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Transcript:

PRESENTAZIONE Il libro sulla disciplina delle partecipazioni societarie esce in edizione aggiornata alla luce delle novità normative e dei chiarimenti di prassi nel frattempo intervenuti. Così come nella prima edizione, le questioni inerenti la disciplina in esame sono affrontate con il consueto approccio che integra approfondimento e operatività, caratteristica di tutti i volumi della collana Temi di reddito di impresa. In sede di aggiornamento del testo è stato, innanzitutto, tenuto conto dell entrata a regime della riforma dell imposizione dei dividendi e delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate detenute dai soggetti IRPEF, conseguente alla riduzione dell aliquota IRES operata con la legge Finanziaria del 2008. In merito alla disciplina degli utili, si fa presente che l Agenzia delle entrate ha emanato rilevanti chiarimenti in materia di dividendi distribuiti da soggetti localizzati in Paesi a fiscalità privilegiata, anche attraverso società intermedie ubicate in paesi a fiscalità ordinaria. Ulteriori precisazioni sono state fornite con riguardo ai dividendi distribuiti da società partecipate cui si applica la disciplina sulle CFC, al fine di evitare fenomeni di doppia imposizione: chiarimenti che hanno, peraltro, superato precedenti interpretazioni sul tema. Per quanto concerne la disciplina dell esenzione delle plusvalenze relative alle partecipazioni societarie possedute in regime d impresa, si ricorda che l Agenzia delle entrate ha emanato importanti chiarimenti riguardanti, tra l altro: il requisito dell esercizio dell attività commerciale da parte della società partecipata, con particolare riguardo allo sfruttamento economico del marchio e alle società in fase di start up; la verifica dei requisiti soggettivi ed oggettivi in presenza di operazioni societarie di carattere straordinario; le partecipazioni trasferite dall estero in Italia a seguito del trasferimento della sede societaria; le plusvalenze conseguenti alla cessione delle partecipazioni conseguite a seguito della conversione dei crediti delle banche; il regime delle partecipazioni possedute dai soggetti IAS. Non sono, inoltre, mancate le prese di posizione della giurisprudenza in merito, ad esempio, alla valutazione della congruità dei corrispettivi conseguiti a seguito della cessione delle dette partecipazioni. Con riguardo, infine, ai capital gain conseguenti alla cessione di partecipazioni possedute al di fuori dell attività d impresa, si ricorda che è stato introdotto un regime di esenzione per le plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni, qualificate e non, relative a società costituite da non meno di tre e non più di sette anni, a condizione che le stesse siano reinvestite entro due anni nel capitale di società in fase di start up. Gianfranco Ferranti V FM.indd V 6/22/11 9:40 PM

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GLI AUTORI Gianfranco Ferranti Dirigente di prima fascia del Ministero dell Economia e delle Finanze, è Capo del Dipartimento delle scienze tributarie della Scuola Superiore dell economia e delle finanze. E professore a contratto di fiscalità della finanza presso la Link Campus dell Università di Malta. E coordinatore scientifico della rivista Corriere Tributario. Avvocato, ha pubblicato numerosi libri di approfondimento in materia tributaria e articoli per le riviste di settore. Collabora con la stampa specializzata. Svolge l attività di relatore in numerosi corsi e convegni organizzati da associazioni professionali e di catergoria. Valeria Russo Funzionario dell Agenzia delle Entrate, in servizio presso il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell Economia e delle Finanze. Dottore di ricerca in Diritto tributario delle società. Dottore commercialista e revisore contabile, ha pubblicato numerosi articoli per le riviste di settore e la stampa specializzata. VII FM.indd VII 6/22/11 9:40 PM

