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diario economico luglio 2015 i principali indicatori economici in italia e nel friuli venezia giulia rapporto di ricerca secondo trimestre 2015 udine, 20 luglio 2015 (14233fv03)

agenda scenario economico italia friuli venezia giulia glossario udine, 20 luglio 2015 2

economia italiana principali evidenze I primi mesi del 2015 confermano in parte le previsioni di fine anno, orientate a delineare un accenno di ripresa (seppur ancora molto lieve), in virtù della favorevole congiuntura macro economica, spinta in prevalenza dal quantitative easing azionato dalla Bce che ha avuto effetti immediati su tassi di interesse (ai minimi storici) e cambio euro/dollaro, con i conseguenti risvolti sul fronte esportazioni. In Italia, nel primo trimestre 2015, il Prodotto Interno Lordo è aumentato di 0,3 punti percentuali rispetto alla fine del 2014, prima vera inversione di rotta dopo 13 trimestri di recessione. Alla fine del 2015 Confcommercio stima una crescita del PIL pari al +1,1%, ferma restando la distanza tra le regioni del centro/nord e quelle del mezzogiorno. Buone notizie anche sul fronte consumi, che nei primissimi mesi dell anno hanno fatto segnare moderati segnali di incremento, sebbene a maggio si sia registrata una sorta di stagnazione, che pare tuttavia momentanea. Balzo in avanti dell indice della produzione industriale, con un aumento tendenziale addirittura del +3,0%. In questo contesto, cresce la fiducia delle imprese in tutti i settori, dalle costruzioni ai servizi, dal commercio alla manifattura (sebbene questa faccia registrare un incremento meno marcato). In miglioramento anche il sentiment dei consumatori. I dati occupazionali continuano invece a rappresentare un punto interrogativo, figlio di segnali altalenanti nel giro di pochi mesi. A maggio il tasso di disoccupazione resta fermo sui valori di aprile (12,4%) e diminuiscono di 63mila unità gli occupati. Ad oggi sono sette milioni gli italiani «disoccupati» o «inattivi». udine, 20 luglio 2015 3

prodotto interno lordo nei primi tre mesi del 2015 il PIL è aumentato del +0,3% rispetto a fine 2014 si tratta della prima vera inversione di rotta dopo 13 trimestri con il segno «meno» Serie storica del Pil dal gennaio 2009 ad oggi ECONOMIA ITALIANA 410.000 405.000 400.000 406.218 Previsione PIL 2015 (ISTAT) +0,7% 395.000 390.000 385.340 385.000 380.000 milioni di euro 09 II III IV 10 II III IV 11 II III IV 12 II III IV 13 II III IV 14 II III IV 15 Fonte: Istat, Conti Nazionali (Conto economico delle risorse e degli impieghi - Valori concatenati [milioni di euro - anno di riferimento 2005]. Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. Eventuali lievi discrepanze tra i valori qui riportati e quelli contenuti nelle stime preliminari sono attribuibili ad arrotondamenti e revisioni) udine, 20 luglio 2015 4

ECONOMIA ITALIANA variabili macroeconomiche alla fine del 2015, confcommercio stima una crescita del PIL pari al +1,1% e dei consumi pari a +1,2%... Fonte: Confcommercio, «Riflessioni sulla ripresa economica» (Mariano Bella, Cernobbio 27 marzo 2015) udine, 20 luglio 2015 5

ECONOMIA ITALIANA variabili macroeconomiche evidente è la spaccatura tra regioni del nord e del centro italia contro quelle del mezzogiorno Fonte: Confcommercio, «Riflessioni sulla ripresa economica» (Mariano Bella, Cernobbio 27 marzo 2015) udine, 20 luglio 2015 6

ECONOMIA ITALIANA consumi la spesa media mensile per famiglia, sebbene abbia arrestato il deterioramento dell indicatore, è ancora lontana dai livelli precedenti la crisi Spesa media mensile 2800,00 2750,00 FVG 2700,00 2650,00 2600,00 2550,00 ITALIA 2.521 2500,00 2450,00 2.445 2400,00 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 euro Fonte: Bankitalia Fonte: elaborazioni su dati Istat, Indagine sui consumi delle famiglie italiane. udine, 20 luglio 2015 7

