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ALLEGATO 2 CARICHI IDRICI CHEDA H (prot. 0317909 del 21/05/2019) PRECRIZIONI

CHEDA «H»: CARICHI IDRICI Totale punti di scarico finale N 5 ezione H1 - CARICHI INDUTRIALI e DOMETICI N carico finale 1 carico 1 (Reflui industriali) carico 2 (Reflui assimilabili agli urbani) carico 3 (Reflui assimilabili agli urbani) Impianto, fase o gruppo di fasi di provenienza 2 A.4,A.2, E.2,A.3,H.1, E.8,G.1 ervizi igienici ervizi igienici Modalità di scarico 3 Recettore 4 Peridico, 16h/g, 6g/sett., 3/12 mesi Continuo, 12h/g, 6g/sett, 12 mesi Continuo,12h/g, 6g/sett, 3/12 mesi Pubblica fognatura comune di Mercato an everino Anno di riferimento Volume medio annuo scaricato Portata media m 3 /g m 3 /a Metodo di valutazione 6 2018 1.250 50.000 M C 2018 --- 30 M C 2018 ---- 50 M C Impianti/-fasi di trattamento 5 Impianto di depurazione Nessuno Nessuno 1 - Identificare e numerare progressivamente - es.: 1,2,3, ecc. - i vari (uno o più) punti di emissione nell ambiente esterno dei reflui generati dal complesso produttivo; 2 - olo per gli scarichi industriali, indicare il riferimento relativo utilizzato nel diagramma di flusso di cui alla ezione C.2 (della cheda C); 3 - Indicare se lo scarico è continuo, saltuario, periodico, e l eventuale frequenza (ore/giorno; giorni/settimana; mesi/anno); 4 - Indicare il recapito scelto tra fognatura, acque superficiali, suolo o strati superficiali del sottosuolo. Nel caso di corpo idrico superficiale dovrà essere indicata la denominazione dello stesso; 5 - Indicare riferimenti (indice o planimetria) della relazione tecnica relativa ai sistemi di trattamento; 6 - Nel caso in cui tale dato non fosse misurato (M), potrà essere stimato (), oppure calcolato (C) secondo le informazioni presenti in letteratura (vedi D.M. 23/11/01). Misura: Una emissione si intende misurata (M) quando l informazione quantitativa deriva da misure realmente effettuate su campioni prelevati nell impianto stesso utilizzando metodi standardizzati o ufficialmente accettati. Calcolo: Una emissione si intende calcolata (C) quando l informazione quantitativa è ottenuta utilizzando metodi di stima e fattori di emissione accettati a livello nazionale o internazionale e rappresentativi dei vari settori industriali. È importante tener conto delle variazioni nei processi produttivi, per cui quando il calcolo è basato sul bilancio di massa, quest ultimo deve essere applicato ad un periodo di un anno o anche ad un periodo inferiore che sia rappresentativo dell intero anno. tima: Una emissione si intende stimata () quando l informazione quantitativa deriva da stime non standardizzate basate sulle migliori assunzioni o ipotesi di esperti. La procedura di stima fornisce generalmente dati di emissione meno accurati dei precedenti metodi di misura e calcolo, per cui dovrebbe essere utilizzata solo quando i precedenti metodi di acquisizione dei dati non sono praticabili. 1

carico 4 (Reflui assimilabili agli urbani) ervizi igienici Continuo, 12h/g, 6g/sett, 12 mesi 2018 ---- 20 M C Nessuno DATI COMPLEIVI CARICO FINALE 50.100 2018 M C X Attività IPPC 7 6.4.b) N carico finale PF Inquinanti caratteristici dello scarico provenienti da ciascuna attività IPPC Denominazione (riferimento tab. 1.6.3 del D.M. 23/11/01) Azoto, Fosforo, Carbonio organico totale, Cloruri (#) Flusso di massa Azoto: 34,58 Fosforo: 9,71 Carbonio organico totale (COD/3): 169,79 Cloruri: 1.164,58 Unità di misura (#) Il flusso di massa è stato calcolato tenendo conto della concentrazione massima rilevata (al di sotto, comunque, dei limiti di legge) nell attività di monitoraggio effettuata, durante l attività produttiva, sui reflui depurati e scaricati in fogna; il