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SOMMARIO IN SINTESI I. I DIVIDENDI: REGIME IMPOSITIVO Normativa civilistica... 3 Normativa fiscale... 7 Prassi amministrativa... 13 Schema n. 1 - Il regime dei dividendi: le novità della Finanziaria 2008... 20 Schema n. 2 - Il modello dell imputazione nella tassazione dei dividendi ante riforma del 2003... 21 Schema n. 3 - Il modello dell esclusione nella tassazione dei dividendi post riforma del 2003... 22 Schema n. 4 - Il regime di imposizione dei dividendi distribuiti da società residenti... 23 Schema n. 5 - Il regime madre-figlia... 24 Schema n. 6 - Il regime di imposizione dei dividendi in entrata... 25 Schema n. 7 - Utili provenienti da Paesi black list... 26 Schema n. 8 - Il regime CFC alla luce del decreto legge n. 78/2009... 27 Schema n. 9 - Il regime CFC: l interpello disapplicativo... 28 Schema n. 10 - Remunerazioni corrisposte da società residenti in Paesi a fiscalità privilegiata... 29 Schema n. 11 - Remunerazioni corrisposte da società non residenti in Paesi a fiscalità privilegiata... 30 II. LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE IN REGIME DI IMPRESA Normativa civilistica... 31 Normativa fiscale... 32 Prassi amministrativa... 36 Schema n. 1 - La Participation exemption : le novità della Finanziaria 2008... 44 Schema n. 2 - I diversi regimi applicabili alle partecipazioni societarie: ricavi e plusvalenze... 45 Schema n. 3 - I diversi regimi applicabili alle partecipazioni societarie: minusvalenze... 46 Schema n. 4 Participazioni exemption (PEX)... 47 Schema n. 5 I requisiti per fruire della pex... 48 Schema n. 6 Il dividend washing per i soggetti IAS... 49 III. LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE IN REGIME NON DI IMPRESA Normativa civilistica... 51 Normativa fiscale... 51 IX FM.indd IX 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO Prassi amministrativa... 55 Schema n. 1 I capital gain da cessione di partecipazioni qualificate... 59 Schema n. 2 Il comparto delle partecipazioni in società residenti in Paesi a fiscalità privilegiata... 60 Schema n. 3 Plusvalenze da cessioni di contratti di associazione in partecipazione... 61 L ANALISI I. UTILI DA PARTECIPAZIONE E PROVENTI EQUIPARATI: IL REGIME IMPOSITIVO 1. LA FINANZIARIA 2008... 65 1.1 La revisione del livello di tassazione di dividendi e capital gain... 65 1.2 L imponibilità dei dividendi distribuiti da società optanti per il consolidato... 67 1.3 I dividendi in uscita verso società europee... 69 2. L INQUADRAMENTO SISTEMATICO... 73 2.1 Il passaggio dal metodo dell imputazione al metodo dell esclusione: i motivi di un cambiamento... 73 2.2 Il modello dell esclusione... 74 La nozione di utili da partecipazione... 75 L applicazione del principio di cassa... 76 3. I DIVIDENDI DISTRIBUITI DA SOCIETÀ ED ENTI COMMERCIALI RESIDENTI... 77 3.1 I dividendi distribuiti a soggetti residenti... 77 I soggetti IRES... 77 Le imprese individuali e le società di persone commerciali... 77 Le persone fisiche non imprenditori... 77 Le partecipazioni qualificate e non qualificate... 78 Le società semplici... 78 Gli enti non commerciali... 79 Le società in regime di trasparenza fiscale... 79 3.2 I dividendi distribuiti a soggetti non residenti... 79 La direttiva madri e figlie (n. 90/435/CEE)... 80 Le condizioni di applicabilità del regime... 80 4. I DIVIDENDI DISTRIBUITI DA SOCIETÀ ED ENTI NON RESIDENTI... 85 4.1 I dividendi in entrata... 85 I soggetti IRES... 85 I soggetti IRPEF esercente attività d impresa... 86 Il soggetto IRPEF non esercente attività d impresa... 86 Esempio - Dividendi di fonte estera ( no black list ) da partecipazione non qualificata non d impresa... 87 Esempio - Dividendi di fonte estera ( no black list ) da partecipazione qualificata non d impresa.... 88 X FM.indd X 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO L indeducibilità della remunerazione ex art. 110, comma 9, del TUIR.... 89 Le somme erogate in caso di recesso, esclusione, riscatto, liquidazione e riduzione del capitale... 91 Gli utili in natura... 