AZIENDA USL RIMINI ASSETTO ORGANIZZATIVO DEL DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE



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AZIENDA USL RIMINI ASSETTO ORGANIZZATIVO DEL DIPARTIMENTO DI CURE PRIMARIE 1

Sommario 1. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 4 1.1. DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 4 1.2. RESPONSABILE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 5 1.3. COMITATO DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE 5 2. U. O. CURE PRIMARIE 6 2.1. NUCLEI CURE PRIMARIE E ASSISTENZA SPECIALISTICA 6 2.2. ASSISTENZA E SOSTEGNO DOMICILIARE 6 3. U.O. TUTELA SALUTE FAMIGLIA, DONNA ED ETÀ EVOLUTIVA 7 3.1. UNITÀ PEDIATRICA DI CURE PRIMARIE 7 3.2. ASSISTENZA CONSULTORIALE 8 3.3. RESPONSABILITÀ GENITORIALE E TUTELA MINORI 8 4. U.O. ANZIANI E DISABILI FISICI E SENSORIALI 8 4.1. CONTINUITÀ ASSISTENZIALE E NON AUTOSUFFICIENZA 9 4.2. ASSISTENZA RIABILITATIVA TERRITORIALE 9 2

Dipartimento Cure Primarie (DCP) Comitato di Dipartimento Direttore Del Dipartimento Cure Primarie DCP Direzioni Tecniche Aziendali Direzione infermieristica etecnica Direzione Assistenza Farmaceutica STAFF Responsabile Infermieristico del DCP Responsabile Assistenza Farmaceutica Referente Amministrativo U.O. Cure Primarie U.O. Tutela Salute Famiglia Donna Ed Età Evolutiva U.O. Anziani Disabili Fisici e Sensoriali Nuclei Cure Primarie e Assistenza Specialistica Assistenza e Sostegno Domiciliare Unità Pediatrica di Cure Primarie Assistenza Consultoriale Responsabilità Genitoriale e Tutela Minori Continuità Assistenziale e Non Autosufficienza Assistenza Riabilitativa Territoriale 3

1. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE MISSIONE Il Dipartimento Cure Primarie (DCP) è una struttura organizzativa complessa di produzione che garantisce l erogazione dell assistenza primaria. Le linee di servizio assicurate riguardano: l assistenza di medicina generale e pediatrica di libera scelta, l assistenza infermieristica, ostetrica e riabilitativa, l assistenza specialistica territoriale, farmaceutica, consultoriale, i servizi rivolti alle fasce deboli quali anziani, disabili, adolescenti, famiglie multiproblematiche, immigrati. Il DCP ricerca la massima integrazione tra i vari professionisti coinvolti nel processo assistenziale che devono garantire la continuità della cura e la presa in carico del cittadino. 1.1. DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE Rappresentare il Dipartimento nei rapporti con gli altri organi dell'azienda e con gli interlocutori esterni; presiedere e dirigere il Comitato di Dipartimento al fine di perseguire l integrazione tra le diverse unità organizzative, l'ottimizzazione dell'organizzazione e della gestione delle risorse assegnate, lo sviluppo e l'uniforme applicazione di procedure comuni e il raggiungimento degli obiettivi negoziati con la Direzione generale; sostenere la responsabilità gestionale complessiva del Dipartimento e rispondere alla Direzione Generale dell attuazione degli obiettivi e del corretto utilizzo delle risorse assegnate; promuovere all interno del Dipartimento un utilizzo flessibile del personale ed un uso razionale delle risorse assegnandole alle strutture organizzative del Dipartimento stesso anche adottando modelli di integrazione; sostenere la responsabilità dal punto di vista professionale in ordine al corretto utilizzo dei metodi e strumenti del governo clinico, assicurando un ambiente organizzativo che valorizzi lo sviluppo delle relazioni interprofessionali e interdisciplinari in modo che siano centrate sul destinatario dei servizi e basate sulle specifiche competenze professionali; perseguire l appropriatezza e la qualità dei servizi attraverso una progettazione esplicita dei relativi processi di lavoro realizzata favorendo l assunzione di responsabilità dei professionisti coinvolti e sistematiche modalità di acquisizione del punto di vista degli utenti; assicurare la realizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici