Parrocchia Buon Pastore Caserta Progetto Vita e Lavoro Laboratorio lavori in corso 7-14-21 Marzo 2017 ore 17,00-19,00 Parole chiave Chi è l uomo? Chi sono io? L uomo vive nella storia che costa gocce di sangue, gocce di lacrime, gocce di inchiostro; deve scrivere la storia secondo la legge morale che è dentro ciascuno di noi. Abbiamo dentro di noi una tensione assiologia ai valori, allo spirito.
Non dobbiamo far spegnere tale luce : speriamo che la morte ci trovi vivi! Ritorniamo alla meditazione Noi non siamo spettatori ; certo non siamo responsabili dei destini del mondo, ma siamo responsabili del quadrato della nostra esistenza. Nel vecchio continente siamo un decimo della popolazione mondiale, siamo i più ricchi, ma pretendiamo di dominare tutto e tutti. Riscopriamo il rispetto dell altro, figlio di Dio come noi
Riscoprire i valori. Non lupo all altro lupo, ma orsi che si abbracciano Proteggere la famiglia, cellula vitale della società, creata da Dio Si protegge la famiglia fermando ogni forma di violenza verso le persone e verso l ambiente, ripensando il futuro ed il modello di sviluppo affinché il bene comune sia al centro di ogni scelta politica e sociale.
La cultura salverà il mondo, Ma non potrà avvenire spontaneamente, bensì solo se non ci riappropriamo, e con massima urgenza, della gestione del corretto rapporto tra educazione ed istruzione, della intenzionalità responsabile e consapevole dell azione dell educare. E non solo nella fascia d età scolare, ma anche della educazione permanente degli adulti. Ciò che resterà delle nostre conoscenze quando avremo dimenticato tutto : quella sarà la vera cultura, divenuta sangue del nostro sangue, pensiero del nostro pensiero. L arte ci potrà venire in soccorso nel difficile cammino. Le arti tutte cantano le lodi del Creato e del Creatore ; si nutrono della Sua sostanza : la creatività.
L arte ci conduce A DIO Ai fratelli
L esempio dei Santi, ma anche la storia del mondo possono sostenerci nel cammino della conoscenza. Attraverso la storia possiamo capire quanto sia inutile il nostro costruire muri e recenti, come sia, invece, più utile e bello costruire ponti verso tutti i fratelli, quale sia la loro pelle o la loro fede. Insieme, nella nostra diversità, siamo una forza impareggiabile, ci miglioriamo gli uni gli altri ; come in una insalata i vari sapori, pur rimanendo riconoscibili, si esaltano gli uni gli altri, così gli uomini di razze e linguaggi diversi, usi e costumi diversi, insieme costituiscono un caleidoscopio che parla di Pace e di giustizia.
La pace e la giustizia iniziano dalla corretta impostazione dei rapporti umani, dal rispetto sentito delle regole. La stretta di mano con il fratello : sigillo delle regole da conoscere/rispettare e a mantenimento della parola data. La cittadinanza attiva comincia da qui. L Uomo che diventa cittadino nasce dal qui dal far sua la regola, quale Norma dell'agire che prescrive il modo in cui comportarsi in determinate circostanze, Questo uomo non è suddito, ma persona socialmente consapevole e responsabile., appunto cittadino, membro di una comunità di cui conosce diritti e doveri, di cui rispetta la Carta Costituzionale.
Ma non la giustizia dell uomo, ragionieristica, che dispensa secondo i meriti ed i demeriti, ma quella di Dio Misericordioso che dispensa secondo il bisogno. Quella giustizia che nasce dalla solidarietà che non deve limitarsi all'assistenzialismo, ma deve riuscire a rimuovere le cause del male e a stabilire condizioni in cui la dignità umana è pienamente rispettata. Quando la solidarietà rimuove gli ostacoli al benessere delle singole persone e dei popoli diventa giustizia sociale. Quando la giustizia sociale è più del diritto e della carità, allora assume il nuovo volto della pace
Discorso di Pericle agli ateniesi Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. ( Tucidide 461 AC )