GESTIONE CONSOCIAZIONE DI MICRO E MACROTERME Isole ad alto gradimento Un morbido tappeto erboso a ridosso del lago è molto gradito dai fruitori della spiaggia di Riva del Garda (TN). Dalla ghiaia al prato, questo l intervento attuato sulle spiagge di Riva del Garda allo scopo di sostenere l elevato numero di fruitori. Alla base di questa gradita trasformazione, vi è stata l accurata selezione di un miscuglio di micro e macroterme che si è rilevato vincente dal punto di vista funzionale e manutentivo Testo e foto di Adriano Altissimo, LandLab studio associato, Mauro Calliari, Servizio manutenzione verde pubblico del Comune di Riva del Garda Riva del Garda (TN) è un importante località turistica trentina dell alto lago di Garda, conosciuta per l interessante posizione tra lago e montagna, per il clima mite durante tutto l anno e per la costanza dei venti che permettono il regolare e continuo svolgimento degli sport a vela. La città ha costantemente investito in infrastrutture di accoglienza, congressi, supporto alle attività sportive sia temporanee che permanenti, e nella qualità del paesaggio urbano. Questo atteggiamento ha portato a diffusi riconoscimenti, fino all assegnazione del Premio La Città per il Verde nel 2007 per le opere di verde pensile. Da alcuni anni il Settore manutenzione verde pubblico del Comune ha potenziato gli aspetti tecnici della gestione del verde urbano affrontando con metodo e nell ottica del miglior uso delle risorse fisiche ed economiche temi cardine quali: l irrigazione, la nutrizione, l incremento della fruibilità delle superfici a verde e dei tappeti erbosi, soggetti a un aumento della pressione di uso, la riduzione delle biomasse prodotte, la diversificazione floristica dei sistemi erbacei e arbustivi. Un alternanza di prato e ghiaia Durante tutta la stagione turistica, che nel tempo si è allungata coprendo un periodo che va dall inizio di aprile alla fine di settembre, buona parte dell attività ricreativa e di riposo si svolge a ridosso del lago sia su aree coperte da tappeto erboso sia su aree a ghiaia. Le aree a tappeto erboso, siano esse al sole o all ombra, sono soggette a un uso e una copertura intensi e prolungati durante tutto l arco della giornata e spesso anche durante la sera e la notte. Aspetti che vanno tenuti in debito conto nella gestione di tali aree, tant è, per esempio, che l irrigazione viene programmata durante le ore di fine notte per evitare disturbo e fenomeni di vandalismo. Al fine di ridurre il degrado delle super- 59 ACER 4/2008
GESTIONE fici a prato, si è messa in pratica una combinazione di interventi come: trasemina di graminacee microterme, divenuta pratica ordinaria al termine della stagione turistica, per mantenere una popolazione erbacea densa e continua; nutrizione con prodotti di prevalente origine organica; inserimento di una consistente concimazione potassica per migliorare la resistenza allo stress; gestione idrica attenta, tarando gli apporti di acqua sull effettivo consumo orario (evapotraspirazione effettiva) misurato con centralina meteo situata a pochi metri dal lago. Per ottenere una stabilità delle coperture erbacee, incrementare la fruibilità e semplificare le operazioni di manutenzione sono state introdotte, inoltre, specie graminacee diverse a seconda delle zone microclimatiche e in relazione all intensità dell uso. Zoysia japonica nei giardini all italiana. Cynodon dactylon da stolone e da seme nella zona della pista per mountain bike e nel campo sportivo. Poa supina nelle zone di ombra più densa e continua. Festuca arundinacea nelle aree di intenso utilizzo e al sole. Lolium perenne nelle zone utilizzate, ma con riduzione della traspirazione per effetto di ombra parziale. Il processo di trasformazione È stata presa in considerazione l opportunità di diminuire il carico specifico d uso attraverso un allargamento delle superfici a tappeto erboso, diminuendo così la densità e ottenendo un miglioramento in fruibilità e in comfort da parte del turista. L unica zona però suscettibile di espansione in tal senso è risultata quella in ghiaia, ovvero la fascia più vicina al lago. Questo fatto ha posto una serie di limiti e vincoli. Nel 2002 è stato steso così un primo progetto di fattibilità per la trasformazione in aree a tappeto erboso, quasi fossero isole a prato, di parte delle superfici a ghiaia. È stato subito evidente che l area eventualmente interessata da tale trasformazione avrebbe avuto un notevole utilizzo poiché un prato è