Fluttuando nei linguaggi



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Istituto Professionale di Stato per l Industria e l Artigianato Enrico Fermi di Verona e Comune di Verona Presentano, all interno della manifestazione MaggioScuola nel progetto Arte e Matematica della prof.ssa Rosalba Girmenia, il seminario Fluttuando nei linguaggi Verona, Palazzo Gran Guardia, 18 maggio 2007 Alcuni effetti della comunicazione digitale Relatore: dott. Stefano Bisighin, informatico, Archivio di Stato di Verona. Non intendo parlare di linguaggi di programmazione ma piuttosto degli effetti sociali che l introduzione dei computer ha portato nel nostro modo di esprimerci e di vedere le cose. Il computer, con il suo modo di comunicare, digitale, fatto di 1 e 0, di si e no, sta cambiando la nostra maniera di vivere, anche se non se ne accorgiamo. Vediamo come. Parleremo, usando un termine mutuato dalla psicologia sociale, della comunicazione mediata dal computer (CMC). Anche se brutto da usare l acronimo CMC è una conseguenza del digitale ed è la sintesi di una informazione, il primo effetto percepibile del computer. Le ricerche sociali hanno concentrato i loro studi sull'analisi della percezione di se stessi e degli altri in un contesto comunicativo così particolare e ristretto come quello della comunicazione digitale, sui suoi effetti e sulle sue caratteristiche, ancora parzialmente inesplorate. Chiaramente non è pensabile di analizzare nel dettaglio tutte le situazioni in cui i computer sono chiamati in causa per la trasmissione delle informazioni, ma si tratterà di avere delle idee, di capire che cosa significa comunicare con i propri simili attraverso un mezzo specializzato come il computer. Inizio descrivendo i due principali modelli comunicativi, due casi limite di comunicazione opposti e dicotomici tra loro, : 1) il modello classico di comunicazione faccia a faccia, dove due persone si trovano ad una distanza massima di un metro, parlano la stessa lingua e hanno un bagaglio culturale (background) comune, hanno un argomento in comune per discutere, l occasione buona, il contesto favorevole e la volontà di parlare. Lo scambio faccia a faccia permette di valutare contemporaneamente gli argomenti e la personalitá dell'interlocutore, il linguaggio delle parole e quello del corpo, i fatti che ci vengono comunicati e il Pagina 1 di 16

modo in cui sono trasmessi. Le informazioni fornite verbalmente sono circa il 30% mentre quello del contesto corrispondono al 70% (contesto come mimica corporea, tono ed intensità della voce, ma anche l ambiente dove si svolge al comunicazione, ecc) 2) Il secondo modello proposto è quello di una comunicazione a distanza tra due esseri umani che non si conoscono, come ad esempio un tedesco di Bonn ed un cinese di Pechino che comunicano attraverso un computer in una lingua franca (solitamente inglese), da un capo all altro del mondo. Nella comunicazione mediata dal computer mancano una quantitá di elementi che rendono unica, e non surrogabile, l'interazione fatta di compresenza, sguardi, toni della voce. Mancano tutte le informazioni del contesto e la scrittura normalmente deve prendere tutto posto possibile, il 100% della comunicazione, assumendo delle caratteristiche che non le sono proprie. Si parla di CMC (Computer Mediated Communication) quando, usando un computer, è possibile avviare e sostenere uno scambio comunicativo a distanza, in modalità grafica o testuale, sincrona o asincrona, attraverso una rete telematica fatta da due o più computer (come la rete Internet). I prerequisiti di tale comunicazione implicano pertanto l'utilizzo di un computer da parte dell'emittente e del ricevente, di una connessione per l'accesso alla rete telematica (una linea telefonica o dedicata, via cavo o wireless, o altro), e di software di comunicazione specializzati. Di conseguenza si tratta di una comunicazione ricca, che richiede risorse tecniche e finanziarie, oltre a conoscenze culturali, e che da sola è in grado di fare una discriminazione tra chi ha i mezzi e chi non ce li ha, escludendoli dal questa sfera comunicativa Va detto che, dato lo scopo divulgativo del seminario, trattare la comunicazione in maniera così semplificata ha un valore puramente esemplificativo. Stiamo considerando due situazioni estreme, come zero e uno, bianco e nero, senza tutta quella gamma di varianti ed espressioni che denotano la vita umana e che nell informatica non sembrano esistere, essendo condizionata dal suo stesso funzionamento binario. Presentiamo una comunicazione in cui mancano le sfumature, i colori., ma che nella vita reale esistono e che siamo obbligati a tenere presente. L ulteriore limite è la trattazione individualistica che viene fatta, con un taglio che potremmo definire psicologico, con poche considerazioni di carattere sociale. 1.0 L individuo ed il computer. Qualche comportamento tipico. Pagina 2 di 16

