GLI INSERIMENTI LAVORATIVI COME STRUMENTO TERAPEUTICO. Bilancio dell esperienza del SER.T. della Az. USL 8 Zona Aretina



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GLI INSERIMENTI LAVORATIVI COME STRUMENTO TERAPEUTICO Bilancio dell esperienza del SER.T. della Az. USL 8 Zona Aretina Riassunto Dott. Paolo E. Dimauro Direttore SER.T. Az. USL 8 Zona Aretina A. S. Roberto Menozzi Assistente sociale- Responsabile inserimenti terapeutico-lavorativi SER.T. Zona Aretina Dall agosto 1996 fra le opzioni terapeutiche attivate dal SER.T. di Arezzo se ne è aggiunta una mirata al tema dell inserimento/reinserimento lavorativo dell utenza sulla base di un Progetto presentato sul Fondo Nazionale Lotta alla Droga (anni 1994/1995) e parzialmente finanziato. L esperienza è già stata oggetto dell articolo Tossicodipendenza e inserimento nel mondo del lavoro; l esperienza del Ser.T. di Arezzo pubblicato sul Bollettino per la farmacodipendenze e l alcolismo n 3 /1998. A oltre 3 anni dall inizio della fase operativa si è cercato di fare un bilancio complessivo dell esperienza. Pur nella difficoltà di individuare indicatori i più oggettivi possibile, i risultati (al 31.12.1999) che qui riportiamo, ci sembrano confortanti ed interessanti. Parole chiave: tossicodipendenza, riabilitazione sociale, inserimento lavorativo Obiettivi del Progetto A tre anni di distanza dall inizio dell esperienza, la cosa che più sorprende è come i contenuti del Progetto si siano nel tempo arricchiti di contenuti, di possibilità, di evoluzioni, in concomitanza dello scorrere del tempo, degli utenti con le varie caratteristiche personali e modalità comportamentali, degli atteggiamenti anche degli operatori, dei flussi culturali del Servizio. Il progetto era nato per tentare di intervenire su elementi preoccupanti emersi da una valutazione sulla stratificazione sociale dell utenza SER.T. dalla quale emergeva: - un alto numero di disoccupati o sotto occupati, - difficoltà per l utenza nel reinserirsi nel mondo del lavoro a causa anche dello stigma sociale. Gli obiettivi individuati, oltre a quelli specifici inerenti il reinserimento lavorativo: cercare di rompere il circolo vizioso della marginalità sociale, fornire occasioni di strutturazione (perlomeno parziale) della giornata, fornire occasioni di confronto con le proprie capacità ed attitudini sia su un piano praticolavorativo che relazionale con evidenti conseguenze sulla autostima. 1

Tutto ciò cercando di superare una concezione operativa rigidamente divisa in fasi (curaguarigione-riabilitazione-reinserimento). L operatività si è dimostrata flessibile pur riuscendo a mantenere una necessaria cornice strutturale che continuasse a costituire una irrinunciabile prospettiva educativa per gli utenti. Era probabilmente questa la scommessa più importante e difficile: accompagnare gli utenti verso prospettive possibili di cambiamento rispetto allo stile di vita, offrire occasioni di recupero di dimensioni sociali integrate o perlomeno più accettabili, cercando nel tempo di calibrare gli strumenti operativi approntati alle caratteristiche e difficoltà dell utenza, senza quindi essere espulsivi nei suoi confronti, privilegiando una strategia delle piccole, talvolta banali conquiste quotidiane, ma nel contempo rimanere ancorati al progetto originale, alla sua cornice istituzionale, al sistema di regole. L evoluzione nel tempo del Progetto, sempre più orientato verso una utenza a bassa soglia, ha ulteriormente spinto verso questo rischio con l intrecciarsi di problematiche orientate anche su un piano di bisogni di sociale puro (non strettamente di competenza di un Servizio sanitario e terapeutico). Nella fase Riabilitativa la discriminante fra uno