ECONOMIA ITALIANA consumi tale stagnazione è confermata dall indice dei consumi elaborato da confcommercio, che a maggio evidenzia una lieve diminuzione rispetto ad aprile 2015 ICC in volume - Dati destagionalizzati (media mobile a tre mesi) (dicembre 2007=100) Nel maggio 2015 si registra una lieve diminuzione dello 0,3% rispetto ad aprile 2015-0,3% Fonte: Consumi e prezzi, Ufficio Studi Confcommercio (Luglio 2015) udine, 20 luglio 2015 8

ECONOMIA ITALIANA investimenti crescono gli investimenti fissi lordi nei primi mesi del 2015 a livello congiunturale si registra un incremento del +1,5%, il più marcato dopo quasi tre anni Serie storica degli investimenti fissi lordi dal gennaio 2009 ad oggi 85.000 81.913 80.000 75.000 70.000 65.000 60.000 Il miglioramento si registra anche a livello tendenziale (+0,4%) 65.613 milioni di euro 09 II III IV 10 II III IV 11 II III IV 12 II III IV 13 II III IV 14 II III IV 15 Fonte: Istat, Conti Nazionali Investimenti fissi lordi - Variazioni percentuali sul trimestre precedente udine, 20 luglio 2015 9

ECONOMIA ITALIANA produzione industriale balzo in avanti dell indice della produzione industriale a maggio (+0,9% rispetto al mese precedente) a livello tendenziale, l aumento è addirittura del +3,0%... Serie storica della produzione industriale dal 2012 ad oggi 96,0 95,0 94,0 93,0 95,5 Il dato della produzione industriale è record dal 2011 92,6 92,0 91,0 90,0 89,0 88,0 punti base III IV 13 II III IV 14 II III IV 15 Fonte: Istat, Produzione industriale Consumi - Valori concatenati (milioni di euro - anno di riferimento 2005). Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario. Eventuali lievi discrepanze tra i valori qui riportati e quelli contenuti nelle stime preliminari sono attribuibili ad arrotondamenti e revisioni. udine, 20 luglio 2015 10

ECONOMIA ITALIANA prezzi al consumo l inflazione a giugno è pari a +0,1% rispetto a marzo anche la variazione acquisita per tutto il 2015 è soltanto dello 0,1%, troppo poco per parlare di «aumento» dei prezzi... Serie storica della produzione industriale dal 2012 ad oggi 108,0 107,6 107,6 107,2 106,8 106,4 106,7 106,0 I 13 II 13 III 13 IV 13 I 14 II 14 III 14 IV 14 punti base I 15 Fonte: Istat, Prezzi al consumo Indice generale nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi. Coefficiente di raccordo da base 1995 a base 2010 udine, 20 luglio 2015 11

debito / pil l italia è ancora lontana dal rispetto dei parametri del fiscal compact per scendere a quota 60% entro 20 anni sarà necessario recuperare quasi quattro punti l anno debito / pil ECONOMIA ITALIANA grecia 177,1 italia 132,1 portogallo 130,2 irlanda 109,7 belgio 106,5 cipro 107,5 spagna 97,7 francia 95,2 inghilterra 89,4 ungheria 76,9 slovenia 80,9 germania 74,7.... lussemburgo 23,3 bulgaria 27,6 estonia 10,6 Fonte: Eurostat 132,1 il rapporto debito / pil 72,1 i punti di distanza dal vincolo del Fiscal Compact (60%). L Italia dovrà recuperare, mediamente, 3,7 punti l anno per 20 anni. 91,9 la media dell Eurozona 86,8 la media dell UE a 28 paesi La Commissione europea ha affermato che il debito pubblico italiano raggiungerà quest'anno «il picco», pari al 133,1% del Pil, per poi calare, il prossimo anno, al 130,6%. udine, 20 luglio 2015 12