1.1.0 CMC, Comunicazione Mediata dai Computer a livello individuale. Le principali teorie della psicologia sociale 1. Dall inizio degli anni 80 del secolo scorso, la comunicazione ha visto l impiego sempre più spinto dei computer quali mezzi ideali per comunicare. È un ambito di studio abbastanza ristretto, in quanto rivolto ad una serie di singoli individui i quali, stando a casa o in un qualunque altro luogo dotato di computer e di una linea telefonica, si collegano ad Internet, formando una rete di comunicazioni virtuali (network) senza quasi mai incontrarsi personalmente. Le condizioni sociali in cui la comunicazione avviene cambiano totalmente, si ha il mezzo che per la prima volta è importante quanto il contenuto. Nasce il concetto di Comunicazione mediata dal computer (CMC). Il comunicare solitario che il singolo opera, cambia la percezione di se stessi e degli altri, creando un contesto comunicativo molto particolare, ed i suoi effetti e le sue peculiarità sono diverse dagli altri modi di comunicare che l uomo usa normalmente, tutti i giorni. Ne nascono delle domande sperimentali che hanno generato diversi approcci. Il primo approccio, denominato Reduced social cues (Rsc), ha come premesse due principi fondamentali che caratterizzano tutta la CMC: a) una scarsità di informazioni relative al contesto sociale in cui la comunicazione avviene; chi trasmette e chi riceve sono anonimamente collocati all interno della network e possono essere in ogni luogo pensabile; b) una scarsità di norme comunemente accettate in grado di orientare lo sviluppo della comunicazione stessa. In altre parole l isolamento del singolo annulla tutte le regole condivise a livello di gruppo. Viene così realizzata l utopia della assoluta libertà di comunicazione e di espressione, ma esiste anche, in questo anonimato assoluto la possibilità di generare mostri, per assenza di regole. Nella comunicazione interpersonale, faccia a faccia, oltre alle parole si percepiscono molte altre informazioni che creano il contesto (fisico e sociale) e che veicolano la conversazione. Queste informazioni sono legate alla comunicazione non verbale (il linguaggio del corpo), all'ambiente in cui avviene fisicamente la relazione ed alla posizione (gerarchica o comunemente accettata) degli attori sociali coinvolti. La mancata percezione delle informazioni che formano l ambiente comunicativo (mi rifaccio in questo caso alla teoria dei sistemi sociali) produce due effetti rilevanti: 1 Vari spunti sono stati presi dall articolo La comunicazione digitale di Alessandra Verzellini, reperibile nel sito Internet: http://www.hyperlabs.net/ergonomia/verzelloni/cmc/index.html Accessed: 20061001 Pagina 3 di 16

a) l'annullamento della percezione dello status sociale degli attori coinvolti (ne consegue che il linguaggio utilizzato è molto più impersonale rispetto ad una conversazione faccia a faccia) b) la perdita d'identità e d'indebolimento delle norme socialmente riconosciute (con conseguenti comportamenti antisociali e inclini al litigio). Come in tutte gli approcci esiste chi afferma esattamente il contrario, sviluppando un modello teorico opposto al precedente, denominato SIDE (Social identity de-individuation). Secondo questa teoria, la CMC, pur con dei limiti, riesce in qualche modo a trasmettere delle informazioni riguardanti il contesto (inteso come ambiente in cui avviene la comunicazione), anche se certamente non veicola i normali codici non verbali. Il modello SIDE, distingue l'identità personale dell'individuo dalle diverse identità sociali (ruoli) che assume nelle differenti situazioni in cui è coinvolto, in quanto si ritiene che sia il contesto della comunicazione che enfatizza l'identità sociale dell individuo stesso (l'appartenenza ad un determinato gruppo piuttosto che ad un altro). in altre parole, le persone osservavano le norme socialmente riconosciute dal gruppo di riferimento secondo varie gradazioni, fino a giungere a comportamenti ipersociali, più rigidi (normativamente parlando) rispetto ad una conversazione frontale, faccia a faccia. Il tutto dipendente dal contesto della comunicazione. Tra i due estremi (l individuo solitario, CMC, ed il gruppo dominatore, Rsc) esiste una via mediana, che adotta un approccio sperimentale, più che delle posizioni teoriche. Si tratta di una variante del modello Rsc, denominatao Hyperpersonal. Innanzitutto è una teoria che adotta un tipo di studio effettuata direttamente sul campo (tra i vari individui) e non in laboratorio, nel quale il tempo disponibile per il suo utilizzo è forzatamente limitato, oltre che costoso. Oltretutto, in laboratorio le persone coinvolte interagiscono in modo casuale, imposto dal protocollo dell esperimento, falsando quello che capita nella realtà, dove gli individui interagiscono oltre che per caso anche per volontà e con diversi mezzi (posta, telefono, ecc). Inoltre, secondo questa teoria, gli utenti della CMC adattano la comunicazione alle possibilità (ed ai limiti) offerte dal mezzo. Un esempio è dato dagli emoticons, utilizzati per esprimere stati d animo e sensazioni (la comunicazione non verbale) con codici alfanumerici 2. Si ha così una comunicazione stereotipata rispetto alle interazioni faccia a faccia, in quanto il messaggio è differito rispetto alla stimolazione (si definisce come comunicazione asincrona), ne 2 Alcuni esempi (per chi non fosse pratico occorre ruotare la testa e appoggiarla alla spalla sinistra e immaginare le espressioni di una faccina stilizzata ): :-)= smile :-D= smile sorridente :-*= bacio ;-)= occhiolino :-X= Le mie labbra sono cucite :-P= blahh [lingua di fuori] :- = indifferente :-(= triste :'(= piange :-o= oh! 0:-)= angelo >:->= diavolo :->= smile sarcastico >;->= ammiccamento demoniaco, ecc. Pagina 4 di 16

