Le specie di Anfipodi note per i mari italiani sono 457: 364 Gammaridei, 1 Ingolfiellideo, 23 Caprellidei, 69 Hyperiidei.



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Crostacei Ordine Amphipoda Le specie di Anfipodi note per i mari italiani sono 457: 364 Gammaridei, 1 Ingolfiellideo, 23 Caprellidei, 69 Hyperiidei. Descrizione: Gli Anfipodi presentano corpo compresso lateralmente. Il primo segmento toracico è annesso al capo. Sono privi di carapace; gli occhi, sessili, mai peduncolati, sono situati a lato del capo o fusi dorsalmente. Le zampe toraciche, 7 o 5 paia, sono caratterizzate da una struttura semplificata; sono uniramose anziché fillopodiali Il secondo e terzo paio di arti toracici sono solitamente modificati in gnatopodi prensili (chelati), le altre paia hanno funzione ambulatoria. L addome presenta 6, 5 o 4 somiti. Presenti 3 paia di pleopodi, ben sviluppati, stretti e arrotondati. 2 o 3 paia di uropodi, talora assenti. 1

Famiglia AMPELISCIDAE Tassonomia: subphylum Crustacea classe Eumalacostraca sottoclasse Peracarida ordine Amphipoda sottordine Gammaridea famiglia Ampeliscidae La checklist italiana comprende 24 specie appartenenti alla famiglia Ampeliscidae, suddivise in 3 generi, Ampelisca, Bybils e Haploops. Descrizione: Testa libera, non unita ai segmenti del pereon. Corpo compresso lateralmente, con cuticola liscia. Antenna 1 e 2 sempre presenti, non ramificate. Coxe ben sviluppate, non fuse con i pereoniti. Pereiopodi tutti uguali. Pleon liscio, senza carena dorsale né setole. Abitudini alimentari: le specie appartenenti al genere Ampelisca sono in prevalenza tubicole, scavano nella sabbia tubi con apertura lenticolare rivolta verso l alto; l animale, nascosto dentro il tubo, giace sul dorso, afferrando il bordo mediante i pereiopodi, e si nutre per filtrazione. I tubi sono composti da una sostanza, la seta degli Anfipodi (amphipod silk) prodotta da ghiandole tegumentali presenti sui pereiopodi, e coperti da sedimento o particelle di detrito. Habitat: tutte le specie appartenenti a questo genere sono bentoniche, e sono ampiamente diffuse nei sedimenti marini di tutto il mondo. Quelle presenti nel Mediterraneo vivono a diverse batimetrie, dal piano infralitorale a quello batiale o adale. Ambiente marino. Chiavi dicotomiche ridotte 1. 2. 3. 4. 5. a. Occhi non visibili b. Occhi visibili.2 a. Antenna 1 > Antenna 2 b. Antenna1 = Antenna 2 c. Antenna1 > Antenna 2.3 a. Antenna 1 < peduncolo antenna 2.4 b. Antenna 1 = peduncolo antenna 2 c. peduncolo antenna 2 < antenna 1 < antenna 2 a. Coxa epimerale 3 bisinuata A. brevicornis b. Coxa epimerale 3 non bisinuata..5 a. Antenna 2 > corpo.. A. tenuicornis 2

Ampelisca brevicornis Distribuzione: distribuita nel Mediterraneo occidentale e orientale. Presente nell Adriatico, lungo le coste dell Africa, nell Atlantico sulla coste di Spagna, Francia, Inghilterra e Norvegia, nell Oceano Indo-Pacifico. Cosmopolita. Habitat: piano infralitorale e circalitorale. Biocenosi delle sabbie fini ben classate e sabbie fini in acque poco profonde. Più comune in sabbie fini o fango, ma si trova anche in sedimenti più grossolani e ghiaia. Ambiente marino, non tollera variazioni di salinità (stenoalina). 3