per la continuità dell assistenza e individuare soluzioni organizzative tali da rispondere alle necessità assistenziali e alle preferenze delle persone; garantire, nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed equità, la gestione globale del caso clinico e degli aspetti socio sanitari allo stesso correlati, attraverso la definizione e l applicazione di linee-guida, il coordinamento e l integrazione tra le diverse fasi assistenziali e i diversi professionisti; definire, con il Comitato di dipartimento, il piano di esercizio attraverso il processo di budgeting, assicurarne la realizzazione, e predisporre la relazione di esercizio secondo i criteri e le modalità definite dalla Direzione; assicurare la partecipazione dell insieme dei professionisti al processo decisionale relativo alle scelte organizzative e gestionali finalizzate al miglioramento della qualità dei servizi e dell uso delle risorse disponibili; garantire il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze dei professionisti che operano nel dipartimento e la diffusione dell informazione e comunicazione interna; l attenzione alle competenze professionali deve essere coerente con il disegno organizzativo, favorendo setting formativi interprofessionali centrati sul modo prescelto di assicurare i servizi; garantire il rispetto dei requisiti di qualità previsti dal sistema regionale per l autorizzazione/accreditamento; attuare la verifica sistematica e continuativa dell attività svolta e dei risultati raggiunti; assicurare l applicazione degli Accordi collettivi con i MMG, i PLS e gli Specialisti ambulatoriali in modo da valorizzarne le opportunità e le indicazioni che vanno verso lo sviluppo dell assistenza primaria integrata; assicurare il corretto e regolare rispetto delle direttive aziendali in materia di sicurezza e si accerta che l'ambiente di lavoro e le mansioni e/o gli incarichi dei dipendenti vengano svolte nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza del lavoro. 4

1.2. RESPONSABILE INFERMIERISTICO E TECNICO DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE Operare in posizione di line al Direttore della Direzione Infermieristica e Tecnica Aziendale e organizzativamente in staff al Direttore del Dipartimento Cure Primarie, al fine del raggiungimento degli obiettivi assegnati al dipartimento stesso, con ruolo di autonoma responsabilità nella direzione del personale infermieristico e tecnico assegnato al dipartimento; assicurare l ottimizzazione allocativa delle risorse interne al dipartimento, garantendo il processo di gestione delle risorse professionali con particolare riferimento agli aspetti di programmazione, selezione, inserimento e valutazione, allocazione, sviluppo professionale, sistema premiante e produttività, mobilità intradipartimentale; garantire un impiego appropriato (rispetto alle necessità assistenziali), flessibile (rispetto ai progetti dipartimentali, alle esigenze organizzative, alle emergenze e ai picchi di attività) e puntuale delle risorse umane all interno del dipartimento, elaborando proposte finalizzate alla razionalizzazione ed ottimizzazione nell uso delle stesse; collaborare alla definizione degli obiettivi e delle priorità degli interventi formativi del personale in ambito dipartimentale, partecipando attivamente nella stesura del programma formativo e sua relativa pianificazione, in collaborazione con i Coordinatori di UO e con il Responsabile del Settore Formazione Sviluppo professionale della Direzione Infermieristica e Tecnica; promuovere la ricerca e la sperimentazione di modelli organizzativi innovativi orientati alla presa in carico dell utente, alla personalizzazione del processo ed all integrazione tra i diversi professionisti, curandone (metodologicamente ed operativamente), di concerto con il Coordinatore di UO, la progettualità, l implementazione, la valutazione e la condivisione con le diverse componenti professionali; contribuire allo sviluppo di modelli di assistenza