stile di vita di piazza, spesso assai labile con il rischio della fagocitazione dei gruppi Riabilitativi, credo sia stato superato con un faticoso, quasi quotidiano, lavoro di analisi e rilettura azione per azione. Articolazione dell intervento Erano stati individuati due strumenti operativi corrispondenti a due diverse fasi: a) Gruppi Riabilitativi per utenti nei quali si riscontrava l esigenza di ripartire dai presupposti relativi alla tematica lavorativa (rispetto di orari, di impegni, garantire continuità, ecc.), o che avessero ancora un rapporto sostanzialmente attivo con le sostanze b) Tirocini di Lavoro per utenti che avevano superato la fase propedeutica ed erano pronti ad intraprendere esperienze di vero e proprio inserimento lavorativo e che avevano consolidato un processo di allontanamento dagli stupefacenti. Per gli utenti inseriti nelle due diverse attività e se in regola con le norme dei regolamenti era prevista l erogazione di un incentivo economico diversificato. Di fatto assieme a tali strumenti, nel triennio ne sono stati utilizzati anche altri quali: a1) Centro Diurno Il Timone con analoga funzione di osservazione dell utenza e acquisizione di capacità propedeutiche, a2)corsi di Formazione Professionale e Stages Aziendali b1)progetti individuali di inserimento lavorativo presentati da Cooperative Sociali di tipo B sul Fondo Regionalizzato per la lotta alla droga (anno 1996). Metodologie impiegate Relativamente ai Gruppi Riabilitativi di fondamentale importanza è stata la figura del Formatore che ha assolto, pur con stili diversi a seconda delle caratteristiche personali e della propria formazione, sia a compiti di formazione lavorativa che di controllo e di facilitazione alla relazione nel Gruppo. L atteggiamento di fondo di tutti gli operatori coinvolti è stato quello di 2

lavorare per una autoresponsabilizzazione dell utenza piuttosto che orientarsi verso forme di più puro controllo. La riunione (almeno settimanale) cui erano presenti utenti, formatore e Assistente Sociale referente del Gruppo ha costituito, come era previsto, non solo uno spazio di confronto sulla attività pratico-lavorativa (le mansioni, i piani di lavoro, le proprie capacità e difficoltà ) ma anche e soprattutto su un piano relazionale fra i membri del Gruppo (i conflitti e la loro gestione, gli aspetti emotivi, la gestione dell impulsività, il Gruppo come spazio anche di socializzazione e di mutuo-aiuto in un contesto sobrio, il confronto con l autorità ) facendo diventare, come era del resto previsto, il Gruppo, una sorta di palestra, ancora gestita e preparatoria a successive fasi che avrebbero potuto essere molto meno gestite. Per quanto invece riguarda i Tirocini di Lavoro si è proceduto ad un monitoraggio individuale dell esperienza con incontri di verifica (almeno mensile) in cui erano presenti oltre all utente, l Assistente Sociale dell equipe, ed un rappresentante della Ditta. Tali verifiche, in tale sede, erano più incentrate sull aspetto pratico-lavorativo, sul rafforzamento delle capacità ed attitudini professionali e sugli aspetti normativi dei rapporti di lavoro; l aspetto relazionale è stato occasione di confronto e/o verifica solo in alcune circostanze: l emergere di eventi problematici e/o la sensibilità del rappresentante della Ditta. Soggetti coinvolti nell attività L attività è stata condotta, per la parte pubblica, dal Servizio Sociale del SER.T. della Az. USL 8 con un grosso apporto del settore amministrativo dello stesso SER.T. Il Progetto ha poi trovato la fattiva collaborazione di altre strutture e/o Uffici della Azienda sia per l avvio che per il proseguimento del Progetto stesso. Il Centro di Formazione Professionale della Provincia ha