INDAGINE TRIMESTRALE. Consuntivo I trimestre 2013 Previsione II trimestre 2013

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INDAGINE TRIMESTRALE Consuntivo I trimestre 2013 Previsione II trimestre 2013

L Analisi del Centro Studi Confindustria Gli ordini anticipano nuovi cali di attività (Italia, indice in volume 2010=100 e saldi delle risposte, dati mensili destagionalizzati) Tre punti fermi aiutano a orientarsi nella fitta incertezza della crisi e costituiscono altrettante dighe contro la marea della deflazione globale. Danno un supporto anche all Italia, che versa in condizioni particolarmente difficili, all interno di un contesto europeo molto sfavorevole. Il primo punto fermo è dato dall espansione dei mercati emergenti; la loro crescita è diventata meno brillante, ma continua a fornire il contributo principale (oltre l 80%) all aumento del PIL mondiale. Il secondo è la tenuta della ripresa USA, che resta la locomotiva numero uno; segnali rassicuranti vengono dal discreto andamento del mercato del lavoro e dal ritrovato slancio dell edilizia; quel po di rallentamento in atto è fisiologico. Il terzo punto è l azione super espansiva delle maggiori Banche centrali, che proseguirà (e anzi verrà accentuata, perfino dalla FED) e allevia i costi dello sgonfiamento delle bolle finanziarie e immobiliari e tiene alti i corsi azionari e obbligazionari, alzando la propensione al rischio, generando ricchezza per le famiglie e incentivando le imprese a investire. La politica monetaria è però meno efficace proprio là dove il suo aiuto è più urgente: l Eurozona, che rimane in recessione, ormai non solo nei paesi più fragili, e con indicatori in peggioramento. Il barometro OCSE segna prospettive di svolta un po ovunque nella seconda metà dell anno, ed è più di una speranza. Anche la discesa dei costi delle materie prime può dare una mano a concretizzarle. Ma i rischi rimangono elevati e le condizioni del credito sono di ostacolo, soprattutto in alcuni paesi europei, nei quali la dura realtà di redditi delle famiglie e occupazione calanti e di redditività aziendale mortificata tende a diffondere sfiducia e a scoraggiare iniziative di spesa. I margini di manovra per le politiche di bilancio sono risicati e l impostazione restrittiva tenderà ad attenuarsi, se non verranno chieste nuove misure, dannose per gli stessi conti pubblici. In Italia rimane prioritario il pagamento degli arretrati della PA; occorre intervenire per innalzare la competitività, rilanciare gli investimenti e sostenere le famiglie più deprivate, così da elevare sviluppo ed equità. La produzione industriale italiana è aumentata in aprile dello 0,2%, dopo il -0,3% congiunturale di marzo (stime CSC). Il calo degli ordini (saldo dei giudizi a -46 da -43) anticipa una dinamica negativa dell attività nei prossimi mesi. Secondo gli imprenditori, peggiora la domanda interna (-50 da -48) a fronte di un marginale miglioramento di quella estera (-33 da -34, I- STAT). La componente ordini esteri del PMI manifatturiero conferma in aprile un incremento (50,4 da 50,5) per il 4 mese di fila; la componenti ordini totali rimane in netta zona recessione (41,4 da 41,1) da 2 anni. Il PMI dei servizi indica ulteriori cali di produzione (47,0) e ordini (46,9). La fiducia complessiva delle imprese (ISTAT) è scesa a 74,6 (da 78,5), specie nei servizi (-5,4 punti). Tra le famiglie migliorano giudizi e attese sulla situazione economica personale e nazionale. Il PMI manifatturiero globale segnala in aprile espansione per il 4 mese consecutivo, ma a un ritmo fiacco (50,5 da 51,1). Frenano anche gli ordini globali (50,9 da 52,0). In accelerazione però Giappone, Corea del Sud, Indonesia e Vietnam. L anticipatore OCSE (paesi membri + BRIC, Indonesia e Sud Africa), in aumento da settembre (+0,10% in febbraio), preannuncia più forti incrementi di attività. 2

