PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 1
NORMATIVA DI RIFERIMENTO: D.Lvo 163/2006, art. 93, comma 5; D.Lvo 163/2006, art. 128, comma 9; D.P.R. 207/2010, art. 38; D. L.vo 267/2000, art. 200; D D. L.vo 267/2000, art. 200, comma 2; D. Lvo 81/2008, art. 91 comma 1 lettera b). 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 2
D.Lvo 163/2006, art. 93, comma 5 : Prevede che il progetto esecutivo debba essere corredato da apposito PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 3
D.Lvo 163/2006, art. 128, comma 9: l elenco annuale dei lavori deve essere approvato unitamente al bilancio preventivo e deve contenere il relativo piano finanziario 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 4
Art. 200, D. L.vo 267/2000 Ex ART. 43, COMMA 1 D.LVO 77/95 «Per tutti gli investimenti degli enti locali, comunque finanziati, l'organo deliberante, nell'approvare il progetto od il piano esecutivo dell'investimento, dà atto della copertura delle maggiori spese derivanti dallo stesso nel bilancio pluriennale originario, eventualmente modificato dall'organo consiliare, ed assume impegno di inserire nei bilanci pluriennali successivi le ulteriori o maggiori previsioni di spesa relative ad esercizi futuri, delle quali è redatto apposito elenco.» Ne consegue che: Le ulteriori o maggiori previsioni di spesa relative ad esercizi futuri, devono essere inserite nei bilanci pluriennali delle Amministrazioni 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 5
ART. 201, D. L.vo 267/2000, comma 2 Ex ART. 43, COMMA 3 D.LVO 77/95 «2. Per le nuove opere di cui al comma 1 il cui progetto generale comporti una spesa superiore al miliardo di lire, gli enti di cui al comma 1 approvano un piano economico- finanziario diretto ad accertare l'equilibrio economico-finanziario dell'investimento e della connessa gestione, anche in relazione agli introiti previsti ed al fine della determinazione delle tariffe.» Ne Consegue che: La delibera di approvazione del piano economico-finanziario costituisce presupposto di legittimità della delibera di approvazione del progetto esecutivo. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 6
D. Lvo 81/2008, art. 91 comma 1 lettera b). In sede di progettazione esecutiva deve essere predisposto un FASCICOLO Contenente informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono sottoposti i lavoratori in cantiere 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 7
ART. 38 D.P.R. 207/2010 Il Piano di Manutenzione dell Opera è documento complementare al progetto esecutivo, che PREVEDE, PIANIFICA E PROGRAMMA l attività di manutenzione, al fine di conservare nel tempo: 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 8
ART. 38 D.P.R. 207/2010 LA FUNZIONALITA, LE CARATTERISTICHE DI QUALITA, L EFFICIENZA, IL VALORE ECONOMICO. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 9
ART. 38 D.P.R. 207/2010 PREVEDERE gli interventi di manutenzione necessari con particolare riferimento alle opere realizzate, alle modalità di realizzazione ed ai materiali impiegati 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 10
ART. 38 D.P.R. 207/2010 PIANIFICARE nel senso di assegnare scadenze temporali per ciascun ambito manutentivo o manutenzione delle varie parti di opera realizzata. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 11
ART. 38 D.P.R. 207/2010 PROGRAMMARE per avere disponibili le necessarie risorse, anche economiche, alle scadenze previste per l effettuazione degli interventi manutentivi. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 12
Il piano di manutenzione assume contenuto differenziato in relazione all'importanza e alla specificità dell'intervento, ed è costituito dai seguenti documenti operativi, salvo diversa motivata indicazione del responsabile del procedimento DOCUMENTI OPERATIVI COSTITUENTI IL PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI: A. MANUALE D USO; B. MANUALE DI MANUTENZIONE; C. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 13
MANUALE D USO Il manuale d'uso si riferisce all'uso delle parti significative del bene, ed in particolare degli impianti tecnologici. Il manuale contiene l insieme delle informazioni atte a permettere all utente di conoscere le modalità per la migliore utilizzazione del bene, nonché tutti gli elementi necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. Il manuale d'uso contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione; d) le modalità di uso corretto. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 14
MANUALE DI MANUTENZIONE Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti significative del bene ed in particolare degli impianti tecnologici. Esso fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. Il manuale di manutenzione contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione delle risorse necessarie per l'intervento manutentivo; d) il livello minimo delle prestazioni; e) le anomalie riscontrabili; f) le manutenzioni eseguibili direttamente dall'utente; g) le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 15
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Il programma di manutenzione si realizza, a cadenze prefissate temporalmente o altrimenti prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola in tre sottoprogrammi: a) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita; b) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche comprendenti, ove necessario, anche quelle geodetiche, topografiche e fotogrammetriche, al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma; c) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 16
SISTEMI DI FOGNATURA 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 17