risulta un messaggio molto più controllato ed artificiale, potendo scegliere il tempo, il tono ed il linguaggio con cui interagire, mentre nella comunicazione faccia a faccia è l istantaneo che domina, rendendo trasparenti comportamenti ed emozioni, La nostra stessa natura di esseri viventi ci impone di comunicare e d interagire. Per vivere è necessario comunicare, fosse pure, come fanno i mistici con un essere superiore, tanto che, per Paul Watzlawick l equazione della comunicazione va posta al contrario, in quanto qualunque essere vivente è sensibile all'ambiente che lo circonda. Parole, gesti o anche silenzi hanno in se un messaggio, rendendo impossibile la non-comunicazione. Da un altro punto di vista, il linguista russo Roman Jakobson, nel 1960, riuscì a schematizzare e a descrivere chiaramente il processo di comunicazione. Egli individuò due poli, il mittente ed il destinatario, i quali operano all interno di un contesto (l ambiente in cui si volge la comunicazione) che li rende capaci di capire i codici che il primo invia al secondo, entrando così in contatto l uno con l altro. In termini di azioni, abbiamo che il mittente invia un messaggio al destinatario. I due poli della comunicazione hanno in comune un riferimento o contesto, che può essere compreso destinatario, e che sia di tipo verbale o che possa essere reso in forma verbale. Questa trasmissione è mediata attraverso un codice (una lingua), comune almeno parzialmente, sia al mittente e che al destinatario (codificatore e decodificatore del messaggio). Nello spazio esistente tra i due poli deve esistere un contatto, un canale fisico (come un filo elettrico o un mezzo meccanico come l aria) e una connessione psicologica fra il mittente e il destinatario (un comune scopo o interesse), che consenta loro di stabilire e mantenere la comunicazione. L analisi di Jakobson è perfettamente applicabile alla comunicazione classica, faccia a faccia, ma, con alcuni accorgimenti è applicabile alle nuove forme comunicative inventate dall uomo nella storia, a partire dalla stampa, fino ai nuovi mezzi di comunicazione di massa come la TV e Internet. 1.2.0 Principi di comunicazione tradizionale. schema: Il processo comunicativo, secondo Jakobson può essere esemplificato con il seguente CONTESTO Pagina 5 di 16

EMITTENTE Stefano Bisighin CANALE MESSAGGIO CODICE (EVENTUALI DISTURBI) DESTINATARIO Si tratta di due schemi sovrapposti, il primo che indica le 6 componenti della comunicazione, il secondo che ne propone le 6 funzioni correlate. Il primo schema altro non è che il modello comunicativo cibernetico di Shannon e Weaver 3 (1948). Struttura la comunicazione come un passaggio per cui l'emittente invia un messaggio al destinatario, strutturato secondo un codice condiviso da due poli, che devono avere un contatto attraverso un canale, il messaggio trasmesso si riferisce a una realtà per cui si può definire contesto. Si tratta come esemplificazione estrema di una comunicazione telefonica tra due persona che parlano la stessa lingua, che abitano lontano: Il secondo schema è strutturato nel modo del primo e spiega le sei funzioni della comunicazione: la funzione emotiva riguarda la capacità dell'emittente di comunicare emozioni e sentimento. Essa è massima nella poesia e minima nei comunicati giornalistici. La funzione fatica si preoccupa delle connessioni fisiche e psicologiche di mantenere la relazione tra emittente e destinatario. La funzione poetica riguarda il modo in cui il messaggio è realizzato, lo si vede bene nell'arte e nella poesia dove il messaggio comunica attraverso la forma. La funzione metalinguistica dove l'emittente assume un codice. La funzione referenziale dove il messaggio rimanda all'universo delle cose di cui si parla. La funzione connotativa si riferisce all'effetto del messaggio sul destinatario, tipica della propaganda. 3 Cfr. Claude E. SHANNON e Warren WEAVER, lavoro pubblicato nel 1949 col titolo The Mathematical Theory of Communication, che costituirà una delle basi della allora nascente scienza cibernetica. Pagina 6 di 16