infermieristica da attuare nei NCP e più complessivamente nel dipartimento stesso e all organizzazione/gestione dei percorsi di accesso ai servizi; collaborare con il Direttore del DCP e con le funzioni aziendali coinvolte alla realizzazione dei percorsi di accreditamento istituzionale del dipartimento; contribuire alla gestione delle risorse strutturali, tecnologiche, e dei servizi appaltati: a tal fine struttura un sistema di controllo riguardo l approvvigionamento ed il corretto utilizzo dello stesso; assicurare l applicazione delle linee guida/protocolli ed il monitoraggio dei livelli di qualità dei processi di assistenza a livello del DCP; partecipare attivamente al processo di negoziazione del budget e coadiuvare il direttore del dipartimento nella gestione del budget assegnato; valutare l applicazione ed il rispetto delle norme comportamentali e disciplinari ed attivare i provvedimenti disciplinari per le risorse di propria afferenza; contribuire all applicazione del sistema informativo per le attività infermieristiche e tecniche; essere componente del Comitato di Dipartimento e del Collegio di Direzione. 1.3. COMITATO DEL DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE MISSIONE E Il Comitato di Dipartimento è l organo collegiale di supporto al Direttore del Dipartimento. Assicura la partecipazione dei professionisti ai processi di programmazione delle attività e alla definizione dell assetto organizzativo-gestionale del Dipartimento. In particolare, al Comitato del Dipartimento Cure Primarie afferiscono le seguenti aree di responsabilità: proporre modelli organizzativi e di gestione delle risorse che siano coerenti e funzionali agli indirizzi aziendali relativamente ad azioni ed interventi necessari alla promozione della salute, alla prevenzione della malattia, alla cura, alla riabilitazione fisica, sociale e lavorativa; promuovere l integrazione organizzativa e professionale tra le unità operative afferenti al DCP, e tra il DCP e gli altri dipartimenti territoriali e ospedalieri; assicurare l allocazione delle risorse sulla base dei percorsi assistenziali integrati di supporto all attività dei nuclei delle cure primarie; promuovere il processo di innovazione e di miglioramento della qualità dei servizi; definire i criteri per la individuazione dei fabbisogni prioritari di formazione e di ricerca, ivi compresi quelli di sostegno all integrazione professionale, e predispone i relativi piani annuali; contribuire alla formulazione della proposta di piano annuale delle attività del DCP e partecipare al processo di budgeting; assicurare le verifiche trimestrali del piano di produzione negoziato ed il monitoraggio dei livelli di attività assistenziale secondo criteri di efficienza ed efficacia; 5

pianificare le iniziative per il miglioramento dell'integrazione tra le unità operative, della diffusione delle informazioni e dello sviluppo di norme di buona pratica professionale fra le unità operative; proporre l attivazione di gruppi di miglioramento e monitorarne le attività; contribuire alla predisposizione della relazione d esercizio semestrale ed annuale. 2. U. O. CURE PRIMARIE MISSIONE E Assicurare l assistenza medica, infermieristica, ostetrica, riabilitativa e farmaceutica di base, in ambito distrettuale, rivedendo e valorizzando gli apporti delle diverse professioni e coordinandoli sulla base del bisogno assistenziale e delle evidenze scientifiche; assicurare la produzione di servizi sanitari e sociali centrati sul bisogno della persona, tenendo anche conto delle preferenze espresse dalla famiglia, garantendo il facile passaggio agli altri livelli di assistenza e adeguando le modalità d accesso alle prestazioni sanitarie in modo che siano sensibili ai diversi gradi di bisogno dell utenza; assicurare la qualità dei servizi offerti, la produzione dei servizi sanitari, il grado di appropriatezza dei consumi, l ottimizzazione delle risorse in riferimento alle cure primarie; coinvolgere i Medici di Medicina