STANDARD DI EFFICIENZA: ALTO: controlli e verifiche almeno 2 volte l anno; espurghi per evitare il minimo deposito, pulizia caditoie dopo ogni evento con precipitazioni intense; interventi di manutenzione edile immediati. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 18
STANDARD DI EFFICIENZA: MEDIO: controlli e verifiche almeno 1 volta l anno; si accetta un deposito sul fondo pari al 10 % della sezione utile; interventi di manutenzione edile a cadenza annuale. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 19
STANDARD DI EFFICIENZA: BASSO: controlli e verifiche almeno biennali; si accetta un deposito sul fondo pari al 25 % della sezione utile; interventi di manutenzione edile a cadenza biennale. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 20
MANUALE D USO Comprende: Descrizione dell opera, Rappresentazioni plano altimetriche, Manufatti e particolari costruttivi, Descrizione materiali, Tipologia della fognatura 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 21
MANUALE D USO Vengono riportate tutte le informazioni per conoscere le modalità di fruizione e per la corretta gestione dell opera, al fine di evitarne il degrado anticipato e una utilizzazione impropria. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 22
MANUALE D USO Riportare le operazioni atte alla conservazione dell opera e per riconoscere fenomeni di deterioramento anomalo. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 23
TABELLA DI DESTINAZIONE D USO DESTINAZIONE D USO DELLA FOGNATURA Rete acque reflue domestiche TIPOLOGIA DI SCARICO AMMESSA Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente da metabolismo umano e da attività domestiche (art. 2 comma g ) OBBLIGHI E DIVIETI Gli scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi purchè osservino i regolamenti emanati dal gestore del servizio idrico integrato (ART. 33 comma 2) Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura (art. 33 comma 3) 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 24
TABELLA DI DESTINAZIONE D USO DESTINAZION E D USO DELLA FOGNATURA Rete acque reflue industriali TIPOLOGIA DI SCARICO AMMESSA Qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici o installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse da quelle reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento OBBLIGHI E DIVIETI I limiti di emissione sono fissati dalle tabelle 3 e 3/A devono inoltre essere rispettate le norme tecniche, i limiti e le prescrizioni regolamentari adottati dal gestore del servizio idrico integrato in base alle caratteristiche dell impianto (art. 33 comma 1). Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura (art. 33 comma 3) 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 25
TABELLA DI DESTINAZIONE D USO DESTINAZION E D USO DELLA FOGNATURA Rete acque meteoriche e dilavamento acque di prima pioggia TIPOLOGIA DI SCARICO AMMESSA Le Regioni disciplinano: Le forme di controllo degli scarichi, Le prescrizioni ed autorizzazioni per immissioni. I casi in cui le acque di prima pioggia devono essere trattate in impianto per la presenza di sostanze che creano pregiudizio alla qualità dei corpi idrici OBBLIGHI E DIVIETI Le acque di prima pioggia in casi particolari devono essere trattate in impianto. Rispettare i limiti di portata imposti dall Ente Gestore. E vietato lo scarico di acque meteoriche nelle acque sotterranee. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 26
TABELLA DI DESTINAZIONE D USO DESTINAZIO NE D USO DELLA FOGNATURA TIPOLOGIA DI SCARICO AMMESSA OBBLIGHI E DIVIETI Rete acque Acque reflue domestiche o il Applicazione di reflue urbana loro miscuglio con acque industriali ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie e provenienti da agglomerati. tutte le norme precedentemente richiamate per ogni tipologia di scarico. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 27
MANUALE D USO I danneggiamenti in fase di esercizio di una fognatura sono determinati: Dalla tipologia degli scarichi (caratteristiche chimiche), Durante la realizzazione degli allacci privati successivi alla posa del condotto principale. OCCORRE RIPORTARE NEL MANUALE D USO LE ISTRUZIONI CIRCA LE MODALITA DI REALIZZAZIONE DELL ALLACCIAMENTO. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 28
MANUALE D USO Altre cause di ammaloramento e di deterioramento in funzione di: 1. Materiali impiegati, 2. Particolari manufatti realizzati, 3. Protezioni di impermeabilità, 4. Impianti di sollevamento e pompaggio, 5. Carichi statici e dinamici, 6. Composizione chimica dei liquami, 7. Presenza di falda, 8. Modifiche nel tempo dei parametri idraulici, 9. Scavi successivi. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 29
MANUALE DI MANUTENZIONE Devono essere riportate in questa sezione le modalità corrette per l effettuazione degli interventi manutentivi specifici per l opera realizzata. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 30
MANUALE DI MANUTENZIONE Gli interventi più comuni sono: L espurgo dei condotti di fognatura, La pulizia dei punti di sfioro, La pulizia dei pozzetti di sedimentazione e delle caditoie, La manutenzione edile, La manutenzione dei manufatti in ghisa, La presenza di altri sotto servizi. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 31
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Devono essere definiti un questo documento i controlli, gli interventi e le relative scadenze di esecuzione da effettuarsi per la corretta gestione dell opera di fognatura. Si deve dare conto anche dei costi da sostenere per tali operazioni. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 32
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Articolato in tre sottoprogrammi: 1. Sottoprogramma delle prestazioni, 2. Sottoprogramma dei controlli, 3. Sottoprogramma degli interventi. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 33
