Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener

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ESERCIZIO 4.1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura 1). Figura 1 Diagramma di stato Pb-Sn 1. Determinare le fasi presenti, la loro quantità in percentuale e la loro composizione in una lega Pb30%-Sn a 300, 200, 184, 180 e 20 [ C]. Il calcolo del numero delle fasi si esegue segnando valutando la posizione nel grafico dell intersezione del segmento verticale ( al 30% di stagno (tin) e del segmento orizzontale (alle diverse temperature). La composizione di ciascuna componente si legge al punto di intersezione del segmento orizzontale (alle diverse temperature) rispettivamente con le linee del solvus e del liquidus. La quantità si determina con la regola della leva. Attenzione: per T > 184 [ C] si ha α e L, al di sotto α e β. Di seguito lo schema con i dati richiesti: TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA. SOLUZIONE ESERCITAZIONE 1 4

2. Determinare la percentuale e la composizione di ciascun micro costituente (α, β, α proeutettico) per la stessa lega a 184 e 180 [ C]. La quantità totale di α e β è data nella risposta precedente. Per T= 184 [ C] tutta la fase α che è presente è α pro-eutettico. Raffreddando ulteriormente, la quantità di questa fase non subisce modificazioni. Dalla fase liquida invece, si forma α e β eutettico. Per T= 184 [ C] tutto il liquido ha formato l euttetico composto da α e β (55% α e 45% β). Dal 37% di liquido si forma dunque il 37% di eutettico di cui 55%*0,37= 20% di α eutettico e 45%*0,37 = 17% di β eutettico. 3. Perché la lega con la composizione eutettica (61,9% Pb) dimostra la resistenza meccanica e la durezza massime? L eutettico è una microstruttura molto fine con tantissimi bordi di grano. I bordi di grano sono ostacoli per il movimento delle dislocazioni, pertanto la resistenza sarà massima. 4. Perché la microstrutture eutettica diventa lamellare? Nella reazione eutettica L -> α + β da una fase liquida con concentrazione 61,5% di Sn si devono formare due fasi solide, una ricca di Pb e una ricca di Sn. Questa separazione può avvenire solo tramite la diffusione degli atomi che vengono espulsi. TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA. SOLUZIONE ESERCITAZIONE 2 4

ESERCIZIO 4.2 Una possibilità per ottenere fili metallici è la trafilatura. Si parte da un diametro grande e dopo la trafilatura il diametro è minore. Per ottenere la massima efficacia del processo, la riduzione del diametro deve essere massima senza che il filo si rompa durante il processo. E richiesto un filo di rame con diametro finale di 5 [mm]. La figura 2 mostra l effetto della deformazione a freddo sulle proprietà meccaniche del materiale. Figura 2 Grafico snervamento-rottura- allungamento del Rame Si chiede: 1. Spiegare cosa avviene nel metallo, a livello atomico, durante la trafilatura. La trafilatura è un processo utilizzato per la creazione di fili metallici, come suggerisce la parola stessa. Il processo, generato dall applicazione di una forza di trazione ad un estremità del materiale, passante attraverso una filiera, provoca una deformazione plastica a freddo di quest ultimo, generando dislocazioni e la riduzione della sezione dovuta alla compressione degli atomi. Come si può notare dal grafico precedente all aumentare della deformazione a freddo aumenta anche la resistenza meccanica; infatti carico di snervamento e rottura crescono, mentre diminuisce l allungamento rendendo il materiale più fragile. TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA. SOLUZIONE ESERCITAZIONE 3 4

2. Calcolare la deformazione percentuali per diametri iniziali del filo di 6, 7, 8 e 10 [mm] e indicare il valore del carico di snervamento. Ci vengono forniti i diametri iniziali del filo e del diametro finale; per calcolare la percentuale di deformazione è necessario determinare le varie superfici A 0 iniziali e la superfice A r finale. La superficie finale sarà pari a: A! = πd! 4 = π(5mm)! = 19,6 [mm! ] 4 Calcoliamo dunque le varie superfici iniziali e per ognuna determiniamo la percentuale di deformazione a freddo corrispondente con la seguente formula: %!"# = A! A! A! Successivamente determiniamo, tramite il grafico, il carico di snervamento corrispondente: TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA. SOLUZIONE ESERCITAZIONE 4 4

Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Civile - AA 2016/2017 3. Calcolare lo sforzo necessario da applicare sul filo per ottenere questa deformazione. Affinchè avvenga la trafilatura è necessario applicare una forza F, che deve essere uguale lungo tutto il filo. Ciò che cambia tra l inizio e la fine è il diametro della sezione e dunque anche lo sforzo applicato. Lo sforzo è pari a: Poiché : F 0 =F f : σ = F A σ! A! = σ! A! Lo sforzo da applicare sul filo per ottenere la deformazione sarà: σ! = σ!a! A! TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA. SOLUIZIONE ESERCITAZIONE 4 5

Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Civile - AA 2016/2017 (i risultati sono in tabella. ) NB: si considera come sforzo iniziale σ 0 lo sforzo presente a deformazione a freddo pari a zero, leggibile nel grafico come intercetta della curva rossa : σ 0 = 140 [MPa] 4. Qual è la condizione limite per evitare la rottura? La condizione limite per evitare la rottura è che il carico applicato sul diametro ridotto sia inferiore al carico di snervamento, in tal modo rimarremo nel campo elastico evitando il rischio di rottura del materiale σ! < σ! TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA. SOLUZIONE ESERCITAZIONE 6 4

Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Civile - AA 2016 / 2017 Prof. Dr. Bernhard Elsener ESERCIZIO 4.3 Gli acciai al carbonio sono importanti materiali da costruzione. Le loro proprietà meccaniche possono essere controllate sia dal contenuto di carbonio sia dai trattamenti termici. a) Quali trasformazioni avvengono raffreddando da 1100 C lentamente al di sotto di 723 C una lega con 0.8% di C e una lega con 0.4 % di C? Disegnare la microstruttura a temperatura ambiente in questi due casi. Lega 0.8% C: solamente transformazione eutettoidica a 723 C, γ -> α +Fe 3 C Lega 0.4% C: si forma prima 50% di ferrite α pro-eutettico, gli altri 50% sono austenite che si trasforma in perlite. b) Lo spessore interlamellare (ferrite / cementite) nella microstruttura perlitica diminuisce esponenzialmente con la temperatura. Spiegare perché le lamelle diventano più sottili quando la trasformazione avviene a temperature più basse. La trasformazione eutettoidica viene controllato dalla diffusione del carbonio. A temperature più basse la velocità di diffusione è molto più lenta e le lamelle non possono crescere molto. c) Che cosa si può prevedere per le proprietà meccaniche (carico di snervamento, elongazione) al variare della temperatura di trasformazione? La perlite fine con lamelle sottili contiene molti più di bordi di grano. Questi sono ostacoli per le dislocazioni, allora la resistenza meccanica aumenta al diminuire della T di trasformazione. d) Quale microstruttura si forma in un acciaio con 0.6 % di carbonio dopo una tempra rapidissima? Perché questo materiale è molto più duro in confronto ai materiali esaminati in c)? Si forma la martensite. La martensite contiene tutto il carbonio su posti interstiziali del reticolo che (dovuto alla forte sovra saturazione) si deforma tantissimo e il movimento delle dislocazioni è bloccato.