91 4.2 Gli utili provenienti da Paesi black list... 93 I dividendi distribuiti da soggetti residenti in Paesi black list... 93 Le partecipazioni non qualificate... 93 Le partecipazioni qualificate... 94 L interpello disapplicativo... 94 I dividendi indirettamente distribuiti da soggetti residenti in Paesi black list... 95 Il regime delle CFC e la causa esimente della congrua tassazione... 102 L utile eccedente il reddito tassato per trasparenza ex CFC rule... 106 5. I PROVENTI EQUIPARATI AGLI UTILI DA PARTECIPAZIONE... 108 5.1 Gli strumenti finanziari... 109 L indeducibilità della remunerazione... 109 La partecipazione al risultato economico della società emittente... 109 La definizione di strumenti finanziari... 111 5.2 I contratti di associazione in partecipazione... 111 La tassazione della remunerazione in capo all associato... 113 La tassazione in caso di associato non residente... 114 La tassazione della remunerazione dei contratti di cointeres senza propria... 117 5.3 L assimilazione alle azioni degli strumenti finanziari... 118 Gli strumenti finanziari emessi da soggetti non residenti... 119 L indeducibilità della remunerazione... 120 La partecipazione al risultato economico della società emittente... 121 Gli strumenti finanziari assimilabili alle partecipazioni qualificate o non qualificate?... 121 I titoli atipici... 122 6. LA PRESUNZIONE DI DISTRIBUZIONE DI UTILI... 125 6.1 La presunzione legale assoluta di prioritaria distribuzione degli utili... 125 Esempio - La presunzione di distribuzione degli utili ex art. 47, comma 1, del TUIR... 126 La distribuzione di utili da parte di società non residenti: operatività della presunzione... 126 La presunzione limitata alle riserve disponibili o meglio distribuibili... 126 XI FM.indd XI 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO Le riserve escluse dall applicazione della presunzione... 127 La riserva statutaria e quella straordinaria... 128 La riserva c/copertura perdite... 128 La riserva c/futuro aumento di capitale... 128 La destinazione dell utile ad aumento gratuito del capitale sociale... 129 La riduzione effettiva del capitale sociale... 129 Le riserve vincolate ex art. 109, comma 4, lett. b), del TUIR... 130 La natura antielusiva della presunzione di distribuzione degli utili... 131 6.2 La distribuzione di riserve di capitale... 131 La qualificazione delle somme eccedenti il costo fiscale della partecipazione... 132 I soci persone fisiche non esercenti attività d impresa... 132 I soci esercenti attività d impresa... 133 6.3 Il reddito derivante da recesso, liquidazione e riduzione del capitale... 134 La tassazione del reddito derivante dal recesso... 135 Il recesso di un soggetto non esercente attività d impresa... 135 Il recesso di un soggetto esercente attività d impresa... 136 La deducibilità delle somme erogate a seguito di recesso... 138 7. I COSTI DI GESTIONE DELLE PARTECIPAZIONI... 142 7.1 La deducibilità dei costi di gestione... 142 7.2 La indeducibilità dei costi per l acquisto dell usufrutto... 144 Le operazioni di venture capital... 145 II. LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE IN REGIME DI IMPRESA 1. I DIVERSI REGIMI APPLICABILI ALLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE... 147 2. LA DISCIPLINA DELLE MINUSVALENZE... 150 2.1 Le proposte di modifica della Commissione Biasco... 152 2.2 La comunicazione dei dati relativi alle minusvalenze... 153 La disciplina del D.L. n. 209/2002... 153 La disciplina introdotta dal D.L. n. 203/2005... 154 3. I VERSAMENTI A COPERTURA DI PERDITE CHE ECCEDONO IL PATRIMONIO NETTO DELLA PARTECIPATA... 157 4. IL REGIME DI ESENZIONE DELLE PLUSVALENZE SU PARTECIPAZIONI... 162 4.1 La finalità dell esenzione... 163 4.2 Il dibattito su misura e condizioni dell esenzione... 166 4.3 Il contrasto del fenomeno della esterovestizione... 170 4.4 Le modifiche introdotte con il D.L. n. 203/2005... 174 4.5 Le proposte di modifica formulate dalla Commissione Biasco... 