Intervento umanitario dell UNICEF ( 28/05/2004) Fonte: www.unicef.it/notiziesl.htm



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Intervento umanitario dell UNICEF ( 28/05/2004) Fonte: www.unicef.it/notiziesl.htm Quadro dell emergenza e sviluppi recenti QUADRO GENERALE La Sierra Leone emerge da una guerra civile protrattasi per circa dieci anni e il cui impatto sulle condizioni di vita e di salute della popolazione è risultato devastante. Il conflitto ha intaccato gravemente la capacità delle famiglie di soddisfare i propri bisogni primari, quali un alimentazione adeguata, l accesso all acqua potabile, ai servizi sociali di base e a quelli igienico-sanitari. Le donne e i bambini della Sierra Leone sono le vittime principali della diffusa povertà in cui versa il paese, come tragicamente dimostrano tassi di mortalità tra i più alti al mondo. Progressi significativi dal punto di vista della stabilità politica interna e dell assistenza umanitaria alla popolazione civile sono stati registrati nel corso dei 2 anni successivi la fine della guerra: grazie al miglioramento delle condizioni di sicurezza all interno del paese è stato possibile chiudere tutti i campi di accoglienza per sfollati. Ingente è stato inoltre il flusso di ex profughi che hanno fatto ritorno alle proprie terre di origine: dall aprile 2001, 244.800 ex rifugiati sono rientrati in Sierra Leone. Nel solo 2003 sono stati oltre 32.200 gli ex profughi rimpatriati dalla Guinea, dalla Liberia e da altri paesi della regione. Un controllo particolare alle frontiere con la Liberia è esercitato dalla Missione ONU (UNAMSIL) e dalle forze di sicurezza della Sierra Leone, per impedire l infiltrazione di combattenti liberiani e il conseguente pericolo di una destabilizzazione delle regioni di confine. Tra gli sviluppi di rilievo, la Corte Speciale per i crimini di guerra in Sierra Leone ha recentemente confermato l intenzione di non perseguire i bambini accusati di crimini di guerra. Sviluppi della situazione umanitaria Secondo un rapporto recentemente reso pubblico dall Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, la situazione umanitaria è migliorata in modo significativo nel corso dell ultimo anno. Si sono registrati importanti progressi nel reinserimento sociale degli ex combattenti, il cui esito positivo, nel lungo periodo, dipende sostanzialmente dal rilancio dell economia nazionale, per lunghi anni bloccata dagli effetti devastanti della guerra. Il ripristino, a livello di distretto, delle istituzioni di governo locali e la ripresa dei procedimenti giudiziari in tutte le regioni del paese indicano un progresso significativo nel processo di decentralizzazione in atto. La condizione dell infanzia in Sierra Leone Nonostante la sensibile riduzione della mortalità infantile registrata nel corso degli ultimi anni - da 316 bambini morti ogni 1.000 nati vivi nel 2001 al dato attuale di 284 decessi prima del 5 anno di vita la Sierra Leone rimane il primo paese al mondo per mortalità infantile sotto i 5 anni e per mortalità materna, con 1.800 gestanti che, ogni 100.000 parti, muoiono per complicazioni insorte durante la gravidanza o il parto stesso. Allo stesso modo, la Sierra Leone resta l ultimo paese al mondo per sviluppo umano, un indicatore che tiene conto non solo di grandezze macro economiche, ma anche di fattori indicativi della qualità della vita, quali il reddito pro capite (140 dollari annui), la speranza di vita media (34 anni), il livello d istruzione (il 64% degli adulti è analfabeta). Su una popolazione di 4.674.000 abitanti, in Sierra Leone 2.408.000 hanno meno di 18 anni, 864.000 meno di 5. Gli indicatori sanitari descrivono insieme al tasso di mortalità materna e infantile - la difficile condizione dell infanzia in Sierra Leone: la copertura vaccinale contro le principali malattie dell infanzia non supera il 46% della popolazione infantile, il 50% dei bambini è