ECONOMIA ITALIANA fisco l italia è quinta in europa per pressione fiscale nel 2013 è stata del 42,6% sul PIL oggi è pari al 44,1 La pressione fiscale in Europa (in percentuale sul PIL) Norvegia 40,8 Svezia 45,0 Finlandia 44,0 Estonia 31,8 Irlanda 31,5 Gran Bretagna 37,3 Belgio 44,6 Olanda 36,3 Danimarca 50,4 Lussemburgo 39,3 Germania 36,7 Slovacchia 29,6 Francia 47,8 Austria 45,3 Slovenia 36,8 Portogallo 33,4 Spagna 34,2 Italia 44,1 Grecia 33,5 Fonte: OCSE udine, 20 luglio 2015 13

fisco non scenderà nel 2015 la pressione fiscale locale ECONOMIA ITALIANA Fonte: Confcommercio, «Finanza pubblica e tasse locali» (Mariano Bella, Roma 25 febbraio 2015) udine, 20 luglio 2015 14

ECONOMIA ITALIANA fisco l estensione della reverse charge alla GDO comporterà un aumento di 2,9 miliardi in tre anni le clausole di salvaguardia circa 70 miliardi Le possibili maggiori imposte in virtù della Legge di Stabilità 2015 Fonte: Confcommercio, «Finanza pubblica e tasse locali» (Mariano Bella, Roma 25 febbraio 2015) udine, 20 luglio 2015 15

andamento delle imprese italiane a giugno, cresce il clima di fiducia delle imprese italiane, passando da 101,8 a 104,3 ECONOMIA ITALIANA 120,0 Andamento della fiducia delle imprese italiane secondo l istituto nazionale di statistica 110,0 104,3 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 75,7 punti base apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr Fonte: Istat, Conti Nazionali, Giugno 2015 Indici destagionalizzati. Base 2010=100 (nuova riclassificazione). udine, 20 luglio 2015 16

andamento delle imprese italiane la fiducia cresce in tutti i settori, dalle costruzioni ai servizi, dal commercio alla manifattura (sebbene questa faccia registrare un incremento meno marcato) ECONOMIA ITALIANA 120,0 andamento della fiducia delle imprese della manifattura 120,0 andamento della fiducia delle imprese delle costruzioni 110,0 103,9 110,0 100,0 100,0 90,0 90,0 94,5 119,7 80,0 87,0 80,0 70,0 70,0 60,0 punti base apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr 60,0 punti base apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr 120,0 andamento della fiducia delle imprese del commercio 120,0 andamento della fiducia delle imprese dei servizi 110,0 105,9 110,0 109,0 100,0 100,0 90,0 90,0 80,0 80,0 70,0 67,4 punti base 60,0 apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr Fonte: Istat, Conti Nazionali, Giugno 2015 Indici destagionalizzati. Base 2010=100 (nuova riclassificazione). 70,0 60,0 64,3 punti base apr lug ott gen 13 apr lug ott gen 14 apr lug ott gen 15 apr udine, 20 luglio 2015 17

ECONOMIA ITALIANA fiducia dei consumatori torna a crescere la fiducia dei consumatori a giugno, dopo diversi mesi di trend in forte calo Andamento della fiducia dei consumatori secondo l istituto nazionale di statistica 115,0 109,5 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 75,0 70,0 65,0 82,6 punti base mar giu set dic mar giu set dic mar giu set dic mar giu Fonte: Istat, Fiducia dei consumatori, Giugno 2015 L indice è elaborato sulla base di nove domande ritenute maggiormente idonee per valutare l ottimismo/pessimismo dei consumatori. I risultati delle nove domande, espressi in forma di saldi ponderati su dati grezzi, sono aggregati tramite media aritmetica semplice; il risultato è poi riportato a indice (in base 2010) e destagionalizzato con il metodo diretto. udine, 20 luglio 2015 18

