RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE ESTERNE DI CHIESA E CAMPANILE Santuario Santi Faustino e Giovita



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PARROCCHIA SS. NOME DI MARIA MILANO RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE ESTERNE DI CHIESA E CAMPANILE Santuario Santi Faustino e Giovita Carissimi, cinque anni fa si concludeva l impegnativo restauro globale dell interno del Santuario, tanto caro alla nostra Comunità. Ora, espletate finalmente le complesse pratiche burocratiche, possiamo procedere al restauro esterno. Al fine di comprendere le ragioni e le modalità di questo secondo intervento pubblichiamo la Relazione tecnica dell arch. Francesco Tandoi, progettista e direttore dei lavori, con alcune fotografie. Il restauro esterno sarà curato dalla Ditta Luzzana di Civate, che ha già effettuato con grande perizia quello interno. Una generazione narra all altra le tue opere : rilancio lo slogan che avevo utilizzato per promuovere l intervento precedente, convinto come certo lo siete voi tutti che anche mediante queste PREMESSA Il restauro interno della Chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita intervento opere iniziato ci all inizio è dato di di marzo testimoniare 2008 e terminato alle future nel febbraio generazioni 2011 oltre Cristo al recupero ieri, oggi di interessanti e sempre. affreschi, alcuni dei quali ritrovati proprio durante i lavori di restauro, ha permesso di attuare alcuni interventi migliorativi per contrastare l eccessiva umidità Milano, 23 agosto di risalita 2015 capillare e l inidoneo microclima all interno della chiesa. Don Luigi Sebbene si siano ottenuti risultati soddisfacenti, migliorando notevolmente la

PREMESSA Il restauro interno della Chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita intervento iniziato all inizio di marzo 2008 e terminato nel febbraio 2011 oltre al recupero di interessanti affreschi, alcuni dei quali ritrovati proprio durante i lavori di restauro, ha permesso di attuare alcuni interventi migliorativi per contrastare l eccessiva umidità di risalita capillare e l inidoneo microclima all interno della chiesa. Sebbene si siano ottenuti risultati soddisfacenti, migliorando notevolmente la situazione di estremo degrado che caratterizzava le superfici interne alla chiesa, alcune problematiche risultano ancora non completamente risolte. Infatti in alcune aree limitate, l omessa sistemazione delle pareti esterne interessate da mancanze di intonaco, fessure e problemi al sistema di smaltimento delle acque meteoriche determina un apporto di acqua con la conseguente formazione di depositi salini e macchie. L intervento previsto si prefigge quindi di mettere in atto tutte le necessarie misure di manutenzione sulle superfici esterne dell edificio al fine di non vanificare il lavoro svolto. 2 2. CENNI STORICI La chiesa - probabilmente edificata a fianco di un antico oratorio - insisteva sull antico tracciato romano già che da Porta Tosa (l attuale Porta Vittoria) collegava direttamente Milano con Brescia. Essa doveva essere di tipo stazionale cioè adibita a quelle cerimonie liturgiche che anticamente venivano chiamate staciones ossia luogo per fermarsi. Una prima consacrazione - anche se non documentata - la fa risalire al 1370 mentre è sicura la data della seconda consacrazione avvenuta il 28 agosto 1519 - come indicano le prime visite pastorali post tridentine. La chiesa rimase

inizialmente sotto la gestione del Clero Decumano e nel XV secolo passò ai frati dell Ordine Regolare Francescano per poi rientrare nella parrocchia di Lambrate - Pieve di San Donato e poi di Segrate. Gli avvicendamenti legati alla sua ufficiatura hanno spesso coinciso con alcuni interventi di ampliamento o di parziale riedificazione come in occasione della costituzione della Confraternita del SS. Rosario (1581) un associazione con fini religiosi e caritativi che fu certamente molto attiva nel promuovere interventi migliorativi alla struttura dell edificio. 3. CONTESTO TIPOLOGICO La chiesa si presenta con un unica navata con volta a botte divisa con vele, lunette e riquadri contenenti affreschi di vari motivi. Lateralmente, due corpi più bassi, in posizione arretrata rispetto alla facciata principale ospitano le cappelle dedicate a San Giuseppe e alla Madonna delle Grazie. Dietro quest ultima, in un volume di pari altezza ma leggermente più largo, è situata l antica sacrestia oggi adibita a cappella adorazione nella cui doppia volta a padiglione lunettato sono presenti affreschi ed intonaci decorati. Il piccolo corridoio che la collega direttamente all esterno, segna invece il restante corpo più basso visibile dal fronte strada. La chiesa - in origine del tipo pieve rustica, con facciata a capanna coperta da un tetto ligneo a due falde, era provvista di un abside di forma quadrata - oggi identificabile con la zona dell altare da cui attraverso due porte, si accedeva a Nord alla sacrestia e a Sud al campanile. All esterno della chiesa, sempre sul lato nord, un porticato aperto dava accesso ad una piccola cappella dedicata alla SS. Trinità poi trasformata in sacrestia con l accorpamento dello stesso portico. Come di consuetudine tra Trecento e Quattrocento, le pareti della navata furono ricoperti con affreschi di tipo devozionale, alcuni dei quali messi in luce proprio in occasione dei recenti restauri interni. La volta a botte che oggi ricopre la navata dell aula è invece l opera più importante delle trasformazioni avvenute fra il 1580 e il 1582 anche se le attuali decorazioni con molta probabilità di primo 3

