Le Linee guida antiriciclaggio per l adeguata verifica della clientela

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CIRCOLARE MONOGRAFICA ANTIRICICLAGGIO Le Linee guida antiriciclaggio per l adeguata verifica della clientela Regole ed esempi per la valutazione e la determinazione del rischio di Armando Urbano 27 GIUGNO 2019 Le Linee guida elaborate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nella parte che riguarda l adeguata verifica della clientela, forniscono una serie di chiarimenti, esempi e procedure, che devono essere attuate dai professionisti, in forma individuale, associata o societaria, per potere adempiere correttamente a quanto previsto dagli artt. da 17 a 30 del D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231, così come modificato dal D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 90. Premessa L adeguata verifica della clientela viene disciplinata dagli artt. da 17 a 30 del D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231, che contengono le disposizioni attinenti al contenuto e alle modalità di adempimento dell obbligo. L adeguata verifica, sin dalla sua introduzione, ha sempre rappresentato per i destinatari della normativa un adempimento complesso e con diverse insidie e difficoltà nella sua applicazione. Le parti più ostiche per i professionisti sono state sempre rappresentate: dal come effettuare la valutazione del rischio; dall individuazione del titolare effettivo; dal come e con quale periodicità effettuare il controllo costante del rapporto con il cliente. Le Linee guida approvate dal CNDCEC (cfr. nota 23 gennaio 2019, n. 8/2019) si occupano di dare soluzioni operative anche alla Regola tecnica n. 2, inerente all adeguata verifica della clientela. Obbligo di adeguata verifica della clientela Il professionista deve effettuare l adeguata verifica della clientela e del titolare effettivo: in occasione dell instaurazione di un rapporto professionale continuativo con il cliente, che può anche articolarsi in molteplici singole attività; in occasione dell esecuzione di prestazioni professionali occasionali, non riconducibili ad un rapporto continuativo in essere, che diano luogo alla trasmissione o alla movimentazione di mezzi di pagamento o al compimento di atti negoziali a contenuto patrimoniale, di importo pari o superiore a 15.000 euro, indipendentemente dal fatto che venga posta in essere un unica operazione o che vengano effettuate più operazioni, che appaiono collegate per realizzare un operazione frazionata, ovvero che consista in un trasferimento di fondi, come definito dall art. 3, par. 1, punto 9, del Reg. CE 20 maggio 2015, n. 2015/847 del Parlamento europeo e del Consiglio, superiore a 1.000 euro; MySolution Circolare Monografica 27 giugno 2019 1

quando vi è sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo (FDT), indipendentemente da qualsiasi deroga, esenzione o soglia applicabile; quando vi sono dubbi sulla veridicità o sull adeguatezza dei dati precedentemente ottenuti ai fini dell identificazione; Attenzione L adeguata verifica della clientela deve essere effettuata nei confronti sia dei nuovi clienti, nonché dei clienti già acquisiti, qualora sia mutato il livello di rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo associato al cliente. Il comma 7 dell art. 17 specifica che gli obblighi di adeguata verifica della clientela non si osservano in relazione allo svolgimento dell attività di mera redazione e trasmissione ovvero di sola trasmissione delle dichiarazioni derivanti da obblighi fiscali e degli adempimenti in materia di amministrazione del personale di cui all art. 2, comma 1, della legge 11 gennaio 1979, n. 12. Le Linee guida hanno integrato il novero delle operazioni di tali fattispecie, che non sono soggette all osservanza degli obblighi di adeguata verifica, inserendo anche ogni tipo di dichiarazione/denuncia fiscale (redditi, IVA, successione, ecc.), registrazione di contratti, redazione/invio di mod. F23 e F24, redazione/invio di fatture elettroniche per conto dei clienti e adempimenti similari/connessi. Valutazione del rischio Il professionista, una volta accertato che è tenuto ad effettuare l adeguata verifica della clientela per un cliente dello studio, dovrà procedere con la determinazione del rischio effettivo, per potere attuare la corretta tipologia di adeguata verifica da adottare nel caso specifico (semplificata, ordinaria o rafforzata). Per determinare il rischio effettivo, bisognerà dapprima valutare il rischio inerente, che è strettamente collegato alla prestazione che il professionista deve svolgere per conto del cliente; successivamente, si dovrà valutare il rischio specifico di riciclaggio/fdt, che è riferito al cliente e alla prestazione professionale concretamente resa. Per misurare il rischio inerente e il rischio specifico, si utilizzerà la seguente scala di intensità, basata su quattro valori (non, poco, abbastanza e molto significativo), ai quali viene attribuita una specifica colorazione: Valutazione del rischio inerente Per agevolare il professionista nella valutazione del rischio inerente, il CNDCEC, mediante l emanazione della Regola tecnica n. 2, ha precisato con due tabelle quali sono le prestazioni professionali a rischio non significativo, poco significativo, abbastanza significativo e molto significativo. La Tabella 1 delle Regole tecniche mette in evidenza le prestazioni svolte dai professionisti, oltre a quelle previste dal D.Lgs. n. 231/2007, a rischio non significativo (punteggio da attribuire, secondo la scala di intensità: 1), per le quali, generalmente, non vi è l obbligo di adeguata verifica della clientela. 2

