DECIMO RAPPORTO SULLA VIOLENZA DI GENERE IN TOSCANA

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Transcript:

DECIMO RAPPORTO SULLA VIOLENZA DI GENERE IN TOSCANA 2018

Alle attività di ricerca e fornitura dei dati, hanno collaborato: I Centri Antiviolenza, le Case Rifugio, I Centri per uomini autori di maltrattamento presenti nel territorio regionale, il Centro Regionale di documentazione per l infanzia e l adolescenza, la Rete regionale Codice Rosa, i Consultori, il Centro di riferimento regionale per la violenza e gli abusi sessuali su adulte e minori (CRRV), Auser Regionale, i settori di Regione : Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale: Politiche per l integrazione sociosanitaria, Innovazione Sociale, Organizzazione delle cure e percorsi cronicità, Qualità dei servizi e reti cliniche, Direzione Cultura e ricerca: Tutela dei consumatori e utenti, politiche di genere, promozione della cultura di pace, Agenzia regionale toscana per l impiego: Servizi per il lavoro di Massa Carrara, Lucca e Pistoia.

I Centri antiviolenza 4.322 le donne seguite da luglio 2017 a giugno 2018

Aumento dei punti di accesso Maggior presenza sul territorio

Chi sono le donne che si sono rivolte ai CAV? 71% italiane 29% straniere Aumentano le giovani donne (18-29 anni) e le laureate Accesso diretto per il 65% delle donne In calo le donne che si sono rivolte prima ad altri servizi

Partner e ex partner si confermano i principali autori di violenza

Denunciano di più le donne con figli coinvolti nella violenza

La violenza nel passato

La violenza nel passato

Le Case rifugio

La rete Gli invii verso le Case rifugio: il ruolo centrale delle ret.

Esiti dei percorsi

Centro documentazione per l infanzia e l adolescenza Rilevazione a livello zonale

Rete regionale Codice Rosa Protocollo d Intesa (luglio 2018) Regione Procura Generale della Repubblica presso la Corte d Appello di Firenze Procure della Repubblica presso il Tribunale del Distretto Procura della Repubblica per i Minorenni di Firenze Procura Generale presso la Corte d Appello di Genova Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa (luglio 2018) OBIETTIVI Garantire in modo uniforme sul territorio il miglior supporto alle vittime di violenza che accedono al Pronto soccorso, concordando le migliori procedure giuridico-forensi in termini di efficacia, efficienza, rispetto e tutela della persona che accede in ospedale: revisione costante delle procedure giuridico-forensi; analisi delle criticità/eventi sentinella e miglioramento delle singole procedure; supporto giuridico-forense alla Rete regionale Codice Rosa

Rete regionale Codice Rosa

Consultori Area abuso e maltrattamento: 3.048 prestazioni 698 utenti: 568 donne (di cui 106 minori) 130 uomini (di cui 57 minori) In media 4 prestazioni ad utente

Centro di riferimento regionale per violenza e abusi sessuali su adulte e minori 54 accessi

Centro di riferimento regionale per violenza e abusi sessuali su adulte e minori

Centri per uomini autori di violenza Nessuno degli uomini autori presi in carico ha preso la decisione di rivolgersi al Centro basandosi su di una spinta da parte della partner o ex partner; nel precedente periodo erano stati rilevati invece 11 casi. La maggior parte sono stati denunciati dalla vittima

Femminicidi e orfani speciali Femicide is the name given to gender based murder of women, implying that women are targeted and murdered solely on the basis of gender inequalities in contemporary societies (ONU, 2010, p.134)

Femminicidi e orfani speciali Più della metà delle donne italiane uccise per motivi di genere ha più di 59 anni

La violenza nei confronti delle donne anziane (in collaborazione con AUSER) Ricerca azione Indagine campionaria, su 500 donne oltre i 65 anni, iscritte ad AUSER realizzata con un questionario strutturato autosomministrato, per indagare la percezione della violenza e la conoscenza dei servizi di contrasto Importanza del coinvolgimento del mondo associativo, sia per conoscere che per intervenire

La violenza nei confronti delle donne anziane (in collaborazione con AUSER) Variabili influenzate dal titolo di studio QUALI CIRCOSTANZE POSSONO GIUSTIFICARE UN COMPORTAMENTO VIOLENTO DI UN UOMO NEI CONFRONTI DI UNA DONNA? Il 26,8% delle donne che ha risposto alla domanda indica una qualche possibile giustificazione per un comportamento violento da parte dell uomo verso la donna. Le situazioni che maggiormente sono considerate una scusante sono legate alla gelosia (11,4%) e a situazioni di stress psicologico (10,4%)