molto più confortevole di una superficie a ghiaia, grazie anche alla sua morbidezza e alla temperatura più fresca in estate, e l area in studio era a ridosso del lago, quindi in posizione più favorevole, fresca e ventilata. A questo si aggiunga che il picco di utilizzo di queste aree si verifica in piena estate, periodo nel quale le specie graminacee usate entrano in una sorta di riposo vegetativo. Tra i problemi da superare vi era anche il fatto che sulle aree a ghiaia da molti anni viene riportato materiale ghiaioso che con il tempo, inserendosi nel suolo sottostante, ha costituito uno strato piuttosto compatto e inospitale per le piante, oltre che di difficile rimozione. L analisi delle condizioni microclimatiche Gli interventi di inerbimento effettuati dal 2002 a oggi sono evidenziati in verde. A distanza di cinque anni, sono stati inerbiti 10mila m 2 di spiaggia con un miscuglio di Cynodon dactylon, macroterma, e Poa pratensis, microterma. ANDAMENTO DELLE TEMPERATURE TRA APRILE 2006 E MARZO 2007 35.0 Temperatura media ( C) 30.0 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 ha peraltro mostrato, fatto ben noto, che, diversamente da altre posizioni, l area a ridosso del lago ha un clima quasi sub-mediterraneo, in cui la temperatura (grafico sopra riportato) solo molto raramente va al di sotto dello zero durante l inverno e raggiunge massime estive sempre piuttosto moderate grazie alla presenza dell acqua e del vento, l Ora per l appunto, che in direzioni opposte soffia per diverse ore al giorno. Ne consegue che il periodo vegetativo per le graminacee, macroterme e microterme, ne risulti di molto allungato rispetto ad ambienti posti alla stessa latitudine ma non influenzati dalla presenza di queste condizioni. Di contro i consumi idrici, a causa della forte insolazione e della continuità del vento, risultano superiori ad aree simili ma prive di ventosità. SCHEMA DELLA COSTA DI RIVA DEL GARDA -5.0 Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Mesi ACER 4/2008 60
GESTIONE Microterme e macroterme: un unione positiva Nei climi mediterranei e submediterranei microterme e macroterme presentano cicli di sviluppo/quiescenza complementari, per cui un tappeto erboso composto di specie appartenenti a entrambi i gruppi può fornire un manto verde in tutte le stagioni, con una minima o nulla irrigazione. Le specie microterme (es. Festuca arundinacea) si sviluppano nel periodo fresco della stagione (15-23 C) e possono entrare in dormienza, o deperire, durante la stagione calda. Esse sono in attività vegetativa a una temperatura che può variare da poco sopra lo zero fino a 25 C. Queste specie danno manti erbosi verdi da autunno a primavera, che tendono a seccare in estate. Si propagano principalmente per seme, molto raramente per rizoma. Si tratta in genere di piante resistenti, ovvero che deperiscono lentamente in risposta a una condizione sfavorevole, ma non sono resilienti, in quanto si ristabiliscono difficilmente una volta deperite. Le specie macroterme (es. Cynodon dactylon), al contrario, si sviluppano nei periodi caldi (26-35 C). Il processo fotosintetico è di tipo C4, ovvero un adattamento ai climi caldi e aridi che, basandosi su una maggiore efficienza fotosintetica abbinata a una diminuzione dell evaporazione diurna, favorisce la crescita in climi molto caldi. Queste specie rimangono quiescenti durante l inverno per svilupparsi e dare manti erbosi floridi in piena estate. Arrestano il proprio sviluppo attorno agli 8-10 C e iniziano a subire danni da freddo al di sotto dei 2 C anche se la loro resistenza alle basse temperatura dipende molto dalla specie e dall età della pianta. Molte macroterme producono stoloni e rizomi, che permettono loro di riprendere l attività vegetativa anche al termine di inverni molto rigidi. Rispetto alle microterme, hanno una maggiore necessità di luce per effettuare i processi metabolici. Sotto, due esempi di prati in purezza. A sinistra, campo sportivo di Cynodon dactylon; a destra, prato di Festuca arundinacea adibito a parcheggio barche. Sopra, progressiva colonizzazione della ghiaia da parte di Cynodon dactylon. Nella parte destra dell immagine è rilevabile il miscuglio con Poa pratensis. Sotto, un inquadratura degli impianti più recenti che hanno conquistato terreno. La finestra per un possibile intervento rimaneva aperta solamente dall autunno inoltrato fino a inizio primavera a causa della lunga stagione turistica. Questo ha limitato le possibili scelte operative: la semina di graminacee microterme risultava difficoltosa a causa delle basse temperature, impossibile invece quella delle macroterme che può avvenire solo in piena estate. La decisione progettuale è andata allora verso l impiego di una comunità di graminacee formata da una base di macroterme (Cynodon dactylon) consociate con microterme (Poa pratensis) A sinistra, inerbimenti del 2003-2004 in cui è ben visibile l usura del prato provocata dal passaggio di biciclette. utilizzando un prato in zolla maturo opportunamente preparato allo scopo, in modo da saltare la fase di insediamento da seme. La scelta ha tenuto conto della consapevole difficoltà di mantenere a lungo l equilibrio tra i due gruppi di specie (macro e microterme), ma le alternative risultavano altrettanto di difficile attuazione soprattutto in considerazione del vincolo relativo alla riduzione degli apporti idrici. Nell autunno del 2002, come primo test, sono state realizzate le prime isole di tappeto erboso senza alcun impianto d irrigazione e con la posa del prato su di un sottile strato di sabbie vulcaniche per incrementare, per quanto possibile, la capacità di ritenzione idrica. Durante il periodo estivo, infatti, la disponibilità di acqua che sale per capillarità fino agli 61 ACER 4/2008
orizzonti superficiali dal lago, non è sempre sufficiente a causa dell intenso consumo di acqua a valle e quindi della differenza di quota tra lo zero del lago e le superfici inerbite: non vi è perciò alcun contributo utile per le specie erbacee. Durante l estate del 2003, la prima di utilizzo, caratterizzata da un prolungato periodo di siccità con temperature elevate, le isole verdi sono state particolarmente gradite dai visitatori. Ciò ha determinato tuttavia un rapido decadimento della densità del tappeto erboso, soprattutto di alcune fasce interessate dal passaggio di ciclisti. L assenza di irrigazione, inoltre, ha favorito la scomparsa della Poa pratensis ma non di Cynodon dactylon. L evoluzione negli anni Negli interventi successivi si è proceduto con la preparazione di un substrato di appoggio misto suolo-sabbie e con l inserimento di un impianto irriguo. L uso dell acqua è stato peraltro moderato dalla presenza di Cynodon dactylon, permettendo quindi la persistenza della Poa pratensis che assicura una copertura verde anche nei periodi freddi. In questo modo entrambe le specie macroterme e microterme sono ora presenti con una proporzione Le isole inerbite, oggi, sono elementi sempre più riconosciuti e integrati nel paesaggio di Riva del Garda. variabile a seconda delle stagioni di crescita prevalente: Poa pratensis nel periodo da fine estate a primavera inoltrata, e Cynodon dactylon dalla piena primavera a inizio autunno. Esse sembrano inoltre in grado di colonizzare, ognuna a seconda delle condizioni specifiche, zone di spiaggia ghiaiosa, espandendosi al di fuori della zona iniziale per diversi centimetri ogni anno. Negli anni successivi il progetto è proseguito portando alla formazione di circa 10mila metri quadrati di isole di prato, vicine al lago, molto gradite e fruite. I risultati ottenuti nel corso degli anni hanno smentito le perplessità iniziali di tipo paesaggistico e legate a possibili difficoltà di manutenzione. Per quanto riguarda il primo aspetto, una rapida indagine sulla tipologia di bordo lago ha mostrato che fino agli anni 60-70 le rive erano coperte dal tipico canneto lacustre. Rispetto invece alle questioni gestionali, i risultati hanno mostrato gli aspetti positivi derivanti da una consociazione di specie a basso accrescimento verticale: ridotta frequenza di taglio, possibilità di lasciare sul posto la biomassa tagliata, meccanizzazione degli interventi di pulizia della spiaggia, impossibile sulle ghiaie. Le successive realizzazioni del progetto hanno confermato il gradimento da parte dei turisti che hanno definitivamente riconosciuto nelle isole a prato in bordo lago un elemento ben integrato nel paesaggio. Abstract Top rated islands From gravel to grass, this is the project progressively implemented since 2003 on the beaches in Riva del Garda, Trento, in order to support the high number of users. Underlying this appreciated change was the careful selection of a mix of cool- and warmseason grass species that proved successful in terms of functionality and maintenance. Cynodon datylon e and Poa pratensis are both present in variable percentages according to the growth seasons.
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