Studio della collocazione urbana del polo museale d arte moderna e contemporanea di Ferrara e per la redazione dei rilievi degli edifici costituenti il polo museale Ferrara 2002 Massimo e Gabriella Carmassi Il complesso dei musei ferraresi sorge nel quadrivio più suggestivo della città, occupando due manufatti edilizi di grande valore, quali palazzo dei Diamanti, lungo via Ercole I d'este, e palazzo Massari-palazzina dei Cavalieri di Malta, al termine di via Porta mare, immersi in una trama di spazi verdi. Come spesso accade allorquando edifici antichi sono trasformati in 1
musei in assenza di un progetto complessivo, la carenza di spazi appositamente pensati per i servizi - un'esigenza vieppiù crescente e urgente per i musei - si traduce in improprie commistioni di funzioni e spazi, che inficiano sia la qualità delle prime, sia l'integrità dei secondi. Nel caso dei musei ferraresi si deve inoltre lamentare, allo stato attuale, il sottoutilizzo, quando non addirittura l'inagibilità, di alcune parti meno nobili - e dunque più facilmente trasformabili - del complesso monumentale. Il progetto di riqualificazione trae infine vantaggio dall'acquisizione di un edificio adiacente palazzo dei Diamanti - palazzo Prosperi Sacrati, in abbandono da anni -, in cui si prevede di ubicare alcune funzioni attualmente ospitate a palazzo Massari (ad esempio, il museo De Pisis), così da innescare un processo - da attuarsi nel tempo - di restauro e uso appropriato dell'intero polo museale. Strettamente intrecciata con il progetto è l'approfondita indagine volta a rilevare il maggior numero di informazioni possibili sullo stato di fatto, al fine di definire un quadro conoscitivo su cui fondare le ipotesi inerenti le nuove distribuzioni, il restauro, le trasformazioni dei manufatti. Le proposte per i tre edifici sono diversamente esemplari di un procedimento maieutico lungamente sperimentato. L'intervento nel palazzo 2
dei Diamanti prevede l'eliminazione di frazionamenti volumetrici e spaziali e la liberazione di finestre e porte tamponate, allo scopo di ottenere una struttura distributiva fluida e un rapporto chiaramente percepibile tra gli spazi interni e le quattro corti. L'intervento più significativo è lo scavo di un percorso volto a collegare le ali nord e sud del palazzo, in sostituzione del provvisorio portico, protetto da una tenda, che interrompe la naturale continuità tra il cortile principale e il giardino. Illuminato dall'alto, il nuovo collegamento è accessibile, da nord, tramite un sistema di rampe inclinate da realizzarsi sul sedime di una recente superfetazione interna al muro di confine - e, da sud, mediante una scala elicoidale e un ascensore contenuti all'interno di una struttura leggera in ferro e vetro. 3
Secondo un'analoga metodologia procedono gli interventi nel palazzo Massari. Il palazzo, infatti, è di per se stesso un museo, essendo caratterizzato da un vasto loggiato di ingresso affacciato sul giardino e da un insieme di saloni e stanze voltate e affrescate, con preziosi pavimenti alla veneziana. 4
La proposta di recupero tende a definire un sistema di ambiti omogenei per i musei ivi ubicati, intervenendo principalmente sul chiostro, sugli spazi di servizio limitrofi e sui collegamenti verticali. Contemporaneamente si prevede il recupero degli spazi della palazzina dei Cavalieri di Malta - compresi quelli inagibili - per collocarvi gli uffici del complesso museale, la biblioteca e altri servizi al pubblico. I nuovi interventi riguardano principalmente l'integrazione dei sistemi di collegamento verticale - scale e ascensori -, la realizzazione di vetrate di protezione della loggia del piano terreno e la copertura del chiostro con un lucernario, la sostituzione del muro che divide il 5
piazzale dal parco con una cancellata in ferro. Di natura opposta, infine, sono i problemi da affrontare nel palazzo Prosperi Sacrati. Causa l'alto degrado degli spazi interni, le ipotesi circa gli assetti spaziali originari sono state formulate sulla base di documenti e indagini necessariamente parziali - compiute sull'edificio. Il progetto prevede di riconfigurare il piano nobile, attualmente frazionato in una congerie di spazi, in una sequenza di stanze regolari, riportando alla luce le volte nascoste da controsoffitti oppure ripristinando, dove le tracce confortano tale ipotesi, una chiusura orizzontale analoga agli originari solai lignei altrove conservati. Allo stesso modo, le pavimentazioni in mattonelle di graniglia verranno sostituite con terrazzo alla veneziana, 6
seguendo l'esempio di alcune pavimentazioni esistenti. Anche qui, le appendici del palazzo accoglieranno i necessari servizi per il pubblico e gli impianti tecnici. Il progetto per il polo museale di Ferrara ambisce dunque ad attingere una dimensione urbana al contempo simbolica e concreta: nel primo caso, per il ruolo che il complesso può giocare come centro di interesse culturale ed economico; nel secondo, tramite il recupero e l'integrazione degli spazi verdi di pertinenza dei diversi edifici con i percorsi che li collegano ad altri capisaldi monumentali della città, quali la Certosa e le mura. 7
Informazioni Progetto: Massimo e Gabriella Carmassi Collaboratori: Collaborazione grafica: Christopher Evans, Salvatore Oggianu, Massimo Gasperini, Eva Rimondi, Marc Di Domenico, Andrea Mascellani, Lorenz Textor Strutture: Andrea Gaggiotti Impianti: Andrea Gaggiotti cronologia: 2002 Imprese: Committenti: Comune di Ferrara Foto: Massimo Carmassi CARMASSI STUDIO DI ARCHITETTURA Indirizzo: Borgo Santi Apostoli, 19 50123 Firenze Tel./Fax: 055 295034 / 055 283591 E-mail: karmassi@tin.it Web: www.carmassiarchitecture.com Acconsentiamo all uso dei dati personali per la legge 675/96 8