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI Vengono indicate le caratteristiche prestazionali ottimali del bene ed il loro decremento accettabile. Devono essere annotati tutti i riferimenti progettuali ed il loro monitoraggio nel tempo per avere riscontri circa le modifiche introdotte e la loro accettabilità. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 34
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Viene indicata la programmazione di verifiche e controlli per monitorare la rispondenza alle prestazioni previste; l obiettivo è quello di visualizzare la dinamica di caduta dell efficienza del bene rispetto a quello ottimale ed al minimo accettabile. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 35
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Costituiscono il sistema dei controlli: L ispezione all interno del condotto, Controllo strutturale della tubazione, Verifica del deterioramento dei giunti, Verifica funzionamento caditoie, Verifica funzionamento sfioratori e impianti di sollevamento, Controllo manufatti in ghisa. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 36
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Tabella frequenza e costi ispezioni: DIAMETRO FREQUENZA COSTI DN<= 600 mm 730 gg 3,000 /m DN> 600 mm 730 gg 6,00 /m 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 37
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI TIPO CONDOTTO FREQUENZA Acque nere i< 2 % 120 gg. Acque nere i> 2 % Acque miste 0,25 < i < 1,5 % Acque miste 1,5 < i < 3 % Acque miste i > 3 % Acque bianche Caditoie Vasche decantazione e sfiori Sifoni Ghisa Staz.di sollevamento 240 gg. 180 gg. 365 gg. 1096 gg. 1096 gg. 180 gg. 180 gg. 90 gg. 365 gg. 15 gg. 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 38
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Predisporre schede di verifica e controllo 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 39
SCHEDA DI VERIFICA E CONTROLLO PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI Scheda n. Opera di PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Scheda di verifica e controllo tipo Indispensabil Indispensabil cadenza Ditta e e (compartimento) SI NO Incaricata 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 CONDOTTA: Deposito materiale Fessurazioni sul cielo Avvallamenti longitudinali Tenuta tubazioni Tenuta giunti Erosione fondo Presenza gas Rischi potenziali Attrezzature di sicurezza in esercizio Dispositivi ausiliari di sicurezza in % diminuzione livello DATA VERIFICA Osservazioni ALLACCIAMEN TI: Sporgenza sul condotto Sigillature Tenuta CAMERETTE: Materiale sui gradini Stabilità gradini Impermeabilità MANUFATTI: Caditoie Sfioratori Chiusini 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 40
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Vengono riportati gli interventi da effettuare e le relative scadenze temporali oltre a tutte le informazioni per una corretta conservazione del bene 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 41
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI TABELLA COSTI DI MANUTENZIONE EDILE MATERIALE TUBAZIONE COSTO per KM /ANNO GRES 230,00 MATERIE PLASTICHE 260,00 CALCESTRUZZO ARMATO 309,00 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 42
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Tabella frequenza e costi espurghi DIAMETR O PENDENZ A TIPO FREQUENZ A COSTO <= 600 i<= O,8 Miste 365 2,60 /m <= 600 i<= 0,8 Separa te 180 2,60 /m <= 600 0,8 < i < 1,5 Miste 365 2,60 /m <= 600 0,8 < i < 1,5 Separa te 180 2,60 /m <= 600 i >= 1,5 Miste 600 2,60 /m <= 600 i >= 1,5 Separa te 365 2,60 /m 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 43
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Tabella frequenza e costi espurghi DIAMETRO PENDENZA TIPO FREQUENZA COSTO >600 i<= O,8 Miste 600 5,20 /m > 600 i<= 0,8 Separate 365 5,20 /m > 600 0,8 < i < 1,5 Miste 600 5,20 /m > 600 0,8 < i < 1,5 Separate 365 5,20 /m > 600 i >= 1,5 Miste 750 5,20 /m > 600 i >= 1,5 Separate 600 5,20 /m 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 44
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI Predisporre schede degli interventi di manutenzione 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 45
SCHEDA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI Scheda n. Opera di PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE Scheda degli interventi di manutenzione T ipo di intervento (compartim ento) Indispensabil Indispensabil cadenza Ditta e e SI NO Incaricata Rischi potenziali Attrezzature di sicurezza Costi % diminuzione livello prestazionale Osservazioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 CONDOT TA: Espurgo materiale sedimentat o Fessurazio ni sul cielo Rivestimen ti Sigillatura tubazioni Sigillatura giunti Ricostruzi one fondo ALLACCI AMENTI: Eliminazio ne sporgenze sul condotto Sigillature Tenuta CAMERE TTE: Asportazio ne materiale sui gradini Stabilità gradini Impermeab ilità MANUFA TTI: Pulizia caditoie Pulizia sfioratori 16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 46
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 47
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 48
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 49
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 50
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 51
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 52
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 53
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 54
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 55
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 56
16/09/2013 DOTT. ING. DIEGO FINAZZI 57