Generale nell attività di programmazione dei servizi territoriali; promuovere un appropriata politica del farmaco; organizzare e qualificare la produzione specialistica a livello territoriale perseguendo l uniformità, la semplificazione dei percorsi, trattamenti diagnostico terapeutici basati su protocolli concordati tra specialisti ospedalieri e MMG; favorire l integrazione professionale fra i MMG e le altre figure professionali (Infermieri, ostetriche, assistenti sociali, etc.) e lo sviluppo dei Nuclei di Cure Primarie; gestire i percorsi relativi all assistenza domiciliare sia per quanto riguarda le sinergie con i presidi ospedalieri che con la rete territoriale ed il NOA. 2.1. NUCLEI CURE PRIMARIE E ASSISTENZA SPECIALISTICA Garantire lo sviluppo organizzativo dei contenuti degli accordi locali e regionali in materia di Nuclei delle Cure Primarie e presa in carico della patologia cronica; monitorare la corretta applicazione dell accordo regionale e locale di attuazione dei Nuclei di Cure Primarie; ampliare le aree di intervento ed estendere le responsabilità cliniche previste dal sistema di governo clinico aziendale alla Medicina Generale; monitorare i tempi d attesa per l accesso alle prestazioni specialistiche e adoperarsi per modificare l offerta nel rispetto delle normative nazionali e regionali vigenti; realizzare l uniformità e la semplificazione dei percorsi per l accesso alle prestazioni ambulatoriali specialistiche; collaborare alla definizione e applicazione di protocolli diagnostico terapeutici concordati tra Presidi Ospedalieri e territorio (MMG e PLS) al fine di garantire percorsi appropriati e privilegiati rispetto alle condizioni cliniche del paziente; fornire periodicamente alla direzione dell unità operativa report di attività. 2.2. ASSISTENZA E SOSTEGNO DOMICILIARE Partecipare alla programmazione distrettuale ed aziendale per quello che concerne l attività e gli interventi volti a sostenere la domiciliarità, anche nell ambito dei piani del FRNA; coordinare l attività complessiva dei servizi a sostegno della domiciliarità (assistenza domiciliare, Punto Unico di accesso alle cure domiciliari, Dimissioni protette, telesoccorso e teleassistenza, programmi fragilità, assegni di cura), in raccordo con il SAA ed i Servizi assistenza riabilitativa territoriale ; 6

assistere pazienti con patologie trattabili a domicilio evitando il ricorso improprio al ricovero in ospedale o in altra struttura residenziale, assicurando la continuità assistenziale; favorire il recupero delle capacità residue di autonomia e relazionali per migliorare la qualità di vita dei pazienti; sostenere i famigliari ed eventualmente trasmettere competenze per una autonomia di intervento; superare le modalità di erogazione separate per categorie di pazienti, ed individuarne un modello unico di assistenza domiciliare integrata, sanitaria e socio assistenziale; sostenere la centralità del MMG quale unico responsabile della salute globale del proprio assistito e che formula il protocollo assistenziale e terapeutico dirigendo l equipe A.D.I. rappresentare il punto di contatto tra territorio e presidi ospedalieri per le dimissioni protette domiciliari raccordandosi con il NOA; assicurare l adattabilità della risposta ai bisogni del paziente, siano essi sanitari o assistenziali; ottimizzare l utilizzo delle risorse mediante l attivazione delle prestazioni su richiesta e solo in caso di effettivo impiego e tendere all effettivo miglioramento delle condizioni di vita del malato e all umanizzazione del rapporto assistenziale; assicurare la revisione periodica dei protocolli assistenziali e garantire l uniformità dell assistenza a livello Aziendale; fornire alla direzione dell unità operativa report periodici di attività. 