stato vaccinato contro la polio, il 70% contro il morbillo, l 80% contro la tubercolosi, un altro 50% contro difterite, pertosse e tetano. Il 9% dei bambini soffre di infezioni respiratorie acute; circa l 86% delle donne in gravidanza soffre di anemia, la percentuale di donne in gravidanza vaccinate contro il tetano neo natale - tra le principali cause, in Sierra Leone, di mortalità materna e infantile - è del 62%,. Sebbene il livello delle vaccinazioni sia ancora insufficiente, si deve però riscontrare la tendenza positiva degli ultimi anni: la copertura vaccinale contro le 6 principali malattie dell infanzia è passata dal 34% del dicembre 2002 al 41% del marzo 2003 al 46% del marzo 2004. Per ciò che riguarda lo stato nutrizionale della popolazione infantile, il 22% dei bambini è sottopeso alla nascita, il 27% malnutrito. Per quanto riguarda l istruzione, appena il 39% dei bambini e il 34% delle bambine frequenta la scuola elementare. SETTORI DI INTERVENTO L UNICEF è presente in Sierra Leone da oltre vent anni, operando attraverso 5 settori di intervento strategici per lo sviluppo: sanità e nutrizione, acqua e impianti igienico-sanitari, istruzione e sviluppo comunitario, protezione dei bambini a rischio, prevenzione e lotta all HIV/AIDS. Le aree del paese che necessitano di maggiore assistenza sono quelle in cui è in atto il processo di reinsediamento degli sfollati e degli ex rifugiati; i distretti che accolgono i principali programmi di reinserimento degli ex combattenti e le regioni che hanno subito le devastazioni più gravi durante la guerra. Durante il 2004, l UNICEF opererà per ripristinare i servizi sociali di base in tutto il paese e attuerà una serie di programmi integrati in 3 distretti selezionati: il distretto di Bombali, di Kono e di Koinadugu. Questi distretti coprono aree di confine in cui maggiori sono le difficoltà di accesso ai servizi di base, più gravi i danni causati dalla guerra e più alto l afflusso di profughi da paesi come Guinea e Liberia. La popolazione dei 3 distretti di intervento è stimata intorno a 1,7 milioni di persone, circa il 35% della popolazione totale della Sierra Leone. Obiettivi e interventi nel 2004 SANITA E NUTRIZIONE Nonostante i progressi conseguiti nel ripristino dei servizi sanitari e nutrizionali, ogni anno in Sierra Leone muoiono 316.000 bambini per malattie prevenibili tramite vaccinazione e a causa di altre malattie come malaria, diarrea acuta e infezioni respiratorie. Gli obiettivi dell UNICEF nel settore sanitario sono: Migliorare i servizi di vaccinazione in tutto il paese, per conseguire una copertura vaccinale dell 80% contro le principali malattie dell infanzia; Ridurre la mortalità da morbillo - une delle principali cause di mortalità infantile in situazioni di emergenza innalzando al 90% la copertura vaccinale contro la malattia; Eradicare la poliomielite entro il 2005. Inoltre, nei 3 distretti selezionati l UNICEF attua un programma di gestione integrata delle malattie infantili e mira a potenziare l intero sistema dei servizi sanitari e dei Centri sanitari periferici, punto di riferimento delle comunità di villaggio limitrofe. Attraverso la rete dei Centri sanitari periferici, l UNICEF ha l obiettivo di fornire servizi sanitari adeguati alle comunità rurali situate nel raggio di 3 miglia dal Centro, secondo un approccio di sviluppo comunitario che mira a ridurre la malaria, le infezioni respiratorie acute, la malnutrizione e l incidenza dell anemia, soprattutto per le donne in gravidanza. Il programma ha inoltre l obiettivo di ridurre la malnutrizione infantile dal 27 al 20%, di dimezzare l incidenza della malaria e di accrescere il tasso di parti assistiti dal 42 al 75%.