In ogni modo, per essere efficace la comunicazione deve contenere in potenza tutti gli elementi e le funzioni dei due schemi,. Esistono alcuni aspetti non secondari che differenziano la comunicazione di tipo tradizionale da quella dell informatica, digitale: - l utilizzo di un linguaggio che potremmo definire analogico. Il digitale si differenzia dall analogico in base al codice usato (binario. 0 e 1) ed ai livello discreti e non continui del segnale inviato. È una diretta conseguenza dell'evoluzione tecnologica e dell aumento della velocità di elaborazione dei dati. La comunicazione analogica è caratterizzata dal una limitata elaborabilità e necessita di una certa ridondanza nel messaggio, per ridurre gli errori causati da eventuali disturbi durante la trasmissione (ambiguità e doppi sensi ad esempio). Il segnale digitale può essere compresso e corretto prima di essere ritrasformato in analogico, ma soprattutto è modificabili o addirittura manipolabile. - limitata compatibilità tra i differenti media, in quanto tutti i sistemi di comunicazione tradizionale usano uno specifico linguaggio tecnico, poco compatibile con altri. Così le immagini visibili al cinema non possono essere trasmesse dalla televisione, se non dopo essere state riversate su un nastro magnetico. Lo stesso vale per gli altri mezzi di comunicazione, che necessitano di sistemi di traduzione per poter condividere gli stessi dati; - scarsa interattività e asimmetria comunicativa; i ricettori del messaggio trasmesso lo solitamente lo subiscono in modo passivo,, e difficilmente possono partecipare al un processo di comunicazione, modificando in maniera esplicita l'informazione emessa, in corrispondenza delle scelte degli altri partecipanti a tale processo. Nonostante il disaccordo esistente nel considerare i mezzi di comunicazione tradizionali come passivi, è chiaro che l'utente ha un raggio d'azione piuttosto limitato per poter influenzare i contenuti ricevuti. Il lettore di un giornale può scegliere gli articoli da leggere, ma entro un numero limitato di possibilità date a priori, oltre a non poterne modificare il contenuto in nessun modo. L asimmetria comunicativa (tipica è quella della Televisione) a favore della stazione emittente risulta evidente dal ruolo passivo del ricevente, il quale, non può intervenire in tempo reale sul messaggio e rispondere alla comunicazione. Un caso a sé è la comunicazione telefonica, che risulta forzatamente interattiva, anche se gli interlocutori non sono fisicamente presenti. La scarsa interattività e asimmetria ha origini storiche, dovute, Pagina 7 di 16

come nel caso del cinema 4, alla necessità di informare, superando le barriere spaziotemporali imposte dalla comunicazione faccia a faccia. - monomedialità: i media sin dalla loro origine e successivamente per lungo tempo, hanno comunicato utilizzando un codice predominante, quindi la radio ha utilizzato solo il canale sonoro, i libri ed i giornali hanno veicolato informazioni attraverso la scrittura e così via. Solo dopo lo sviluppo del cinema e della televisione si è sviluppata la multimedialità, ovvero l utilizzo di più codici contemporaneamente, come nei giornali odierni 5, i quali rispetto alle origini contengono molte immagini, rispetto alla sola scrittura. La nuova frontiera tecnologica sarà la combinazione di più fonti mediali, ultima tra le quali l olfatto. Avremo una TV olfattiva? 1.3.0 Comunicazione Mediata dal Computer Dopo gli studi pionieristici di J.C.R Licklider e R.W. Taylor, e quelli di S.R. Hiltz e M. Turoff, negli anni '80, la riflessione scientifica sulla CMC è diventata sistematica e si è sviluppata soprattutto nell'ambito della psicologia sociale soprattutto in ambito aziendale, interessandosi alle comunità virtuali, focalizzando le analisi sui dispositivi di comunicazione e le attitudini e le pratiche relazionali che vengono messe in gioco attraverso di essi, oltre alle conseguenze a vari livelli, sia aziendali e poi sociali. Il nucleo fondamentale è dato dalle trasmissioni elettroniche che sono alla base della rivoluzione nel campo delle comunicazioni. La successiva introduzione del sistema digitale ha eliminato alcuni limiti della comunicazione tradizionale come la scarsa elaborabilità delle informazioni analogiche. La flessibilità dei dati digitali ha permesso di renderli manipolabili pressoché all infinito, con veri e propri problemi sulla originalità e autenticità del dato stesso. Inoltre possono essere multimediali, permettendo di far viaggiare assieme quasi tutti i generi di informazioni, dai testi, ai suoni, alle immagini, tutte codificate con lo stesso codice, per cui non esiste più il limite dell'incompatibilità. 4 L utilizzo del cinema come mezzo di intrattenimento è relativamente recente ed il suo boom industriale risale in ogni caso agli anni 50 del secolo scorso. 5 I giornali, nell ottocento contenevano solo scrittura, mentre oggi, con le nuove tecniche di stampa è possibile inserire immagini a colori. Pagina 8 di 16