Le Linee guida precisano che tali prestazioni professionali non evidenziano alcun aspetto finanziario o economico-patrimoniale e non consentono la possibilità di valutare l ambito operativo del committente in relazione alla tipologia di prestazione resa. Tabella 1 Prestazioni a rischio inerente non significativo Prestazioni a rischio non significativo (salvo diverse situazioni specifiche) 1 Collegio sindacale (senza funzione di revisione legale dei conti in società non coincidenti con soggetti obbligati deve ritenersi equiparata la posizione dei componenti dei Consigli di sorveglianza ex art. 2409-duodecies c.c.) 2 Apposizione del visto di conformità su dichiarazioni fiscali 3 Predisposizione di interpelli con richiesta di chiarimenti interpretativi circa l applicazione di norme, ancorché contestualizzati a casi concreti con inoltro a Ministeri e Agenzie fiscali 4 Risposte a quesiti di carattere fiscale e societario con cui si chiede quale sia la corretta soluzione in base a norme di legge della fattispecie prospettata. Il quesito può essere astratto o contestualizzato con dati oggettivi (anagrafici e di valore). Pareri pro-veritate 5 Incarico di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore nelle procedure concorsuali (art. 182 L.F.), giudiziarie e amministrative 6 Liquidatore di società nominato dal Tribunale (ex artt. 2487 e 2487-bis c.c.) 7 Attività degli amministratori giudiziari ex art. 2 del D.Lgs. 4 febbraio 2010, n. 14 8 Commissario giudiziale nelle amministrazioni straordinarie 9 Incarico di ausiliario del giudice incaricato di perizie e consulenze tecniche su incarico dell autorità giudiziale in ambito civile (artt. 61-64 c.p.c.) e penale (art. 225 c.p.p.) 10 Amministratore giudiziario (ex art. 2409 c.c.) 11 Operazioni di vendita di beni mobili registrati e immobili, nonché formazione del progetto di distribuzione, ex art. 2, comma Regole di condotta ai fini della adeguata verifica Il componente del collegio sindacale senza funzione di revisione legale dei conti in società non coincidenti con soggetti obbligati acquisisce e conserva copia del verbale di nomina Il professionista acquisisce copia del documento di identità del cliente, da conservare nel fascicolo intestato al cliente Il professionista acquisisce copia del documento di identità del cliente, da conservare nel fascicolo intestato al cliente Il professionista acquisisce copia del documento di identità del cliente, da conservare nel fascicolo intestato al cliente 3