178 XII FM.indd XII 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO I rapporti tra l esenzione delle plusvalenze ed il regime dei dividendi... 180 Le modifiche proposte al regime delle partecipazioni prive dei requisiti per l esenzione... 182 4.6 Le modifiche introdotte dalla Finanziaria 2008... 183 L incremento della quota di esenzione... 184 Il nuovo regime transitorio... 186 La unificazione del periodo minimo di possesso... 188 5. L AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA PEX... 188 5.1 L ambito soggettivo... 188 Gli enti non commerciali... 188 I soggetti IRPEF titolari di reddito d impresa... 189 5.2 L ambito oggettivo di applicazione... 193 Le partecipazioni in società ed enti... 193 Le partecipazioni derivanti dalla conversione dei crediti delle banche... 194 Le quote dei fondi comuni di investimento mobiliare e quelle di partecipazione alle SICAV e di investimento in OICVM... 196 Le quote di partecipazione in società unipersonali per il venture capital... 197 Le partecipazioni nelle società che optano per il regime SIIQ... 197 I diritti di usufrutto, i diritti di opzione e le obbligazioni convertibili... 199 Le azioni proprie... 201 Le cessioni di titoli derivanti da contratti di pronti contro termine e da operazioni di prestito titoli... 204 Le operazioni fuori bilancio effettuate a copertura dell investimento in partecipazioni esenti... 204 Gli strumenti finanziari similari alle azioni e i contratti di associazione in partecipazione e di cointeressenza... 205 5.3 Gli atti di realizzo della plusvalenza... 210 L inapplicabilità della pex in caso di partecipazioni cedute nell ambito di un azienda... 212 Le plusvalenze iscritte... 213 L applicazione dell esenzione in caso di recesso, liquidazione e riduzione del capitale... 216 L applicazione dell esenzione in caso di ripartizione di riserve di capitale... 218 5.4 Le modalità di determinazione e di dichiarazione della plusvalenza... 220 Le svalutazioni dedotte anteriormente all introduzione dell IRES... 220 I costi inerenti alla cessione della partecipazione... 223 XIII FM.indd XIII 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO La non rateizzabilità della parte imponibile della plusvalenza... 227 Le vendite frazionate delle partecipazioni... 228 5.5 La rilevanza fiscale del costo di acquisto della partecipazione ceduta in regime di esenzione... 229 5.6. La sindacabilità della congruità del corrispettivo... 231 6. I REQUISITI PER L ESENZIONE... 232 6.1 Il periodo minimo di possesso... 233 Le modifiche introdotte dal D.L. n. 203/2005... 233 Le proposte di modifica della Commissione Biasco... 236 Le modifiche introdotte dalla Finanziaria 2008... 236 L applicazione del criterio LIFO... 238 Le operazioni di trasferimento temporaneo della partecipazione... 241 I diritti di opzione e i warrant... 241 Il leasing azionario... 242 Il trasferimento di sede in Italia... 243 Le integrazioni dei corrispettivi... 243 Le operazioni societarie di carattere straordinario... 244 I conferimenti neutrali... 244 I conferimenti di azienda infracomunitari... 246 I conferimenti realizzativi... 247 Lo scambio di partecipazioni... 251 Le fusioni e le scissioni... 252 L applicazione della norma antielusiva... 253 6.2 La classificazione in bilancio tra le immobilizzazioni finanziarie... 254 I soggetti che adottano i principi contabili internazionali... 255 Il decreto di attuazione 1 aprile 2009, n. 48... 260 Le banche e le imprese di assicurazione (regime ante IAS)... 261 L inapplicabilità dell esenzione alle imprese minori... 262 Il bilancio rilevante... 264 La disciplina transitoria del requisito dell iscrizione in bilancio... 265 Il trasferimento di sede in Italia... 266 Le operazioni societarie di carattere straordinario... 268 I conferimenti neutrali... 268 I conferimenti realizzativi... 268 Lo scambio di partecipazioni... 270 Le fusioni e le scissioni... 271 L integrazione della norma antielusiva dell art. 37-bis del D.P.R. n. 600/1973... 273 Il tormentato iter di approvazione della disposizione antielusiva sul dividend washing... 