3. U.O. TUTELA SALUTE FAMIGLIA, DONNA ED ETÀ EVOLUTIVA MISSIONE E Assicurare la tutela sanitaria e sociale della gravidanza e della maternità; garantire la sicurezza e la qualità tecnica dei servizi offerti e monitorare il gradimento espresso. programmare le più appropriate condizioni organizzative, in concerto con la rete ospedaliera e territoriale, per ottimizzare la qualità dell assistenza alla gravidanza ed al parto in relazione a tempestività d accesso ai servizi, continuità dell assistenza, appropriatezza delle procedure, controllo dello stato di salute della donna e del bambino; integrare la figura professionale del pediatra di libera scelta nell organizzazione delle attività dipartimentali e valorizzare il loro ruolo in un ottica di ottimizzazione del processo d integrazione territorio presidi ospedalieri anche attraverso l identificazione di obiettivi aziendali condivisi; assicurare i programmi di vaccinazione a livello aziendale, favorendo il graduale livello di responsabilità e autonomia professionale delle assistenti sanitarie nella pratica vaccinale, e partecipare ai programmi di screening nella popolazione target; essere punto di riferimento nella rete assistenziale in collegamento con i Servizi di neuropsichiatria infantile e di riabilitazione; gestire i percorsi educativi - assistenziali dei minori sottoposti a tutela e le condizioni genitoriali; assicurare l applicazione della materia giuridica, in concerto con l autorità giudiziaria, della popolazione target. fornire periodicamente i dati di attività alla direzione dell unità operativa. 3.1. UNITÀ PEDIATRICA DI CURE PRIMARIE Favorire l inserimento del pediatra di libera scelta nell organizzazione dei Nuclei delle Cure Primarie; curare e monitorare l implementazione dell attività informatica dei PLS nella rete del progetto Sole; monitorare la corretta applicazione dell accordo nazionale e regionale coinvolgendo i PLS nelle attività di programmazione dei servizi territoriali; assicurare l analisi dei bilanci di salute inviati dai pediatri di libera scelta coordinandone l attività clinica e orientandola a principi di appropriatezza; attivare programmi di screening nella popolazione target che rientra in un approccio globale per la tutela della salute della popolazione infantile secondo direttive regionali e aziendali; garantire i programmi di vaccinazione a livello aziendale favorendo il graduale livello di responsabilità e autonomia professionale delle assistenti sanitarie nella pratica vaccinale; predisporre attività di sorveglianza igienico-sanitaria nelle comunità infantili; monitorare la prescrizione farmaceutica dei PLS favorendo l adesione alle linee guida esistenti a livello locale; 7

garantire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio del bambino affetto da grave patologia cronica e favorire i percorsi privilegiati di assistenza specialistica a livello territoriale; monitorare il buon livello assistenziale delle cure a domicilio favorendo i percorsi di cura appropriati in base al reale bisogno assistenziale; fornire periodicamente i dati di attività alla direzione dell unità operativa. 3.2. ASSISTENZA CONSULTORIALE Garantire le cure primarie nell area della salute sessuale, riproduttiva e psico-relazionale della donna, dei singoli, delle coppie e delle famiglie, con equipe multidisciplinari (ostetrica, ginecologo, psicologo, assistente sociale e altre figure professionali) che offrono percorsi preventivi e diagnostico terapeutici integrati con le strutture presenti nel territorio; favorire la tutela sanitaria e sociale della gravidanza e della maternità, promuovere la prevenzione e garantire la cura e riabilitazione di patologie afferenti alla sfera genitale femminile, garantire la procreazione libera e responsabile; garantire l assistenza sanitaria alle donne extracomunitarie per quanto concerne la tutela della gravidanza e del neonato; integrarsi con i servizi ospedalieri del dipartimento materno infantile per l assistenza all età pediatrica e alla gravidanza in coerenza con gli obiettivi del programma percorso nascita aziendale ; garantire l assistenza relativa alle problematiche della coppia, della donna e della famiglia, attraverso articolazioni organizzative distrettuali quali i consultori familiari, gli spazi giovani e gli spazi per le donne immigrate; promuovere la realizzazione di momenti educativi specifici per le tematiche di maggiore rilievo sociale; promuovere attività di prevenzione, di sostegno psicoeducativo e assistenza sanitaria agli adolescenti; fornire periodicamente alla direzione dell unità operativa dati di attività. 