Progetto Maternità Sicura Principali cause degli elevati tassi di mortalità materna e infantile durante la gravidanza sono la carenza e l alto costo dei servizi sanitari, l impreparazione del personale medico e infermieristico, la malnutrizione e il cattivo stato di salute delle gestanti: i bambini nati da madri denutrite o non assistite durante la gravidanza sono esposti ad un elevato rischio di malattie e di danni permanenti (dalle disfunzioni cardiache, al diabete, alle lesioni cerebrali). In particolare, l anemia - causata da un alimentazione povera di ferro, da infezioni intestinali e dalla malaria - affligge l 86% delle donne incinte, mentre il tetano neo natale, provocato dal taglio del cordone ombelicale con lame non sterilizzate, rappresenta una delle principali cause di mortalità infantile. Il progetto dell UNICEF Maternità sicura (2002-2004) mira a ridurre sensibilmente la mortalità materna nei 100 villaggi in cui viene attuato. I suoi obiettivi principali sono: Estendere l assistenza pre e post-natale all 80% delle donne incinte; Assicurare nutrizione adeguata e cure di prevenzione contro anemia, malaria e parassitosi al 60% delle gestanti; Sensibilizzare e informare le comunità locali sulla lotta alla mortalità materna; Ristrutturare e ampliare la maternità dell ospedale pubblico del distretto di Kenema, il cui bacino di utenza è di oltre 466.000 persone, di cui 111.854 donne in età riproduttiva. Il Comitato Italiano per l UNICEF sostiene direttamente il progetto maternità sicura e, in particolare, opera una specifica raccolta fondi per la ristrutturazione e l ampliamento del reparto maternità dell ospedale pubblico di Kenema, nel sud-est del paese. Principali risultati del progetto maternità sicura Questi i principali risultati conseguiti dal progetto maternità sicura nel corso del 2003: 100 Centri sanitari periferici sono stati assistiti nel quadro del progetto maternità sicura - con medicinali, attrezzature, attività di formazione del personale e di supervisione, rendendoli in grado di offrire servizi sanitari a un totale di 900.000 persone di 6 distretti del paese (Bombali, Kailahun, Kambia, Koinadugu, Kono, Moyamaba). 433 assistenti alla salute materna e infantile hanno completato un corso di formazione UNICEF di 2 anni, portando a 1.154 il numero di assistenti sanitari qualificati in Sierra Leone. Ciò ha ridotto il numero di donne in gravidanza seguite da ciascun assistente, passando da 337 donne per assistente nel 2002 a 207 donne per assistente nel 2003. Corsi di aggiornamento per 80 assistenti e 700 levatrici tradizionali sulla diagnosi delle gravidanze a rischio e sulle procedure per indirizzare i casi individuati alle strutture sanitarie di base. Nel complesso, 2.450 levatrici tradizionali hanno usufruito di corsi di aggiornamento tra il 2000 e il 2003. Corsi di formazione per 180 operatori dei Centri sanitari; 105 operatori sanitari sono stati formati sul monitoraggio nutrizionale. Fornite, in 6 distretti, apparecchiature radio e sistemi di trasmissione dati. L UNICEF ha esteso a tutte le strutture sanitarie le attività di prevenzione e controllo dell anemia, malaria e parassitosi, fornendo integratori a base di ferro, compresse di clorochina (contro la malaria) e di albedazolo (antiparassitario) per 28.717 donne in gravidanza e provvedendo alla somministrazione di acido folico ad un totale di 157.867 donne che ricevono assistenza prenatale. Nel 2003 il 38% delle donne in gravidanza ha beneficiato di trattamenti di prevenzione contro l anemia Oltre 200.000 bambini sono stati curati con farmaci antiparassitari La copertura vaccinale contro il tetano neo natale è passata dal 25% del 2001 al 62% del 2003: in 7 distretti su 13 ha raggiunto il 75%