Altra caratteristica della CMC è la sua interattività. Andrew Lippman 6, riconoscendo i limiti che possono esistere nell'interattività tra un uomo e macchina, ben lontana tra quelle esistente tra due esseri umani, stabilisce alcune caratteristiche basilari dell interattività, volta allo scopo di simulare al meglio possibile la comunicazione naturale: - deve essere interrompibile: chiunque sia coinvolto nella comunicazione può, in ogni momento, interrompere l'altro; - avere una degradazione lenta e controllabile: qualora la comunicazione non venga interrotta bruscamente, ci deve essere la possibilità di riprenderla o di cambiare argomento; - possedere una seppur limitata visione comune: gli attori coinvolti hanno un obiettivo comune da perseguire e conoscono la procedura per raggiungere tale scopo (protocollo comune); - uso del tempo reale: il tempo di risposta deve essere calcolato per simulare lo scambio tra due esseri umani, ne troppo rapido ne troppo lento; - sembrare una banca dati infinita: si deve dare l'impressione che il medium non abbia limiti alla sua possibilità d'interazione. La CMC produce, come tutti i sistemi di comunicazione degli effetti sociali che vale la pena esaminare. Internet, detta anche La Rete (The Network o The Net) viene percepita come un medium diverso da quelli scritti tradizionali (giornali soprattutto). Le sue infinite possibili combinazioni fanno assumere al mezzo stesso dei significati simbolici che poi vengono assunti e ritrasmessi.. In altre parole la Rete diventa un produttore di significati, assumendo un ruolo da mass-media. Un altro aspetto della CMC riguarda il comportamento degli utilizzatori. L assenza della relazione faccia a faccia attutisce l effetto delle regole sociali di gruppo, del loro effetto di controllo, con la conseguenza che le persone diventino più aperte e spontanee, ma anche di converso, più impulsive e irresponsabili ed a volte assumono atteggiamenti violenti. La mancanza di regole riconosciute libera tutti i tipi di istinti 7. Inoltre l anonimato della rete dà un senso di protezione. Due psicologi della comunicazione, Sproull e Kiesler 8, affermano che la CMC isola le persone dal contesto sociale, abolendone le regole ed inducendole ad aprirsi di più del solito. La loro proposta in realtà coglie solamente parte dell aspetto dell isolamento/comunicazione indotto dalla CMC, in 6 Andrew Lippman, Senior Research Scientist, Director, Digital Life, MIT Media Lab, Cambridge, Massachusetts (USA). 7 Una prova di questo è l esistenza su Internet di gruppi di discussione di tutti i tipi, anche su argomenti sessuali ed altro che fino a pochi anni or sono erano impensabili. 8 Cfr. Sproull, L., Kiesler, S. (1991). Connections: New ways of working in the networked organizations. MIT Press, Cambridge, MA.. Pagina 9 di 16

quanto molto dipende dal contesto sociale in cui la comunicazione elettronica si sviluppa. Se l individuo fa parte di una comunità virtuale, in realtà, per essere accettato, deve forzatamente adeguarsi alle norme socialmente riconosciute, comportandosi di conseguenza. Gli studi sull argomento non sono ancora sufficientemente ampi da poter dare una visione completa del fenomeno CMC, difatti, al contrario di Sproull e Kiesler, altri due autori, Cook e Lalljee 9, specializzati nello studio delle manifestazioni formali del messaggi, soprattutto TV, hanno mostrato che nelle conversazioni video-mediate 10, i cosiddetti turni conversazionali 11 in media sono meno numerosi ed hanno una durata media superiore rispetto alle conversazioni faccia a faccia. La conversazione è meno libera, meno spontanea. Inoltre, uno studio sulle sovrapposizioni 12 nella conversazione mediata, ne dimostra la minore frequenza rispetto alla comunicazione frontale, indicante maggiore formalità, minor coinvolgimento e maggiore sforzo di controllo. 1.3.1 La non-linearità dell'ipertesto e di Internet. Un ulteriore implementazione delle possibilità del testo classico è stata introdotta in internet. Il testo di un giornale italiano normalmente si legge da sinistra verso destra a partire dalla prima riga, poi si passa alla seconda, si leggono le parole da sinistra a destra, si passa alla terza riga e così via proseguendo. L'ipertesto rivoluziona questa maniera di leggere, in quanto sfruttando le possibilità offerte dai riferimenti incrociati (link), permette di spostarsi rapidamente da una parte all'altra del documento, passando ad un altro e ritornando all origine senza la minima difficoltà.. Il termine è dovuto al pioniere dell informatica Ted Nelson 13 (1965), anche se la sua diffusione avvenne solo negli anni Ottanta, con al diffusione di Internet. Uno dei primi ipertesti fu Archie, il primo archivio virtuale. Il termine, negli anni Novanta subì una evoluzione per l introduzione di nuove tecnologie che permettevano l associazione di suoni e immagini, diventando «ipermedia» (ipertesto multimediale). 9 Cfr. Cook, M. (1977). The incidence of filled pauses in relation to part of speech, Language and Speech, Vol. 14, pp.135-139. Cook, M. and Lalljee, M. (1970). The interpretation of pauses by the listener, Brit. J. Soc. Clin. Psy. Vol. 9, pp. 375-376. Cook, M., Smith, J, and Lalljee, M (1977). Filled pauses and syntactic complexity, Language and Speech, Vol. 17, pp.11-16. 10 Come le videoconferenze o i dibattiti tv. 11 Intesi come il tempo che una persona occupa per ogni singola fase di comunicazione unidirezionale, separata da una pausa di silenzio per poi permettere all altro interlocutore di rispondere. 12 Considerato come un sicuro indice di una propensione degli attori coinvolti ad intervenire liberamente nel dialogo. 13 Ted Nelson: Literary Machines Pagina 10 di 16