276 La norma sul dividend washing definitivamente approvata... 279 Il superamento per i soggetti IAS della disciplina del dividend washing... 281 XIV FM.indd XIV 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO Il problema della verifica dell eventuale fruizione della pex da parte del dante causa... 283 I dividendi rilevanti... 285 I criteri per l individuazione delle partecipazioni cedute... 287 Lo storno dei dividendi da quelli rilevanti per le successive cessioni di partecipazioni... 291 I rapporti con la norma antielusiva di carattere generale... 292 Le operazioni di pronti contro termine, riporto su titoli, prestito titoli e contratti derivati... 295 L entrata in vigore della norma sul dividend washing... 297 La comunicazione dei dati all Agenzia delle entrate... 298 6.3 L esercizio di un impresa commerciale da parte della società partecipata... 299 L affitto di azienda... 300 Il concordato fallimentare... 301 Le società poste in liquidazione... 301 I rapporti con la disciplina delle società di comodo... 303 Le società immobiliari... 305 Gli immobili al cui scambio è diretta l attività dell impresa... 306 I fabbricati utilizzati direttamente nell esercizio dell impresa... 308 Gli immobili dati in locazione... 309 Gli immobili oggetto di interventi di ristrutturazione... 311 La prevalenza dell investimento immobiliare... 312 Lo sfruttamento economico del marchio... 314 Le società in fase di start up... 315 La verifica del requisito in presenza di operazioni societarie di carattere straordinario... 317 6.4 La residenza fiscale della società partecipata in un Paese della white list... 317 L istanza di interpello... 318 6.5 La partecipazione in società holding... 323 La verifica dei requisiti oggettivi in presenza di subholding... 325 Le holding miste... 326 6.6 Il periodo minimo di sussistenza dei requisiti di carattere oggettivo... 328 La verifica del periodo minimo di sussistenza del requisito della commercialità... 328 La verifica del periodo minimo di sussistenza del requisito della residenza in un Paese compreso nella white list... 329 La verifica del periodo minimo in presenza di conferimenti neutrali... 331 La verifica del periodo minimo in presenza di conferimenti realizzativi... 337 La verifica del periodo minimo in caso di fusione o scissione... 338 XV FM.indd XV 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO 7. IL REGIME TRANSITORIO... 340 7.1 Il nuovo regime transitorio... 340 7.2 Il precedente regime transitorio... 341 Il recupero a tassazione delle svalutazioni dedotte nel 2002 e nel 2003... 341 La deducibilità delle svalutazioni riprese a tassazione nel 2002 e nel 2003... 344 Le svalutazioni deducibili in quote costanti in cinque esercizi... 346 Le ulteriori questioni di carattere transitorio... 347 III. IL REGIME DEI CAPITAL GAIN 1. LA DISCIPLINA DEI CAPITAL GAIN DOPO LA RIFORMA IRES E LA FINANZIARIA 2008. 349 1.1 La nozione di partecipazioni qualificate e non qualificate... 352 La nozione di partecipazione qualificata... 353 Il criterio dei diritti di voto... 353 Il criterio della partecipazione al capitale sociale... 354 Le cessioni assimilate a quelle delle partecipazioni qualificate... 355 Le plusvalenze derivanti dalla cessione di titoli e strumenti finanziari esteri... 359 Il cumulo delle cessioni della medesima partecipazione nell arco dei dodici mesi... 359 La cessione del diritto di usufrutto... 361 La nozione di partecipazioni non qualificate... 362 1.2 Il regime di imposizione delle plusvalenze e minusvalenze su partecipazioni qualificate... 363 1.3 Il regime di imposizione delle plusvalenze e minusvalenze su partecipazioni non qualificate... 365 1.4 Le partecipazioni in società residenti in Paesi a fiscalità privilegiata... 365 L interpello disapplicativo... 367 Il regime delle minusvalenze... 369 1.5 La determinazione della plusvalenza... 369 Il costo fiscale della partecipazione in società di persone... 373 Principio di cassa... 375 2. CAPITAL GAIN E CONFERIMENTI NON PROPORZIONALI... 