ECONOMIA ITALIANA tasso di disoccupazione a maggio il tasso di disoccupazione resta fermo sui valori di aprile (12,4%) e diminuiscono di 63mila unità gli occupati sette milioni di italiani sono «disoccupati» o «inattivi» Tasso di disoccupazione dal gennaio 2011 al giugno 2015 50,0 45,0 val % Giovani (15-24) 41,5 40,0 35,0 30,0 28,6 pari a 632.465 25,0 pari a 474.552 20,0 15,0 8,1 10,0 Complessiva 12,4 pari a 3.198.165 pari a 1.978.422 5,0 gen 11apr 11 lug 11 ott 11 gen 12apr 12 lug 12 ott 12 gen 13apr 13 lug 13 ott 13 gen 14apr 14 lug 14 ott 14 gen 15apr 15 La stagnazione del tasso di disoccupazione ed il parallelo decremento degli occupati potrebbe apparire contraddittorio ma si spiega con l'aumento del tasso di inattività, cioè della percentuale di italiani che non hanno un lavoro e non lo cercano. Fonte: Istat, Occupati e disoccupati, Giugno 2015 Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra i disoccupati (persone non occupate tra i 15 e i 74 anni) e le corrispondenti forze di lavoro. I dati sono destagionalizzati. udine, 20 luglio 2015 19

ECONOMIA ITALIANA occupati e disoccupati.a fronte di una diminuzione degli occupati, aumenta la quota di attivazioni a tempo indeterminato in questo senso, è evidente l azione positiva del jobs act Occupati e disoccupati (valori assoluti) 179mila Le attivazioni a tempo indeterminato, con un incidenza del 19,2% sul totale delle attivazioni. +46mila Le attivazioni a tempo indeterminato rispetto al maggio 2014 (quando l incidenza sul totale delle attivazioni era pari al 14,9%) Fonte: Istat, Occupati e disoccupati, Giugno 2015 Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra i disoccupati (persone non occupate tra i 15 e i 74 anni) e le corrispondenti forze di lavoro. I dati sono destagionalizzati. udine, 20 luglio 2015 20

agenda scenario economico italia friuli venezia giulia glossario udine, 20 luglio 2015 21

friuli venezia giulia principali evidenze In Friuli Venezia Giulia, a fine 2015, si prevede la nascita di 5.384 nuove imprese: 3.396 imprese del terziario (commercio, turismo, servizi), 1.988 imprese degli altri settori di attività economica (agricoltura, manifattura, costruzioni). Nella regione, stando al trend dei primi mesi dell anno, è possibile immaginare che a fine 2015 si assisterà anche alla cessazione di 8.800 imprese. Nel dettaglio, si tratterà di 4.484 imprese del terziario e 4.316 imprese degli altri settori di attività economica. A fine 2014, le imprese cessate erano state 7.535. In virtù di questi numeri, a fine 2015, si stima che il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni sarà negativo: -3.416 imprese (-1.088 del terziario, -2.328 degli altri settori). In questo contesto si potrebbe parlare di un leggero miglioramento rispetto ai dodici mesi precedenti (2014), quando erano andate in fumo 3.547 imprese (131 in più). L emorragia delle imprese del terziario, sebbene meno marcata rispetto a quella registrata presso gli altri settori di attività economica, rappresenterebbe una perdita più incisiva sull economia del territorio, considerando il contributo della categoria in termini di valore aggiunto (74,1%). udine, 20 luglio 2015 22

FRIULI VENEZIA GIULIA iscrizioni in friuli venezia giulia, a fine 2015, si prevede la nascita di 5.384 nuove imprese: 3.396 imprese del terziario, 1.988 imprese degli altri settori di attività economica Nuove imprese nate in Friuli Venezia Giulia 4.000 3.000 2.503 terziario 3.396 2.000 1.000 2.358 valori assoluti Altri settori di attività economica 1.988 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 STIMA 2015 Previsione delle iscrizioni di nuove imprese in Friuli Venezia Giulia a fine 2015. Valori assoluti (numerosità di unità locali). Fonte: elaborazione Format Research su dati Infocamere (Movimprese). Altri settori di attività economica: manifattura, costruzioni, agricoltura. udine, 20 luglio 2015 23