inoltre collaborato nella messa disposizione ed attuazione di strumenti operativi (Corsi di Formazione o qualificazione Professionale per soggetti svantaggiati) che hanno consentito lo sviluppo coerente del processo riabilitativo. Per la parte privata è stato possibile attivare e sviluppare importanti canali di collaborazione: con le Cooperative Sociali di tipo B presenti in loco: Cooperativa Sociale La Tappa che ha garantito le figure dei Formatori dei Gruppi Riabilitativi sia nella fase di convenzione diretta con il SER.T. che in quella successiva (dal marzo 99) di appalto diretto con la Az. USL per la manutenzione delle aree sede delle attività dei 2 Gruppi Riabilitativi e successivamente per la attivazione di Progetti di inserimento lavorativo di utenti e di Tirocini di Lavoro. Cooperativa Sociale Orizzonte per la attivazione di Progetti di inserimento lavorativo e di Tirocini di Lavoro. Cooperativa Sociale Futura per la attivazione di Tirocini di Lavoro. con altri privati: Ditta SAICO (importante industria metalmeccanica aretina) ove sono stati attivati due Stage Aziendali per due utenti, entrambi conclusi con la loro assunzione, 3

Con sedi periferiche della CNA (Confederazione Nazionale dell Artigianato) per la attivazione di 2 Tirocini di Lavoro che avevano lo scopo (poi concretizzato) di costituire un ponte per 2 utenti in fase di Reinserimento di programmi comunitari. L operatività ha quindi consentito di creare una prima, fondamentale, rete di collaborazione; le esperienze si sono concluse con una reciproca soddisfazione tanto che in alcune circostanze non è stato il Servizio a chiedere ulteriori spazi, ma le Ditte stesse a promuovere altri inserimenti supportati dal Servizio: segnale della serietà ed efficacia del rapporto instaurato. I risultati Nel triennio hanno partecipato alla attività del Progetto 46 utenti. La tipologia dell utenza è stata piuttosto varia anche se fortemente orientata, e sempre più nel tempo, verso una utenza a bassa soglia. Ciò ha comportato, in alcune, circoscritte, situazioni, un turn over di utenti con interruzioni unilaterali e senza prospettive evolutive dell esperienza. Sono aumentati nel tempo gli utenti con problematica complessa e quelli con effettiva doppia diagnosi. Gli strumenti operativi, creati più pensando ad una fascia di utenza quasi cronica e/o fortemente orientata su un piano sociopatico sono riusciti comunque ad accogliere e contenere le problematiche evidenziate da queste diverse tipologie di utenza. Anche sul piano dell età si sono registrate situazioni molto diverse con una età minima di 20 anni ed una massima di 49; l età media è risultata di 34,5 anni con il range collocato ai 32 anni. Gli utenti fra i 32 ed i 36 anni hanno rappresentato circa il 50% del totale. Alcune considerazioni preliminari: Nei tre anni di attività non si è registrato alcun furto di materiali e/o attrezzature, non si è mai verificato un infortunio nella attività lavorativa, si è registrato un solo danno (del resto non ascrivibile ad incuria) a cose di terze persone. Non si è generalmente verificato un adeguamento, in termini assistenzialistici, anzi, come poi vedremo meglio in seguito, per molti utenti, la frequenza del Gruppo Riabilitativo è servito come stimolo per ritrovare energie e capacità per risolvere autonomamente il successivo collocamento lavorativo. In questa direzione si sta assistendo ad utenti che, terminato l iter specifico, e pur essendo socilavoratori effettivi di una Cooperativa Sociale B stanno effettuando un passo ulteriore: autonomo passaggio verso attività lavorative più remunerative, probabilmente più gratificanti, nel normale a tutti gli effetti, dove cioè lo svantaggio non è più considerato una credenziale utile di ingresso e permanenza nel mondo del lavoro. Appare difficile individuare rigorosi ed oggettivi criteri di valutazione dell operatività. Criteri quantitativi e qualitativi si intrecciano fortemente; inoltre la variabile temporale (quando e per quale durata effettuare la valutazione) può fare oscillare la effettiva valutazione finale. Cercando comunque di dare una valutazione individuale e complessiva dell esperienza si hanno i seguenti esiti: Positivo = 28 pari al 61,0 % 4