376 SOLUZIONI OPERATIVE I. I DIVIDENDI: REGIME IMPOSITIVO 1. Dividendo da partecipazione non qualificata percepito da un soggetto IRPEF... 381 2. Dividendo da partecipazione qualificata percepito da un soggetto IRPEF... 381 XVI FM.indd XVI 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO 3. Dividendo da partecipazione qualificata percepito da un soggetto IRES... 382 4. Soggetti IRES: rilevazione e incasso contestuale di un dividendo... 382 5. Soggetti IRES: rilevazione per competenza e successivo incasso di un dividendo... 384 6. Dividendi di fonte estera ( no black list ) da partecipazione qualificata non d impresa... 386 7. Dividendi di fonte estera ( black list ) da partecipazione qualificata non d impresa... 387 8. Dividendi di fonte estera ( no black list ) da partecipazione non qualificata non d impresa... 388 9. Dividendi di fonte estera ( black list ) da partecipazione non qualificata non d impresa... 389 10. Gli utili distribuiti in regime di trasparenza... 389 11. Gli utili distribuiti in regime di consolidato fiscale... 391 12. Opzione per la tassazione separata del socio persona fisica recedente... 392 13. La presunzione di distribuzione degli utili ex art. 47, comma 1 del T.U.I.R.... 393 14. La presunzione legale assoluta di prioritaria distribuzione degli utili... 393 15. La presunzione legale assoluta di prioritaria distribuzione degli utili nella trasparenza fiscale... 394 II. LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE IN REGIME DI IMPRESA 1. Plusvalenze da cessione di una partecipazione... 397 2. Minusvalenza da cessione di una partecipazione pex... 397 3. Il regime transitorio introdotto dalla legge Finanziaria 2008... 398 4. Il recesso del socio nelle società di capitali con emersione di plusvalenza... 399 5. Il recesso del socio nelle società di capitali con emersione di minusvalenza... 400 6. I requisiti pex in caso di fusione con concambio... 400 7. I requisiti pex in caso di scissione della partecipata... 402 8. I requisiti pex della commercialità in caso di fusione... 403 9. Il requisito pex della commercialità in caso di scissione... 404 10. Il requisito pex della commercialità nel caso di holding pura con subholding... 406 11. Il requisito pex della commercialità nel caso di holding mista con subholding... 407 12. Il requisito pex ( holding period e iscrizione in bilancio) in caso di conferimento neutrale... 409 XVII FM.indd XVII 6/22/11 9:40 PM

SOMMARIO 13. Il requisito pex della commercialità in caso di conferimento neutrale in una newco... 410 14. Il requisito pex della commercialità in caso di conferitaria non commerciale... 411 III. LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE IN REGIME NON DI IMPRESA 1. Capital gain da cessione di partecipazioni qualificate: plusvalenza... 413 2. Capital gain da cessione di partecipazioni qualificate nel caso di minusvalenze pregresse... 414 3. Capital gain da cessione di partecipazioni qualificate: minusvalenza... 415 4. Capital gain da cessione di partecipazioni non qualificate: plusvalenza... 416 5. Capital gain da cessione di partecipazioni non qualificate con minusvalenze pregresse... 417 6. Capital gain da cessione di partecipazioni non qualificate: minusvalenza... 418 7. Capital gain da cessione di partecipazioni in società black list 419 8. Capital gain da cessione di contratto di associazione in partecipazione... 420 9. Capital gain da strumenti finanziari con apporto di opere e servizi... 421 10. Capital gain da strumenti finanziari con apporto di capitale... 422 XVIII FM.indd XVIII 6/22/11 9:40 PM