FRIULI VENEZIA GIULIA cessazioni in friuli venezia giulia, a fine 2015, si prevede la cessazione di 8.800 imprese: 4.484 imprese del terziario, 4.316 imprese degli altri settori di attività economica Imprese cessate in Friuli Venezia Giulia 5.500 terziario 4.484 4.500 3.500 2.500 3.258 2.916 Altri settori di attività economica 4.316 1.500 valori assoluti 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 STIMA 2015 Previsione delle cessazioni di imprese in Friuli Venezia Giulia a fine 2015. Valori assoluti (numerosità di unità locali). Fonte: elaborazione Format Research su dati Infocamere (Movimprese). Altri settori di attività economica: manifattura, costruzioni, agricoltura. udine, 20 luglio 2015 24

FRIULI VENEZIA GIULIA saldo tra iscritte e cessate in friuli venezia giulia, a fine 2015, il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni sarà negativo: -3.416 imprese (-1.088 del terziario, -2.328 degli altri settori) Saldo tra imprese iscritte e imprese cessate in Friuli Venezia Giulia -300 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 STIMA 2015-558 -800-1.300-755 Altri settori di attività economica -1.088-1.800-2.300-2.800 valori assoluti terziario -2.328 Previsione del saldo tra nuove imprese nate e imprese cessate in Friuli Venezia Giulia a fine 2015. Valori assoluti (numerosità di unità locali). Fonte: elaborazione Format Research su dati Infocamere (Movimprese). Altri settori di attività economica: manifattura, costruzioni, agricoltura. udine, 20 luglio 2015 25

FRIULI VENEZIA GIULIA tasso di disoccupazione a giugno, il tasso di disoccupazione in friuli venezia giulia risulta quasi il doppio rispetto a quello registrato nel 2005, ma più basso rispetto alla media nazionale Serie storica del tasso di disoccupazione 14,0 12,0 ITALIA 12,4% pari a 3.300.168 10,0 8,0 6,0 4,0 ITALIA 7,7% pari a 1.955.800 pari a 17.963 FVG 8,8% pari a 37.934 2,0 0,0 FVG 4,2% Tasso di disoccupazione: rapporto percentuale tra la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione e le forze di lavoro (somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione). 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Giu 2015 15 I Fonte: elaborazione Format Research su dati I.Stat 2015. I dati sono destagionalizzati. udine, 20 luglio 2015 26

fisco tributi locali (analisi per regione) FRIULI VENEZIA GIULIA Fonte: Confcommercio, «Finanza pubblica e tasse locali» (Mariano Bella, Roma 25 febbraio 2015) udine, 20 luglio 2015 27

investimenti imprese FVG rispetto al periodo precedente la crisi, il tasso di investimento delle imprese del friuli venezia giulia è crollato, soprattutto presso quelle di dimensioni più grandi Il tasso di investimento cinque anni per cinque anni (Il tasso di investimento è definito come il rapporto tra investimenti in immobilizzazioni materiali e fatturato a valori contabili) FRIULI VENEZIA GIULIA 2002-2007 Medie semplici dei valori annuali 2009-2015 8,4 7,1 7,0 6,4 6,3 6,8 6,5 6,6-1,8 totale micro piccole medie-grandi Fonte: Bankitalia Elaborazioni su dati Cerved Group udine, 20 luglio 2015 28

FRIULI VENEZIA GIULIA indice di povertà italia e FVG nel 2014, il 10,3% delle famiglie italiane versava in una situazione di povertà relativa in friuli venezia giulia, erano il 7,9%... rispetto al 2011 l aumento è di +1,1 punti Indice di povertà relativa 15,0 13,0 FVG La povertà relativa è un parametro che esprime la difficoltà economiche nella fruizione di beni e servizi, riferita a persone o ad aree geografiche, in rapporto al livello economico medio di vita dell'ambiente o della nazione. 11,0 10,3 9,0 7,9 7,0 5,0 ITALIA 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 6,8 +1,1 Fonte: Istat «La povertà in Italia» udine, 20 luglio 2015 29