Settecento hanno sostituito le decorazioni e gli affreschi originari. Tutta la zona di presbiterio situata alle spalle dell altare è il risultato di un rifacimento operato nei primi anni del 1900 a seguito dei danni causati dalla scarica di un fulmine abbattutosi sulla croce del vecchio campanile poi demolito e ricostruito in stile nell attuale posizione. 4. STATO DI CONSERVAZIONE La chiesa, come ricordato in premessa, presenta problematiche legate alla presenza di umidità per risalita capillare. Ad aggravare ulteriormente tale situazione concorrono alcuni rifacimenti con intonaci cementizi che di fatto spingono più in alto la formazione di efflorescenze con la conseguente frantumazione e polverizzazione degli intonaci più antichi. Proprio per questo in occasione dei recenti restauri che hanno interessato l interno della chiesa si è già operato in corrispondenza dei primi due metri della facciata principale e di parte di quella laterale verso il cortile interno un intervento di risanamento mediante la sostituzione degli intonaci cementizi con adeguati intonaci traspiranti a base di calce. Tutte le facciate si presentano con fessurazioni, esfoliazioni ed alterazioni cromatiche quest ultime dovute a percolamenti, presenza di patina biologica e depositi per condensa di particellato atmosferico. In alcuni punti l intonaco risulta disgregato e decoeso e a volte addirittura mancante oppure con situazioni di erosione o sfarinamento dello strato superficiale di finitura. Sono presenti inoltre numerosi rappezzi e stuccature non idonee e sulla facciata prospiciente Via Ortica anche una serie di graffiti vandalici realizzati con vernici colorate. 4 Il campanile presenta anch esso analoghe problematiche per quanto riguarda le superfici intonacate mentre per le parti in cotto si evidenziano alcune risarciture non eseguite in modo adeguato, la stilatura di giunti in alcu-

ni punti incompleta o eseguita con malta cementizia non compatibile e lo sfaldamento di alcuni mattoni con disgregazione dei letti di malta a causa di dilavamento, cristallizzazione di sali solubili e cicli di gelo e disgelo. 5. INTERVENTI PREVISTI Le opere previste si prefiggono di completare gli interventi di restauro necessari alla salvaguardia e alla conservazione di tutte le facciate esterne della chiesa e del campanile secondo il seguente schema metodologico: Superfici intonacate Lavaggio generale delle superfici con erogatore d acqua a pressione controllata al fine di asportare polvere, sporco e parti sfarinanti e/o decoese. Descialbo parziale degli esistenti strati di coloriture eseguito con mezzi meccanici limitatamente alle sole parti staccate o in fase di distacco senza interessare gli strati più superficiali del sottofondo. Eventuali parti delle preesistenti coloriture che risultassero ancora ben aderenti al supporto saranno conservate. Rimozione degli intonaci cementizi alla base delle murature per almeno mt. 1.80 mediante azione manuale e/o meccanica e successivo lavaggio delle superfici al fine di eliminare residui di polveri e calcinacci. Esecuzione - nelle zone precedentemente rimosse di intonaco con caratteristiche osmotiche e deumidificanti, costituito da sabbie selezionate di granulometria adeguata ed utilizzando come legante esclusivamente calce idraulica naturale. L applicazione sarà eseguita a mano con cazzuola e successiva regolarizzazione dello strato di malta mediante staggiatura al fine di assicurare la planarità delle superfici. Eventuale rasatura delle superficie tirata in piano e lavorata con frattazzo di spugna uso intonaco civile, con malta composta da leganti idraulici non cementizi e a basso contenuto di sali, eventualmente armata con rete in fibra di vetro con appropriata grammatura. La malta potrà contenere additivi polimerici ed aggregati quarziferi a granulometria controllata. Tale intonachino avrà la funzione di uniformare le varie rugosità delle superfici dovute a dilavamento e/o rappezzi 5