Descrizione: corpo curvo e compresso lateralmente. Raggiunge i 12 mm di lunghezza. Colore bianco traslucido con macchie brune e/o giallognole. Due paia di piccoli occhi (generalmente rossi). Due paia di antenne sottili non ramificate; il secondo paio è lungo circa il doppio del primo, e la prima antenna ha lunghezza inferiore al peduncolo della seconda. Separazione del corpo in pereon e pleon non evidente. Appendici di ogni segmento relativamente simili fra loro. Si riconosce da A. tenuicornis per la presenza di un dente bisinuato sulla terza coxa epimerale, e per la lunghezza relativa del secondo paio di antenne: in A. tenuicornis le antenne sono di lunghezza uguale o leggermente superiore rispetto al corpo, mentre in A. brevicornis sono più corte. Alimentazione: sospensivoro attivo, tubicolo. Movimento: scavatore, nuotatore. Posizione: infauna, epifauna. Socialità: solitario. Durata della vita: in genere 5 o 6 mesi, ma può arrivare a 1-2 anni. Riproduzione: A.brevicornis si riproduce durante tutto l anno, si hanno anche tre generazioni per anno. È gonocorica, a sviluppo diretto. La femmina produce fino a 70 uova. La dispersione larvale ha durata limitata, inferiore a un mese. 4

Ampelisca tenuicornis Distribuzione: distribuita nel Mediterraneo occidentale e orientale. Presente nell Adriatico, lungo le coste dell Africa, nell Atlantico sulla coste di Spagna, Francia, Inghilterra e Norvegia, nell Oceano Indo-Pacifico. Habitat: piano infralitorale e circalitorale. Biocenosi delle sabbie fini ben classate, detrito costiero, fango terrigeno costiero. Ambiente marino. Descrizione Assomiglia a A. brevicornis. Presenti due paia di piccoli occhi e due paia di antenne sottili; la prima antenna ha lunghezza inferiore al peduncolo della seconda. La seconda antenna è lunga come il corpo o leggermente più lunga. La terza coxa epimerale ha margine posteriore diritto. Alimentazione: Tubicolo, si nutre per filtrazione. Il primo paio di antenne sporge verticalmente, mentre il secondo paio, più lungo, è usato per raccogliere cibo (detrito, larve, piccoli organismi epibentonici) dalla superficie del sedimento o dall acqua sovrastante. Le seconde antenne possono essere ruotate velocemente per produrre, una corrente, a cui contribuisce anche il movimento dei pleopodi, che conduce le potenziali particelle di cibo verso la bocca e i pereiopodi. Le antenne sporgenti possono essere danneggiate dall attacco di predatori ( grazing ), e in seguito rigenerate durante la muta. Posizione: Bentonico, infauna; ma durante la notte può essere rinvenuto nella colonna d acqua. Socialità: solitario Riproduzione: Gonocorica, il periodo riproduttivo si prolunga per diversi mesi. 5

Famiglia PONTOPOREIIDAE Bathyporeia spp Tassonomia: subphylum Crustacea classe Eumalacostraca sottoclasse Peracarida ordine Amphipoda sottordine Gammaridea famiglia Pontoporeiidae genere Bathyporeia La famiglia Pontoporeiidae, nei mari italiani, include 4 specie appartenenti al genere Bathyporeia. Descrizione: corpo ampio e robusto o compresso. Antenne tipicamente corte; presente un flagello accessorio. Gnatopodi sottili. Pereiopodi adatti a uno stile di vita fossorio, con numerose e fitte setole e spine. L antenna 1 è genicolata fra gli articoli 1 e 2 del peduncolo (i segmenti successivi sono disposti ad angolo retto rispetto a quello basale); l articolo 1 è molto robusto. L antenna 2 è più lunga dell antenna 1. Gli occhi possono essere evidenti o meno. 6

Habitat: tutte le specie appartenenti al genere Bathyporeia vivono in ambiente infralitorale, tra 0 e 35-40 metri, in acqua marina. Si trovano nella biocenosi delle sabbie fini ben classate, alcune specie anche nei fanghi costieri. Alimentazione e comportamento: Le specie del genere Bathyporeia non costruiscono tubi, ma tendono ad infossarsi nella sabbia usando i pereiopodi per scavare. Presentano due tipi di movimento, nuoto ed infossamento, che possono susseguirsi l un l altro in rapida successione. In genere sembra che si infossino con il lato dorsale rivolto verso l altro. Sono Anfipodi onnivori e detritivori, si nutrono di solito stando sdraiati sul dorso in una piccola cavità nella sabbia, dove raschiano micro-organismi e materiale organico presenti sui granelli di sabbia. Dimensioni: ridotte. La specie di dimensioni maggiori, B. guilliamsoniana, arriva a 8 mm. Posizione: infauna Durata della vita: in genere inferiore ad un anno. Riproduzione: gonocoriche, a sviluppo diretto. La stagione riproduttiva è continua e varia con l area di distribuzione. 7