Esteso ulteriormente il sistema di microcredito, diretto a fornire alle comunità di villaggio gli strumenti economici indispensabili al ricovero ospedaliero delle donne con gravidanze a rischio, avviando al contempo un meccanismo di sviluppo comunitario volto all autosufficienza alimentare. Completati i lavori di ristrutturazione e ampliamento della maternità dell ospedale pubblico di Kenema. Nel complesso, l UNICEF ha contribuito a riabilitare 40 strutture sanitarie danneggiate durante la guerra. Altri risultati conseguiti nel 2003 Nel corso del 2003, gli interventi dell UNICEF nel settore sanitario e nutrizionale hanno permesso di raggiungere i seguenti risultati: Il 46% dei bambini sotto i 5 anni hanno ricevuto, a livello nazionale, il ciclo completo di vaccinazioni contro le principali malattie dell infanzia. La copertura vaccinale contro la tubercolosi è dell 80%, quella contro il morbillo del 70% se si fa riferimento alle vaccinazioni di routine, del 93% se si prendono in considerazione le campagne straordinarie di vaccinazione contro la malattia. Il 50% dei bambini sotto 1 anno di età è stato vaccinato contro la polio. La catena del freddo - la rete di ambienti frigorifero in cui sono conservati i vaccini è ora alimentata a energia solare in tutti e 13 i distretti del paese, rendendo il sistema più efficiente e sostenibile. 24 refrigeratori a energia solare sono stati installati in 114 Centri sanitari periferici dei distretti di Bombali, Kambia, Koinadugu e Kono. Alla fine del 2003, 668 Centri sanitari periferici risultavano in funzione (l 88% dei 730 esistenti prima della guerra), 352 dei quali sostenuti dall UNICEF nel periodo 2000-2003. ACQUA E SERVIZI IGIENICO SANITARI Interventi UNICEF In Sierra Leone l accesso all acqua potabile rimane, su scala nazionale, un problema di importanza primaria. Una larga parte della popolazione, soprattutto tra gli ex profughi ritornati alle proprie terre di origine, risulta tuttora priva di un adeguato accesso a fonti idriche sicure. I programmi dell UNICEF nel settore idrico e igienico-sanitario mirano a ridurre del 10% - nei 3 distretti selezionati (Bombali, Kono e di Koinadugu) - l incidenza delle malattie legate al consumo di acqua contaminata e alle carenti condizioni igieniche, come il colera o la diarrea acuta. Gli interventi previsti consistono nella fornitura di acqua e nella creazione di impianti igienici nei Centri sanitari periferici e presso le strutture scolastiche. Gli interventi prevedono inoltre attività di educazione sanitaria nelle scuole e presso le comunità locali, dedicando particolare attenzione alla formazione delle bambine. L UNICEF è specializzata nell approvvigionamento idrico in situazioni di emergenza, attraverso il trasporto e la distribuzione d acqua potabile con autobotti; mediante operazioni di potabilizzazione delle fonti idriche; lo scavo di nuovi pozzi e il risanamento di quelli esistenti; l istallazione di pompe, di sistemi di rifornimento idrico e servizi igienico sanitari. Risultati conseguiti nel 2003 I principali risultati conseguiti dall UNICEF durante il 2003, nel quadro del settore idrico e igienico sanitario, sono i seguenti: Forniture di acqua potabile a un totale di 164.000 persone, tra ex sfollati tornati alle proprie terre di origine e profughi liberiani. Creazione di infrastrutture idriche e di impianti igienici nei 4 campi di accoglienza per i profughi liberiani (Bandajuma, Tobanda, Taima, Largo), a beneficio di 26.700 rifugiati. Forniture di acqua potabile a 79 scuole; creati servizi igienico-sanitari per 6.000 bambini in età scolare. Costruzione di servizi igienici adeguati in 83 strutture pubbliche di 4 distretti, tra cui scuole, cliniche, centri d assistenza.

