STATO DELL AMBIENTE E ASPETTI SANITARI CORRELATI NELLA PROVINCIA DI BERGAMO CAPITOLO 3 L ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE GENERALE AI PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE NOTI ED IMPATTI SULLA SALUTE Paragrafo 3.7 CENNI SUI FATTORI DI RISCHIO PROFESSIONALE Novembre 2003
Analisi fenomeno infortunistico in provincia di Bergamo. Di seguito si riportano in modo sintetico le statistiche sul fenomeno infortunistico nella nostra Provincia. Tabella 3.7.1 - Indice incidenza per 1000 addetti. Infortuni indennizzati Infortuni Denunciati 1996 1997 1998 1999 2000 * 2001** Infortuni INDENNIZZATI 49,6 /1000 45,7/1000 46,1/1000 46,3/1000 36,8/1000 (***) Infortuni DENUNCIATI 68,4/1000 63,5/1000 63,3/1000 62,8/1000 62,4/1000 60,0/1000 Indice di Incidenza = Numero Infortuni x 1.000 Numero Addetti *Stima: - Addetti 1999 + 2% **Stima: - Addetti 2000 + 20.881 (Fonte : Assessorato Provinciale al Lavoro Bergamo) *** Il dato non è attualmente disponibile nella Banca Dati INAIL Fonte: A.S.L. di Bergamo Come si evince dalla lettura della tabella 3.7.1, dal 1996 al 2001 si è assistito a una lenta ma pur sempre progressiva riduzione del fenomeno infortunistico. In particolare è stata registrata: una riduzione del 25,8% dell indice di incidenza (per mille addetti) degli infortuni totali indennizzati dall INAIL; una riduzione del 42,5% in edilizia una riduzione del 47,7% in agricoltura che continua ad essere il comparto a maggior rischio); Figura 3.7.1 - Infortuni totali indennizzati e denunciati Provincia di Bergam o INFORTUNI TOTALI INDENNIZZATI (verde) e DENUNCIATI (bleu) Indice di incidenza x 1000 addetti 70 60 50 40 30 20 10 0 1996 1997 1998 1999 2000 Fonte : Banca Dati INAIL al 06.06.01 attenzione! il dato relativo al 2000 è provvisorio (addetti + 2% rispetto al 1999) al 06.06.01 I dati, contenuti nel Primo rapporto sugli infortuni sul lavoro in provincia di Bergamo 1996-2000 elaborato a cura della Commissione di Coordinamento provinciale ex art. 27 D.Lgs. 626, evidenziano quindi una diminuzione del numero stimato delle giornate di lavoro perse per infortunio da 343.222 a 230.907 (pari al 23%). 446
Figura 3.7.2 - Infortuni indennizzati anni 1996-2000 Provincia di Bergamo Anni 1996 2000 Infortuni Indennizzati 28,5 2,0 2,2 3,8 7,4 4,6 8,4 19,0 8,1 16,0 Industria metalli Costruzioni Commercio Meccanica Trasporti Tessile Attività immobiliare sanità agricoltura Altro Per quanto riguarda la situazione degli infortuni mortali negli anni 2000-2001, i dati riportati nella sottostante tabella 3.7.2 sono confortanti quanto, se non più, dei precedenti Tabella 3.7.2 - Situazione degli infortuni totali e mortali negli anni 2000 2001 Gennaio-Dicembre 2000 2001 % Infortuni TOTALI 21845 21051-3,6 Infortuni MORTALI 34 25-26,5 A fronte di un incremento occupazionale di 17.733 addetti nel corso del 2001 (fonte Assessorato provinciale lavoro e formazione professionale) si è registrata: una riduzione degli infortuni totali denunciati in tutti i comparti pari a - 3.6% (in valore assoluto); una riduzione degli infortuni mortali è pari a 26,5% (fonte INAIL). I settori comunque maggiormente interessati dal fenomeno infortunistico, rimangono, come sopra accennato, quello agricolo e quello edile. Figura 3.7.3 - Infortuni Indennizzati nei settori : Agricoltura, Industria/Servizi 70 60 65 50 49 40 30 42 40 39 34 34,5 34 agricoltu ra 20 industria e servizi 10 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 447
