valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro

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Transcript:

valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro Assergi (AQ), 21 maggio 2011

L Aquila, 12/04/2009 - Interferogramma post-sisma (ad ogni frangia concentrica corrisponde un abbassamento del suolo di 1,5 centimetri, per un abbassamento totale di circa 25 cm tra L Aquila e l abitato di Fossa)

RISCHIO SISMICO: UNA STORIA ITALIANA 1627 - Campania: sistema baraccato alla beneventana 1783 - Messina e Calabria: Legge del marzo 1784 di Ferdinando IV di Borbone 1883 - Casamicciola,, Ischia: Regio Decreto n. 2600 del 29/8/1884 (h. max.. 10 m. per nuove costruzioni, divieto di strutture spingenti, aggetti max. 60 cm., ) 1908 - Messina: Regio Decreto n. 193 del 18/4/1909 (collegamenti fra strutture, max. 5 m. fra muri portanti, ) 1926 Siena e Grosseto: Decreto Reale n. 705 del 3/4/1926 (categorie sismiche, ) 1968 - Belice: Circ. LL.PP. n. 6090/1969 Norme per la progettazione, il calcolo, l esecuzione l e il collaudo di costruzioni con strutture prefabbricate

RISCHIO SISMICO: UNA STORIA ITALIANA 1972 - Ancona: D.M. LL.PP.. 3/3/1975 Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche 1976 - Friuli: L.Reg. Friuli 20/6/1977 n. 30 (nuovo metodo di calcolo POR, )

VALUTAZIONE DEI RISCHI D.Lgs. 81/2008 - Art. 17 comma 1 Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) La valutazione di TUTTI i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall art. art. 28; b)... D.Lgs. 81/2008 - Art. 29 comma 1 Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO FASE 1 (PRELIMINARE): ESAME DOCUMENTI E DATI Tipologia di edificio Anno di costruzione dell edificio edificio Certificato di agibilità Certificato di collaudo statico Storia degli interventi eseguiti nell edificio edificio dopo la costruzione ed eventuali certificazioni relative Verifiche degli interventi

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO FASE 2: SOPRALLUOGO quadro fessurativo e/o di degrado distacchi tra pareti e struttura struttura ammalorata verifiche elementi portati FASE 3: RILIEVO STRUTTURALE classificazione sismica dell area verifica della tipologia costruttiva della struttura portante caratterizzazione geomorfologica del sito descrizione della struttura e degli elementi non strutturali

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO FASE 4: VERIFICHE NUMERICHE Analisi strutturali e modellazioni numeriche per indagare e quantificare la sicurezza strutturale.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO FASE 5 : SINTESI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Rischio BASSO MODERATO ELEVATO Descrizione recenti interventi di rafforzamento ampia documentazione buono stato di conservazione e/o recente data di costruzione assenza di documentazione relativa al progetto costruttivo cattivo stato di conservazione dell immobile anno di costruzione (dopo il 1984) assenza di un certificato di collaudo statico, di idoneità statica, o di regolare esecuzione (può rendere necessaria l interdizione all uso dell immobile)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO RISCHIO = PERICOLO SISMICO x VULNERABILITA vulnerabilità misura della perdita o della riduzione di efficienza a svolgere le funzioni che normalmente vengono esplicate a regime vulnerabilità sismica propensione di persone, manufatti, attività o beni a subire danni o modificazioni per effetto di un terremoto