Costruzione di 3.606 impianti igienici per 57.600 tra ex profughi e sfollati tornati alle rispettive terre di origine. Il progetto per la manutenzione su base comunitaria delle pompe idrauliche istallate ha consentito la formazione di 312 tecnici sulla riparazione delle pompe ad azione manuale e dei membri di 130 comitati di villaggio e di 20 club sanitari locali sulla manutenzione delle infrastrutture idriche nelle varie comunità locali. Formazione di 3.800 volontari (BFVs, Blue Flag Volunteers) di 8 distretti del paese sulla terapia di reidratazione orale, la manutenzione dei pozzi, il trattamento del colera e delle altre malattie causate dalla contaminazione dell acqua. Clorazione di oltre 3.500 pozzi; costruzione di 156 pozzi a largo diametro e di 47 ad alta profondità; risanamento di 143 pozzi; completamento di 2 sistemi di pompaggio. Stato dell istruzione e interventi dell UNICEF ISTRUZIONE E SVILUPPO COMUNITARIO Nonostante i grandi sforzi compiuti dalle istituzioni per migliorare lo stato dell istruzione, la Sierra Leone è ben lontana dal garantire a tutti i bambini del paese l accesso a un istruzione di base di qualità. Tra i problemi principali figurano l insufficienza di strutture scolastiche, la carenza di materiali per l insegnamento e l apprendimento, l insufficiente disponibilità di personale insegnante qualificato. L obiettivo dell UNICEF nel settore istruzione è estendere l accesso ad un istruzione di qualità a 375.000 bambini in età scolare: senza interventi massicci, il paese rischia di avere, nel prossimi futuro, una larga parte di popolazione analfabeta, con gravi ripercussioni sulle stesse potenzialità di sviluppo. A livello nazionale, l UNICEF coadiuva il Governo in una campagna per l accesso all istruzione, che si prefigge di conseguire, nei prossimi 4 anni, l iscrizione scolastica dei 375.000 bambini. Nei 3 distretti d intervento selezionati (Bombali, Kono e Koinadugu), l UNICEF attua in 400 scuole programmi diretti a migliorare la qualità dell insegnamento e dell apprendimento. Attraverso lo sviluppo di scuole a base comunitaria, si mira a consentire l iscrizione elementare di ulteriori 120.000 bambini; mentre diversi programmi specifici hanno l obiettivo di fornire una forma di istruzione informale ai bambini che, nel periodo della guerra, non hanno avuto accesso all istruzione. Nel 2003, 60.000 bambini sono stati iscritti alla scuola formale: per sostenerne le opportunità di istruzione l UNICEF ha inviato materiali didattici sufficienti a oltre 80.000 bambini. L UNICEF ha implementato una serie di programmi di istruzione informale per il reinserimento scolastico dei bambini che, a causa della guerra, sono rimasti esclusi dal circuito ordinario dell istruzione: il reinserimento scolastico rappresenta per i bambini non solo un modo per tornare alla normalità e riprendere l indispensabile percorso d apprendimento, ma ha anche un ruolo centrale nel recupero e reinserimento sociale degli ex-bambini soldato, per quelli che hanno superato i limiti di età per l istruzione scolastica ordinaria e, in generale, per tutti i bambini in condizioni di particolare disagio. Programmi di sviluppo comunitario Gli interventi di sviluppo comunitario prevedono programmi specificamente indirizzati alle donne - tra cui corsi di alfabetizzazione e per la formazione e costituzione di cooperative diretti ad avviare un circolo virtuoso di produzione e sviluppo. L obiettivo è garantire la sussistenza alimentare delle famiglie e lo sviluppo di piccole attività commerciali, in grado di dare impulso all economia familiare e comunitaria.

