FAQs. Campagna Nazionale 2019 per la prevenzione contro il cancro della pelle

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Prof. Dr. phil. nat. Christian Surber Esperto in materia di protezione solare SSDV, Campaga Nazionale 2019 per la preventzione contro il cancro della della pelle 1. Quale fattore di protezione solare (SPF) dovrei scegliere? La scelta di un SPF «Sun Protection Factor» (fattore di protezione solare) SPF ideale dipende dal tipo di pelle, dalla meta del viaggio e dalla stagione dell anno: quanto più chiara la pelle, maggiore l altitudine sul livello del mare, più prossima all equatore la meta del viaggio e più soleggiata la stagione dell anno, tanto più elevato dovrà essere l SPF scelto. In generale, vale la regola secondo cui anche per le attività del tempo libero (lavori in giardino, sport all aperto ecc.) si debbano applicare prodotti per la protezione solare con un SPF di almeno 30. 2. Posso aumentare la protezione solare se applico la crema nuovamente? L effetto protettivo non può mai essere aumentato ripetendo l applicazione. Con l SPF si sceglie la protezione solare desiderata, per es. con SPF 30 si ha una protezione solare alta e con SPF 50+ la protezione solare è molto alta. Una nuova applicazione della crema mantiene solamente la protezione solare scelta. La protezione solare può essere aumentata solo scegliendo e applicando un prodotto con un SPF più elevato. 3. Con un SPF elevato mi abbronzerò? I prodotti solari con un valore di protezione solare molto elevato non bloccano mai completamente i raggi UV. Una piccola parte della radiazione riesce sempre a penetrare nella pelle, stimolando l abbronzatura. I meccanismi di protezione solare naturali della pelle quali l ispessimento dello strato corneo e la pigmentazione diventano rilevanti solo dopo alcuni giorni di esposizione solare. Per questo motivo, all inizio delle ferie è importante proteggersi dal sole con particolare cura. Ai primi segni di abbronzatura (pigmentazione) non è ragionevole passare a prodotti con SPF più basso. In caso di esposizione intensa ai raggi del sole la pelle ha sempre bisogno di una protezione supplementare, perché l abbronzatura che si sviluppa non riesce mai a neutralizzare completamente l irradiazione solare. Nonostante il diffuso Campagna nazionale 2019

desiderio di una più accentuata abbronzatura da ferie, essa non è altro che il segno di un danno cutaneo. A questo proposito vale il principio secondo cui non esiste una sana abbronzatura! 4. Quanto è sicuro un protettore solare resistente all acqua? La resistenza all acqua viene controllata in Svizzera per lo più in base alle direttive europee. Il prodotto per la protezione solare viene applicato sulla schiena di volontari che poi si trattengono 2 volte per 20 minuti in una vasca per idromassaggio. Dopo questo tempo, il prodotto applicato deve mostrare ancora il 50% della capacità protettiva originaria. Per i prodotti ultraresistenti all acqua questa capacità protettiva deve essere ancora presente addirittura dopo una permanenza nella vasca per idromassaggio di quattro volte ( )20 minuti. Questo parametro è un valore ( )tecnico, che rappresenta in modo insufficiente la realtà. Rispetto all intero tempo di esposizione al sole, la permanenza in acqua è per lo più relativamente breve e la rimozione del prodotto dovuta agli spruzzi d acqua è molto più accentuata che nella vasca per idromassaggio. Dal momento che, a causa della permanenza in acqua, della sudorazione o anche dell uso di un asciugamano, la capacità di protezione solare è fortemente diminuita, dopo tali attività si dovrebbe per principio applicare di nuovo la crema, per mantenere la protezione solare scelta. 5. Quali sono le principali cause di allergia solare? Il termine «allergia solare» viene in genere utilizzato dai non addetti ai lavori per indicare alterazioni cutanee quali pustole, vescicole o pomfi pruriginosi che si formano dopo una esposizione al sole. Dietro questa diagnosi «fai da te» possono (però) celarsi un gran numero di possibili alterazioni o malattie cutanee causate dai raggi solari. Gli agenti scatenanti di queste affezioni cutanee sono spesso i raggi UVA, che penetrano più profondamente nella cute. Le sostanze ausiliarie specifiche usate per la produzione dei prodotti per la protezione solare possono favorire o addirittura potenziare queste reazioni. In caso di disturbi è quindi necessario considerare il cambio del prodotto per la protezione solare, assicurandosi che quello scelto garantisca una protezione UVA sufficiente (logo UVA). Se non si nota alcun miglioramento, è necessario consultare un medico. 6. Perché la pelle dei bambini esposta al sole è soggetta a un rischio particolare? Nei bambini, determinate cellule della cute ancora in via di sviluppo sono esposte ai raggi UV maggiormente che negli adulti. I bambini e gli adolescenti dovrebbero essere protetti dal rischio di eritema solare (scottatura solare). Esiste un rapporto causale tra il numero di episodi di eritema solare e il rischio di ammalarsi prima o poi di. Oltre a evitare il sole nelle ore più calde, consigliamo di rimanere all ombra, indossare indumenti e copricapi che non fanno passare i raggi UV, e anche usare assolutamente prodotti con un fattore di protezione solare molto elevato (SPF 50+). Campagna nazionale 2019

