Dr.Caterina Mancuso Dr.Andrea Dominijanni Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio Catanzaro



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Dr.Caterina Mancuso Dr.Andrea Dominijanni Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio Catanzaro

STORIA 1200 ac - segnalazione su papiri egizi 577 ac - segnalazione di Plinio di trasfusione a una donna I s. dc - sangue da giovane ad anziano da art. a vena con taglio di spada (Ovidio) II s. dc - Galeno ipotizzò circol. arter. da cuore sx e venosa dal fegato

STORIA 1492 - tentativo di trasfusione a papa Innocenzo III (sangue di 3 giovani Ebrei) 1628 - prima descrizione attendibile di circolazione sang. (P.Sarpi, W. Harvey)

Richard Lower (1631-1691) La prima vera trasfusione è attribuita a Richard Lower nel 1665, da cane a cane, effettuata utilizzando la carotide del donatore e la vena giugulare del ricevente

James Blundell Nel 1818 James Blundell tentò una trasfusione da uomo a uomo in un paziente affetto da carcinoma gastrico

Karl Landsteiner Premio Nobel per la medicina, 1930 Nel 1900, Landsteiner, scoprì il sistema gruppo-ematicoab0, attraverso esperimenti di agglutinazione. Denominò le tre caratteristiche individuate A, B, C ora A, B e 0.

TERAPIA TRASFUSIONALE CENNI STORICI 1900: SCOPERTA DEI GRUPPI SANGUIGNI AB0 (Landsteiner) 1911: Scoperta che il citrato era un efficace anticoagulante (Agote - Argentina /Huston- Belgio) e che sangue + citrato poteva essere conservato per parecchi giorni in frigo (Weil) premessa per la nascita di una banca del sangue

Terapia trasfusionale Cenni storici 1917 1a moderna banca del sangue sul fronte Occidentale Francese costituita da un capitano dell esercito degli US possibilità di trasporto sangue nelle zone di guerra 1930 messa a punto di soluz. Citrato+destrosio II GUERRA MONDIALE (600 ml di soluzione +400 ml di sangue) : possibilità di trasporto mediante treni e camion NECESSITA DA PARTE DEGLI USA DI TRASPORTARE DI UNITA DI SANGUE VIA AEREA IN EUROPA riduzione peso, messa a punto rapporto anticoagulante/sangue = 1/4 ANNI 50 ancora riduzione rapporto: 1/7 per necessità di trasporto da parte delle forze armate SACCHE DI PLASTICA!!!! ANNI 60 ANNI 90 sviluppo delle soluzioni additive CPD + adenina (conserv. 35gg) raccolta SI in CPD separazione plasma e PLTS soluzione additiva (SAG-M, ADSOL PAGGS) +GR (conservaz. 42gg)

EVOLUZIONE DELLA TECNICA TRASFUSIONALE Donazione braccio a braccio Flaconi di vetro a caduta: Flaconi sotto vuoto (dopoguerra) Sacche di plastica multiple (anni 70) Prelievi in aferesi (anni 90)

Normativa trasfusionale Legge n. 219/2005 Tali norme regolano tutte le attività connesse "la raccolta di sangue intero, degli emocomponenti e delle cellule staminali emopoietiche autologhe, omologhe e cordonali; il frazionamento con mezzi fisici semplici; la validazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti, nonché le attività di medicina trasfusionale e la produzione di farmaci emoderivati. sull' intero territorio nazionale.

Il SIMT di Catanzaro copre un territorio di 250000 abitanti servendo istituzionalmente due Aziende ospedaliere e una Azienda sanitaria territoriale con due ospedali e tre case di cura accreditate di cui una con attività di cardiochirurgia.

La presenza tra le strutture istituzionalmente servite oltre che delle attività chirurgiche generali e specialistiche anche di una UO di Ematologia e di una di Ematologia pediatrica con Centro per l assistenza ai thalassemici ha comportato tradizionalmente un fabbisogno di emazie concentrate stabilizzato attorno a 8000 unità nel corso di tutti gli anni ottanta e all inizio degli anni novanta.