L UNICEF ha realizzato un programma di microcredito diretto ai gruppi di donne di villaggio e volto a fornire loro, insieme agli strumenti necessari ad avviare attività generatrici di reddito, un fondo di emergenza per far fronte ai casi di gravidanze a rischio, in cui è necessario un immediato ricovero ospedaliero nei centri urbani vicini. Si tratta, dunque, di un intreccio tra progetti di sicurezza alimentare e progetti per la lotta alla mortalità materna ed infantile (in particolare il progetto Maternità Sicura ): i gruppi di donne di villaggio ricevono una somma iniziale che in parte reinvestono in attività redditizie legate alla produzione alimentare e, per altra parte, devono mantenere disponibile quale fondo di emergenza per sostenere le spese legate al trasporto, al ricovero e all assistenza delle donne che presentano i sintomi di un parto a rischio. In tal modo, nelle varie comunità di villaggio si innesta un meccanismo di produzione e di sviluppo, predisponendo al contempo un sistema di emergenza per far fronte a situazioni in cui la mancanza di danaro, unita alle difficoltà di trasporto, impedisce il pronto ricovero delle gestanti, contribuendo spesso alla loro morte o a quella dei loro bambini. PROTEZIONE DEI BAMBINI A RISCHIO Recupero e reintegrazione degli ex bambini soldato Il fenomeno dei bambini soldato è forse l aspetto che più ha portato alla ribalta la drammatica guerra civile della Sierra Leone. I bambini della Sierra Leone sono stati vittime di violenze sistematiche e inaudite: violentati, marchiati a fuoco dai ribelli, sottoposti a torture e mutilazioni, drogati, costretti tanto a commettere atrocità quanto a subirne o a esserne comunque testimoni. Basti pensare che il 90% delle bambine rapite e arruolate sono state stuprate o che l iniziazione del bambino soldato di solito consisteva nell assassinio di persone appartenenti al suo stesso villaggio, quando non alla sua stessa famiglia. L UNICEF stima che nel 2000 oltre il 30% dei combattenti della Sierra Leone avesse un età inferiore ai 15 anni; al momento della fine ufficiale della guerra,nel gennaio del 2002, i bambini soldato smobilitati risultavano 6.845. Ogni bambino che vive una situazione traumatica, quale è un conflitto armato, necessita di una terapia di recupero psicosociale: quando un bambino ha combattuto e commesso fatti di sangue tale riabilitazione psicologica presenta ostacoli ancora maggiori. Il reinserimento sociale degli exbambini soldato richiede un impegno lungo e complesso, di terapia del trauma subito, di rieducazione alla pace, di istruzione primaria. Inoltre, anche quando si riesce a rintracciarne le famiglie, gli ex bambini soldato vengono spesso rifiutati dalle proprie comunità di villaggio. Ciò vale tanto per i bambini costretti a macchiarsi di violenze che per le bambine violentate e rimaste incinte: per molte di loro la fine della guerra non ha segnato che il passaggio alla vita di strada e alla prostituzione. Nel corso del 2004, l UNICEF ha come obiettivo il reinserimento sociale di circa 4.000 tra ex bambini soldato e bambini particolarmente disagiati, attraverso programmi di recupero e reinserimento sociale fortemente correlati con quelli di reinserimento scolastico e formazione lavoro. Ricongiungimento familiare I bambini non accompagnati, rimasti soli o per la morte dei genitori o perché persisi durante la fuga dalle zone di guerra, costituiscono una quota significativa del flusso di profughi e di sfollati causati dai conflitti armati. L UNICEF attua programmi per la ricerca delle famiglie dei bambini rimasti soli, allo scopo di realizzarne il ricongiungimento familiare. Durante la ricerca delle famiglie, l UNICEF si adopera perché i bambini siano affidati a parenti prossimi, alle cure di amici o di vicini o collocati temporaneamente in famiglie affidatarie o in centri di accoglienza (nei quali possono usufruire della necessaria assistenza psicosociale), ritenendo che l affidamento agli istituti o agli