Offerta di credito: sempre più giù in Italia, su in Germania (Imprese, indici cumulati 2006- IV=0, dati trimestrali calcolati sulle % netto di risposte delle banche*) Nel 2012 le esportazioni dei PIIGS sono cresciute del 3,6% sul 2011, più di quelle della Germania (+3,3%), primo esportatore europeo e terzo mondiale. Ciò segnala un rafforzamento della posizione competitiva dei paesi dell Euro area più colpiti dalla crisi. A febbraio si sono ridotte sia le esportazioni dei PIIGS (-1,7% su gennaio) sia quelle della Germania (-1,5%), come riflesso anche della contrazione degli scambi mondiali (-0,4%). Per i mesi futuri le prospettive del commercio per l Eurozona non sono rosee. I giudizi sugli ordini esteri segnalano un rallentamento in Italia (50,4 in aprile da 51,5 a febbraio). Sono in zona recessiva negli altri PIIGS e in Germania, con valori compresi tra il 45,4 della Grecia e il 48,1 della Germania. Prosegue la stretta del credito alle imprese in vari paesi di Eurolandia. In Italia e Spagna le banche hanno continuato a ridurre l offerta nel 1 trimestre 2013, con aumenti dei tassi e richieste di maggiori garanzie. In Germania la stretta, già morbida, si è allentata (indagine BCE). Persiste il divario nei tassi di interesse pagati dalle imprese: in Italia 3,5% a febbraio e in Spagna 3,6%, oltre un punto più che in Francia (2,4%), un punto e mezzo più che in Germania (2,1%). Ciò continua a frenare investimenti e normale attività nelle economie periferiche. Il taglio del tasso BCE in maggio a 0,50%, da 0,75%, sosterrà l economia (la dinamica dei prezzi al consumo è scesa all 1,2% annuo in aprile). Ma servono misure per riparare la trasmissione della politica monetaria ai singoli paesi e per rilanciare il credito. I prestiti erogati alle imprese calano in molti paesi a marzo, tengono in Germania. In Italia -0,3% in media al mese da settembre 2011 (-50 miliardi di euro complessivi), in Spagna -1,3% al mese (-184 miliardi), in Francia profilo piatto, in Germania invece +0,1% (+10 miliardi). La variazione annua dei prestiti a marzo è pari a -19,1% in Spagna, - 3,3% in Italia, -0,3% Francia, +0,3% in Germania. Eurozona: cresce ancora la disoccupazione (Attese delle imprese e disoccupati in % della forza lavoro, dati mensili destagionalizzati A marzo nuovo massimo per la disoccupazione nell Eurozona, al 12,1% della forza lavoro (+0,1 punti su febbraio, +1,1 su marzo 2012). Fanno peggio Spagna (26,7%, +0,2 mensile) e Grecia (27,2% in gennaio, +1,5 mensile), ma i senza lavoro sono in aumento in quasi tutti i paesi dell area. Sono saliti al 6,4% nei Paesi Bassi (+1,4 punti in un anno) e all 11,0% in Francia (+1,0 punti). Nessun miglioramento all orizzonte, dato che le aspettative delle imprese manifatturiere sull occupazione restano negative: indice per l intera Eurozona a -13 in aprile (da - 11 medio nel 1 trimestre). In Germania il tasso di disoccupazione è al 5,4% da otto mesi, minimo storico. Rimarrà fermo anche nel prossimo futuro, stando ai dati sulle aspettative delle imprese manifatturiere tedesche, stabili in aprile. In Italia tornano a calare gli occupati in marzo (- 0,2%, dopo il +0,2% in febbraio), ma il tasso di disoccupazione rimane stabile all 11,5%. Scende, infatti, la forza lavoro (-0,3%), altro segnale di debolezza del mercato. Fonte: CSC, Congiuntura Flash Maggio 2013. 3