La violenza nei confronti delle donne anziane (in collaborazione con AUSER)

. Approfondimento Le porte aperte. Percorsi di uscita dalla violenza tra risorse individuali e lavoro dei Centri antiviolenza e delle Istituzioni in

. Approfondimento 2 step Interviste non strutturate ad alcune donne uscite dalla violenza, con la collaborazione dei Centri antiviolenza Focus group con i soggetti della rete intervenuti nel percorso di uscita Le voci delle donne Studiare gli elementi e gli snodi che ne hanno permesso la riuscita, nel compito che il legislatore assegna all Osservatorio: <<realizzare un sistema di osservazione, monitoraggio, analisi e previsione del fenomeno della violenza di genere nonché di monitoraggio e analisi di impatto delle relative politiche>> (Linee Guida alla Legge Regionale 59/2007). Il racconto ha una funzione sociale: permettere un analisi dei percorsi, finalizzata alla riflessione sulle policies messe in campo, che assume come centrale il punto di vista delle protagoniste di tali percorsi, ponendo così la donna come soggetto attivo anche della valutazione degli interventi ad essa rivolti. L utilizzo di una doppia visione sulla storia della donna permette di raccontare sia il vissuto della stessa, sia i percorsi attivati e le criticità degli stessi. In questo modo si tengono insieme le finalità indicate dal legislatore regionale, dando però uno spazio al racconto e alle emozioni di chi quei percorsi li ha vissuti.

. Approfondimento L uscita dalla violenza: l inizio del percorso Cambio di prospettiva da Ma allora, perché non lo lascia? a Come mai alcune donne decidono ad un certo punto di non voler più subire? Le «motivazioni» raccontate dalle donne sono inserite in contesti più ampi in cui centrale è anche la risposta della rete: le donne hanno trovato davanti a loro qualcuna/o che le credesse

. Approfondimento Essere creduta Credere, fino a prova contraria è la metodologia dei Centri antiviolenza Per tutti gli altri soggetti della rete è necessario adottare una capacità all ascolto che tenga conto del fatto che i racconti delle donne che vivono situazioni violente possono essere contraddittori, pieni di lacune, incoerenti e che le donne possano decidere di interrompere il percorso Nell opinione pubblica la donna per essere creduta deve rispondere all idea «vittima perfetta», mostrando di avere, e avere avuto in precedenza, un profilo di morigeratezza e purezza, debolezza e bisogno (ma non troppo!) E necessario lavorare per superare questa concezione ed evitare processi di vittimizzazione secondaria

. Approfondimento La relazione tra donne Quando mi hanno detto che c'era l'intervista ho detto subito di sì perché ho pensato che, come per me la storia di un'altra donna mi ha fatto sapere, la mia storia può servire ad un'altra La presa di coscienza nei confronti della violenza nelle sue molteplici sfumature, nei racconti delle donne, è un percorso con diverse protagoniste e che si basa, nelle esperienze presentate, nella relazione tra donne. Importanza del capitale sociale posseduto dalla donna Le altre donne sono spesso divenute testimoni del cambiamento; nello sguardo dell altra hanno infatti trovato la conferma del successo del proprio percorso Riprendersi degli spazi propri di socialità e libertà come elemento di rivendicazione da parte delle intervistate

. Approfondimento Il Centro antiviolenza e le operatrici Il tipo di accoglienza offerto dai CAV e la condivisione di spazi, tempi e situazioni, configurano rapporti che potremo definire come ponte e che si muovono tra informalità e formalità. Le operatrici dei Centri antiviolenza non instaurano con la donna un rapporto asimmetrico, strettamente terapeutico o di tipo maternalistico ma riconoscendo nella donna un soggetto adulto competente. I percorsi nei Centri implicano difatti, fin dal primo accesso, la messa in pratica del principio del partire da sé. Le operatrici sono persone specificamente formate, con un profilo fortemente professionalizzato. A rendere particolare il loro profilo è proprio l integrazione tra le competenze tecniche e la riflessione politica Metolodogia di lavoro specifica che si fonda su: Sospensione del giudizio, Rifiuto della mediazione Negoziazione continua del percorso di uscita Reciprocità Anonimato Presenza di personale esclusivamente femminile, Gratuità dei servizi offerti e integrazione