Figura 3.7.4 - Infortuni concernenti il settore edile BERGAMO - Costruzioni INFORTUNI TOTALI Indice di incidenza x 1000 addetti 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Molto alto rimane anche il numero degli infortuni in itinere, strettamente connessi con il continuo aumento del traffico veicolare. Un altro fenomeno allarmante è l eccessivo ricorso al lavoro atipico, che ha creato una nuova classe di lavoratori estremamente vulnerabili dal punto di vista infortunistico: si tratta principalmente di lavoratori interinali, dei membri di cooperative e dei dipendenti di piccole imprese in subappalto, soprattutto nel settore edile, per i quali l applicazione e il rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, in primo luogo del D.Lgs. 626/94 e nel settore edile del D.Lgs. 494/96, sono decisamente insufficienti. Le malattie professionali in provincia di Bergamo Per Malattia Professionale o Tecnopatia si intende genericamente ogni forma morbosa cagionata, qualunque sia il modo, dalla prolungata applicazione al lavoro (Cazzaniga, Cattabeni, Luvoni). Il problema delle malattie professionali è di portata notevolmente ampia, sia come dimensioni statistiche, che come complessità del fenomeno. Nella tabella di seguito riportata vengono mostrati i numeri complessivi delle aziende e degli addetti per settori di attività economica, della Provincia di Bergamo, relativi all anno 1999. 448
Tabella 3.7.3 - Aziende e Addetti per Settori di Attività Economica, anno 1999 Provincia di Bergamo Settore di Attività Economica N. Aziende N Addetti A - AGRINDUSTRIA 344 650 B - PESCA 1 1 C - ESTRAZIONE MINERALI 104 668 DA - IND. ALIMENTARE 1446 6590 DB - IND. TESSILE 2231 24482 DC - IND. CONCIARIA 151 1029 DD - IND. LEGNO 1454 6240 DE - IND. CARTA 632 7028 DF - IND. PETROLIO 18 140 DG - IND. CHIMICA 502 9370 DH - IND. GOMMA 1044 11776 DI - IND. TRASFORMAZIONE 640 6148 DJ - IND. METALLI 4367 37602 DK - IND. MECCANICA 1790 22136 DL - IND. ELETTRICA 1622 14513 DM - IND. MEZZI DI TRASPORTO 166 1545 DN ALTRE INDUSTRIE 1386 6225 E - ELETTRICITÀ GAS ACQUA 90 511 F - COSTRUZIONI 16125 38255 G50 - COMM. RIPARAZIONI AUTO 2498 6642 G51 - COMM. INGROSSO 3216 12994 G52 - COMM. DETTAGLIO 7468 16394 G TOTALE COMMERCIO 13182 36030 H - ALBERGHI RISTORANTI 2825 7908 I - TRASPORTI 3384 10722 J - INTERMEDIAZIONI FINANZIARIE 608 17601 K - ATTIVITÀ IMMOBILIARI 6686 19960 L - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 738 2056 M - ISTRUZIONE 491 2056 N - SANITÀ 707 18572 O - SERVIZI PUBBLICI 4202 8557 X - ATTIVITÀ NON DETERMINATE 5 5 TOTALE 66941 323522 Fonte: Banca Dati INAIL Aggiornamento al 06.06.2001B 449
Nell ambito del 1 Convegno sulle Malattie da Lavoro in provincia di Bergamo, tenutosi a Bergamo il 14 dicembre 2001 si è fatto il punto su vari aspetti connessi a questa tematica. In particolare, è stato presentato un ampio studio statistico relativo ai dati più aggiornati in merito. Nello specifico, sono stati presentati i dati relativi alle denunce/segnalazioni delle malattie professionali nel biennio 1999-2000 (tabella 3.7.4), le patologie più frequenti, il confronto con le altre Province della Lombardia (tabella 3.7.5) le azioni prioritarie da intraprendere nel prossimo biennio, per approfondire il fenomeno e per prevenire la patologia da lavoro. Tabella 3.7.4 - Malattie professionali denunciate e segnalate all A.S.L. della Provincia di Bergamo nel biennio 1999-2000 Malattia Professionale N casi % IPOACUSIE DA RUMORE 855 65% ALTRE IPOACUSIE 107 8,1% DERMATITI 96 7,3% PATOLOGIE APPARATO RESPIRATORIO 68 5,1% PATOLOGIE DA TRAUMI RIPETUTI 65 4,9% TUMORI 47 3,5% MALATTIE INFETTIVE E PARAS. 24 1,8% PATOLOGIE SISTEMA CIRCOLATORIO 8 0,6% PATOLOGIE Sistema Nervoso C. P. Psichico 4 0,3% PATOLOGIE RACHIDE 4 0,3% Altre patologie OSTEOMUSCOLARI 3 0,3% INTOSSICAZIONE - AVVELENAMENTI 1 0,1% ALTRE 33 2,5% Fonte: A.S.L. di Bergamo Tabella 3.7.5 - Confronto con le altre A.S.L. A.S.L. Numero malattie professionali Casi denunciati INAIL Brescia e Valcamonica 3.195 Milano Città 547 Milano 1 189 Milano 2 346 Milano 3 775 Totale Milano 1.857 Bergamo 1.315 1.115 Mantova 691 Varese 511 Lecco 351 Pavia 294 Sondrio 190 Como 183 Lodi 142 Cremona 113 TOTALE 8.842 Fonte: Regione Lombardia 450