tutto moltiplicato per i m³ medi scaricati giornalmente nei 40 giorni di produzione del 2018. I flussi di massa sono stati calcolati sui reflui afferenti allo scarico 1; pozzetto fiscale denominato 44 in planimetria, tale pozzetto raccoglie tutti i reflui depurati provenienti dal ciclo produttivo. Presenza di sostanze pericolose 8 Nello stabilimento si svolgono attività che comportano la produzione e la trasformazione o l utilizzazione di sostanze per le quali la vigente normativa in materia di tutela delle acque fissa limiti di emissione negli scarichi idrici. I NO e vengono utilizzate e scaricate tali sostanze derivanti da cicli produttivi, indicare: La capacità di produzione del singolo stabilimento industriale che comporta la produzione ovvero la trasformazione ovvero l utilizzazione delle sostanze di cui sopra 9. Il fabbisogno orario di acqua per ogni specifico processo produttivo. Tipologia Quantità Unità di Misura - - - Tipologia Quantità Unità di Misura - - - 7 - Codificare secondo quanto riportato nell Allegato 1 al D.Lgs.59/05. 8 - Per la compilazione di questa parte, occorre riferirsi alla normativa vigente in materia di tutela delle acque. 9 - La capacità di produzione deve essere indicata con riferimento alla massima capacità oraria moltiplicata per il numero massimo di ore lavorative giornaliere e per il numero massimo di giorni lavorativi. 2

ezione H.2: carichi ACQUE METEORICHE N carico finale Provenienza (descrivere la superficie di provenienza) uperficie relativa (m 2 ) Recettore Inquinanti istema di trattamento M-A * Tetti dei capannoni * 7.165 Canale Palude Nessuno M-B * Tetti dei capannoni * 4.310 Canale Faraldo Nessuno M-1 ** (Acque di seconda pioggia, acque di raffreddamento) Piazzali aziendali ** 9.377 Pubblica fognatura Impianto di depurazione (primo quarto d ora), successivamente nessuno DATI CARICO FINALE Non rilevabile (#) (*) Le acque meteoriche provenienti dal dilavamento dei tetti dei capannoni, identificate in planimetria con i pozzetti M-A e M-B, coerentemente con quanto prescritto dall art.113 commi 1,2 e 3 del D.Lgs. 152/06, non sono soggette a vincoli e/o prescrizioni; pertanto, da quando esiste l attività in oggetto, esse mediante caditoie dedicate confluiscono nei canali Faraldo e Palude. (**) Le acque meteoriche e di dilavamento dei piazzali aziendali, identificate in planimetria con il pozzetto M-1, durante la campagna di trasformazione del pomodoro, sono convogliate per il primo quarto d ora (prima pioggia) in pubblica fognatura previo trattamento depurativo. Per il restante periodo (seconda pioggia) vengono convogliate in fognatura senza nessun trattamento depurativo. ezione H3: ITEMI DI CONTROLLO ono presenti sistemi di controllo in automatico ed in continuo di parametri analitici? I NO e I, specificare i parametri controllati ed il sistema di misura utilizzato. ono presenti campionatori automatici degli scarichi? I NO e I, indicarne le caratteristiche. ezione H.4 - NOTIZIE UL CORPO IDRICO RECETTORE CARICO IN CORPO IDRICO NATURALE (TORRENTE /FIUME) CARICO IN CORPO IDRICO ARTIFICIALE (CANALE) Nome ---------------------------------------------- Nome (scarico pozzetto M-A) Canale Palude 3

