RIFORMA DEL TERZO SETTORE e intrecci con la 1 RIFORMA DEL WELFARE IN CALABRIA

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RIFORMA DEL TERZO SETTORE e intrecci con la 1 RIFORMA DEL WELFARE IN CALABRIA In Calabria è in atto un importante processo di riforma delle politiche sociali conseguente alla Legge dello Stato n. 328/2000 che è intervenuta sulla materia dopo oltre un secolo (la Legge Crispi del 1890). (in Calabria la materia è regolamentata della Legge Regionale di riordino n.23/2003 che ricalca la legge dello Stato 328/2000) Contestualmente lo Stato sta riformando radicalmente il «Terzo Settore» con il Decreto Legislativo 117/2017 Le due riforme si intrecciano e sono interdipendenti

La riforma del welfare segna una 2 svolta epocale in Calabria : L Ente Regione conserva solo la funzione legislativa e il ruolo, che gli è proprio, di programmazione, vigilanza e controllo. I Comuni, organizzati in Distretti, sono preposti alla pianificazione dei servizi sociali e alla loro attuazione nel territorio, di concerto con le organizzazioni private senza fine di lucro.

I COMUNI AL CENTRO DI UNA COMPLESSA RETE: 3 Organizzazioni di Volontariato Ass. di Promozione Sociale Imprese Sociali (incluse le Cooperative Sociali) Reti Associative Società di Mutuo Soccorso Enti Filantropici Decreto Legislativo 117/2017 : ENTI DEL TERZO SETTORE Fondazioni

IL GOVERNO DELLE POLITICHE SOCIALI È STATO 5 RESTITUITO ALLE «COMUNITÀ LOCALI» Per il principio costituzionale di sussidiarietà le «Comunità Locali» non sono solo i Comuni ma anche le Associazioni di Volontariato, le Associazioni di Promozione Sociale, le Cooperative Sociali, ecc.. In questo modo i cittadini partecipano alle decisioni che li riguardano e anche all attuazione dei servizi, mediante le associazioni che li rappresentano

TERZO SETTORE (né Stato né mercato) ENTI «NO PROFIT» : organizzazioni private che nascono cono lo scopo di creare servizi di interesse generale per il benessere sociale ENTI NO-PROFIT GIÀ RICONOSCIUTI PRIMA DELLA RIFORMA del Terzo Settore: - ODV (organizzazioni di volontariato) - APS (associazioni di Promozione Sociale) - Cooperative sociali - Imprese sociali - Società di mutuo soccorso - ONLUS Altri enti riconosciuti con leggi regionali della calabria: -Associazioni di Auto mutuo Aiuto Familiare -Associazioni Culturali -Associazioni Protezionistiche - altre forme associative Il principio di sussidiarietà dà rilevanza al «TERZO SETTORE» ENTI DEL TERZO SETTORE PREVISTI NEL NUOVO DECRETO LEGISLATIVO 117/2017: ODV (organizzazioni di volontariato) - APS (Associazioni di Promozione Sociale) - Imprese Sociali incluse le Cooperative Sociali -Enti Filantropici -Reti Associative -Società di Mutuo Soccorso -Associazioni, riconosciute o non riconosciute -Fondazioni e altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. 4

IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ come partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica è un 6 principio Costituzionale e nel caso specifico delle politiche sociali è richiamato nei primi articoli della LEGGE DELLO SATO N. 328/2000 Il Governo ha anche approvato le Linee Guida sulla Consultazione Pubblica Il 31 maggio 2017 Ovviamente tali principi cardine sono contenuti nella Riforma del Terzo Settore, al primo articolo del D.lgs 117/2017

CI SONO PRECEDENTI SIMILI IN CALABRIA? : 7 I SERVIZI PER LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI 1. I Comuni capofila degli ambiti territoriali composti da più Comuni hanno dovuto elaborare un Piano Distrettuale degli interventi concertandosi con tutti i comuni dell ambito, basato sulla rilevazione dei bisogni del territorio. 2. I Piani Distrettuali hanno dovuto prevedere il coinvolgimento delle organizzazioni non profit (terzo settore) 3. Per l attuazione del Piano sono state coinvolte le Aziende Sanitarie al fine di garantire l integrazione socio-sanitaria. Questa sperimentazione ha prodotto un grande fermento nel territorio