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO VULNERABILITA SISMICA Diretta: propensione di un singolo elemento, semplice o complesso, a subire danni o a collassare in seguito ad una scossa sismica (vulnerabilità di un edificio o di una viadotto) Indiretta: effetti della crisi dell organizzazione del territorio provocati dal collasso di uno o più elementi che lo costituiscono (es. crisi della viabilità per l impraticabilità delle strade) Differita: tutti gli effetti che si manifestano nelle fasi successive all evento sismico (es. collasso occupazionale, emergenza alloggi)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO TIPOLOGIA DI VULNERABILITA EDIFICI RILEVANTI Gli edifici a rilevante rischio di collasso sono: 1) Edifici pubblici o comunque destinati allo svolgimento di funzioni pubbliche nell'ambito dei quali siano normalmente presenti comunità di dimensioni significative, nonché edifici e strutture aperti al pubblico suscettibili di grande affollamento, il cui collasso può comportare gravi conseguenze in termini di perdite di vite umane. 2) Strutture il cui collasso può comportare gravi conseguenze in termini di danni ambientali (impianti a rischio di incidente rilevante ex D.Lgs. n. 334/99, impianti nucleari ex D.Lgs. n. 230/95, ecc.). 3) Edifici il cui collasso può determinare danni significativi al patrimonio storico, artistico e culturale (musei, biblioteche, chiese, ecc.). Tribunali, scuole, centri commerciali ecc. sono strutture a rilevante rischio in caso di collasso in quanto ospitano molte persone contemporaneamente e potrebbero generare molte vittime in caso di collasso.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO TIPOLOGIA DI VULNERABILITA EDIFICI STRATEGICI Edifici che rivestono importanti funzioni di protezione civile in caso di terremoto. Ad esempio gli ospedali sono edifici strategici per eccellenza poiché devono garantire in caso di sisma l'assistenza sanitaria alla popolazione continuando a garantire inoltre le cure ai pazienti ricoverati al momento del terremoto. Altre strutture strategiche sono le caserme, la prefettura, le sedi dei municipi quali Autoparco, Ced, Sede COC, Uffici Anagrafe, Centri funzionali a supporto delle attività di Protezione Civile, gli edifici e le opere individuate nei piani d emergenza o in altre disposizioni per la gestione dell emergenza

VULNERABILITA E AZIONI PREVENTIVE / CORRETTIVE http://www.fema.gov/plan/prevent/earthquake/fema74/index.shtm

Vulnerabilità delle strutture Murature non riforzate

Vulnerabilità delle strutture Nodi dei telai in cemento armato

vulnerabilità di elementi non strutturali e azioni correttive pannelli prefabbricati controsoffitti ecc.

vulnerabilità di elementi non strutturali e azioni correttive Distacco dei rivestimenti, caduta di pannelli, vetrate... Distanze di sicurezza dalla facciata

vulnerabilità di elementi non strutturali e azioni correttive Distacco di cornicioni

Scaffalature, arredi

Attrezzature

Tubazioni ed impianti

Bombole di gas compresso

Estintori

Vulnerabilità e requisiti dei luoghi di lavoro (All. IV, D. Lgs. 81/2008) 1.1.3. I luoghi di lavoro destinati a deposito devono avere, su una parete o in altro punto ben visibile, la chiara indicazione del carico massimo dei solai, espresso in chilogrammi per metro quadrato di superficie. 1.1.4. I carichi non devono superare tale massimo e devono essere distribuiti razionalmente ai fini della stabilità del solaio.

Vulnerabilità e requisiti dei luoghi di lavoro (All. IV, D.Lgs. 81/2008) 1.3.6. Le pareti trasparenti o traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all altezza di 1 m dal pavimento, [ ].

Vulnerabilità e requisiti dei luoghi di lavoro (All. IV, D.Lgs. 81/2008) 1.3.7. Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in tutta sicurezza. Quando sono aperti essi devono essere posizionati in modo da non costituire un pericolo per i lavoratori.

vulnerabilità e requisiti dei luoghi di lavoro (All. IV, D.Lgs. 81/2008) 1.5.3. In caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in piena sicurezza da parte dei lavoratori. elementi critici in caso di evacuazione a seguito di sisma

Intesa Istituzionale n.7/cu del 28 gennaio 2009 Indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi anche non strutturali negli edifici scolastici. Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.1. soffitti, controsoffitti ed elementi appesi ai solai

3.1. soffitti, controsoffitti ed elementi appesi ai solai

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.1. soffitti, controsoffitti ed elementi appesi ai solai

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Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.2. parapetti ed altri aggetti verticali e orizzontali

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Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.3. partizioni interne e tamponature

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.4. rivestimenti ed infissi

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Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.5. elementi di arredo e apparecchiature

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.5. elementi di arredo e apparecchiature

3.5. elementi di arredo e apparecchiature

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole 3. Giudizio analitico 3.6. impianti

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole Nell ultima parte della scheda di rilevamento, si indicano eventuali allegati utili per l approfondimento delle vulnerabilità riscontrate (foto, planimetrie, ) e l eventuale documentazione consultata (disegni architettonici, strutturali, )

Linee guida per il rilevamento della vulnerabilità degli elementi non strutturali nelle scuole Giudizio sintetico sui rischi connessi alla vulnerabilità di elementi non strutturali

grazie per l attenzione! l