il valore dell attività economica il riepilogo in breve FRIULI VENEZIA GIULIA L analisi del peso delle attività economiche in Friuli Venezia Giulia Imprese Occupati Valore aggiunto servizi 31,7 manifattura 12,5 17,0 costruzioni servizi 23,2 8,2 37,8 manifattura servizi 22,2 21,1 manifattura costruzioni 4,8 turismo 9,9 28,9 commercio turismo 19,8 11,0 commercio costruzioni turismo 28,5 23,4 commercio terziario 70,5 terziario 51,2 terziario 74,1 industria 29,5 industria 48,8 industria 25,9 udine, 20 luglio 2015 30

agenda scenario economico italia friuli venezia giulia glossario udine, 20 luglio 2015 31

glossario Esportazioni di beni e servizi: Le cessioni di beni e di servizi da unità residenti a unità non residenti. Le esportazioni di beni includono tutti i beni ceduti a unità non residenti, a titolo oneroso o gratuito. Esse sono valutate al valore Fob (free on board) che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del paese esportatore. Questo prezzo comprende: il prezzo ex fabbrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale, gli eventuali diritti all'esportazione. Le esportazioni di servizi comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti. Importazioni di beni e servizi: acquisti di beni e di servizi che le unità residenti effettuano da unità non residenti. Le importazioni di beni comprendono tutti i beni acquisiti presso unità non residenti, a titolo oneroso o gratuito. Nel Conto delle risorse e degli impieghi esse sono valutate al valore Fob (free on board). Le importazioni di servizi includono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità residenti. Inflazione: generale e continuo aumento dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta. Investimenti fissi lordi: sono costituiti dalle acquisizioni (al netto delle cessioni) di capitale fisso effettuate dai produttori residenti, a cui si aggiungono gli incrementi di valore dei beni materiali non prodotti. Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali (per esempio software) prodotti, destinati a essere utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore a un anno. IPC: è una sigla che indica l'indice dei prezzi al consumo che misura il rincaro dei beni e servizi rappresentativi del consumo delle economie domestiche. Indica di quanto i consumatori devono aumentare o diminuire le loro spese per mantenere lo stesso volume di consumo a dispetto delle variazioni dei prezzi. Occupazione (ula): Unità di lavoro, rappresentano una misura dell occupazione con la quale le posizioni lavorative a tempo parziale (contratti di lavoro part-time e seconde attività) sono riportate in unità di lavoro a tempo pieno. Le unità di lavoro sono calcolate al netto della cassa integrazione guadagni. Pil: valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un anno, e destinati al consumo dell'acquirente finale, agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette (esportazioni totali meno importazioni totali). Pressione fiscale apparente: rapporto (percentuale) tra gettito derivante da imposte dirette, indirette, contributi sociali e imposte in conto capitale, e Pil. Si tratta di un rapporto calcolato su dati così come pervengono ai sistemi contabili. Pressione fiscale effettiva, reale o legale si ottiene depurando il Pil dell'ammontare stimato dei redditi evasi. In altre parole, è quella che mediamente è sopportata da un euro di prodotto legalmente e totalmente dichiarato. udine, 20 luglio 2015 32

glossario Prezzi correnti: Metodo utilizzato per la valutazione dei beni e servizi prodotti ai prezzi vigenti sul mercato nel periodo in cui si effettua la valutazione stessa. Spesa della P.A. e ISP: consumi finali delle AP e delle ISP Valore della spesa per beni e servizi delle Amministrazioni pubbliche (AP) e delle Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (ISP) sostenuta per il diretto soddisfacimento dei bisogni, individuali o collettivi, dei membri della collettività. Spesa delle famiglie residenti: valore della spesa che le famiglie sostengono per l acquisto di beni e servizi necessari per il soddisfacimento dei propri bisogni. I consumi si distinguono in: consumi finali interni, che sono effettuati sul territorio economico del paese da unità residenti e non residenti; consumi finali nazionali, che sono effettuati sul territorio economico del paese e nel Resto del mondo dalle unità residenti udine, 20 luglio 2015 33

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