VERONA: risultati dell indagine - comparto manifatturiero I DATI CONSUNTIVI DEL 1 TRIMESTRE 2013 Il settore manifatturiero veronese mostra segnali di stabilizzazione dell attività industriale, anche se si mantiene su livelli ancora depressi. La situazione rimane difficile ma costante, senza variazioni di particolare rilievo, delineando un clima di attesa non tuttavia peggiorativo per i prossimi mesi. Continua a soffrire il mercato interno e contestualmente si registra una frenata delle vendite rivolte ai mercati extra ue. Dopo un 2012 difficile, l indicatore che misura la PRODUZIONE delle aziende manifatturiere veronesi inizia a dare alcuni segnali che vanno verso una direzione meno negativa. Il segno meno rimane dal 4 trimestre 2011 ma i valori mostrano lievi indicazioni di una ripresa della fiducia. Nella prima parte dell anno la diminuzione è pari allo 0,94%, dato migliorativo rispetto alla rilevazione precedente che si fermava a 1,14%. Le prospettive per il secondo trimestre dell anno si mantengono in leggera crescita e si fermano a 0,65%. Indice di Produzione del Manifatturiero Veronese 15 11,3 (Var% - valore tendenziale) 10 5,9 7,2 5 0-5 2,9 3,8 2,1 2,2-1,1 0.05 2,6-0,94-0,65-2,8 2008 2009-5,3-4,4 2010 2011-0,162012 2013 PREV -1,14-1,16-1,7-2,03-10 -12,3-10,4-15 Peggiorano rispetto all ultima rilevazione i giudizi sul grado di UTILIZZO DELLA CAPACITA PRODUTTIVA che è normale o soddisfacente per il 51% degli intervistati. Rispetto alla precedente rilevazione, rimangono sostanzialmente stabili i giudizi su chi valuta soddisfacente la capacità produttiva degli stabilimenti. Indice di Utilizzo della capacità produttiva del Manifatturiero Veronese (Var% - valore tendenziale. Confronto rilevazione di consuntivo del 4 trimestre 2012 e 1 trimestre 2013. Il grafico a destra mostra i dati accorpati relativi solo al 1 trimestre 2013.) 49% 41% 38% 29% 21% 22% insoddisfacente normale soddisfacente normale o soddisfacente 51% capacità produttiva sottoutilizzata 49% 4 trim 2012 1 trim 2013 In continuità con i trimestri precedenti la situazione relativa all OCCUPAZIONE. La variazione del 1 trimestre sullo stesso del 2011 è pari a 0,14% e sono poco più di 6 su 10 le aziende che dichiarano una sostanziale, anche se leggermente negativa, stabilità. A Verona nel 2012 il tasso di disoccupazione è meno della metà (4,4%) rispetto al dato nazionale (10,7%) e sotto alla media del veneto che si attesta al 6,6%, a dimostrazione di un difficile ma efficace tenuta del tessuto industriale dimostrata in un anno particolarmente complesso per l economia nazionale e provinciale. 4

Indice relativo alle Vendite, settore manifatturiero veronese (Var% - valore tendenziale) Aumenta di 7 punti percentuali rispetto all ultima rilevazione la durata media delle PROSPETTIVE DI LAVORO indicate dal portafoglio ordini in essere, che garantiscono attività per oltre tre mesi al 21% delle aziende intervistate mentre rimane sostanzialmente stazionaria la quota di chi ha lavoro su un orizzonte da 1 a 3 mesi (passando dal 47% della scorsa rilevazione al 43% nel 1 trimestre). Diminuisce leggermente dal 40% al 36% la quota di aziende che dichiarano di avere prospettive di lavoro in un breve orizzonte temporale, inferiore al mese. più di 3 mesi; 21% meno di 1 mese; 36% da 1 a 3 mesi; 43% A flettere la produzione contribuisce anche il calo delle VENDITE, in particolare del mercato domestico e di