orfanotrofi non rappresenti la misura più idonea per rispondere alle esigenze affettive e psicologiche dei bambini. Nel 2003, il programma di ricerca e riunificazione familiare dell UNICEF ha realizzato il ricongiungimento di 747 bambini (469 maschi e 278 femmine) con le rispettive famiglie; 1.324 bambini separati dalle famiglie hanno ricevuto forme alternative di assistenza e 180 bambini liberiani (92 maschi e 88 femmine) sono stati ricongiunti alle proprie famiglie, prevalentemente nei campi profughi situati in Sierra Leone. Programmi di reinserimento sociale Il programma di reinserimento sociale dei bambini ricongiunti alle famiglie è passato da forme di assistenza in Centri di accoglienza a un sistema di sostegno a base comunitaria, in cui sono registrati 5.860 bambini. Nel 2003, il programma ha consentito l accesso a scuola a 3.593 bambini (248 bambine e 3.291 bambini in 542 scuole): 1.285 pacchetti scolastici contenenti materiali didattici e libri di testo sono stati distribuiti alle 542 scuole che hanno partecipato al programma, a beneficio di 204.000 bambini e 5.196 insegnanti. Altri 653 bambini (dai 15 anni in su) sono stati segnalati alla Commissione per il disarmo, la smobilitazione e reintegrazione degli ex combattenti, per ottenerne l inserimento nel programma di formazione-lavoro TEP (Training and Employment Programme). Assistenza per i bambini in condizioni di particolare disagio Due distinti progetti sono stati implementati a sostegno di 50 bambini costretti a lavorare nelle miniere di diamanti e di 140 bambini disabili, con l obiettivo di consentirne l accesso alla scuola. Un terzo progetto a favore dei bambini di strada è stato ostacolato dalla limitata disponibilità di fondi e ha potuto fornire sostegno solo a 390 bambini di Freetown, mentre non è stato possibile implementarlo in altre aree del paese. Abuso sessuale Una delle priorità dell UNICEF nel settore della protezione dei bambini a rischio è la campagna contro l abuso sessuale. L UNICEF ha finanziato seminari e corsi di formazione per i membri del Comitato di coordinamento sullo sfruttamento e abuso sessuale, allo scopo di preparare un gruppo di educatori in grado di fornire supporto tecnico a diverse ONG e altre agenzie dell ONU impegnate nell assistenza alle vittime delle violenze sessuali. Nel corso del 2003, l UNICEF ha inoltre sostenuto la formazione sulla prevenzione degli abusi di 540 tra poliziotti, operatori sociali e personale delle Ong; oltre 100 incontri sul tema degli abusi sono stati effettuati in scuole e comunità locali, informando e sensibilizzando sul problema 6.000 persone e 2.000 profughi. L UNICEF, in collaborazione con il Ministero della Sanità, nel 2003 ha sostenuto l apertura di un Centro di assistenza per le vittime di violenza sessuale nella maternità di un ospedale pubblico di Freetown, dove è possibile usufruire di servizi e di assistenza gratuiti: a marzo 2003 il centro aveva fornito assistenza a oltre 70 pazienti. Giustizia minorile Per contrastare il fenomeno della detenzione di minori nelle carceri per adulti, l UNICEF ha sostenuto la riabilitazione del Riformatorio di Freetown (sostituzione di porte e finestre, installazione di servizi idrici e igienico-sanitari) che dovrebbe funzionare da casa di correzione per i minori in conflitto con la legge, fino a quando questi non raggiungano la maggiore età. I lavori di riabilitazione del centro, che può ospitare 50 tra bambini e ragazzi, sono stati terminati nel gennaio 2003. L UNICEF ha inoltre sviluppato un protocollo per la tutela dei minori nel quadro delle attività della Commissione per la verità e riconciliazione istituita dopo la guerra in Sierra Leone.

Agli inizi del 2004, la Corte Speciale per i crimini di guerra in Sierra Leone ha confermato l intenzione di non perseguire i bambini accusati di crimini di guerra Attività di prevenzione e sensibilizzazione su HIV/AIDS L UNICEF è da anni impegnata in campagne di sensibilizzazione e nella distribuzione di materiali informativi sui pericoli dell HIV/AIDS e, recentemente, ha contribuito all istituzione di una commissione nazionale per lo sviluppo, nelle scuole e nelle associazioni giovanili, di iniziative per la promozione di comportamenti responsabili, capaci di ridurre i rischi di contagio. Oltre 50 ex combattenti hanno usufruito di attività di sensibilizzazione e informazione sui pericoli di HIV/AIDS (3/4 dei bambini soldato hanno contratto malattie sessuali durante la guerra e le percentuali di bambini infetti da AIDS sono salite vertiginosamente). I dati che emergono dallo rapporto UNICEF Knowledge, Attitude and Practice Adolescent Survey Report, che ha interessato alla fine del 2001 3.019 adolescenti della Sierra Leone, dimostrano quanto sia importante un azione di informazione e di sensibilizzazione ai fini della prevenzione: dei ragazzi interpellati, solo il 2% aveva effettuato il test sull AIDS e, se il 72,3% aveva sentito parlare della malattia, appena il 7,7% dimostrava un adeguata comprensione della modalità di trasmissione del virus