consentendo di ottenere un supporto adatto a ricevere i successivi interventi di finitura previsti. - Consolidamento corticale dell intonaco esistente con applicazione a spruzzo o pennello di prodotto consolidante a base di silicato di potassio, dato fino a saturazione. Applicazione di sottotinta costituita da prodotto a base di silicato di potassio con quantità di stabilizzante entro i limiti della norma DIN 18363 applicato a rullo o pennello e avente la funzione di fondo. - Finitura con stesura di tinta a velatura costituita da prodotto a base di silicato di potassio stabilizzato con quantità di stabilizzante entro i limiti della norma DIN 18363. La pigmentazione sarà ottenuta con coloranti inorganici e la stesura della tinteggiatura sarà eseguita con pennello di setola morbida ed opportunamente lavorata così da ottenere un effetto assimilabile a quello delle tinteggiature tradizionali. Le giuste cromie di finitura saranno scelte in accordo con gli Organismi di Tutela previa realizzazione di appropriati saggi stratigrafici. Superfici in cotto Trattamento generale di pulitura del paramento murario previo campionamenti e prove al fine di stabilire per ogni specifica situazione la più corretta metodologia d intervento. Rimozione delle sostanze pulvirulente tramite spazzolatura e lavaggio di tutte le superfici con acqua deionizzata a bassa pressione mediante l utiliz 6

zo di nebulizzatori ed eliminazione dei residui di sporco e croste nere maggiormente coesi al supporto mediante impacchi di carbonato d ammonio e polpa di carta. Asportazione della patina biologica tramite applicazione di prodotti antivegetativi e successivo risciacquo finale con acqua deionizzata predisponendo la raccolta delle acque di lavorazione subito a valle della porzione di muratura interessata dall intervento di bonifica. Rimozione degli intonaci cementizi non idonei mediante azione esclusivamente manuale e successivo ripristino dello strato esterno del paramento murario con mattoni identici per dimensioni, colori impasto a quelli esistenti. Eliminazione dei giunti di malta non compatibili e successiva ristilatura con malta di calce idraulica esente da sali solubili. Eventuale sostituzione dei mattoni non compatibili o ammalorati con mattoni di identica fattura mediante parziali operazioni di cuci scuci da valutare in corso d opera. 6. CONCLUSIONI A conclusione di quanto sopra descritto si segnala che qualora nelle fasce più basse si ritenesse non sufficiente la stesura di intonaci traspiranti in sostituzione degli attuali intonaci cementizi, si potrà valutare in corso d opera l eventuale realizzazione di un condotto di ventilazione in corrispondenza dei soli tratti di muratura maggiormente interessati da fenomeni di risalita per capillarità. In aggiunta o in alternativa si valuterà anche la possibilità dell inserimento di un sistema per la deumidificazione e il controllo dell umidità nelle murature mediante tecnologie non invasive di ultima generazione, così come già utilizzate anche in altre chiese o contesti con analoghe problematiche. Dott. Arch. Francesco Tandoi 7

COSTO COMPLESSIVO DEL RESTAURO: euro 115.000,00 meno 40.000,00 (contributo comunale) = COSTO PER LA PARROCCHIA: euro 75.000,00 COME AIUTARE LA PARROCCHIA? Mediante un BONIFICO a PARROCCHIA SS. NOME DI MARIA BANCA PROSSIMA FILIALE 5000, IBAN: IT62M0335901600100000013979 con la causale: Donazione per il RESTAURO del SANTUARIO Ss. Faustino e Giovita L offerta è fiscalmente deducibile al 19% per i privati e al 100% per i tititolari di reddito di impresa nella dichiarazione dei redditi. Contattare comunque Don Luigi (347-2978499 ) per la firma dei documenti necessari in ordine alla dichiarazione dei redditi. Grazie a tutti coloro che daranno un segno di generosità! 8