Tale fabbisogno è stato soddisfatto prima mediante il ricorso sistematico ai donatori occasionali e poi attraverso un ricorso ampio all acquisizione di emazie concentrate da strutture trasfusionali del Settentrione in misura variabile dal 39 al 54% del totale nei primi anni ottanta.

Andamento della raccolta di sangue intero SIMT AOPC Anni 1990-2003 12000 Unità di sanue intero 10000 8000 6000 Importate da fuori regione Raccolte in loco 4000 2000 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 Anni 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Produzione globuli rossi

All inizio dello scorso decennio lo sviluppo dell attività delle Associazione del volontariato su tutto il territorio del comprensorio di riferimento e la collaborazione intensa tra queste e il Servizio immunotrasfusionale ha immediatamente consentito un notevole progressivo ridimensionamento del ricorso all acquisizione esterna.

Unità Raccolte Regione Calabria anno 2011

Sistema Trasfusionale Provinciale anno 2011 N Donatori 13.252 Unità Raccolte 21.520 Unità trasfuse 18.103 Plasma al frazionamento (Kg) 3.861

Produzione Plasma

OBIETTIVO DELLA TERAPIA TRASFUSIONALE FORNIRE AI PAZIENTI EMOCOMPONENTI IDONEI EFFICACI SICURI

APPROCCIO TRASFUSIONALE PAZIENTE CHIRURGICO Ripristino della volemia Mantenimento di un adeguato apporto di O2 (ripristino della massa ematica) Correzione dei deficit coagulativi (apporto di piastrine e fattori della coagulazione) PAZIENTE MEDICO Correzione delle anemie di pertinenza medica Trattamento delle piastrinopenie e piastrinopatie Difetti congenti e acquisiti della coagulazione

Le funzioni del sangue nel nostro organismo sono molteplici, sia come nutrimento che come difesa. Il sangue, infatti, nutre le cellule dell'intero organismo trasportando ossigeno e altre sostanze, ed eliminando l'anidride carbonica; inoltre trasporta gli anticorpi e permette la coagulazione. Per questo motivo l'atto di donazione assume grande importanza, soprattutto in casi particolari come il primo soccorso, oppure a seguito di interventi chirurgici o trapianti di organi. Inoltre, il sangue risulta indispensabile nella cura di malattie gravi come tumori, leucemie ed anemie croniche.

Il sangue è un tessuto liquido che costituisce circa il 7% del nostro organismo, equivalente più o meno a 5 litri. Il sangue è fatto di plasma, la parte liquida, e di elementi cellulari prodotti dal midollo osseo che ne costituiscono la parte corpuscolata.

I globuli rossi, detti anche eritrociti o emazie, assumono questo colore perché contengono emoglobina, una proteina legata al ferro, che ha il compito principale di trasportare l'ossigeno dai polmoni a tutti gli organi e i tessuti del corpo. Inoltre, con un percorso inverso, eliminano da organi e tessuti l'anidride carbonica sempre attraverso i polmoni.

I globuli bianchi, o leucociti, difendono l'organismo dalle infezioni; per questo motivo aumentano di numero durante le malattie infettive, producendo proteine di difesa tra cui gli anticorpi (o immunoglobuline).

Le piastrine, infine, hanno una funzione di coagulazione delle ferite, bloccando in questo modo, insieme ad altri fattori, la fuoriuscita di sangue (emorragia). Come si può notare, il meccanismo è piuttosto semplice e, al tempo stesso, complesso e affascinante. Il nostro corpo è una macchina meravigliosa che funziona alla perfezione e il sangue ne è chiaramente la benzina. Per quanto si dia per scontato il suo valore, il sangue costituisce la parte più preziosa di noi.

Quali sono le diverse tipologie di donazione?

Donazione di sangue intero Il prelievo di sangue intero dura non oltre 10 minuti per un volume di 450 ml più o meno il 10%. Per questo tipo di donazione è necessario un digiuno di almeno 8 ore ed un intervallo di tempo, tra una donazione e l'altra, di almeno 3 mesi per gli uomini e per le donne in menopausa, di 6 mesi per le donne in età fertile. A seguito di una donazione il sangue subisce una lavorazione, chiamata centrifugazione, che ha lo scopo di separare i singoli componenti ematici.