Prestazioni a rischio non significativo (salvo diverse situazioni specifiche) 3, lett. e), della legge 14 maggio 2005, n. 80 12 Incarico di custode giudiziale di beni ed aziende (artt. 560 e 676c.p.c.) 13 Redazione di stime, giurate e non, su incarico dell autorità giudiziale (art. 193 c.p.c.) 14 Componente Organismo di composizione della crisi ex legge 27 gennaio 2012, n. 3 15 Docenze a corsi, convegni, master e simili, anche mediante formazione a distanza 16 Direzione, coordinamento e/o consulenza scientifica per l organizzazione di attività di formazione in aula o a distanza 17 Partecipazione a comitati di redazione e/o comitati scientifici di riviste, periodici, libri e giornali, sia cartacei, che sul web 18 Redazione e aggiornamento di libri o di articoli e saggi su giornali, riviste, libri e banche dati 19 Direzione e/o coordinamento editoriale di riviste, periodici, libri, giornali cartacei e on-line, banche dati 20 Gestione di rubriche tematiche e/o di risposta a quesiti e/o chat su riviste, periodici, libri, giornali, banche dati, portali, ecc. 21 Pareri giuridici pro-veritate redatti sia oralmente che per iscritto, anche se per il tramite di terze società o enti di servizio che curano la gestione verso l utente finale 22 Componente di organismo di vigilanza ex D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 23 Invio telematico di bilanci (elenco soci, verbali di approvazione di bilanci, relazione dei sindaci e dei revisori) e pratiche varie agli uffici pubblici competenti (ad esempio, le comunicazioni uniche d impresa e gli invii assimilati) 24 Predisposizione presso gli uffici pubblici competenti (SIAE, Ministero sviluppo economico, CCIAA, ecc.) di pratiche di prima Regole di condotta ai fini della adeguata verifica Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce e conserva una copia dell incarico professionale Il professionista acquisisce una copia della delibera del CdA/determina dell amministratore unico, ovvero del verbale assembleare di nomina, da conservare nel fascicolo intestato all ente che ne ha deliberato la nomina Si ritiene applicabile per analogia l esonero previsto dall art. 17, comma 7, per le attività di redazione e trasmissione di dichiarazioni derivanti da obblighi fiscali e quindi non è richiesto alcun adempimento Il professionista acquisisce una copia del documento di identità del cliente, da conservare nel fascicolo intestato al 4

Prestazioni a rischio non significativo (salvo diverse situazioni specifiche) iscrizione e rinnovo per la tutela di diritti (marchi, diritti di privativa, brevetti, software) Regole di condotta ai fini della adeguata verifica cliente La Tabella 2 delle Regole tecniche elenca le prestazioni professionali a rischio inerente poco significativo (valore 2), abbastanza significativo (valore 3) e molto significativo (valore 4). Tabella 2 Prestazioni a rischio inerente poco significativo, abbastanza significativo o molto significativo Le Linee guida hanno specificato che il professionista può stimare il rischio inerente in misura diversa, rispetto a quanto riportato nella Tabella 2, a fronte di situazioni concrete con un rischio diverso. Qualora il professionista dovesse svolgere più prestazioni nei confronti dello stesso cliente, dovrà calcolare il rischio inerente con un unico valore della scala di intensità e, pertanto, dovrà prendere in considerazione il grado di rischio più alto fra quelli singolarmente attribuibili alle singole tipologie professionali svolte. 5

