CONCLUSIONI. Responsabile e Coordinatore Tecnico Arch. Sabino LO BUONO

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CONCLUSIONI Qualsiasi soggetto voglia operare un intervento di recupero sul patrimonio edilizio tradizionale deve farlo con sensibilità e competenza, per evitare interventi peggiorativi che possano compromettere il manufatto che si vuole riportare a vivere. Ovviamente la sensibilità e la competenza dei soli addetti ai lavori non bastano. Ciò che serve veramente è che si sviluppi una cultura collettiva del rispetto e della tutela dell immenso patrimonio che tremila anni di storia ci hanno consegnato in eredità. Questo percorso di crescita deve riguardare tutti, nessuno escluso (proprietario, progettista, istituzioni e società civile), ed ognuno, per la sua parte, deve spingere il legislatore regionale a mettere a punto un protocollo, da seguire nel caso di ristrutturazione, consolidamento, recupero conservativo, al fine di evitare interventi troppo invasivi e poco rispettosi delle tecniche costruttive tradizionali e, quindi, della natura del bene. Le tecniche di intervento e i materiali da impiegare nel recupero dei fabbricati devono essere pensati in una logica di compatibilità con l esistente: le malte da muro, gli intonaci e le rasature devono essere confezionate con calci aeree; le tinteggiature devono essere preparate con latte di calce e colorate con pigmenti e terre naturali; gli impregnanti per le parti lignee devono essere costituiti da sostanze naturali quali olio di lino e essenza di trementina; le pietre, i mattoni ed i coppi devono essere compatibili con quelli esistenti; il massetto sottopavimento deve essere realizzato con impiego di calce idraulica; i pavimenti in mattonelle di cotto devono essere posati direttamente su massetto di calce a fresco e stuccati sempre con malte a base di calce; l isolamento di pareti, sottotetti e tetti deve essere realizzato con l impiego di materiali naturali (sughero) che consentono la traspirabilità delle strutture; i solai e i tetti in legno devono essere realizzati con ordito e sovrapposto impalcato in legno; le guaine impermeabili nei solai e nei tetti in legno non devono essere presenti per evitare il danneggiamento della struttura a causa di umidità da ristagno. La legislazione dovrebbe, quindi, promuovere ed incentivare un recupero da realizzare con interventi compatibili con la tradizione architettonica regionale, ad eccezione dei soli casi in cui per ragioni statiche si deve, giocoforza, usare materiali non desunti dalla tradizione locale. Il volume I Tratti della Ruralità, rappresenta un primo momento di sintesi dell indagine tipologica e costruttiva dei manufatti rurali regionali, classificati per tipologia edilizia. Lo sviluppo successivo del progetto prevede un indagine dettagliata di ogni singolo manufatto e la redazione di un progetto esecutivo che non si limita al solo recupero conservativo del fabbricato, ma anche al recupero integrale di tutto il contesto circostante, affinché lo stesso possa essere nuovamente inserito nel sistema produttivo agricolo regionale ed in grado di dare reddito a coloro che vivono e presiedono il territorio. Vivere il territorio, ricavare un reddito certo con la pratica di attività agricole compatibili è il modo più sicuro per preservare l ambiente rurale. Questo lavoro continuerà con la messa a punto di uno studio finalizzato alla redazione di linee guida per tutte le categorie di intervento (edifici privati ed edifici pubblici) da sottoporre all attenzione del legislatore regionale affinché possa essere varato un disegno di legge per la salvaguardia ed il recupero dell edilizia rurale. Inoltre, il frutto di questa esperienza verrà portato all attenzione degli studenti e della società civile, perché conoscere meglio i tratti del territorio rurale significa comprendere la cultura che li ha generati ed imparare, di conseguenza, ad apprezzare l importanza di questo immenso patrimonio architettonico ed ambientale che è intorno a noi e che merita di essere preservato e tutelato, in quanto valore culturale collettivo. Responsabile e Coordinatore Tecnico Arch. Sabino LO BUONO 94

BIBLIOGRAFIA R. Gulli. Il recupero edilizio in ambito sismico. Edicom Edizioni. G. Dall'Acqua. Manuale di igiene edilizia e urbana. Edizioni Minerva medica. C. Goria. Tecnologia dei materiali dell architetura. Libreria tecnica editrice V. Giorgio. C.N.R. Consolidamento degli edifici in muratura lesionati dai terremoti. ESA editrice, Roma 1980. E. Stuani, E. Iurcotta, U. Genta. Manuale tecnico del geometra e del perito agrario. Signorelli Milano. A. Vincelli. Unità di pesi e misure agrarie (in uso nei paesi del Molise prima del 28 luglio 1861 e ragguagliate al vigente sistema metrico decimale). Centro Studi "Molise 2000". Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Conoscenze - rivista annuale della Soprintendenza Archeologica e per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici del Molise. Campobasso 1989. Carta della conservazione e del restauro degli oggetti d arte e di cultura, 1987. Carta Italiana del restauro, 1972. Carta del restauro, 1932. Carta di Atene, 1931. 95

I N D I C E Presentazione del Presidente dell'a.r.s.i.a.m.... pag. 7 Presentazione del Direttore Generale dell'a.r.s.i.a.m.... pag. 9 Il Progetto: "I Tratti della Ruralità" - Responsabile e Coordinatore del Progetto... pag. 11 Paesaggio Agrario... pag. 13 Fabbricati Rurali... pag. 25 Camini e Forni... pag. 53 Ricoveri e Depositi... pag. 55 Trulli Molisani... pag. 58 Pagliara... pag. 62 Neviere... pag. 65 Mulini ad Acqua... pag. 69 Fontane e Pozzi... pag. 77 Tecniche di Intervento... pag. 85 Misure Agrarie... pag. 90 Conclusioni... pag. 94 Bibliografia... pag. 95

Progettazione grafica e copertina: Ufficio Lavori Ufficio Progettazione Stampa Fotoceramica Molise 2000 Finito di stampare nel mese di gennaio 2009

Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura nel Molie "G. Sedati" - Campobasso