Negativo = 5 pari al 10,8 % Parzialmente positivo= 9 pari al 19,5 % Parzialmente negativo = 4 pari al 8,7 % Totali = 46 (100 %) Abbiamo considerato Positive tutte quelle situazioni in cui si è verificato il raggiungimento dell obiettivo di una collocazione lavorativa stabile (autonoma e/o supportata dal Servizio) o dove l esperienza ha comunque comportato significative evoluzioni sociali, relazionali, terapeutiche, cercando, dove questo era possibile, di riportare la valutazione anche sul lungo periodo. Dall altro lato una valutazione Negativa corrisponde invece ad un abbandono unilaterale (non concordato) dell esperienza (riabilitativa o di inserimento lavorativo). Sono risultati confortanti (sommando gli esiti positivi con quelli parzialmente positivi si supera l 80 %) anche in considerazione delle forti, oggettive problematiche personali espresse dagli utenti. Inoltre una ulteriore valutazione fatta dal Servizio SER.T. nel suo complesso su un piano qualitativo, porta a considerare notevole il livello di cambiamento espresso dagli utenti sia relativamente al contesto sociale complessivo che alla compliance nei confronti del Servizio, quasi che per alcuni utenti, l aver partecipato alla esperienza riabilitativo-lavorativa abbia anche comportato un modo nuovo, più efficace, di rapporto con il servizio nelle varie opzioni terapeutiche. Vi è un ulteriore aspetto relativo alle situazioni valutate come Negative o Parzialmente negative: da una parte anche in utenti ivi classificati si sono comunque registrati interessanti movimenti nel confronto personale con le proprie difficoltà (relazionali, comportamentali ), dall altra alcuni utenti ripensando al periodo passato dentro al G.R. hanno fatto riferimento ad un periodo comunque sostanzialmente positivo per sé, in cui stavano meglio, avevano impegni e delle motivazioni per cercare uno stile di vita diverso. Alla luce di tali considerazioni quindi potrebbe anche essere ulteriormente ridefinito tale dato numerico: le situazioni nuovamente definibili come negative o parzialmente negative (in cui non si registrano sostanziali evoluzioni) rimarrebbero rispettivamente 3 e 2 per un totale di n 5 pari al 10,8 %. 32 utenti hanno partecipato, nel triennio, ai Gruppi Riabilitativi; di questi, 9 hanno anche partecipato a fasi successive (Tirocini di lavoro o Inserimenti lavorativi), fra questi si registrano relativamente all obiettivo dell inserimento lavorativo, anche nel lungo periodo, 7 risultati positivi, 1 negativo ed 1 parzialmente positivo. 14 utenti hanno partecipato SOLO a fasi successive (stages aziendali, tirocini, inserimenti lavorativi ); nel lungo periodo si hanno, sempre relativamente all obiettivo dell inserimento lavorativo, 4 risultati positivi, 5 negativi, 3 parzialmente positivi. Da questi dati si evince, anche relativamente all utilizzo di strumenti pensati per fasce di utenza che avessero già effettuato un percorso di allontanamento dalle sostanze, un utilizzo anche per la bassa soglia. Il confronto sugli esiti nel lungo periodo sembrerebbe confermare quanto previsto e cioè che l esperienza nel Gruppo Riabilitativo abbia effettivamente fornito agli utenti occasioni di confronto con e superamento delle proprie difficoltà lavorative e relazionali, tali da rendere più facilmente raggiungibile e duraturo il successivo inserimento lavorativo. 5