7. Come scelgo il prodotto per la protezione solare? Prima di tutto decida quale debba essere l SPF. Si assicuri che il prodotto scelto protegga anche nello spettro UV-A, controllando che sia presente il logo UVA (cerchio nero contenente la dicitura «UVA»). Scelga sempre un prodotto di cui apprezza le qualità cosmetiche, vale a dire uno che applica volentieri sulla pelle. Tenga conto del fatto che i bambini sono talvolta di gusti un po difficili. La scelta della forma del prodotto solare (lozione, gel ecc.) non influenza affatto la sua capacità protettiva dai raggi del sole. Ciò che fa fede è sempre il valore di protezione solare dichiarato sulla confezione. In caso di preparati fluidi si ha la tendenza ad applicare una quantità di prodotto particolarmente scarsa. Ciò comporta il mancato raggiungimento del fattore di protezione solare (SPF) dichiarato. 8. Quanto prodotto devo acquistare per le ferie della nostra famiglia? Questo dato può essere illustrato approssimativamente con l esempio seguente: permanenza di 10 giorni in spiaggia di 2 adulti e 2 bambini. La superficie cutanea da trattare nell adulto è di 1 m 2 e nel bambino di 0,5 m 2, vale a dire complessivamente 3 m 2. Per raggiungere la protettore solare dichiarata devono essere applicati 2 mg/cm 2, ossia 60 g (20 g per ogni adulto e 10 g per ogni bambino) di protettore solare al giorno o 600 g per l intera vacanza. Senza considerare che di tanto in tanto si deve ripetere l applicazione del prodotto per mantenere la capacità protettiva. Nella pratica, la maggior parte dei turisti prende con sé una quantità troppo scarsa di protettore solare. 9. Quando e in che quantità applicare il protettore solare? In linea di principio la crema da sole deve essere applicata prima di esporsi al sole. Spesso si raccomanda di usarla 20-30 minuti prima dell esposizione. Si tratta di una raccomandazione ragionevole, poiché in questo lasso di tempo il prodotto può «asciugarsi» sulla pelle e poi rimanervi adeso meglio. L affermazione secondo cui i prodotti agiscono solo dopo 20-30 minuti è falsa. I prodotti agiscono immediatamente, solo che il prodotto non si è ancora «solidificato» sulla pelle e, quindi, viene perso facilmente. La pratica ha mostrato che in genere viene applicata una insufficiente quantità di prodotto per la protezione solare (1 invece che 2 mg/cm 2 ), per cui non viene raggiunta la capacità protettiva dichiarata sulla confezione. Oltre a ciò, spesso vengono trascurate molte parti del corpo, anche esposte. In pratica, ci si dovrebbe incremare 2 volte prima dell esposizione. In tal modo si riesce ad applicare sulla pelle 2 mg/cm 2, aumentando la probabilità di riuscire a trattare le aree non ancora incremate. 10. Qual è la validità dei prodotti per la protezione solare? I prodotti per la protezione solare possono essere contrassegnati con una data di scadenza o con l immagine di un piccolo vasetto di crema aperto insieme a un numero con una lettera (per es. 12M). Campagna nazionale 2019

In questo caso il «12» indica il numero di mesi mentre la «M» sta per l unità di misura «mese». Di conseguenza, dopo apertura del contenitore un prodotto così contrassegnato potrà essere usato ancora per 12 mesi. Per i prodotti venduti in grandi quantità la validità viene spesso dichiarata solo con questa immagine del vasetto di crema. Tuttavia, le indicazioni di validità valgono solo quando i prodotti vengono conservati correttamente. La conservazione in un automobile che viene lasciata più volte per diverse ore al sole o a temperature di congelamento d inverno può alterare notevolmente il prodotto. In genere, un prodotto alterato viene notato subito dal consumatore, perché la crema si separa nei suoi componenti o assume un odore sgradevole. 11. Da quale età si può usare il protettore solare nei lattanti? Molti produttori offrono prodotti per la protezione solare adatti a bambini già a partire dal primo anno di vita. I dermatologi raccomandano fondamentalmente di NON esporre alla luce solare diretta i lattanti e i bambini piccoli fino all età di tre anni. 12. Che cosa significa esattamente SPF? Le tre lettere SPF che si trovano solitamente sui prodotti per la protezione solare sono l acronimo dell inglese «Sun Protection Factor» (fattore di protezione solare). Questo parametro caratteristico è stato sviluppato e divulgato negli anni 70 del secolo scorso. Per determinarlo sono state esposte al sole all aperto persone con e senza crema solare. Il numero dopo l abbreviazione indicava quante volte in più è stato possibile rimanere al sole senza diventare «rossi» dopo applicazione di un prodotto per la protezione solare. Il fattore di protezione solare per ogni prodotto viene attualmente determinato su volontari in condizioni di laboratorio rigorosamente controllate. Il fattore è il rapporto tra il tempo fino al primo arrossamento della pelle trattata con il protettore solare e il tempo fino al primo arrossamento della pelle non protetta. Quest'ultimo valore viene denominato tempo di protezione naturale della pelle e dipende dal tipo di pelle. Le persone di pelle chiara hanno un tempo di protezione naturale più breve, mentre le persone di pelle scura ne hanno uno più lungo (5-30 minuti). Un prodotto con SPF 50 offre una protezione doppia rispetto a un prodotto con SPF 25, oppure 5 volte più elevata di un prodotto con SPF 10. Il seguente contributo YouTube illustra questi rapporti: https://www.youtube.com/watch?v=8cc8qrr7omq. 13. Posso calcolare il tempo in cui posso rimanere al sole senza danni sulla base del mio tempo di protezione naturale e dell SPF scelto? In teoria parzialmente SÌ, in pratica assolutamente NO. La misurazione dell SPF viene condotta in condizioni rigorosamente controllate in un laboratorio clinico sperimentale senza abrasione meccanica del prodotto né perdite per contatto con l acqua. Il tempo di protezione naturale viene determinato con precisione Campagna nazionale 2019