In questo modo il plasma, i globuli rossi ed i globuli bianchi con le piastrine confluiscono in tre sacche distinte, collegate tra loro, pronte per essere utilizzate non appena effettuati gli esami necessari per garantirne la sicurezza. Con una sola donazione, quindi, diventa possibile aiutare tre persone diverse per le quali è necessario solo un singolo componente del sangue.

EMOCOMPONENTI: SCELTA DEI PRODOTTI DISPONIBILI EMOCOMPONENTI DA SACCA 2003 - TERAPIA TRASFUSIONALE: RESPONSABILITA E ASPETTI CLINICI 4 2

Donazione di plasma (plasmaferesi) E' possibile, mediante l'uso di apparecchiature dette "separatori cellulari", prelevare dal donatore solo una parte del sangue, quella di cui si ha maggiormente necessità (ad esempio, solo plasma), restituendogli contemporaneamente gli altri elementi. Attualmente, purtroppo, per il fabbisogno di solo plasma l'italia dipende dall'estero per circa il 70% ed è costretta ad importarne grandi quantitativi.

Il donatore di plasma ha le stesse caratteristiche fisiche di chi dona sangue intero, con la differenza che si può effettuare il dono di plasma per aferesi anche dopo soli 15 giorni, visto che il plasma si rigenera molto rapidamente, e con tassi di emoglobina inferiori a quelli richiesti per donare sangue intero. La plasmaferesi però, necessitando di speciali apparecchiature, si può effettuare solo in alcuni centri abilitati, e dura circa 30 minuti.

Donazione di piastrine (piastrinoaferesi) Da un donatore si possono anche prelevare solo piastrine, utili soprattutto per il trattamento di gravi emorragie e per i trapianti di midollo. La procedura si chiama tecnicamente separazione per centrifugazione e consiste in un prelievo durante il quale viene separato il plasma dalla parte corpuscolata da cui, a loro volta, vengono separate le piastrine. Plasma, globuli rossi e globuli bianchi vengono poi restituiti al donatore in un ciclo a circuito chiuso. Il procedimento dura circa un'ora, ed è possibile effettuare la piastrinoaferesi anche sei volte l'anno.

Donazione multipla di emocomponenti La tecnologia moderna consente anche donazioni multiple attraverso separatori cellulari che raccolgono uno o più emocomponenti da un singolo donatore. La eritroplasmaferesi è la donazione di globuli rossi e plasma; la raccolta di globuli rossi e piastrine, invece, si chiama eritropiastrinoaferesi; plasmapiastrinoaferesi consiste nella donazione di plasma e piastrine.

Domande & Risposte

1) Voglio diventare donatore. Da dove comincio? Se sei in buona salute, hai tra 18 e 65 anni, e pesi almeno 50 kg, sei già un potenziale donatore. Puoi venire presso la Sezione Donatori del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale che si trova a piano terra dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. 2) Ma proprio tutti possono donare il sangue Naturalmente la risposta è no. E a questo proposito occorre una seria presa di coscienza da parte del potenziale donatore, che è invitato ad un confronto con il personale sanitario di riferimento oltre che alla compilazione di un questionario. Essere in buona salute è il requisito fondamentale per donare. Ecco perché diventa necessario rispondere con estrema responsabilità alle domande sul proprio stile di vita. In linea di massima, non possiamo donare se il nostro stile di vita è poco sano, se usiamo droghe o abbiamo rapporti sessuali a rischio, se beviamo oltre i limiti, se risultiamo positivi al virus dell'epatite o dell'aids o se siamo affetti da altre malattie. Diventare donatori significa, quindi, tenere anche costantemente sotto controllo la nostra stessa salute.

3) Quando dono il sangue, posso correre qualche rischio? Anzitutto il consiglio è sempre quello di donare periodicamente e in modo sistematico. Questo perché il controllo abituale consente una diagnosi precoce di eventuali malattie infettive o di altra natura. Quanto ai rischi per il donatore, sono praticamente nulli se si esclude un'eventuale reazione emotiva legata alla paura dell'ago: in tal caso basta un bel respiro, mantenere la posizione supina e concentrarsi sull'importanza morale del gesto in atto, piuttosto che sul proprio braccio! Del resto, se doniamo solo il sangue intero il prelievo non dura che pochi minuti. Né possono sussistere rischi di infezione, essendo il materiale utilizzato dal personale sanitario perfettamente monouso. Il donatore comunque sarà informato dal personale sanitario sul comportamento da tenere nelle 12 ore successive alla donazione, in particolare a non eseguire lavori pesanti.

