1 HUME 1711-1776 TRATTATO SULLA NATURA UMANA LOGICA ETICA POLITICA scritto tra il 1734 e il 1736 durante un periodo di soggiorno a La Flèche [cfr. pag. 89], non ebbe successo nonostante l'estratto in forma di recensione che nel 1740 Hume ne trasse per rendere le idee del trattato accessibili al pubblico [cfr. pag. 507 Dizionario di filosofia] «spiegare i principi e le operazioni della nostra facoltà di ragionare e la natura delle nostre idee» COSA SIGNIFICA, quindi, PENSARE? Il punto di partenza è costituito da alcune definizioni, perché Hume intende usare alcuni termini con un significato diverso da quello della tradizione. PERCEZIONE: qualsiasi cosa sia presente alla mente (quindi tanto le sensazioni quanto i concetti..) due tipi di percezione IMPRESSIONI IDEE (semplici e generali) tutto ciò che lascia un'impronta sulla mente, e appartiene o alla nostra vita interiore (stati d'animo, sentimenti, ecc.) o alla realtà esterna (le immagini delle cose, le prime informazioni percepite dai sensi) «LE IMPRESSIONI SONO QUINDI PERCEZIONI VIVACI E FORTI» riflessioni che la mente compie sulle IMPRESSIONI «LE IDEE SONO IMMAGINI ILLANGUIDITE DELLE IMPRESSIONI»
2 «Tutte le nostre idee sono derivate dalle impressioni...» Hume riprende Locke 1 per quanto riguarda il principio generale: niente è nell'intelletto che prima non sia stato nei sensi, ma si allontana per 1 e 2: 1: vi sono delle impressioni innate (affetto naturale, amore per la virtù, risentimento e le altre passioni) 2: poiché idee e impressioni si corrispondono sempre, e le prime dipendono dalle seconde, si può applicare con rigore un metodo di critica delle idee: controllo della corrispondenza tra idea e impressione infondatezza di varie idee (complesse) della tradizione filosofica: sostanza, identità personale, causa-effetto Come per Berkeley, Hume ritiene che le idee generali (complesse) non sono affatto tali, non hanno alcun contenuto generale (Berkeley sosteneva ad esempio che l'idea di uomo è in realtà l'immagine di un singolo uomo che diventa segno dell'uomo in generale, perché se no bisognerebbe sommare le caratteristiche di tutti gli individui ottenendo così un mostro con CARATTERI CONTRADDITTORI - alto ma anche basso...), sono segni, impressioni illanguidite. L'IDEA GENERALE ha perduto la vividezza dell'impressione da cui deriva e che si riferisce a un'esperienza singola. Viene assunta come segno per indicare delle impressioni tra loro somiglianti. MECCANISMO DI FORMAZIONE DELLE IDEE Mente passiva memoria Mente attiva Percezione delle impressioni Le impressioni illanguidiscono La mente produce le idee complesse tramite la facoltà 1 in Locke idea = qualsiasi contenuto della mente; in Hume idea = riflessione sulle impressioni.
3 nella memoria (idee semplici) e si formano le idee generali (di uomo, ad esempio, perché deriva da un'impressione reale ricevuta nel passato attraverso i sensi, rispetto alla quale ha perduto la vividezza ed è stata assunta come segno per indicare tutti gli uomini). Le idee conservate mantengono le successioni e le relazioni delle impressioni originarie dell'immaginazione che attua delle associazioni tra le idee presenti nella memoria sulla base di tre criteri desunti dall'esperienza: somiglianza contiguità (nello spazio e nel tempo) causalità Mente passiva memoria Mente attiva Percezione delle impressioni Le impressioni illanguidiscono nella memoria (idee semplici) e si formano le idee generali La mente produce le idee complesse tramite la facoltà dell'immaginazione che attua delle associazioni tra le idee presenti nella memoria sulla base di tre criteri desunti dall'esperienza: somiglianza contiguità (nello spazio e nel tempo) causalità Sostanza Ad esempio l'idea di sostanza (che già Locke aveva sottoposto ad attenta analisi) nasce da un'«associazione di idee semplici» prodotta dall'immaginazione; questo fa credere che essa corrisponda a un oggetto reale.
4 Ma questo oggetto non è mai stato percepito.. la sostanza viene pensata come se fosse derivata dall'esperienza, mentre è un'idea vuota che è stata creata dall'immaginazione La ragione non può oltrepassare il limite dell'esperienza, se lo fa sconfina nella metafisica I limiti della ragione La somiglianza degli oggetti percepiti pone alla mente la difficoltà di pensare a un'identità che non coincida con la totalità delle loro caratteristiche. Interviene allora l'immaginazione che pone la sostanza come identità dell'oggetto a prescindere dalle sue qualità sensibili. procedimento scorretto, perché tale ente (sostanza) non è verificabile attraverso l'esperienza. Causa-effetto Causa e effetto non corrispondono ad impressioni concrete, ma sono il frutto dell'associazione delle idee operata dalla mente attraverso l'immaginazione che sulla base dell'esperienza e dell'abitudine collega tra di loro idee stringendole in nessi non giustificati dalla realtà. Si verifica un fenomeno e in modo contiguo e congiunto se ne verifica un altro: in circostanze simili, in passato, è avvenuta la stessa cosa, l'abitudine (cioè un fatto psicologico, non logico) ci spinge a vedere nella sequenza di eventi un nesso di CAUSA-EFFETTO. in altre parole, l'abitudine (psicologica) fondata sul passato produce la credenza (convinzione apparentemente logica) della relazione causaeffetto. Leggi di natura
5 L'abitudine porta la mente a immaginare per il futuro una ripetizione di quanto è accaduto in passato, perché tale è la sua esperienza, ma questo è solo possibile non necessario. Non è certo che le cose andranno sempre così. Quindi è possibile che accada anche il contrario. IL PRINCIPIO DELLA COSTANZA E INVARIABILITÀ DELLE LEGGI DI NATURA (su cui si fonda la fisica) è perciò solo possibile, non necessario. È dunque possibile una conoscenza scientifica della natura? In generale no, ma Hume precisa che bisogna distinguere tra: quel che è possibile sapere con certezza perché indipendente dalla realtà (concerne le relazioni che dipendono unicamente dal confronto tra le idee) e perché la mente può applicarvi il principio di non contraddizione: ad esempio, quelle parti della matematica (algebra e aritmetica) fondate su assiomi posti dalla mente; non la geometria per l'incertezza dei suoi assiomi quel che è possibile sapere secondo PROBABILITÀ (relazioni che dipendono dal confronto con l'esperienza ad esempio la relazione di cause ed effetto - cfr. Dizionario, pag. 508), ovvero la conoscenza in genere di «fatti» quel che è solo frutto dell'immaginazione: idee metafisiche, di causa, di sostanza La mente e l'io Per Hume la mente non è una sostanza, come per Cartesio. Quindi non esiste l'identità dell'io, non possiamo dire nulla della sua natura sostanziale. L'IO È UN «FASCIO DI PERCEZIONI»