in laboratorio. Nella maggior parte dei casi le persone valutano scorrettamente il proprio tempo di protezione naturale, in genere sopravvalutandolo. Pertanto, per calcolare il tempo in cui si può presumibilmente rimanere al sole senza subire danni, si sconsiglia assolutamente di moltiplicare il proprio tempo di protezione naturale per il fattore di protezione solare. L SPF deve servire solo a distinguere tra prodotti con protezione solare molto alta (SPF 50+), alta (SPF 30, 50), media (SPF 15, 20, 25) e bassa (SPF 6, 10). 14. Come agiscono i raggi UV? I raggi UVB penetrano profondamente nell epidermide (pelle) e sono causa di eritema solare, lesioni del DNA contenuto nelle cellule e sviluppo del. I raggi UVA penetrano fino al tessuto connettivo e provocano danni da irraggiamento cronici (per es. rughe, invecchiamento della pelle). Inoltre, sono responsabili della formazione di radicali liberi e reazioni fototossiche e fotoallergiche. 15. Posso preparare la mia pelle usando un lettino abbronzante? No. La maggior parte dei lettini abbronzanti produce raggi UVA, mentre l eritema solare viene causato da raggi UVB. L abbronzatura acquisita mediante uso di lettini abbronzanti non è in grado di ridurre l esposizione ai raggi solari naturali. 16. I prodotti per la protezione solare contenenti nanoparticelle sono pericolosi? Le nanoparticelle assorbono e riflettono i raggi UV. Se i protettori solari contengono nanoparticelle, questo deve essere dichiarato sul prodotto. Dopo la denominazione della nanoparticella (per es. diossido di titanio) viene indicato tra parentesi il termine «nano». Con il termine «nanoparticelle» vengono denominate quelle particelle di dimensioni inferiori a 100 nanometri (nm). 1 nm corrisponde a un miliardesimo di metro. La differenza di dimensioni tra un nanometro e un metro corrisponde approssimativamente a quella esistente tra la lunghezza di un pidocchio (circa 6-7 mm) e la distanza tra Zurigo e New York (6300 km). Le nanoparticelle sono quindi molto piccole, e per questo viene spesso manifestato il timore che queste minuscole particelle possano penetrare nella pelle. La parte più esterna della nostra pelle, lo strato corneo, è tuttavia strutturato in modo tale da impedire la penetrazione di piccole particelle negli strati più profondi. C è però qualcos altro che aiuta a impedire questa penetrazione. Quando il prodotto per la protezione solare contenente nanoparticelle «si asciuga» sulla pelle, ossia quando tutte le componenti volatili (per es. acqua) sono evaporate, le particelle rimangono «intrappolate» sulla superficie cutanea in un film sottile, ma molto viscoso. Questo film è essenziale anche nel caso in cui lo strato corneo risulti danneggiato. I prodotti per la protezione solare con nanoparticelle possono essere considerati sicuri. Campagna nazionale 2019

17. I prodotti costosi sono migliori? I parametri prestazionali dei prodotti per la protezione solare sono determinati secondo procedure internazionali standardizzate. I valori dichiarati devono essere garantiti dai produttori e non dipendono dal prezzo. I prodotti più costosi hanno talvolta proprietà cosmetiche più gradevoli e offrono «prestazioni supplementari» quali la capacità di idratazione, l effetto antiossidante ecc. La misurazione di queste prestazioni supplementari non è sottoposta a normative come avviene per la capacità di protezione dalle radiazioni solari e non deve nemmeno essere garantita. Campagna nazionale 2019