Obiettivi del presente piano sono la raccolta ordinata di dati statisticamente significativi in merito a:



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Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015 OBIETTIVO: verificare il rispetto dei requisiti in materia di qualità del latte destinato alla trasformazione e l efficacia dei processi termici di risanamento applicati al latte crudo destinato alla caseificazione. Introduzione La qualità e la sicurezza dei prodotti a base di latte dipendono in maniera determinante, tra gli altri, dalle caratteristiche microbiologiche del latte crudo e dall efficacia, in termini di riduzioni decimali, del processo termico, laddove previsto e applicato. Quanto al primo aspetto, il Reg. (CE) n. 853/04, all Allegato III, sezione IX, capitolo II, capo III, punto 1, stabilisce che, immediatamente prima del trattamento termico, il latte vaccino crudo usato per fabbricare prodotti lattiero-caseari, abbia una carica batterica a 30 C inferiore a 300 000/ml e che il latte vaccino trattato termicamente, usato per fabbricare prodotti lattiero-caseari, abbia una carica batterica a 30 C inferiore a 100 000/ml. Nel caso in cui il latte da destinare alla trasformazione non dovesse rispettare i criteri microbiologici di cui sopra, gli operatori del settore alimentare devono informare l'autorità competente e prendere misure volte a porre rimedio alla situazione Il regolamento non stabilisce criteri microbiologici per la valutazione dell efficacia del trattamento termico 1, limitandosi a dettare i parametri tempo e temperatura che devono comunque essere tali da assicurare il raggiungimento di un risultato verificabile in termini di (assenza di) attività enzimatica o di stabilità microbiologica in condizioni standard di temperatura. Questo non limita comunque la responsabilità dell OSA il quale è chiamato a gestire, nell ambito delle procedure basate sui principi HACCP da lui predisposte, tutti processi sotto il proprio controllo in modo da assicurare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Legge alimentare in termini di sicurezza e integrità degli alimenti. Da parte loro le Autorità competenti preposte all effettuazione dei controlli ufficiali sugli stabilimenti che trasformano il latte devono verificare che gli OSA, nell ambito delle imprese sotto il proprio controllo, attuino tutte le misure necessarie e verifichino il rispetto dei criteri e dei requisiti stabiliti dai regolamenti pertinenti, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei criteri microbiologici. Il presente documento intende fornire alcune indicazioni operative al fine di indirizzare le attività di controllo e di permettere la raccolta sistematica e strutturata di dati per quanto riguarda gli aspetti di cui sopra sia in un ottica di razionalizzazione dei controlli ufficiali, sia per garantire l adozione di tutte le misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza e integrità degli alimenti stabiliti dalla Legge alimentare.

Obiettivi Obiettivi del presente piano sono la raccolta ordinata di dati statisticamente significativi in merito a: 1. la qualità microbiologica del latte destinato alla trasformazione, sia che questa includa o meno un trattamento termico, anche in ragione dell origine del latte (di raccolta locale, spot, importato) e degli eventuali trattamenti subiti prima della consegna allo stabilimento (termizzazione, pasteurizzazione); 2. l efficacia dei trattamenti termici applicati al latte destinato alla caseificazione, intendendo con questo valutare non solo l efficacia, in termini di riduzioni decimali, dei processi termici applicati, ma più ampiamente la valutazione del profilo microbiologico del latte immediatamente prima del trattamento termico e immediatamente prima della successiva (ulteriore) fase di trasformazione (caseificazione). Non rientrano negli obiettivi del piano: 1. la valutazione della qualità del latte alla stalla, al quale sono applicabili criteri differenti e per il quale sono predisposti specifici piani di controllo; 2. l efficacia dei processi di trasformazione che non prevedano un trattamento termico del latte, almeno equivalente alla pastorizzazione, nell assicurare la riduzione dei microorganismi patogeni nel prodotto finito. Questi aspetti sono infatti oggetto di studi sperimentali specifici ed esulano dalle finalità dell ordinaria attività di controllo ufficiale. Definizioni Ai fini del presente piano si intende per: latte crudo: il latte prodotto mediante secrezione della ghiandola mammaria di animali di allevamento che non è stato riscaldato a più di 40 C e non è stato sottoposto ad alcun trattamento avente un effetto equivalente; trattamento: qualsiasi azione che provoca una modificazione sostanziale del prodotto iniziale, compresi trattamento termico, affumicatura, salagione, stagionatura, essiccazione, marinatura, estrazione, estrusione o una combinazione di tali procedimenti; prodotti non trasformati: prodotti alimentari non sottoposti a trattamento, compresi prodotti che siano stati refrigerati, congelati, surgelati o scongelati; prodotti trasformati: prodotti alimentari ottenuti dalla trasformazione di prodotti non trasformati. Tali prodotti possono contenere ingredienti necessari alla loro lavorazione o per conferire loro caratteristiche specifiche. termizzazione: trattamento termico del latte condotto a una temperatura superiore a 40 C ma inferiore a 68 C per un tempo non superiore a 15 di modo che dopo tale trattamento il latte presenti una reazione positiva al test della fosfatasi; pasteurizzazione: un trattamento che comporti i. un'alta temperatura per un breve periodo (almeno72 o C per 15 secondi) ii. una bassa temperatura per un periodo lungo (almeno 63 o C per 30 minuti); oppure