Se il professionista dovesse svolgere prestazioni non previste nelle Tabelle 1 e 2, dovrà effettuare la specifica valutazione del rischio inerente, attribuendo il relativo grado (e punteggio). Attenzione Tutte le prestazioni professionali esposte nelle Tabelle 1 e 2 delle Regole tecniche potranno essere modificate nel corso del tempo, in relazione all evoluzione dei dettati normativi. Valutazione del rischio specifico Ogni professionista dovrà successivamente valutare il rischio specifico di riciclaggio e/o finanziamento del terrorismo con riferimento al cliente e all operazione e/o alla prestazione professionale resa, utilizzando la scala di intensità, già vista, basata su quattro valori: 1 = rischio specifico non significativo; 2 = rischio specifico poco significativo; 3 = rischio specifico abbastanza significativo; 4 = rischio specifico molto significativo. Per valutare gli aspetti connessi al cliente, si utilizzerà la Tabella A, mentre per valutare gli aspetti connessi all operazione e/o prestazione professionale verrà utilizzata la Tabella B. Tabella A A. Aspetti connessi al cliente Natura giuridica Prevalente attività svolta Comportamento tenuto al momento del conferimento dell incarico Area geografica di residenza del cliente Tabella B B. Aspetti connessi alla prestazione professionale Tipologia Modalità di svolgimento Ammontare dell operazione Frequenza e volume delle operazioni/durata della prestazione professionale Ragionevolezza Area geografica di destinazione Qualora il professionista, nell effettuare la valutazione del rischio specifico, dovesse riscontrare la presenza di specifici fattori di rischio (come si vedrà in seguito, ad ognuno degli aspetti delle Tabelle A e B sono associati i fattori di rischio riscontrati), dovrà evidenziarli, barrando un apposita casella presente nella scheda per la valutazione del rischio effettivo. Nella rilevazione dei fattori di rischio, specificano le Linee guida, è opportuno tenere presente talune fonti delle autorità, quali: analisi dei rischi sovranazionali e nazionali; D.M. 16 aprile 2010 (indicatori di anomalia per professionisti); modelli e schemi di comportamenti anomali emanati dall UIF; rapporti annuali UIF; comunicazioni ufficiali UIF. 6

Attenzione La Regola tecnica n. 2 e le Linee guida hanno confermato che le prestazioni professionali relative alla tenuta delle scritture contabili e alla revisione legale dei conti non prevedono la compilazione della Tabella B. Per calcolare il rischio specifico complessivo, bisognerà sommare i punteggi dei singoli indicatori delle tabelle (A+B) e dividere il risultato per dieci. Se la tipologia di prestazione professionale non prevede la compilazione della Tabella B (aspetti connessi alla prestazione professionale), per calcolare il rischio specifico complessivo bisognerà sommare solo i valori della Tabella A (aspetti connessi al cliente) e dividere per quattro il risultato ottenuto. L attribuzione del rischio specifico avviene mediante la seguente tabella: Determinazione del rischio effettivo Il rischio effettivo verrà determinato mediante una interrelazione tra il livello di rischio inerente, di cui alle Tabelle 1 e 2, e il livello di rischio specifico, di cui alla Tabelle A e B, utilizzando la seguente matrice, che tiene conto di una ponderazione del 30 per cento (rischio inerente)/70 per cento (rischio specifico), nella quale il rischio specifico ha un peso maggiore nel determinare il rischio effettivo: Per stabilire le misure di adeguata verifica che il professionista dovrà adottare, bisognerà verificare il livello di rischio effettivo secondo la seguente scala graduata: La valutazione del rischio effettivo di riciclaggio o finanziamento del terrorismo (FDT) può essere effettuata mediante la scheda di seguito esposta, presente tra gli allegati delle Linee guida (Allegato AV.1); tale scheda dovrà essere compilata, sottoscritta, datata e conservata dal professionista nel fascicolo del cliente. 7

Attenzione Questo adempimento non può essere delegato a collaboratori/dipendenti/terzi. Per le prestazioni incluse nella Tabella 1 delle Regole tecniche (prestazioni a rischio inerente non significativo ), la scheda AV.1 non andrà compilata. DETERMINAZIONE DEL RISCHIO EFFETTIVO E DELLA TIPOLOGIA DI ADEGUATA VERIFICA Riferimenti: Art. 17, comma 3, del D.Lgs. n. 231/2007 CLIENTE... PRESTAZIONE/I PROFESSIONALE/I... Punteggio / scala di intensità da adottare per le misurazioni del rischio inerente e del rischio specifico: 1 = non significativo 2 = poco significativo 3 = abbastanza significativo 4 = molto significativo I. Misurazione del rischio inerente Valore assegnato al rischio inerente:... II. Misurazione del rischio specifico 8

