CONSUMATORI, PRODUTTORI ED EFFICIENZA DEI MERCATI

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Transcript:

CONSUMATORI, PRODUTTORI ED EFFICIENZA DEI MERCATI L analisi fino ad ora è stata di tipo positivo : abbiamo visto in quali modi le forze della domanda e dell offerta determinano quantità e prezzo di equilibrio in un mercato. Non ci siamo però chiesti se in equilibrio la quantità e il prezzo del bene scambiato siano giusti. Questo tipo di analisi, che si chiama normativa, fa parte dell economia del benessere. Nell economia del benessere vengono esaminati i benefici dei consumatori e dei produttori di un bene e/o servizio. In questo caso si cerca l allocazione delle risorse che rende massimo il benessere della collettività.

Siamo interessati a capire quali siano le caratteristiche di benessere dell allocazione che si realizza in corrispondenza dell equilibrio di mercato. E questa la migliore delle possibili allocazioni di risorse per una società oppure è possibile individuarne altre che siano migliori? Per realizzare questa indagine studiamo, prima separatamente e poi insieme, i due lati del mercato alla luce del benessere che da esso traggono consumatori e imprese. Il surplus del consumatore Come è possibile misurare il benessere che un consumatore trae dall acquisto di un bene? La curva di domanda è lo strumento che usiamo per misurare il benessere del consumatore. Utilizziamo un esempio in cui ci sono 4 potenziali acquirenti di un bene con diversa disponibilità a pagare (costo opportunità) per avere il bene stesso. Da questo insieme costruiamo la curva di domanda.

Acquirente Disponibilità a pagare (Euro) A 100 B 80 C 70 D 50 Immaginiamo che per assegnare le unità disponibili del bene si faccia un asta. Se inizialmente viene messa all asta una sola unità, un solo potenziale acquirente potrà effettuare lo scambio. Misurando la disponibilità a pagare dei 4 notiamo che per un prezzo pari a 80 Euro o poco di più solo l individuo A sarà disposto a spendere la cifra. A è quindi il vincitore dell asta, ma qual è il beneficio che A trae dal consumo del bene? L individuo A era disposto a pagare fino a 100 Euro per il consumo di un bene che gli è costato 80. Possiamo dire che il benessere che egli ne deriva è pari alla differenza tra ciò che paga e ciò che sarebbe stato disposto a pagare: 20 = 100-80. Chiamiamo questa misura RENDITA (surplus) del CONSUMATORE. Essa misura il vantaggio che un consumatore trae dalla partecipazione al mercato. La rendita complessiva di questo mercato, se una sola unità viene venduta, è pari a quella di A.

Se ora immaginiamo che le unità del bene messe all asta siano due, il prezzo finale dell asta sarà pari a 70 e i due beni andranno ad A e B. Le loro rendite saranno pari rispettivamente a 30 e 10. Il totale della rendita del consumatore è ora pari a 10 + 30 = 40. Possiamo proseguire l esperimento aumentando il numero di beni disponibili. Graficamente il risultato è descritto nella pagina seguente: Il surplus dei consumatori 100 80 Il benessere dei consumatori è pari alla somma di tutte le differenze tra quello che questi sono disposti a pagare per il bene e quello che effettivamente pagano 70 50

La rendita del consumatore è l area che si trova sotto la spezzata. Notiamo che questa grandezza è strettamente correlata alla curva di domanda (immaginiamo che i consumatori siano molti: la spezzata diventa un segmento continuo). In particolare in ogni punto della curva di domanda la rendita del consumatore è pari a quella del compratore marginale, cioè di quello che per primo abbandonerebbe il mercato se il prezzo diventasse più elevato. La curva di domanda esprime allora la disponibilità a pagare da parte dei consumatori, quindi può essere utilizzata per misurare la rendita del consumatore. L area compresa tra la curva di domanda e il livello del prezzo a cui viene scambiato il bene è la misura della rendita del consumatore sul mercato. La diminuzione del prezzo di un bene porta ad un aumento della rendita del consumatore che è descritta nel grafico che segue se immaginiamo che l abbassamento del prezzo sposti l equilibrio da C ad E. Prima della modifica del prezzo la rendita è pari all area ABC.

PREZZO B RENDITA DEL CONSUMATORE INIZIALE (ABC) RENDITA ADDIZIONALE PER I CONSUMATORE GIA PRESENTI (ADHC) A C RENDITA DEL NUOVO CONSUMATORE (HCE) D H E DOMANDA G F QUANTITA A seguito di una riduzione del prezzo la rendita del consumatore aumenta per due ragioni: 1. I consumatori che già acquistavano il bene possono ora beneficiare di un prezzo inferiore: la variazione è rappresentata dall area ACHD 2. Nuovi consumatori sono disposti ad acquistare il bene perché il suo prezzo è diminuito: l incremento di benessere in questo caso è rappresentato dall area del triangolo CEH.

Il surplus del produttore Rivolgiamoci ora all altro lato del mercato e consideriamo il beneficio che i produttori traggono dalla partecipazione al mercato. La curva di offerta è lo strumento che useremo per misurare il vantaggio (profitto) che le imprese hanno dalla partecipazione al mercato. Possiamo immaginare che l offerta di un bene sia decisa, tra produttori in concorrenza, sulla base di un asta nella quale ogni impresa giudica se partecipare confrontando i propri costi di produzione con il prezzo di offerta. Ogni impresa è disposta ad offrire un bene se il prezzo che ne ottiene è superiore alla somma di tutti i costi necessari alla sua produzione. In questo caso infatti l impresa ottiene un utile positivo dalla sua attività. Ogni impresa, data la sua tecnologia di produzione, ha un prezzo minimo al quale è disposta a vendere il proprio bene e/o servizio. Non necessariamente tutte le imprese hanno il medesimo prezzo di riserva: alcune sono più efficienti, altre meno. Al di sotto del prezzo minimo o di riserva l impresa produrrebbe in perdita e quindi decide di non partecipare.

