2,1 milioni (Global Wind Energy Report) Fotovoltaico: 6,3 milioni (Associazione Europea Industria Fotovoltaica) STIME ITALIA al 2009: Eolico: 4500 (Wind Energy Association) 10.000 con l indotto (Cnel, Enea); 6.300 diretti e 21.800 indiretti (ANEV) Fotovoltaico: 5700 (diretti e indiretti) (Commissione Naz. per l Energia solare, Cnel, Enea); 15.000 complessivamente (Assosolare) Rinnovabili: 20.000 + 220% ultimi 5 anni (Nomisma Energia)
GREEN ECONOMY E OCCUPAZIONE: LE DISTINZIONI INDISPENSABILI CRESCITA DELL OCCUPAZIONE NEI SETTORI DELLE RINNOVABILI (CONNESSA ALLA DIMENSIONE DEGLI INVESTIMENTI) CREAZIONE DI NUOVE FIGURE PROFESSIONALI NEL SETTORE DELLE RINNOVABILI (CONNESSA AL TIPO DI INVESTIMENTI) IN ITALIA L OCCUPAZIONE NELLE RINNOVABILI E PER GRAN PARTE DI TIPO TEMPORANEO (SOPRATTUTTO INSTALLAZIONI)
MA QUANTO IL RICORSO AI NUMERI SOSTIENE LA GREEN ECONOMY? LA FORTE ATTENZIONE SULLE RICADUTE OCCUPAZIONALI DELLA GREEN ECONOMY COMPORTA DEI RISCHI: 1 CONFUTABILITA DELLE STIME 2 CONFUTABILITA DELLE PREVISIONI 3 FENOMENOLOGIA DELL ALIBI NON RICHIESTO 4 DUBBI SUGLI EFFETTI OCCUPAZIONALI COMPLESSIVI (COSA PUO ACCADERE CON ANALOGHI INVESTIMENTI IN ALTRI SETTORI?) LA GREEN ECONOMY HA NECESSITA DI LEGITTIMARSI FACENDO PERNO SULLE SUE RICADUTE OCCUPAZIONALI?
E SUFFICIENTE LA CONSAPEVOLEZZA DEL TRIPLE CRUNCH? Il contesto globale non è mai stato altrettanto favorevole per una torsione verde dell economia (per qualcuno un green new deal ). 1. Recessione economica 2. Aumento del fabbisogno energetico mondiale 3. Presa di coscienza dei cambiamenti climatici
IL CASO ITALIA: IN ORDINE SPARSO (e confuso) VERSO LA GREEN ECONOMY (ovvero verso la riduzione dell uso di combustibili fossili) LE VARIABILI CRITICHE L ORIENTAMENTO DEI CITTADINI? LA SENSIBILITA DEI CONSUMATORI? LE SCELTE DEI MEDIA? LE DECISIONI DEGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI? LE DECISIONI DEI GOVERNI NAZIONALI? LE SCELTE DELLE IMPRESE ENERGETICHE? LE SCOPERTE SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE? LE CATASTROFI AMBIENTALI CONNESSE ALL USO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI? LE OPPORTUNITA IMPRENDITORIALI E OCCUPAZIONALI?
COME SI PROMUOVE LA TORSIONE VERDE? IL CASO DI FRIBURGO Friburgo, 220.00 abitanti, Capoluogo di provincia (Breisgau) nel Land Baden- Wurttenber. Concept: la città come macchina energetica. Il percorso: 1973: opposizione alla costruzione di una centrale nucleare (contro la centrale ma a favore di cosa? ) 1978: l istituto locale per le case popolari costruisce la prima casa a risparmio energetico Anni 80: in aree pubbliche si costruiscono i primi quartieri ad alta efficienza energetica Anni 90: si insediano in città l ISE (il più maggiore istituto europeo per sistemi ad energia solare), L International Solar Energy Society (associazione mondiale tecnici energetici), L International Council for Local Environmental Initiatives (collabora con l ONU per supportare le autorità locali) Oggi: 500 km di piste ciclabili, le auto circolano solo nelle grandi arterie, edilizia energetica diffusa (super isolamenti, pannelli schermanti, tetti solari, microcentrali, ecc.). Consumo domestico medio delle abitazioni: 15 kilowatt/ora per metro cubo annuo (in Italia tra 150 e 250 Kwh/mc/a)
CHI PUO REALMENTE PROMUOVERE LA TORSIONE VERDE IN ITALIA? I COMUNI NON CE LA FANNO: IL RAPPORTO CON I CITTADINI E TROPPO DIRETTO LE SINGOLE IMPRESE NON CE LA FANNO: L AMBIENTE E UNA POSSIBILITA DI SPENDERE MENO E VENDERE DI PIU LO STATO CENTRALE NON CE LA FA: L IMPEGNO DEL GOVERNO E VERSO LA RIDUZIONE DELLA VULNERABILITA ENERGETICA POSSONO FARCELA I TERRITORI INSIEME AI SOGGETTI CHE LI RAPPRESENTANO CON INTENSITA (E SONO UN PO MENO ORIENTATI AI CITTADINI E UN PO MENO ALLE SORTI DEL PAESE )
CHI PUO REALMENTE PROMUOVERE LA TORSIONE VERDE IN ITALIA? ENTI INTERMEDI, PROVINCE, COMUNITA MONTANE, COMITATI DI DISTRETTO, ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA, ECC. E dai localismi italiani che può venire la riconversione ecologica dell economia italiana. Hanno visione e rappresentano nel loro insieme i cittadini, gli enti locali, le imprese, i consumatori, i lavoratori nel loro insieme Sono i soggetti intermedi che hanno la vocazione a condensare, a mettere insieme soggetti, processi, energie differenti Nei territori abbiamo la forza del capitale sociale (che in primo luogo si esprime sotto forma di fiducia reciproca e di coesione)
I DISTRETTI DELLE RINNOVABILI Habitech - Distretto tecnologico Trentino (rinnovabili, edilizia sostenibile, mobilità) 11 soci pubblici, 140 privati, 300 imprese, 8000 addetti, 1 mld euro di fatturato. Distretto veneto delle energie rinnovabili (Belluno) (Legno, costruzioni, produzione energia, costruzioni, meccanica, elettronica) 117 aziende, enti locali, associazioni di categoria Altri distretti: Toscana (Larderello) Sicilia (Agrigento) Provincia di Sondrio Provincia di Bergamo Provincia di Ascoli Puglia (Salento)
GRAZIE PER L ATTENZIONE