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I. I DIVIDENDI: REGIME IMPOSITIVO Normativa civilistica ESTREMI art. 2346, commi 1 e 6, c.c. art. 2357, commi 1, 2 e 3, c.c. art. 2357-ter c.c. CONTENUTO La partecipazione sociale è rappresentata da azioni; salvo diversa disposizione di leggi speciali, lo statuto può escludere l emissione dei relativi titoli o prevedere l utilizzazione di diverse tecniche di legittimazione e circolazione. Resta salva la possibilità che la società, a seguito dell apporto da parte dei soci o di terzi anche di opera o servizi, emetta strumenti finanziari forniti di diritti patrimoniali o anche di diritti amministrativi, escluso il voto nell assemblea generale degli azionisti. In tal caso lo statuto ne disciplina le modalità e condizioni di emissione, i diritti che conferiscono, le sanzioni in caso di inadempimento delle prestazioni e, se ammessa, la legge di circolazione. La società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall ultimo bilancio regolarmente approvato. Possono essere acquistate soltanto azioni interamente liberate. L acquisto deve essere autorizzato dall assemblea, la quale ne fissa le modalità, indicando in particolare il numero massimo di azioni da acquistare, la durata, non superiore ai diciotto mesi, per la quale l autorizzazione è accordata, il corrispettivo minimo ed il corrispettivo massimo. In nessun caso il valore nominale delle azioni acquistate può eccedere la decima parte del capitale sociale, tenendosi conto a tal fine anche delle azioni possedute da società controllate. Gli amministratori possono disporre delle azioni acquistate unicamente previa autorizzazione dell assemblea, la quale deve stabilire le relative modalità. A tal fine possono essere previste, nei limiti stabiliti dal primo e secondo comma dell art. 2357 c.c., operazioni successive di acquisto ed alienazione. Finché le azioni restano in proprietà della società, il diritto agli utili e il diritto di opzione sono attribuiti proporzionalmente alle altre azioni; l assemblea può tuttavia, alle condizioni previste dal primo e secondo comma dell art. 2357 c.c., autorizzare l esercizio totale o parziale del diritto di opzione. Il diritto di voto è sospeso, ma le azioni proprie sono tuttavia computate nel capitale ai fini del calcolo delle quote richieste per la costituzione e per le deliberazioni dell assemblea. Una riserva indisponibile pari all importo delle azioni proprie iscritto all attivo del bilancio deve essere costituita e mantenuta finché le azioni non siano trasferite o annullate. IN SINTESI 3 cap.i sintesi.indd 3 6/22/11 3:21 PM

PARTECIPAZIONI SOCIETARIE ESTREMI art. 2359 c.c. art. 2411, commi 1 e 3, c.c. art. 2423, comma 4, c.c. art. 2426, comma 1, n. 4) e 8-bis), c.c. CONTENUTO Società controllate Sono considerate società controllate: 1) le società in cui un altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell assemblea ordinaria; 2) le società in cui un altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un influenza dominante nell assemblea ordinaria; 3) le società che sono sotto influenza dominante di un altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa. Ai fini dell applicazione dei nn. 1) e 2) si computano anche i voti spettanti a società controllate, a società fiduciarie e a persona interposta; non si computano i voti spettanti per conto di terzi. Società collegate Sono considerate collegate le società sulle quali un altra società esercita un influenza notevole. L influenza si presume quando nell assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati. Il diritto degli obbligazionisti alla restituzione del capitale e agli interessi può essere, in tutto o in parte, subordinato alla soddisfazione dei diritti di altri creditori della società. I tempi e l entità del pagamento degli interessi possono variare in dipendenza di parametri oggettivi anche relativi all andamento economico della società. Tale disciplina si applica inoltre agli strumenti finanziari, comunque denominati, che condizionano i tempi e l entità del rimborso del capitale all andamento economico della società. Se, in casi eccezionali, l applicazione dei principi di redazione del bilancio è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, gli stessi non devono essere applicati. La nota integrativa deve motivare la deroga e deve indicarne l influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico. Gli eventuali utili derivanti dalla deroga devono