. Approfondimento Figlie e figli nel percorso di uscita L uscita dalla violenza per le donne con figlie e figli, specie se minorenni, è un percorso, se possibile, ancor più complesso Perché, comunque sia, anche quando si litigava lui mi offendeva sempre, mi lanciava oggetti però io facevo si che andasse tutto bene, specialmente per i bimbi Alla fine, anche se pensavo quelle cose, tornavo sempre indietro per paura di non avere i soldi per l affitto, per la bimba. Ero da sola. Mi dicevo di rimanere per lui. Poi ho capito che lo stavo facendo crescere in un luogo non sano, non volevo che crescesse così e diventasse come suo padre Io mi sono dovuta fare forza perché ho capito che se cadevo io i miei figli sarebbero caduti con me

. Approfondimento Figlie e figli: la violenza assistita Si parla di violenza assistita anche in caso di esperienza vissuta indirettamente o percepita: non occorre quindi essere presenti a situazioni di violenza fisica sulla madre o su altre figure significative, ma è sufficiente percepirne gli effetti. La fase della separazione e quella successiva sono ad alto rischio: bambine e bambini possono essere utilizzati come mezzo per reiterare i maltrattamenti e il controllo sulla madre. La violenza domestica altera le funzioni genitoriali e i modelli di attaccamento. (CISMAI, 2017)

. Approfondimento Figlie e figli: la violenza assistita Funzione genitoriale alterata dalla violenza subita: rischio di colpevolizzazione della donna. E necessario ricordare che tali «mancanze» sono causate da una violenza Chi vede la violenza subita dalle bambine e dai bambini? Chi intercetta i loro bisogni? Prendersi cura delle bambine e dei bambini testimoni di violenza Tempi degli interventi pubblici vs tempi dell infanzia e adolescenza Necessità di FORMAZIONE per le figure che sono a contatto con i minori Necessità di strumenti per sostenere piccole/i testimoni di violenza

. Approfondimento Il maltrattante Il «maltrattante perfetto»: Degno di attenzione e sanzione sociale solo se incorpora una rassicurante alterità (per colore della pelle, disturbi psichiatrici, dipendenze ecc) Violenza come elemento virilizzante e risorsa sociale per la costruzione di un certo tipo di maschilità Il maltrattante esercita controllo su: Corpo Sessualità Relazioni Assimetria di potere e di informazioni (anche a livello economico) Il maltrattante non è un mostro e può presentare delle fragilità

. Approfondimento Il percorso di autonomia Autonomia economica condizione necessaria ma non sufficiente per il percorso di uscita dalla violenza Autonomia psicosociale della donna si ricostruisce attraverso atti quotidiani, spesso dati per scontati Il percorso di autonomia della donna non la riporta allo stato precedente la violenza, ma ad uno stato di consapevolezza più ampio, rispetto a se stessa, alle sue risorse e ai processi sociali di costruzione dei generi

. Approfondimento Il territorio Ret formali Ret informali Protocolli come strumento di presa in carico da parte delle isttuzioni del problema della violenza come problema pubblico Nella pratca quotdiana ad atvarsi sono spesso ret informali, costruite anche da singole persone, che metono in campo risorse e competenze Nel corso del tempo cambiamenti nel tipo di risposte fornite: presenza Codice Rosa, aumento case rifugio, congedi per vittime di violenza Continuare ad investire nel territorio, anche come formazione e sensibilizzazione

. Approfondimento Ed oggi? Si cammina sul filo del rasoio e quei piccoli tagli ci sono sempre, devo sempre fare attenzione a cosa faccio perché non mi si rivolga contro Le mie amiche le ho riviste dopo...non le avevo mai più riviste. M: Ah, quindi hai riallacciato i rapporti con loro? Si! Ora si. Vado a cena fuori con loro, andiamo a ballare... M: Che bello! Si, è come una vita nuova, una vita nuova! Ora sono libera, felice e respiro l aria più buona del mondo. Qualsiasi cosa mi possa succedere ora nella vita va bene, io sono felice perché il nero più totale l ho vissuto ed ora posso vedere solo luce

. Approfondimento Spunti di riflessione Perché queste storie hanno avuto esiti positivi? Ad influenzare l esito dei percorsi contribuiscono più fattori. Alcuni esempi Risorse delle donne e ruolo dei centri antiviolenza nel sostenere la donna nella riattivazione delle stesse Operatrici e operatori che hanno creduto la donna (formazione) Riflessività delle reti: capacità di interrogarsi su eventuali criticità e momenti di stop Aumento degli strumenti di sostegno alle donne (congedi per vittime di violenza, progetti di inserimento lavorativo e abitativo) Rafforzamento delle modalità di attivazione dei soggetti della rete in caso di emergenza: Centri, Codice Rosa, Forze dell ordine

GRAZIE http://www.regione.toscana.it/osservatoriosocialere gionale/attivita/violenza-di-genere