N 18 utenti hanno terminato iter con regolare assunzione (di cui 8 con reperimento +/- autonomo ), altri 6 sono in Tirocinio di Lavoro propedeutico ad assunzione. Tale dato conferma quanto già espresso in precedenza: l aver attivato strumenti operativi su un versante lavorativo, con indubbi elementi di intervento su un piano economico sociale, non sembra aver indotto negli utenti, di norma, atteggiamenti di tipo assistenzialistico. Appare quanto mai importante che l esperienza del Gruppo Riabilitativo sia stata vista dagli utenti come una fase transitoria, utile per ripartire nella riacquisizione di abilità e modalità operative congrue e tali da riattivare energie da utilizzare nel circuito del normale mercato del lavoro. L aver a suo tempo pensato (allora su un piano puramente teorico-intuititvo) la permanenza nella fase Riabilitativa per un tempo massimo di circa un anno ha trovato poi una conferma pratica: nell unico caso (peraltro molto grave) di permanenza effettiva (quasi 2 anni) superiore rispetto a quella prevista, si cominciavano a registrare indubbi atteggiamenti di adeguamento alla situazione e comportamenti involutivi con un forte rischio di indurre o assecondare nell utente una sorta di cronicizzazione. Si fornisce di seguito una cronistoria della operatività: 1996 (da settembre): n 3 utenti partecipano ai Gruppi Riabilitativi totale incentivi erogati. 2.400.000 Si conclude il Corso di qualificazione professionale per Addetto di falegnameria (iniziato nel 1995) 1997 Viene attivato il Corso di qualificazione professionale per Giardiniere-Addetto alla manutenzione del verde n 11 utenti (di cui 8 nuovi) partecipano ai Gruppi Riabilitativi n 2 utenti (di cui 2 nuovi) partecipano a Tirocini di Lavoro n 2 utenti (nuovi) partecipano a Stages Aziendali incentivi erogati per G.R. Totale. 17.900.000 Tirocini di Lavoro.7.800.000 TOTALE anno 1997. 25.700.000 1998 n 20 utenti (di cui 15 nuovi) partecipano ai Gruppi Riabilitativi n 3 utenti (di cui 2 nuovi) partecipano a Tirocini di Lavoro n 6 utenti (di cui 4 nuovi) partecipano a Inserimenti Lavorativi incentivi erogati per G.R. Totale. 27.000.000 6

Tirocini di Lavoro.7.200.000 TOTALE anno 1998. 34.200.000 1999 n 16 utenti (di cui 8 nuovi) partecipano ai Gruppi Riabilitativi n 8 utenti (di cui 7 nuovi, di cui 3 a costo zero per USL) partecipano a Tirocini di Lavoro n 4 utenti terminano Inserimenti Lavorativi iniziati nel 1998 incentivi erogati per G.R. Totale. 26.500.000 Tirocini di Lavoro. 15.600.000 TOTALE anno 1999. 42.100.000 Viene attivato il Corso di Formazione nel settore di florovivaismo. Negli anni si è quindi assistito ad un aumento progressivo del numero di utenti impegnati, delle iniziative attivate, degli incentivi erogati. Si è assistito ad un processo di modifica dell atteggiamento anche da parte dell utenza (specie a bassa soglia): dal sospetto (verso il Servizio) ed il dileggio verso i primi utenti inseriti, considerati quasi come venduti, ad una più precisa e consapevole comprensione dell esperienza forse anche sulla base dei risultati positivi che nel tempo emergevano. Si è inoltre assistito ad un altro interessante fenomeno: l utenza che ha partecipato ad esperienze di inserimento lavorativo, (anche se magari con esiti non positivi o nuovamente coinvolte nell uso di sostanze) successivamente ha evitato lo stazionamento indifferenziato nei pressi della sede del Servizio. Ci sembra un importante segnale interpretabile sul piano di una diversa concezione del tempo, della propria immagine sociale, forse anche di rapporto con il servizio Arezzo, gennaio 2000 7