4) Con quale frequenza posso donare il sangue? Si consideri che nel giro di qualche ora dalla donazione il nostro organismo riesce già a rimpiazzare in modo fisiologico e naturale il plasma, ed in pochi giorni si ricostituiscono globuli bianchi e piastrine. Occorrono invece tre o quattro settimane per i globuli rossi. Detto ciò, è la legge a stabilire il numero di donazioni che, in riferimento al sangue intero, non deve essere superiore a quattro per l'uomo, nel corso dell'anno, e due per la donna in età fertile; l'intervallo tra due donazioni, poi, non deve essere inferiore a novanta giorni.

5) E vero che al donatore che lavora spetta un giorno di riposo? Si, è vero. Secondo la legge il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto all'astensione dal lavoro per la giornata in cui effettua la donazione; tale giornata viene però regolarmente retribuita. Per questo beneficio egli dovrà esibire al proprio datore di lavoro un certificato rilasciato dal centro trasfusionale. 6) Ho sentito parlare di autotrasfusione. Di che si tratta? Nell'autotrasfusione donatore e ricevente sono la stessa persona. Si effettua essenzialmente in caso di interventi chirurgici programmati e consiste nel prelievo di sangue dallo stesso paziente e nel suo predeposito in previsione di eventuali emergenze. In questo modo, a parte il risparmio sulle scorte di sangue, si eliminano i rischi incompatibilità e di trasmissione di malattie infettive.

7) Che cos è il gruppo sanguigno? E' una caratteristica ereditaria legata ai globuli rossi, a tutte le cellule dell'organismo ed anche ai liquidi organici (ad es. il plasma). Sulla membrana dei globuli rossi e di tutte le altre cellule si trovano particolari sostanze chimiche indicate con le lettere A e B: se c'è soltanto la sostanza A si parla di gruppo A; se solo la B, di gruppo B; se sono presenti tutte e due le sostanze, si parla di gruppo AB, mentre nel gruppo 0 (ZERO), statisticamente più diffuso, esse non sono presenti. Altra particolarità è il fattore Rh, positivo (+) se é presente, nella maggioranza (85%) delle persone, o negativo (-) se assente (15% della popolazione). Tutto ciò identifica il gruppo sanguigno di ciascun individuo che, tranne rarissimi casi patologici, resta lo stesso per tutta la vita. Nella donazione è molto importante conoscere il gruppo sanguigno, perché non si può ricevere sangue che contenga sostanze che l'individuo non abbia già; quindi, per una trasfusione, occorre trovare sangue dello stesso gruppo, con l'eccezione del gruppo ZERO Rh negativo che identifica il cosiddetto donatore universale, mentre il gruppo AB è di chi può ricevere da tutti.

8) Un ultimo consiglio utile per chi dona Ci sono alcuni accorgimenti da seguire sia prima che dopo la donazione. In genere si dona di primo mattino, e in tal caso il volontario dovrebbe star digiuno almeno dalla mezzanotte (unica concessione, un po' di the o caffè amaro). Si chiede di evitare comunque pasti abbondanti nelle 24 ore precedenti. E' consigliabile anche rimandare la donazione se durante la notte ci si è affaticati troppo, ad esempio dopo un turno di lavoro, e se nelle 24 ore precedenti si è fatta un'attività sportiva particolarmente intensa. Anche nelle 24 ore che seguono la donazione si consiglia di evitare sport o lavori particolarmente faticosi. Subito dopo il prelievo sarebbe opportuno evitare sia alcool che sigarette per almeno due ore. Nel corso della giornata è anche consigliabile bere da uno a due litri di acqua. E per qualsiasi altro dubbio o richiesta puoi contattare il personale medico del SIMTI. Ti auguriamo una buona donazione!

E adesso spazio alle vostre domande!