Per la prima volta il lettore prende la primazia, il sopravvento sull autore, in quanto non esiste una gerarchia oggettiva dei contenuti, in quanto è l utente che stabilisce l ordine che vuole seguire. Con l ipertesto non esiste più il limite teorico del numero di pagine (tipico della carta stampata) oltre a poter navigare da un documento all altro senza problemi. Nelle sue forma più evolute l ipertesto consente una certa manipolabilità, insita spesso negli stessi strumenti di lettura. Non si è ancora giunti a una comunicazione tra due soggetti lontani mediante l ipertesto, ma è solo questione di tempo. Esistono studi avanzati in merito. Da un altro punto di vista è evidente che rispetto ai sistemi tradizionali di lettura come i giornali, l ipertesto cambia le caratteristiche di lettura. Non esistendo un percorso principale di lettura, ma una infinita (o quasi) combinazione di percorsi, offre una maggiore libertà di movimento, ma crea può confondere il lettore. Allo scopo sono stati inventati degli accorgimenti per fornire dei supporti di riferimento, come le mappe ipertestuali, la cronologia (che memorizza il percorso effettuato nel documento) o i classici link all'homepage. L estensione che un ipertesto può avere, sembra dargli una connotazione di infinito, e provoca una sorta di sensazione di smarrimento su chi lo utilizza, fino al momento in cui viene trovato ciò che si cerca. È una sensazione individuale, ma che denota un sovraccarico cognitivo richiesto al lettore medio abituato ai percorsi definiti e prevedibili dei media tradizionali. Sempre legato alla sensazione di infinito e spesso alla mancanza di allenamento, vi è il fenomeno che porta l'utente a perdere di vista l'obiettivo iniziale della lettura, Il lettore poco pratico smarrisce il filo logico del suo percorso, divaga fino a perdere l origine che ha determinato la navigazione. Il lettore è obbligato a porsi dei limiti nella sua navigazione, inquadrare meglio che può il suo obiettivo prefissato, altrimenti girerà la rete intera. L ipertesto, in realtà come tutti i linguaggi non naturali ha bisogno di allenamento per essere usato correttamente, altrimenti porta a dei risultati inattesi ed arbitrari o addirittura inutili. Esiste inoltre il problema commerciale della frequente incompatibilità tra di differenti produttori di ipertesti, i quali adoperano per ovvie ragioni di copyright ed anche commerciali, standard di produzione tra loro non compatibili. Ciò va contro la filosofia del testo ipertestuale stesso, ma in questo caso il valore economico è stato più forte della libertà della rete. 1.4.0 La comunicazione via Internet. Dall inizio degli anni novanta, la diffusione di internet in modo capillare in tutte le case (almeno in Occidente) ha portato ad uno sviluppo esponenziale delle comunicazioni individuali, che Pagina 11 di 16

hanno assunto la predominanza sui vecchi sistemi epistolari e telefonici, soprattutto tra le giovani generazioni. Sulla falsa riga delle comunicazioni faccia a faccia e differite anche nelle comunicazioni via Internet sono stati sviluppati due differenti modi di comunicare istantaneo e differito, oppure sincrono ed asincrono. La differenza tra i due tipi di comunicazione è il riferimento temporale. La comunicazione sincrona, (come la videoconferenza, la comunicazione telefonica, ecc), implica la compresenza dell'emittente e del destinatario del messaggio. Ragioni tecniche e di costo ne limitano fortemente la diffusione. La comunicazione asincrona (come la posta elettronica), consente il differimento dell'interazione, in quanto mittente e destinatario hanno la possibilità di inviare e ricevere i messaggi in tempi differenti, ci penserà il mezzo tecnico a conservarli e renderli disponibili quanto richiesto. il principale motivo di successo della comunicazione asincrona è la sua economicità che ne permette una diffusione maggiore rispetto alle soluzioni tecniche proposte finora.. Lo sviluppo di tecnologia a basso costo, a partire dagli anni novanta ha consentito di adattare ai PC di casa entrambi i tipi di comunicazione. Praticamente oggi, chiunque può comunicare sia in modo sincrono che asincrono con chiunque altro nel globo (o quasi). Esaminiamo di seguito alcuni dei sistemi di comunicazione più diffusi su Internet.. La comunicazione CMC sincrona sono divise in due grandi categorie. Le chat e l Instant Messagging, tipicamente scritte e le videoconferenze, comprensive di immagini e suoni. L Internet Relay Chat o più semplicemente chat (to chat=chiacchierare), consiste in uno spazio virtuale composto da stanze o canali (che rappresentano un particolare argomento o una specifica categoria di utenti). Ci si collega ad un determinato server, si sceglie uno pseudonimo (nickname), dopo di che si può iniziare la conversazione con gli altri membri o semplicemente stare in ascolto. Il testo digitato su tastiera compare sugli schermi di tutti i partecipanti, oppure si può scegliere di coinvolgere un singolo utente in una conversazione privata, in questo caso i due interlocutori visualizzeranno una finestra a parte, in cui comparirà il testo del loro dialogo. Nelle chat 3D la conversazione è tridimensionale, i partecipanti sono rappresentati da personaggi (Avatar) che attraverso il mouse o la tastiera possono muoversi, incontrarsi e interagire con gli altri. I messaggi digitati su tastiera compaiono sotto forma di fumetto sulla testa degli Avatar. Un altro sistema è ICQ: («I seek you», ovvero «ti cerco») consente di comunicare con utenti particolari, ad esempio con degli amici che vivono all'estero. Una volta installato il programma ICQ ed inserita la lista dei propri contatti (le e-mail e i nomi delle persone che possiedono lo stesso software), ICQ avverte quando gli altri utenti sono collegati. A quel punto è possibile aprire una Pagina 12 di 16