COINVOLGIMENTO INDISPENSABILE PER LA MIGLIORE RIUSCITA DEL PIANO TERRITORIALE (contenute nella sperimentazione del fondo per la non autosufficienza-delibera Regionale 464/2015): 8 A) BENEFICIARI : soggetti i cui interessi sono direttamente toccati dal Piano distrettuale, rappresentati dalle organizzazioni radicate nel tessuto sociale, quali espressioni della società civile e della voce del cittadino (associazioni di volontariato, associazioni di auto mutuo aiuto costituite da familiari di persone disabili, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, onlus, fondazioni, ecc.). B) I CENTRI DI COMPETENZA : soggetti organizzati che per propria missione si occupano stabilmente delle materie in cui il programma interviene, le hanno studiate a lungo, ne comprendono a fondo le implicazioni e sono attivi sul territorio : organizzazioni sindacali, movimenti, centri di servizio, coordinamenti regionali e nazionali, ecc.» (stakeholder o portatori di interessi)

Si vede come In questo contesto assume particolare rilievo la presenza delle associazioni, in special modo le Organizzazioni di Volontariato e di Promozione Sociale che essendo radicate nel territorio sono più capaci, rispetto alle istituzioni pubbliche, di interpretarne le esigenze e le problematiche LA RIFORMA DEL WELFARE IN CALABRIA PUO CONSIDERARSI UN BANCO DI PROVA DEL DIFFICILE RAPPORTO TRA LE ISTITUZIONI E I CITTADINI (ORGANIZZATI IN ASSOCIAZIONI). tra il dire e il fare c è di mezzo il mare. GLI ASPETTI PROBLEMATICI CHE OSTACOLANO TALE CONCEZIONE NON SONO SOLO DI TIPO ORGANIZZATIVO E ISTITUZIONALE MA SOPRATUTTO D ORDINE CULTURALE 9 TERZO SETTORE ANCORA FRAMMENTATO E NON CONSAPEVOLE DEL PROPRIO RUOLO DI PROMOTORE DEI PRINCIPI DI DEMOCRAZIA, CITTADINANZA, TRASPARENZA O ADDIRITTURA IN TALUNI CASI ANCORA ANCORATO A COMPORTAMENTI CONSOCIATIVI. ISTITUZIONI IMPREPARATE O CON SCARSA VOLONTÀ DI RECEPIRE UNA RIFORMA CHE IMPLICA MAGGIORE DEMOCRAZIA, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI CITTADINI ALLE POLITICHE DEL TERRITORIO

IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ riguarda tutte le 10 organizzazioni del terzo settore, pur con le rispettive differenziazioni e facendo molta attenzione a non confondere le une con le altre. IMPRESE SOCIALI : possono legittimamente dare compensi ai propri soci per le loro prestazioni pur non potendo accumulare profitti (non profit) VOLONTARIATO E IN PARTE PROMOZIONE SOCIALE : gratuità delle prestazioni Ciò non esclude che dalle forme più solidaristiche possano nascere opportunità di lavoro

L IMPEGNO NELLA COMUNITA' Il volontariato forma di impegno sociale e scuola di democrazia risorsa per la comunità. Ha quindi una rilevanza sociale 11 Tutto ciò comporta necessariamente un cambiamento di mentalità nelle persone, oggi spesso sfiduciate e poco propensi a credere in uno Stato che ha perso credibilità Le riforme (del Terzo Settore, dello Stato Sociale, ecc.) non possono compiersi senza uno sforzo che non è solo organizzativo ma anche culturale queste riforme non possono attuarsi a colpi di DECRETI MINISTERIALI o con interventi organizzativi tecnocratici e burocratici OCCORRE RICOSTRUIRE I RAPPORTI DI FIDUCIA CON LE ISTITUZIONI IMPRONTATO ALLA TUTELA DEGLI INTERESSI GENERALI PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA, LA TUTELA DELLA SALUTE E DELL AMBIENTE, LA CREAZIONE DI OPPORTUNITA PER I GIOVANI, LO SVILUPPO EQUILIBRATO E SOSTENIBILE DELL ECONOMIA NEI TERRITORI QUESTA E LA NOSTRA IDEA DI COMUNITA