3.3. RESPONSABILITÀ GENITORIALE E TUTELA MINORI - Partecipare, con la direzione dell unità operativa, ai momenti di programmazione a livello distrettuale ed aziendale e programmare l attività complessiva dei diversi servizi coinvolti, collaborando con tutte le articolazioni aziendali e con il Programma di Psicologia; - fornire sostegno alla genitorialità e promuovere la cultura dell infanzia anche attraverso interventi di prevenzione e di sostegno a favore dei minori; - coordinare le attività in ambito sociale e psicologico valorizzando ed integrando le specifiche competenze che attengono alle professionalità coinvolte; - coordinare le attività di presa in carico, di accompagnamento e di reinserimento nonché di valutazione della capacità genitoriale e della personalità dei genitori, del minore a grave rischio, della famiglia, coppia o del singolo genitore in caso di patologia; - coordinare le attività di presa in carico delle situazioni di maltrattamento ed abuso sul minore e sugli adulti con il supporto di un servizio di secondo livello strutturato come punto di riferimento per tutti gli operatori dei servizi coinvolti; - collaborare alla promozione dell affidamento familiare e dell accoglienza; - fornire periodicamente alla direzione dell unità operativa i dati di attività quali quantitativi. 4. U.O. ANZIANI E DISABILI FISICI E SENSORIALI MISSIONE E Assicurare la valutazione del bisogno della popolazione con disabilità e/o della popolazione anziana non autosufficiente o a rischio di non autosufficienza, al fine di massimizzare la coerenza tra domanda ed offerta di servizi; 8

garantire il coordinato utilizzo della rete complessiva dei servizi socio-sanitari tenendo conto delle disponibilità esistenti e delle opzioni del cittadino; assicurare il collegamento operativo e le sinergie professionali fra i servizi sanitari, sociali, socio-sanitari ed i servizi ospedalieri al fine di assicurare continuità assistenziale e di cura e l appropriatezza degli interventi; monitorare la domanda attuale e potenziale della popolazione con disabilità ed anziana residente per offrire indicazioni alla programmazione territoriale e alla corretta allocazione delle risorse; raccogliere ed elaborare i dati informativi della rete e di verifica della qualità delle prestazioni, assicurando la consulenza ai servizi della rete stessa; svolgere attività di informazione sui servizi esistenti sul territorio, sulle modalità e criteri di accesso; promuovere in collaborazione con gli Enti istituzionalmente preposti, le attività di aggiornamento e formazione del personale della rete dei servizi; promuovere, in accordo con le direzioni dei dipartimenti territoriali, le campagne di informazione ed educazione alla salute rivolte alla popolazione disabile ed anziana; programmare attività di sostegno alle famiglie mediante consulenze psicologiche, assistenziali e di informazioni sulla gestione a domicilio del disabile e dell anziano, specialmente quello affetto da demenza; gestire la corretta erogazione delle protesi, ausili e presidi assicurando il rispetto delle normative vigenti; programmare le risorse sanitarie e sociali da destinare alla funzione riabilitativa domiciliare; presidiare l uniformità dell accesso alle strutture Residenziali e Semiresidenziali ed indirizzare le strutture alla corretta applicazione dei protocolli e standard previsti. 