Tabella 3.7.6 - Malattie professionali denunciate e riconosciute in provincia di Bergamo dal 1997 al 2000 MALATTIE PROFESSIONALI 1997 1998 1999 2000 Ipoacusie 149 226 172 77 Dermatiti 43 48 64 34 Pat. Respiratorie 20 24 26 25 Mioosteoartropatie 7 / 6 4 Traumi rip. 10 5 4 7 Mal. Inf. Parass. 1 / / 1 Circolatorie/Raynaud 9 6 3 6 Tumori 19 11 6 11 SN e psichiche / / 1 / Intossicazioni 1 1 / / Tabella 3.7.7 - Malattie professionali denunciate in Lombardia dal 1996 al 2000 CITTA' 1996 1997 1998 1999 2000 BERGAMO 677 706 728 597 518 BRESCIA 706 717 706 718 652 COMO 163 158 179 164 130 CREMONA 104 95 80 90 136 LECCO 139 141 128 110 107 LODI 36 33 37 35 66 MANTOVA 143 143 132 170 184 MILANO 993 914 939 871 844 PAVIA 104 124 84 104 93 SONDRIO 113 67 79 86 81 VARESE 231 206 209 170 165 LOMBARDIA 3.409 3.304 3.301 3.115 2.976 Grazie alla crescente attenzione degli imprenditori e alle organizzazioni dei lavoratori al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e al progresso tecnologico che consente l installazione di impianti di abbattimento degli inquinanti sempre più efficienti, anche in questo campo si è assistito a una lenta ma progressiva riduzione delle patologie tradizionali e della gravità delle malattie professionali in generale, nonché ad una loro diversificazione. Una particolare attenzione merita il mesotelioma, tumore professionale associato con l esposizione ad asbesto: nel quinquennio 1996-2000 sono stati segnalati nella nostra Provincia 97 casi di cui 94 pleurici e 3 peritoneali. La documentazione clinica reperita ha consentito di classificare come clinicamente certi 83 casi (di cui 54 maschi e 29 femmine), probabili 7 casi (di cui 5 maschi e 2 femmine) e, infine, possibili 3 casi (tutti maschi). Per 4 casi (solo maschi) la documentazione clinica e la revisione istologica, con metodo immunoistochimico, ha deposto per non mesotelioma, pertanto i casi incidenti totali nel quinquennio esaminato sono risultati essere 93. I dati e le informazioni raccolte hanno permesso di evidenziare gli effetti delle pregresse esposizioni ad amianto, in settori dove questo materiale entrava nel ciclo produttivo non come materia prima ma come componente di materiali ausiliari (ad esempio nell industria metalmeccanica si usavano dispositivi di protezione individuale contro il calore, come guanti e grembiuli, realizzati in amianto). Tutti i casi di mesotelioma sinora accertati si riferiscono comunque a pregresse esposizioni, in quanto dal 1992 in Italia, con la promulgazione della Legge n 257, come già accennato nel paragrafo AMIANTO di pag. 11, ha cessato di esistere la categoria dei lavoratori impiegati nelle industria estrattiva dell amianto e di produzione di materiali e manufatti contenenti le fibre minerali in questione. L unica categoria di lavoratori ora potenzialmente esposta è quella degli operatori addetti alle bonifiche, ma tali figure professionali eseguono gli interventi di bonifica seguendo specifiche procedure e adottando opportuni accorgimenti, fra i quali l utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale e specifici prodotti incapsulanti, atti a ridurre ai minimi termini l esposizione alle fibre di amianto. 451