Ordine Tanaidacea Tassonomia: subphylum Crustacea classe Eumalacostraca sottoclasse Peracarida ordine Tanaidacea La checklist italiana include 12 famiglie di Tanaidacei, suddivise in 23 generi; in totale le specie sono 47. Descrizione: Caratteristiche distintive dell ordine: Corto carapace che ricopre il capo e i primi due segmenti toracici. secondo paio di arti toracici robusti, sviluppatisi in chele. Addome breve terminante in due uropodi. Capo fuso con i due primi segmenti toracici a formare il cefalotorace, e protetto da una corta lamina chitinosa ripiegata sui lati (carapace), che inferiormente e posteriormente delimita una camera branchiale. Occhi, se presenti, racchiusi all interno di lobi acuti subtriangolari. Primo paio di appendici toraciche trasformato in massillipedi. Secondo paio di appendici toraciche terminante in una chela più o meno robusta che in molte specie esibisce uno spiccato dimorfismo sessuale. Sei appendici toraciche libere relativamente esili, funzione ambulacrale. Addome breve. Ultimo segmento addominale fuso con il telson a formare un pleotelson, dal quale si dipartono due uropodi biramosi. 8

Il cefalotorace può terminare in un rostro mediano prolungatesi o meno in una spina. Presenti prime antenne, o antennule, e seconde antenne, o antenne, di lunghezza inferiore. Occhi composti immobili nelle specie di superficie; ridotti a ocelli depigmentati nelle forme fossorie; del tutto assenti nelle specie cieche degli alti fondali detritici e in quelle abissali. Dimensioni: i Tanaidacei sono tutti di piccole dimensioni; le specie mediterranee sono generalmente inferiori al cm. Alimentazione e comportamento: solitamente filtratori sestonofagi. Alcuni detritivori e carnivori. I filtratori si nutrono mediante correnti d acqua generate dal movimento ritmico delle appendici boccali, filtrate dalle setole dei massillipedi. Sono tubicoli, i tubi risultano dall agglutinazione di particelle solide (fango, sabbia, limo, exuvie...) intorno ad una struttura cilindrica spiralata secreta dalle ghiandole dei pereopodi, ed hanno una struttura al contempo rigida ed elastica. Il tubo è aperto alle due estremità, e l animale sporge dall apertura anteriore con il carapace e la prima parte del pereon, mentre il movimento dei pleopodi genera correnti d acqua portatrici di nutrimento e ossigeno. In laboratorio si è osservato che in caso di pericolo l organismo può ritirarsi all interno 9

del tubo e uscire dall altra estremità, che ha la funzione di uscita di sicurezza. Ad ogni muta il tubo viene abbandonato e sostituito con uno nuovo. Riproduzione: riproduzione e sviluppo nei Tanaidacei sono fenomeni complessi; sono frequenti fenomeni come la partenogenesi protoginica e l ermafroditismo. I Tanaidacei possono considerarsi vivipari, poiché le uova non sono emesse direttamente nell acqua, ma vengono custodite all interno di una sacca ovigera o sacca incubatrice o marsupio formata da espansioni laterali dei pereoniti dette oostegiti. Nel marsupio si compie lo sviluppo embrionale, al termine del quale sguscia fuori una larva bentonica che rimane nella sacca fino a uno stadio avanzato. Durante la permanenza nel marsupio la larva viene nutrita da secrezioni materne. Tale larva è simile in tutto all adulto e va incontro a due cicli di accrescimento, uno nella tasca e uno all esterno di essa. In molte specie è presente un accentuato dimorfismo sessuale. Spesso i maschi mostrano chele e occhi sono particolarmente sviluppati. Le chele rivestono un ruolo specifico nella ricerca e cattura della femmina oltre che durante la copula, ma hanno un ruolo anche nel comportamento territoriale. In genere le popolazioni di Tanaidacei presentano periodi in cui il rapporto fra i sessi è fortemente sbilanciato in favore delle femmine (i maschi possono essere completamente assenti). Habitat e distribuzione geografica: I Tanaidacei sono cosmopoliti. Vivono in numerosi habitat, fra cui associazioni algali sui piano medio e infralitorale, benthos a varie profondità, fino ai fanghi delle piane abissali e alle fosse adali. Colonizzano ambienti estremi e possono vivere in epibiosi su organismi bentonici e nectonici. Sono organismi comuni, e possono essere presenti in numero considerevole. Importanza ecologica: i Tanaidacei hanno un ruolo non trascurabile nelle diete di alcune specie ittiche, come Gobius niger, Dilpodus vulgaris, alcune triglie 10