(1) Vedi al seguente link del sito della Commissione europea la lista consolidata di tutte le persone, gruppi ed entità oggetto di congelamento nel territorio europeo (la consultazione, gratuita, è possibile previa registrazione). L elenco comprende i soggetti designati dalle Nazioni Unite e dai Paesi appartenenti all Unione europea nell ambito delle misure di contrasto al finanziamento del terrorismo e all attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale. Al seguente link del sito dell ONU è, altresì, consultabile la lista consolidata dei nominativi dei soggetti ed entità collegati alle organizzazioni terroristiche ISIS e Al-Qaida, per i quali il Consiglio di Sicurezza ha disposto sanzioni finanziarie. 9

Al seguente link del sito del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti è consultabile, infine, la lista consolidata delle persone ed entità oggetto di sanzioni finanziarie da parte delle autorità americane (OFAC- Office of Foreign Assets Control). Totale A (...) + Totale B (...) =...: 10 =... oppure Totale A (...): 4 =... Considerato il punteggio calcolato e tenendo conto della scala graduata che segue, 10

il livello di rischio specifico è classificabile come. III. Determinazione del rischio effettivo RISCHIO INERENTE PONDERATO X 0,30 = RISCHIO SPECIFICO PONDERATO X 0,70 = RISCHIO EFFETTIVO Determinazione del rischio effettivo:. IV. Determinazione della tipologia di adeguata verifica Sulla base del valore di rischio effettivo pari a... e considerando la relativa tabella di raccordo, al cliente... va associata una ADEGUATA VERIFICA di tipo: SEMPLIFICATA ORDINARIA RAFFORZATA Data... Firma... Scarica la Scheda per la determinazione del rischio effettivo e della tipologia di adeguata verifica in formato Word. Attenzione Le Linee guida specificano che, poiché nelle Tabelle A e B non è possibile prevedere ogni variante di aspetto, il professionista può evidenziarlo nella riga altro, descrivendola in via sintetica. 11

Nelle note della scheda per la determinazione del rischio effettivo e della tipologia di adeguata verifica sono presenti i link per la consultazione di alcune fonti delle autorità per la rilevazione dei fattori di rischio. Esempio di compilazione della scheda per la determinazione del rischio effettivo e della tipologia di adeguata verifica Il professionista Antonio Rossi deve effettuare una prestazione di consulenza aziendale continuativa (rischio inerente abbastanza significativo = valore 3) per conto della ditta individuale Giovanni Verdi. Sulla scorta delle informazioni acquisite, si procede alla compilazione della scheda per l adeguata verifica. DETERMINAZIONE DEL RISCHIO EFFETTIVO E DELLA TIPOLOGIA DI ADEGUATA VERIFICA Riferimenti: Art. 17, comma 3, del D.Lgs. n. 231/2007 CLIENTE: VERDI GIOVANNI PRESTAZIONE/I PROFESSIONALE/I: CONSULENZA AZIENDALE Punteggio / scala di intensità da adottare per le misurazioni del rischio inerente e del rischio specifico: 1 = non significativo; 2 = poco significativo; 3 = abbastanza significativo; 4 = molto significativo. I. Misurazione del rischio inerente Valore assegnato al rischio inerente: 3. II. Misurazione del rischio specifico 12

13

14

Totale A (9) + Totale B (12) = 21: 10 = 2,1 oppure Totale A (...): 4 =... Considerato il punteggio calcolato e tenendo conto della scala graduata che segue, il livello di rischio specifico è classificabile come POCO SIGNIFICATIVO. III. Determinazione del rischio effettivo RISCHIO INERENTE PONDERATO 3 X 0,30 = 0,9 RISCHIO SPECIFICO PONDERATO 2,1 X 0,70 = 1,47 RISCHIO EFFETTIVO 2,37 15

Determinazione del rischio effettivo: POCO SIGNIFICATIVO. IV. Determinazione della tipologia di adeguata verifica Sulla base del valore di rischio effettivo, pari a 2,37, e considerando la relativa tabella di raccordo, al cliente Giovanni Verdi va associata una ADEGUATA VERIFICA di tipo: Data 25 giugno 2019 Firma Antonio Rossi Riferimenti normativi D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 90; Dir. CEE 20 maggio 2015, n. 2015/849; D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231, artt. 17-30; CNDCEC, nota 23 gennaio 2019, n. 8/2019. 16