essere iscritti in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato. - Le immobilizzazioni consistenti in partecipazioni in imprese controllate o collegate possono essere valutate, con riferimento ad una o più tra dette imprese, anziché secondo il criterio del costo di acquisto, per un importo pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto risultante dall ultimo bilancio delle imprese medesime, detratti i dividendi ed operate le rettifiche richieste dai principi di redazione del bilancio consolidato nonché quelle necessarie per il rispetto dei principi indicati negli artt. 2423 e 2423-bis c.c.. Quando la partecipazione è iscritta per la prima volta in base al metodo del patrimonio netto, il costo di acquisto superiore al valore corrispondente del patrimonio netto risultante dall ultimo bilancio dell impresa controllata o collegata può essere iscritto nell attivo, purché ne siano indicate le ragioni nella nota integrativa. La differenza, per la parte attribuibile a beni ammortizzabili o all avviamento, deve essere ammortizzata. 4 cap.i sintesi.indd 4 6/22/11 3:21 PM

I. I DIVIDENDI: REGIME IMPOSITIVO ESTREMI art. 2427, comma 1, n. 7-bis), c.c. art. 2430 c.c. art. 2437-ter, commi 1, 2 e 3, c.c. art. 2447-bis c.c. CONTENUTO Negli esercizi successivi le plusvalenze, derivanti dall applicazione del metodo del patrimonio netto, rispetto al valore indicato nel bilancio dell esercizio precedente sono iscritte in una riserva non distribuibile. - Le attività e le passività in valuta, ad eccezione delle immobilizzazioni, devono essere iscritte al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura dell esercizio ed i relativi utili e perdite su cambi devono essere imputati al conto economico e l eventuale utile netto deve essere accantonato in apposita riserva non distribuibile fino al realizzo. Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie, costituite da partecipazioni, rilevate al costo in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto o a quello inferiore alla data di chiusura dell esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole. La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da altre disposizioni, analiticamente le voci di patrimonio netto con specificazione in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi. Dagli utili netti annuali deve essere dedotta una somma corrispondente almeno alla ventesima parte di essi per costituire una riserva, fino a che questa non abbia raggiunto il quinto del capitale sociale. La riserva deve essere reintegrata se viene diminuita per qualsiasi ragione. Sono salve le disposizioni delle leggi speciali. Il socio ha diritto alla liquidazione delle azioni per le quali esercita il recesso. Il valore di liquidazione delle azioni è determinato dagli amministratori, sentito il parere del collegio sindacale e del soggetto incaricato della revisione contabile, tenuto conto della consistenza patrimoniale della società e delle sue prospettive reddituali, nonché dell eventuale valore di mercato delle azioni. Il valore di liquidazione delle azioni quotate in mercati regolamentati è determinato facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono la pubblicazione ovvero ricezione dell avviso di convocazione dell assemblea le cui deliberazioni legittimano il recesso. La società può: a) costituire uno o più patrimoni ciascuno dei quali destinato in via esclusiva ad uno specifico affare; b) convenire che nel contratto relativo al finanziamento di uno specifico affare al rimborso totale o parziale del finanziamento medesimo siano destinati i proventi dell affare stesso, o parte di essi. Salvo quanto disposto in leggi speciali, i patrimoni destinati di cui alla lett. a) non possono essere costituiti per un valore complessivamente superiore al dieci per cento del patrimonio netto della società e non possono comunque essere costituiti per l esercizio di affari attinenti ad attività riservate in base alle leggi speciali. IN SINTESI 5 cap.i sintesi.indd 5 6/22/11 3:21 PM