quello europeo. Nonostante si registri un leggero miglioramento sui mercati europei, passando da un 1,31% registrato nel trimestre precedente ad un 0,18% nel trimestre in questione, quasi la metà degli imprenditori dichiara una diminuzione nelle vendite. Il miglioramento a cui si era assistito in particolare per i mercati extra ue nel trimestre precedente lascia il posto ad un valore vicino allo zero. Il mercato interno passa da un 1,78% a un 2,72%. I mercati extra europei flettono e passano da un +4,32% ad un +0,05%. Peggiorano gli ORDINI rispetto alla precedente rilevazione, che segnano un 2,07% rispetto al 0,55% della rilevazione precedente. Per quanto riguarda la dinamica dei prezzi, sul fronte degli approvvigionamenti il trend dei PREZZI DELLE MATERIE PRIME è rimasto sostanzialmente invariato, segnando un +1,37% rispetto al 1,93% della rilevazione precedente. Sul fronte delle vendite, i PREZZI DEI PRODOTTI FINITI diminuiscono dello 0,33%, in linea con il dato di fine anno. Più della metà delle aziende intervistate (il 64%) dichiara un ritardo nei PAGAMENTI DEI CLIENTI, dato in continuità con la scorsa rilevazione, solo poco più di 3 su 10 vivono una situazione di normalità. Sul fronte della LIQUIDITA la percentuale di chi denuncia una situazione tesa si ferma al 33%, sostanzialmente senza variazioni rispetto a quanto emerso nelle precedenti indagini. Diminuisce leggermente il numero di aziende che registrano una situazione di liquidità buona, passando dal 23% del trimestre precedente al 18% di quello in questione. Quasi la metà delle aziende dichiara una situazione di normalità. Indice relativo alla situazione di liquidità (grafico a sinistra) e agli incassi (grafico a destra), settore manifatturiero veronese (Var% - valore tendenziale) buona 18% normale 49% tesa 33% normali 36% in ritardo 64% 5

VERONA: risultati dell indagine - comparto manifatturiero I DATI DI PREVISIONE DEL 2 TRIMESTRE 2013 Rispetto alla precedente rilevazione i dati di previsione mostrano, ad esclusione delle dinamiche relative al mercato interno, una timida fiducia da parte delle imprese. Le attese di produzione, migliorate di quasi un punto rispetto all indagine precedente, indicano un debole recupero o una tenuta dell attività per i prossimi mesi. La PRODUZIONE si ferma infatti ad un 0,65% rispetto al 1.39 della rilevazione precedente. Le imprese che dichiarano una stabilità sono il 41% delle intervistate, il 39% dichiara un diminuzione ulteriore dei livelli di produzione e solamente il 20% un aumento dell attività produttiva, in leggero calo rispetto al 27% del trimestre precedente. Sul fronte degli ORDINI si evidenzia una prospettiva positiva per i mercati esteri, sui quali ci si aspetta un incremento rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente di 1,72% rispetto invece alla contrazione ormai consolidata del mercato domestico per cui si prevede un decremento inferiore alla rilevazione precedente ma sempre negativo e pari a 2,17%. Si mantiene stabile la situazione dell OCCUPAZIONE per la quale non sono previste variazioni significative. A conferma della stazionarietà di questo indicatore, il 73% delle aziende dichiara alcun movimento in questo senso. Il 19% prevede una diminuzione e solo l 8% un aumento. Sul fronte degli INVESTIMENTI il trend si mantiene piuttosto stabile. Solo l 8% degli intervistati ne dichiara un aumento (nella precedente rilevazione era il 10%, in netto trend negativo rispetto al 3 trimestre 2012 dove il 19% degli intervistati si dichiarava propenso ad investire) e