ponda ricevente lo scarico 10 destra sinistra ponda ricevente lo scarico X destra tima della portata (m 3 /s) Minima Portata di esercizio (m 3 /s) ---------------- Concessionario ---------------- Media Nome (scarico pozzetto M-B) Canale Faraldo Massima ponda ricevente lo scarico destra X sinistra Periodo con portata nulla 11 (g/a) Portata di esercizio (m 3 /s) ---------------- Concessionario ---------------- sinistra CARICO IN CORPO IDRICO NATURALE O ARTIFICIALE (LAGO) Nome ----------------- Gestore GORI PA uperficie di specchio libero corrispondente al massimo invaso (km 2 ) Volume dell invaso (m 3 ) Gestore CARICO IN FOGNATURA Planimetria punti di approvvigionamento acqua e reti degli scarichi idrici 12. Allegati alla presente scheda Relazione tecnica relativa ai sistemi di trattamento parziali o finali (descrizione, dimensionamenti, schema di flusso di funzionamento, potenzialità massima di trattamento e capacità sfruttata relativa all'anno di riferimento) 13 Descrivere eventuali sistemi di riciclo / recupero acque. Planimetria Generale Relazione tecnica Relazione tecnica 10 - La definizione delle sponde deve essere effettuata ponendosi con le spalle a monte rispetto al flusso del corpo idrico naturale. 11 - e il periodo è maggiore di 120 giorni/anno dovrà essere allegata una relazione tecnica contenente la valutazione della vulnerabilità dell acquifero. 12 - Nella planimetria evidenziare in modo differente le reti di scarico industriale, domestico e meteorico, oltre all ubicazione dei punti di campionamento presenti. Indicare, inoltre, i pozzetti di campionamento per gli scarichi finali ed a valle degli eventuali impianti di trattamento parziali. 13 - La descrizione dei sistemi di trattamento parziali o finali deve essere effettuata avendo cura di riportare i riferimenti alla planimetria ed alle tabelle descrittive dei singoli scarichi, al fine di rendere chiara e sistematica la descrizione. 4

Eventuali commenti Lo scarico finale n.1 (munito di pozzetto fiscale denominato nella Planimetria generale con il numero 44 ) convoglia, nel periodo in cui viene effettuata l attività di trasformazione e confezionamento del pomodoro, nella fognatura di via Macello, tutte le acque reflue provenienti dal ciclo produttivo e dal dilavamento (per il primo quarto d ora) dei piazzali aziendali previo trattamento nell impianto di depurazione aziendale. Lo scarico finale n.2 (munito di pozzetto di prelievo denominato nella Planimetria generale con il numero 44/2 ) convoglia, tutto l anno, nella fognatura di via Macello i reflui provenienti dai servizi igienici della palazzina uffici situata all ingresso dello stabilimento. Lo scarico finale n.3 (munito di pozzetto di prelievo denominato nella Planimetria generale con il numero 44/3 ) convoglia, tutto l anno, nella fognatura di via Macello i reflui provenienti dai servizi igienici utilizzati dai dipendenti stagionali ed annuali. Lo scarico finale n.4 (munito di pozzetto di prelievo denominato nella Planimetria generale con il numero 44/4 ) convoglia, tutto l anno, nella fognatura di via Marzio D Amato i reflui provenienti dai servizi igienici della palazzina uffici situata all ingresso dello stabilimento ed i servizi igienici situati a ridosso del deposito merci. Lo scarico finale denominato M-1 acque meteoriche (seconda pioggia) è munito di pozzetto di prelievo denominato in planimetria con il numero 44/5, esso convoglia nella fognatura di via Macello le acque di seconda pioggia senza nessun trattamento depurativo. Lo scarico denominato M-A acque meteoriche dei tetti dei capannoni è munito di pozzetto denominato in planimetria M-A, esso convoglia nel Canale Palude le acque meteoriche provenienti dai tetti dei capannoni coerentemente con quanto prescritto dall art.113 commi 1,2 e 3 del D.Lgs. 152/06, esse non sono soggette a vincoli e/o prescrizioni. Lo scarico denominato M-B acque meteoriche dei tetti dei capannoni è munito di pozzetto denominato in planimetria M-B, esso convoglia nel Canale Faraldo le acque meteoriche provenienti dai tetti dei capannoni coerentemente con quanto prescritto dall art.113 commi 1,2 e 3 del D.Lgs. 152/06, esse non sono soggette a vincoli e/o prescrizioni. La portata media, indicata nella sezione H1, relativa ai m³/g è stata calcolata, per i reflui industriali, su 40 giorni di produzione (dato 2018). Il pozzetto fiscale relativo allo scarico 1 denominato 44 è stato georeferenziato, le coordinate sono: 40 46 42.76 Nord 14 45 06.93 Revisione: 2019.05.20 5