finestra a parte ed iniziare la discussione in tempo reale. Altri programmi detti di Instant messanging permettono di effettuare questo tipo di comunicazione (MSN Messanger di Microsoft, Pow Wow di Tribal Voice) oltre a scambiarsi dati ed inviare e-mail. Si può anche giocare in rete in tempo reale, in modo sincrono, come nei sistemi MUD (Multi User Domain). Un esempio è il gioco di ruolo Dungeons and Dragons, dove gli utenti non si limitano a comunicare tra loro in un ambiente virtuale, ma si danno delle regole da rispettare e degli scopi ben precisi da raggiungere, avendo degli ostacoli da superare e dei pericoli da evitare nel percorso. Scelto il ruolo che si vuole interpretare, l'utente vive un'avventura in cui è attivamente coinvolto, cercando alleanze e proponendo inimicizie, per il raggiungimento dell obiettivo prefissato. Sono possibile, grazie all introduzione di una WebCam e di un microfono, delle vere e proprie videoconferenze. I software CU-SeeMe e NetMeeting forniscono tutto il supporto necessario: in una finestra sul monitor in cui viene visualizzata la ripresa della WebCam dell'utente con cui si sta effettuando la conversazione e attraverso il microfono si comunica on-line. Parallelamente è possibile la chat testuale, lo scambio di files e una lavagna elettronica condivisa. Il vantaggio economico è evidente, in quanto possono essere utilizzati vari tipi di files contemporaneamente, mentre la qualità della videoconferenza dipende fortemente dalla velocità di connessione delle linee telefoniche. Per la comunicazione CMC asincrona ci sono principalmente tre forme: - la più diffusa è la posta elettronica; ogni utente della rete possiede un indirizzo di posta elettronica, composto da un nome identificativo (User ID), rappresentato dal proprio nome e cognome o da uno pseudonimo) e dal nome del computer che ospita la casella di posta, separati dal simbolo "@" (ad esempio pinco.pallo@tin.it). Come già detto tra mittente e destinatario esiste un divario temporale tra l invio e l accesso al messaggio in quanto i due interlocutori possono non essere presenti in rete contemporaneamente. è possibile allegare o includere direttamente nel corpo della mail immagini, suoni o filmati. I programmi più diffusi (Outlook ed Eudora), permettono di scrivere e leggere email direttamente dal proprio computer attraverso software di gestione della posta oppure si può entrare nel sito del fornitore della casella di posta ed inserendo la propria User ID e la password si accede al proprio spazio dedicato e leggere le proprie e-mail. - mailing list: consistono nello scambio di informazioni tra un gruppo predefinito di persone che solitamente condividono uno stesso interesse (commerciale, hobby, ecc.). Una volta iscritti alla lista, queste persone riceveranno periodicamente un messaggio contenente notizie sull argomento di comune interesse; Pagina 13 di 16

- newsgroup: sono delle bacheche elettroniche dedicate ad uno specifico argomento. I membri possono accedere e leggere o rispondere ai messaggi pubblicati. Rispetto alla Mailing List, i Newsgroup danno la possibilità di leggere solo i messaggi che interessano, selezionandoli dall'elenco. 1.5.0 CMC. Quale linguaggio? Dalle affermazioni contenute nei paragrafi precedenti si è visto come il linguaggio CMC sia in realtà una profonda trasformazione del classico linguaggio scritto, adattato ai nuovi sistemi trasmissivi messi a disposizione dalla tecnologia elettronica e da Internet. In altre parole, sono stati introdotti nuovi limiti e ulteriori sviluppi al linguaggio scritto, tanto da ottenerne un nuovo tipo di linguaggio, quello multimediale, molto più vicino al linguaggio naturale. Questo ha comportato anche dei nuovi comportamenti sociali, tipici del mondo virtuale, quale è Internet. Il tratto tipico della CMC è la differente relazione tra emittente e destinatario, che si svolge in un contesto normativo sociale molto diverso dalla comunicazione faccia a faccia. Il continuo feedback che consente agli attori coinvolti di effettuare continui adattamenti e correzioni reciproche, al fine di raggiungere lo scopo della comunicazione stessa non esiste più oppure è molto rarefatto. Anche in videoconferenza mancano completamente tutti quei riferimenti al contesto che danno una precisa localizzazione spaziale e temporale al dialogo. Se pensiamo ad un tedesco e ad un cinese che dialogano in videoconferenza in inglese, abbiamo una pallida immagine di che cosa significa delocalizzazione spazio-temporale, standardizzazione linguistica (l inglese come lingua franca), mancanza di un gruppo sociale di riferimento, e così via. Inoltre mancano tutti quegli elementi che caratterizzano della comunicazione non verbale: le pause, il tono della voce, la mimica facciale e i gesti del corpo, cioè all incirca il 70% della comunicazione. Quindi che si tratti di un'e-mail, di una chat o di un newsgroup, la scrittura assume lo stesso ruolo della voce nella comunicazione faccia a faccia, un ruolo preponderante nella comunicazione tramite computer. Abbiamo così che il 30% della comunicazione deve riempire il 100% dello spazio comunicativo, il che in termini di redditività rappresenta una difficoltà per il linguaggio scritto. Difatti, per chi deve spedire un messaggio, scrivere comporta un costo maggiore in termini di tempo e sforzo intellettuale, rispetto ad una conversazione telefonica o parlare faccia a faccia con il proprio interlocutore. Una tecnica per aggirare il problema fatica è quello di inviare messaggi condensati, che da un altra parte comportano dei costi in termini di qualità della comunicazione, in quanto non Pagina 14 di 16