il 30% non ne ha in previsione. Il 48% dichiara una situazione di stabilità, per il 14% sono invece in diminuzione. Verona: i risultati del comparto manifatturiero Verona I principali indici del comparto manifatturiero. Cons. 1 trim2013 - Prev. 2 trim2013 (con indicazioni di incremento o decremento rispetto alla precedente rilevazione) VERONA Consuntivo 1 trimestre 2013 PRODUZIONE - 0,94 % VENDITE IT - 2,72 % VENDITE UE - 0,18 % VENDITE EXTRA UE + 0,05 % OCCUPAZIONE - 0,14 % PREZZI MAT. PRIME + 1,37 % PREZZI PROD. FINITI + 0,33 % Previsioni 2 trimestre 2013 PRODUZIONE - 0,65 % ORDINI IT - 2,17 % ORDINI ESTERO + 1,72 % OCCUPAZIONE + 0,01 % 6

VERONA: risultati dell indagine - il comparto dei SERVIZI Il comparto dei servizi presenta un quadro critico, registrando una diminuzione della produzione e della capacità produttiva delle aziende, in linea con un generale rallentamento di tutti gli indicatori. Prosegue il trend negativo che descrive l andamento della PRODUZIONE DEI SERVIZI. La percentuale di intervistati che dichiara un aumento dell attività produttiva passa dal 25% del 3 trimestre 2012, al 17% del 4 trimestre fino ad arrivare al 12% del primo trimestre dell anno. In leggero calo la percentuale di chi dichiara una diminuzione in quanto si passa da un 50% ad un 47%. Il giudizio è confermato anche dall utilizzo della CAPACITA PRODUTTIVA che risulta insoddisfacente per più del doppio delle aziende rispetto all ultima rilevazione. Si passa infatti da un 20% ad un 56% di aziende che non soddisfano pienamente le loro possibilità. Solo un quarto delle aziende dichiara un utilizzo normale della capacità produttiva. Il 19% afferma che questa sia soddisfacente. Rispetto però agli ORDINI, si registra una variazione migliorativa rispetto al trimestre precedente in quanto solo 7 aziende su 10 giudicano uguali o inferiori rispetto al primo trimestre dell anno precedente. Nella rilevazione precedente era il 90%. Stabile l orizzonte di LAVORO assicurato per più di tre mesi. Se nel trimestre precedente si era verificato un aumento delle aziende che avevano una prospettiva a medio-lungo termine, in questo trimestre calano leggermente quelle che hanno una prospettiva da 1 a 3 mesi e aumentano leggermente le aziende che hanno una orizzonte a meno di 1 mese. Una situazione difficile è quella FINANZIARIA, nella quale emerge che il 65% delle aziende dichiara un ritardo negli incassi e il 53% una liquidità tesa. Stabili anche le indicazioni sull OCCUPAZIONE, che è stazionaria per il 76% degli intervistati e in aumento per l 12% delle aziende coinvolte nell indagine, in leggera risalita rispetto alla precedente rilevazione nella quale in dato si fermava all 8%. Anche per il 1 trimestre 2013 le PREVISIONI sono ancora instabili. Il 67% degli intervistati dichiara nessuna variazione per quanto riguarda la produzione (percentuale in aumento rispetto alla scorsa rilevazione dove il 45% degli intervistati non prevedeva variazioni) mentre l attivazione di nuovi piani di sviluppo e di investimento riguarda solo 1 imprenditore su 3. Nota metodologica: L indagine realizzata è di tipo tendenziale, richiede cioè agli intervistati di esprimere un proprio giudizio sull andamento di determinate grandezze in variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. La rilevazione si è svolta nel mese di Aprile 2013. Fonti: CSC, Congiuntura Flash Maggio 2013. ISTAT, Rilevazione sulle forze lavoro, stime provinciali, media 2012. Elaborazione a cura del Centro Studi Confindustria Verona - 9 maggio 2013. 7