4.1. CONTINUITÀ ASSISTENZIALE E NON AUTOSUFFICIENZA - Assicurare la presa in carico e la continuità delle cure attraverso la massima integrazione tra le attività sanitarie, sociali e socio assistenziali a favore degli anziani, disabili e di soggetti in condizione di vulnerabilità e non autosufficienza; - partecipare e collaborare attivamente nell ambito del Dipartimento alla programmazione annuale delle attività; - sovraintendere all attività complessiva relativa ai servizi anziani, disabili e alla residenzialità e semi residenzialità; - sovrintendere l attività di supporto tecnico alle U.O. ospedaliere e territoriali per le dimissioni protette con passaggio attraverso Strutture Intermedie prima della domiciliazione o della istituzionalizzazione definitiva (CP/RSA) e per domiciliazioni previa attivazione del Punto Unico di accesso per le Cure Domiciliari; - presidiare e regolare l uniformità dell accesso nelle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili, nonché garantire l osservanza dei requisiti quali quantitativi previsti dalle convenzioni con l Azienda; - promuovere e realizzare protocolli diagnostico-terapeutici per le patologie prevalenti nelle Strutture residenziali; - definire percorsi specialistici preferenziali di integrazione tra le Strutture Residenziali e i presidi ospedalieri e poliambulatori specialistici; - verificare l appropriatezza dell assistenza sanitaria e socio sanitaria erogata globalmente; - collaborare con i servizi preposti a livello aziendale alla programmazione annuale di aggiornamento del personale; - fornire alla direzione dell unità operativa dati di attività. 4.2. ASSISTENZA RIABILITATIVA TERRITORIALE organizzare periodicamente, in collaborazione con il Coordinamento dei fisioterapisti del territorio, gli accessi domiciliari per visita fisiatrica e\o per valutazione tecnico ambientale; verificare l appropriatezza dei progetti e dei programmi riabilitativi prodotti sia dai fisiatri territoriali che dai fisiatri operanti nelle strutture private (provinciali ed extraprovinciali), per l accesso alla riabilitazione ambulatoriale e\o domiciliare territoriale, secondo quanto stabilito nelle linee guida aziendali per le attività riabilitative; monitorare i tempi di attesa delle visite fisiatriche domiciliari e delle valutazioni tecnico ambientali secondo il criterio prioritario o ordinario; assicurare l appropriatezza delle linee di indirizzo per l organizzazione dell assistenza integrata del paziente con ictus (Programma stroke care) nella fase post ospedaliera (D.G.R. 1720 del 16\112007), del paziente affetto da mielolesioni (D.G.R. 136 del 11\08\2008) e del paziente affetto da gravissime disabilità acquisite in età adulta (D.G.R. 2068\04) in modo da garantire la continuità assistenziale dall evento acuto al reinserimento socio-ambientale; programmare gli accessi d equipe multiprofessionale presso l Istituto di riabilitazione di Montecatone, come da accordi di Area Vasta, per la verifica del Progetto-Programma riabilitativo dei pazienti affetti da 9

mielolesione al fine di favorire, terminata la fase Hub dell intervento riabilitativo, il passaggio nelle strutture riabilitative intensive presenti nella provincia di Rimini ed il successivo reinserimento socio-ambientale sociale; valutare l appropriatezza nella prescrizione di ausili da parte dei medici fisiatri territoriali e rendere omogenei i percorsi di erogazione; verificare l appropriatezza delle valutazioni tecnico ambientali dei fisioterapisti e successiva prescrizione, autorizzazione e collaudo degli ausili proposti in collaborazione con il Direttore di unità operativa; monitorare, in collaborazione con la Direzione dell unità operativa ospedaliera di medicina riabilitativa, il rispetto della spesa programmata in sede di budget degli ausili, dei prodotti per incontinenza; organizzare riunioni periodiche, in collaborazione con il Coordinamento dei fisioterapisti, per l organizzazione dell attività riabilitativa domiciliare da parte dei terapisti privati convenzionati con l AUSL di Rimini; integrarsi con le altre professionalità e strutture del dipartimento (responsabile Strutture, N.O.A., S.A.A) per la coordinazione dei percorsi socio-assistenziali dei pazienti affetti da disabilità. 10