solo si perdono parti dell'informazione da trasmettere, ma anche tutti quegli aspetti connotativi 14 contenuti nei messaggi, che fanno capire meglio le intenzioni e le caratteristiche di chi scrive. Un esempio di notevole sforzo scrittorio è dato dalla comunicazione sincrona utilizzata nella comunicazione Internet Relay Chat, che esaspera la velocità di scrittura. Il testo deve essere digitato molto velocemente per rispondere immediatamente all'interlocutore e questo a spinto la comunità delle chat a creare una sorta di nuovo linguaggio delle abbreviazioni, come «cmq» (comunque) e «dgt» (digitare), abolendo praticamente le maiuscole e usando molti acronimi 15 (sia inglesi che italiani). La forma scritta ha inoltre obbligato gli internauti a cercare di riprodurre le espressioni mimiche facciali (e di conseguenza gli stati d'animo) attraverso la combinazione di simboli topografici, che hanno portato alla nascita delle emoticons o smiley, 16. La rete Internet inoltre ha dimostrato la capacità di assorbire tutte quelle novità che possono introdurre una maggiore efficienza nella sua caratteristiche. Difatti è molto facile trovare segni di "contaminazione" dello stile comunicativo della chat negli altri sistemi di comunicazione mediata, così che quello che era il linguaggio esclusivo della comunità delle IRC, sta diventando il linguaggio globale della rete. Se pensiamo ad una delle ultime evoluzioni del messaggio in rete, il blog 17, avremmo un messaggio iniziale seguito da una serie di risposte, la maggior parte delle quali condite di abbreviazioni. In altre parole siamo in presenza di un nuovo tipo di linguaggio, con effetti sociali differenti da quanto visto finora e che è in continua evoluzione. È un nuovo sistema comunicativo in cui il mezzo (Internet) a creato il codice (linguistico). 14 Due parole per descrivere il binomio denotativo/connotativo di un messaggio. In linguistica generale "significato denotativo" sta ad indicare una parola scevra di qualsiasi idea personale, giudizio e pregiudizio, mentre il "significato connotativo" è tutto ciò che è in più rispetto al significato connotativo, di solito le idee personali che si associano ad una parola. Un esempio: la differenza tra le parole "padre" e "papà" è a livello connotativo: "papà" generalmente evoca aspetti affettivi ed è anche usata con una certa carica emotiva, mentre la parola "padre" risulta più "fredda", nonostante il significato referenziale sia lo stesso. 15 Un esempio comune è «a/s/l», contrazione di age, sex, location, utilizzata per invitare l interlocutore a presentarsi meglio. 16 Per alcuni esempi si rinvia alla nota 1 17 Nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete. Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog. Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un thread (è una sequenza di risposte ad un messaggio iniziale che l autore del blog pone per avere commenti su di un argomento specifico o topic) in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore. Il Blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si possono pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di proprio interesse: la sezione che contiene links ad altri blog è definita blogroll. Pagina 15 di 16

Solo una nota conclusiva, sull importanza del nuovo mezzo di comunicazione Internet. Non dimentichiamo l importanza che assume per l essere umano il codice linguistico assunto come primario. È il codice che permette, in senso lato la definizione della realtà. Come affermano vari studi in materia 18, modificare il sistema organizzato di conoscenza, significa cambiare il senso che diamo alle cose, la loro comprensione. Se un mezzo di comunicazione è in grado di modificare la comprensione, il senso che diamo alla realtà sociale, è in grado di modificarla. In altre parole, è il mezzo che, se non correttamente impiegato, rischia di condizionare il linguaggio e con esso la comprensione della realtà. 18 Come ad esempio La realtà come costruzione sociale, opera di Peter L. Berger e Thomas Luckmann pubblicata nel 1966, è un testo fondamentale della sociologia della conoscenza. Pagina 16 di 16