Prescrizioni alla cheda H carichi Idrici 1. Gli Enti preposti al controllo devono poter accedere ai luoghi ed alle opere al fine di effettuare tutte le ispezioni che ritengono necessarie per l'accertamento delle condizioni che danno luogo alla formazione dello scarico; 2. il titolare dello scarico è soggetto inoltre ai seguenti obblighi e prescrizioni: a) è tassativamente vietato lo scarico di: - ogni sostanza classificabile come rifiuto liquido (oli, fanghi, solventi, vernici, etc.); - benzine, benzene ed in genere idrocarburi o loro derivati e comunque sostanze liquide, solide, gassose, in soluzione o in sospensione che possano determinare condizioni di esplosione o di incendio nel sistema fognario; - ogni sostanza classificabile come rifiuto solido e liquido ( residui della lavorazione e delle operazioni di lavaggio e pulizia degli attrezzi, utensili, parti meccaniche e della persona connesse alle attività lavorative, stracci, etc.), anche se triturati a mezzo di dissipatori domestici o industriali, nonché filamentose o viscose in qualità e dimensioni tali da causare ostruzioni o intasamenti alle condotte o produrre interferenze o alterare il sistema delle fognature, o compromettere il buon funzionamento del processo depurativo degli scarichi; b) comunicare tempestivamente eventuali guasti o difetti delle opere e/o condotte fino al punto di immissione nella pubblica fognatura; c) comunicare ogni variante qualitativa e/o quantitativa dello scarico, nonché eventuali modifiche delle opere e/o del sistema di rete di scarico, rispetto alle condizioni che hanno determinato il rilascio dell'autorizzazione; d) obbligo di eseguire un'adeguata e periodica attività di autocontrollo e monitoraggio delle condizioni del ciclo di produzione e lavorazione da cui provengono gli scarichi e del sistema depurativo eventualmente utilizzato per il trattamento dei reflui, al fine di garantire costantemente il rispetto dei valori limite di emissione previsti per le acque reflue scaricate in pubblica fognatura; e) obbligo di conservare presso l'installazione tutta la documentazione e le certificazioni attestanti l'avvenuta esecuzione delle attività di autocontrollo (analisi chimico-fisiche, interventi di manutenzione sistema di depurazione reflui, relazione del responsabile di manutenzione dell'impianto, verbali ispettivi da parte degli organi di controllo etc), ed esibirla ad ogni richiesta da parte dei soggetti competenti al controllo; f) obbligo di impegnarsi al pagamento delle spese che si renderanno necessarie per effettuare rilievi, accertamenti, sopralluoghi, ispezioni, analisi chimico-fisiche da parte dei soggetti competenti al controllo; g) divieto categorico di utilizzo di by-pass dell'impianto di trattamento depurativo; h) smaltire i fanghi prodotti in osservanza delle norme in materia di rifiuti, ai sensi del D.lgs. 152/06; 3. Le certificazioni analitiche, dovranno essere prodotte esclusivamente da un tecnico laureato, in qualità di direttore del laboratorio di analisi, con l'indicazione della data e dell'ora del prelievo e la dichiarazione che le analisi, rispettano/non rispettano i limiti quantitativi previsti dalla tabella 3 allegato 5 del D.Lgs. 152/06, vigenti all'atto della campionatura, e che le stesse analisi si riferiscono a campioni di acque significative e rappresentative dell'attività, prelevati personalmente o da persona espressamente delegata sotto la piena responsabilità del delegante.