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Distretti urbani ed extra-urbani: recenti trasformazioni delle agglomerazioni industriali italiane Giovanni Iuzzolino e Marcello Pagnini (Banca d Italia) Giovedì 21 marzo 2013, Unioncamere - Roma

Il lavoro cerca risposte a tre domande: 1 Quanto sono rilevanti i vantaggi di produttività associati alle diverse tipologie di aree agglomerate (urbane e non urbane) in Italia? 2 Quali forze spiegano l esistenza di tali vantaggi? 3 Come stanno reagendo alla crisi le agglomerazioni urbane e i distretti non urbani?

Città e distretti industriali in Italia (Distretti Industriali, aree blu. Città,aree in rosso. Altre aree, aree in bianco) (1) Le aree urbane sono rappresentate dai SLL con popolazione maggiore o uguale a 500.000 abitanti, i distretti industriali sono quelli censiti dall Istat nel 1991, le altre aree sono i sll che non rientrano nelle precedenti due categorie. Fonte: Di Giacinto, Gomellini, Micucci, Pagnini (2012).

Differenziali di produttività nelle aree urbane e nei distretti industriali, rispetto agli altri SLL -1,5 0,5 2,5 4,5 6,5 8,5 10,5 12,5 INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO Aree urbane Distretti industriali FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE

Permane rilevante il vantaggio di produttività nelle aree urbane Differenziali di produttività tra aree (1) (valori percentuali) Aree urbane Distretti Industriali 1995-2006 Aree urbane Distretti Industriali 1995-2001 1995-2006 Aree urbane Distretti Industriali 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Alcune cause delle differenze tra distretti urbani ed extraurbani Nelle aree urbane le aziende beneficiano di migliori servizi, infrastrutture, capitale umano etc.. Da stime della funzione di produzione nelle quali si si distingue tra categorie di lavoratori (blue e white collars) risulta che: I lavoratori più direttamente coinvolti nel processo produttivo hanno un maggiore efficienza nei distretti I lavoratori che si occupano maggiormente dell organizzazione del processo produttivo, R& S etc sono più efficienti nelle aree urbane

Questione: quanti distretti ci sono nelle città? Distribuzione dei SLL italiani per dimensione della popolazione al 2007 (unità e valori percentuali) classe dimensionale Numero di SLL Quota di popolazione Quota di occupati manifatturieri Densità abitativa (1) fino a 100 mila 548 30,1 28,5 91 100-399 mila 116 33,9 39,1 244 almeno 400 mila 22 36,0 32,4 835 Totale 686 100,0 100,0 195 Fonte: Istat. (1) abitanti per chilometro quadrato.

Distribuzione dell'occupazione manifatturiera per presenza e intensità di specializzazione dei SLL (valori percentuali) Presenza di specializzazione Questione: quanti distretti ci sono nelle città? Dimensione del SLL e area geografica Assenza di specializzaz ione inferiore alla soglia di agglomerazi one (G<µi + 2σi) superiore alla soglia di agglomerazi one (Gi>µi + 2σi) Totale Fino a 99 mila abitanti 14,9 61,7 23,4 100 Nord Ovest 13,9 63,3 22,9 100 Nord Est 13,2 61,8 25 100 Centro 14,4 51,7 33,9 100 Sud e Isole 18,6 70,3 11,1 100 100-399 mila abitanti 21,1 42,2 36,7 100 Nord Ovest 19,4 47,5 33,1 100 Nord Est 17,1 38,9 44,1 100 Centro 24,5 39 36,5 100 Sud e Isole 31,1 47,8 21,1 100 Almeno 400 mila abitanti 37,8 23,8 38,3 100 Nord Ovest 32,2 18,4 49,4 100 Nord Est 35,9 29,9 34,2 100 Centro 54,9 28,2 16,9 100 Sud e Isole 51,2 35,5 13,3 100 Fonte: elaborazioni su dati Istat, Archivio statistico delle imprese attive, anno 2007.

Le agglomerazioni durante la crisi Voci bilancio delle imprese manifatturiere per tipologia di localizzazione Totale settori (valori percentuali) Settori dell'alta e medio alta tecnologia Voce Imprese localizzate in Imprese localizzate in agglomerazioni Altre agglomerazioni Altre Agglomerazioni Agglomerazioni imprese Agglomerazioni Agglomerazioni imprese urbane non urbane urbane non urbane Valori 2011 (numeri indice: 2007=100) Fatturato 103,1 96,3 99,7 104,1 91,6 99,5 - dui cui esportato 108,7 96,3 101,4 109,2 84,8 103,1 Valore aggiunto 97,2 93,7 95,3 103,4 93,1 99,7 Margine Operativo Lordo 81,1 76,9 76,9 92 70,9 81,9 Quota di imprese per grado di rischio (1) Solvibili nel 2011 32,7 27,9 28,2 34,9 33,9 31,9 Rischiose nel 2011 23,8 25,6 26,4 22,1 22,6 23,8 Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei Bilanci. Campione chiuso 2007-2001 di 75 mila imprese manifatturiere circa. (1) In base allo scoring automatico della Centrale dei Bilanci.

Conclusioni Forse sta cambiando il mix dei fattori di vantaggio competitivo: le economie urbane assumono più importanza delle economie di agglomerazione industriale. Vi è bisogno che i vantaggi derivanti dalla densità e dalla varietà delle attività economiche non siano annullati dagli svantaggi derivanti dalla congestione. Fondamentale è il ruolo delle infrastrutture e dei servizi pubblici locali, così come lo è il ruolo dell istruzione e della ricerca. Come estendere ai distretti di campagna alcuni vantaggi dell urbanizzazione?