iii. qualsiasi altra combinazione tempo/temperatura che consenta di ottenere un effetto equivalente; in modo che, immediatamente dopo aver subito il trattamento, i prodotti reagiscano negativamente all'eventuale test della fosfatasi alcalina prodotti a base di latte: prodotti trasformati risultanti dalla trasformazione di latte crudo o dall'ulteriore trasformazione di detti prodotti trasformati; Attività di controllo Il piano prevede la conduzione, nel corso del triennio 2013 2015, di diverse attività di controllo, al fine del raggiungimento degli obiettivi, che possono corrispondere a diverse fasi del piano che deve essere predisposto e attuato da ciascun DPV, tenuto conto, come sempre, delle specificità territoriali. Le diverse fasi del piano sotto descritte non corrispondono necessariamente a una successione temporale vincolante: le diverse attività, laddove opportuno, possono essere condotte anche contemporaneamente. 1. Nel corso della prima fase dovrà essere condotta la raccolta sistematica dei dati inerenti i diversi stabilimenti di prodotti a base di latte presenti nel territorio di competenza. Gli elementi da raccogliere, qualora non già presenti nelle rispettive banche dati fruibili dal competente Servizio, riguardano: a. Le modalità di approvvigionamento del latte destinato alla trasformazione (o all ulteriore trasformazione) raccolta diretta in ambito locale, acquisto di latte spot, acquisto di latte da altri Paesi comunitari o da Paesi terzi; b. La natura dei trattamenti a cui viene sottoposto il latte e i prodotti esitati dallo stabilimento; c. La presenza, nell ambito del piano di autocontrollo dello stabilimento, di attività di verifica del rispetto dei criteri per il latte crudo e per il latte trattato termicamente destinato alla fabbricazione di prodotti a base di latte; d. La natura e la frequenza dei controlli condotti dallo stabilimento sul latte immediatamente prima della trasformazione al fine della verifica del rispetto dei criteri stabiliti dal regolamento e i pertinenti esiti; e. La natura e la frequenza dei controlli condotti dallo stabilimento per verificare l efficacia dei trattamenti applicati (termici, di separazione ecc.) al fine di assicurare il rispetto dei criteri di sicurezza e di igiene dei processi stabiliti dalla pertinente normativa; f. La natura delle eventuali misure adottate a seguito del riscontro del mancato rispetto dei criteri microbiologici definiti.

2. La seconda fase consiste nella verifica, mediante la predisposizione e l esecuzione di un piano di campionamento e analisi, della carica batterica a 30 C, della carica batterica psicrotropa e della carica in enterobatteriacee del latte immediatamente prima del primo trattamento e, laddove ne ricorrano le condizioni, immediatamente prima della fase di caseificazione (coagulazione acida o presamica). A tal fine ciascun Servizio predisporrà un piano di campionamento, in accordo con la locale sezione dell IZSLER, dimensionato in base alla provenienza e al quantitativo di latte introdotto e lavorato. I dati ottenuti andranno raccolti e confrontati con quelli registrati nell ambito delle procedure di autocontrollo dello stabilimento. 3. Nel corso della terza fase, i dati raccolti nell ambito delle attività precedentemente descritte devono essere elaborati al fine di valutare, oltre all affidabilità delle procedure di autocontrollo predisposte e attuate dagli stabilimenti, la qualità del latte impiegato per la produzione dei prodotti a base di latte e l efficacia dei trattamenti termici applicati in Regione Lombardia. Sulla base di tali elaborazioni sarà quindi possibile pianificare e attuare eventuali azioni di miglioramento. Al fine di agevolare e di rendere omogenea la raccolta dati sul territorio Regionale sarà fornito entro la metà di febbraio un format che permetterà di rispettare i punti precedentemente elencati. I campioni effettuati sul latte prima e dopo il trattamento termico dovranno essere inviati alle Sezioni diagnostiche dell IZS che verranno individuate successivamente. Sul verbale andrà riportato: Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015 Ricerca richiesta:profilo microbiologico Nel corso del 2013 l attività dovrà essere rivolta in via prioritaria agli stabilimenti riconosciuti di tipologia industriale là dove viene effettuato un trattamento termico, per gli altri la pianificazione triennale viene lasciata ai singoli Dipartimenti in considerazione al numero degli impianti e alle risorse disponibili.

1 Criteri microbiologici applicabili ad alcuni prodotti a base di latte ottenuti a partire da latte trattato termicamente, tra cui il latte alimentare, li si trova peraltro nell allegato I al Reg. (CE) 2073/05 ai punti 1.2 e 1.3 (L. monocytogenes), 1.12, 1.13, 1.22 e 1.23 (Salmonella spp.), 1.21 (enterotossine stafilococciche), 1.24 (Enterobacter sakazakii), 2.2.1, 2.2.7, 2.2.8 e 2.2.9 (enterobatteriacee), 2.2.2 (E. coli), 2.2.4, 2.2.5 e 2.2.7 (Stafilococchi coagulasi-positivi)