Nell esempio che segue sono riportati i valori dei costi di produzione di quattro venditori e quindi dei loro prezzi di riserva: Venditore Costo A 900 B 800 C 600 D 500 Possiamo verificare come si conclude in questo caso un processo di assegnazione per asta. La rendita del produttore nel caso in cui venga offerta un unità del bene è pari alla differenza tra il più basso prezzo d asta (600) e il costo di produzione dell impresa D (500), la più efficiente. La rendita del produttore è dunque pari alla differenza tra tra il prezzo pagato al produttore e il suo costo di produzione. Essa misura il beneficio di cui gode il produttore per la sua partecipazione al mercato. Se il numero di unità del bene offerto sul mercato passa a due e il prezzo viene fissato in un asta, allora la rendita del produttore diventa 300 + 200 e il prezzo passa a 800.

Il surplus dei produttori 900 Il benessere dei produttori è pari alla somma di tutte le differenze tra quello che questi sono disposti a chiedere per il bene e quello che effettivamente pagano per la sua produzione 800 600 500 La rendita del produttore è dunque strettamente correlata alla curva di offerta del bene. Sulla curva di offerta, per ogni data quantità, il prezzo corrisponde al costo del venditore marginale. Naturalmente i produttori vorrebbero sempre vendere i loro prodotti al più alto prezzo possibile. Per una situazione descritta dal punto C in figura la rendita del produttore è pari all area del triangolo ABC. Ogni volta che il prezzo di un bene cresce la rendita del produttore aumenta per due ragioni descritte nella figura che segue.

RENDITA ADDIZIONALE PER IL PRODUTTORE INIZIALE OFFERTA E B D C F RENDITA DEL NUOVO PRODUTTORE RENDITA DEL PRODUTTORE INIZIALE A Q 1 Q 2 Al crescere del prezzo di vendita la rendita del produttore aumenta perché: 1. Cresce la differenza tra il prezzo di vendita e il costo di produzione per le imprese che già erano presenti sul mercato: larea del rettangolo BCDE. 2. Nuove imprese entrano sul mercato con una rendita positiva: l area del triangolo CDF.

L efficienza del mercato Surplus del consumatore e del produttore sono utili per valutare il benessere determinato dall allocazione delle risorse che si realizza in un economia di mercato. A questo scopo chiamiamo rendita totale la somma del surplus del consumatore e del produttore in corrispondenza ad ogni possibile allocazione delle risorse. Possiamo dire che la RT è una misura del benessere della società. Essa è pari a: RT = RC + RP dove RC = Valore per il Consumatore Prezzo RP = Prezzo Valore per il Produttore Si può allora dire che RT = Valore per il Consumatore Valore per il Produttore Se un allocazione delle risorse massimizza la rendita totale allora siamo sicuri che questa è efficiente. In caso contrario esiste sicuramente qualche scambio per il quale la differenza è più grande. Sarebbe in altri termini possibile individuare un allocazione Pareto-efficiente rispetto a quella di partenza. Da questo punto di vista l efficienza è un criterio oggettivo che può essere giudicato sulla base di criteri quantitativi

L equilibrio di mercato è efficiente? Massimizza la rendita totale? Prima osservazione: un equilibrio di mercato alloca le risorse del bene tra i consumatori che sono disposti a pagare il prezzo più alto e i produttori che sono disposti ad offrire il bene al prezzo più basso. Seconda osservazione: un equilibrio di mercato produce la quantità che massimizza la somma della rendita del produttore e del consumatore. A questo riguardo è importante notare che, nel grafico domanda-offerta, per quantità inferiori all equilibrio un aumento della quantità aumenta sia il benessere dei consumatori che quello dei produttori. Per quantità maggiori di quella di equilibrio invece un aumento della quantità riduce il surplus totale perché il costo per il produttore diventa maggiore del valore per il compratore. Allora fino a quando Q < Q* è efficiente aumentare la quantità scambiata (tutti i soggetti coinvolti traggono un guadagno dallo scambio). Se invece Q > Q* aumentare la quantità scambiata non è efficiente (in questo caso per aumentare il benessere di un parte del mercato deve diminuire quello dell altra parte). Ne segue che l equilibrio di mercato è la migliore delle allocazioni possibili in termini di benessere.

PREZZO OFFERTA VALORE PER IL CONSUMATORE P* COSTO DEL PRODUTTORE DOMANDA Q* QUANTITA Possiamo dunque concludere dicendo che l equilibrio di mercato è un allocazione Paretoefficiente. In corrispondenza all equilibrio di mercato ogni soggetto che partecipa allo scambio realizza i suoi desideri. Non è possibile migliorare il benessere di qualcuno senza peggiorare quello di qualcun altro. L equilibrio dunque rende massimo il benessere, dati i punti di partenza espressi dalle curve di domanda e di offerta.

Alcune cautele Il ragionamento sull efficienza dell equilibrio di mercato è valido in condizioni particolari. Mercati concorrenziali ed assenza di potere di mercato tra le imprese e/o i consumatori. Assenza di effetti collaterali dell azione del mercato. Assenza di considerazioni relative all equità dell allocazione di equilibrio. L esplicita considerazione di questi fattori renderebbe meno semplice la valutazione dell equilibrio di mercato e delle sue proprietà in termine di benessere.