Apseudes latreillii Nei mari italiani, Il genere Apseudes comprende 15 specie. Descrizione: Cefalotorace appiattito con carapace suddiviso in areole distinte, e terminante in un rostro acuto più o meno prolungato anteriormente. Lobi oculari per lo più ben sviluppati. Antennule simili sia nel maschio che nella femmina suddivise in due flagelli ineguali; antenna formata da un flagello di molti articoli e da un appendice squamiforme uniarticolata. Coxa del primo pereopodo accresciuta un forma di processo laminare esteso anteriormente. Cinque paia di pleopodi presenti, con rami uniarticolati Habitat: tipico dei fondali mobili e soprattutto delle biocenosi a sabbie fini ben classate (SBFC), si trova tuttavia con frequenza anche nella coltre detritica superficiale delle biocenosi ad alghe fotofile nell infralitorale superiore. Distribuzione: è una specie ad affinità boreale. Segnalato per le coste adriatiche, tirreniche e liguri, ioniche e mediterranee in genere. 11

Ordine Cumacea Tassonomia: subphylum Crustacea classe Eumalacostraca sottoclasse Peracarida ordine Cumacea La checklist italiana comprende 36 specie di Cumacei suddivise in 6 famiglie e 20 generi. Descrizione: i Cumacei sono facilmente riconoscibili da carapace e pereon rigonfi, seguiti da un pleon sottile che finisce in una coda biforcuta. Carapace composto dalle parti dorsali del cefalon e dai primi tre somiti toracici fusi insieme; si sviluppa ai lati in modo da avvolgere le appendici branchiali e per la nutrizione. Fronte del carapace allungata a formare lo pseudo-rostro, dietro il quale è presente il lobo frontale a forma di campana. Dal lobo frontale si estende il lobo oculare, che porta gli occhi, in genere in numero dispari, talvolta assenti. Ultimi cinque somiti toracici (pereon) in genere liberi fra loro,muniti di coxe poco 12

sviluppate. Pleon composto da sei somiti cilindrici. Corpo protetto da un epidermide chitinosa, a volte fortemente calcificata, la cui superficie è spesso segnata da solchi, spine, denti o tubercoli, o caratterizzata dalla presenza di setole. Presenti otto paia di appendici toraciche, le prime tre modificate in massillipedi, le ultime cinque in pereiopodi; la femmina porta oostegiti sulla coxa del terzo paio di massillipedi e sulle prime tre paia di pereopodi. È sempre riscontrato dimorfismo sessuale, con la presenza di oostegiti nella femmina e di antenne maggiormente sviluppate nel maschio. Habitat: in genere marini, stenoalini, presentano difficoltà di adattamento ad ambienti con salinità minore come gli estuari. Tuttavia è documentata l esistenza di specie in grado di tollerare un grado di salinità minore. La maggior parte delle specie vivono in acque costiere poco profonde, ma alcune possono spingersi anche a grandi profondità. Ambiente bentonico, le specie mostrano preferenze per un determinata dimensione dei granelli di sabbia. Alimentazione: Detritivori. Le specie tipiche dei fondali sabbiosi ripuliscono i granelli di sabbia usando le appendici buccali munite di spine e setole, mentre specie che vivono in fondali fangosi filtrano pompando acqua mediante le prime e seconde appendici buccali e facendola passare fra le setole che trattengono le particelle di cibo. Alcuni generi di Cumacei hanno massillipedi modificati in organi per perforare, probabilmente in relazione a un comportamento predatorio. Comportamento e motilità: I Cumacei di solito scavano con le ultime quattro paia di pereopodi e si infossano in modo da far fuoriuscire dalla sabbia solo la parte frontale del carapace, a volte gli uropodi. Si spostano frequentemente, nuotando. I maschi adulti di molte specie tendono a nuotare nella colonna d acqua durante la notte, mentre le femmine di solito rimangono più vicine al fondo, o risalgono per un periodo più limitato; si pensa che questo comportamento sia connesso alla riproduzione. Riproduzione: gonocorici. Le uova dopo la fecondazione sono rilasciate nella tasca formata dagli oostegiti, in cui le larve sono trattenute finchè si sviluppano in uno stadio che assomiglia all adulto; lo sviluppo all interno della tasca dura da uno a tre mesi, a seconda della specie e della temperatura dell acqua. Il numero di uova varia da pochi a circa un centinaio. Dopo essere stata rilasciata, la larva subisce una serie di mute prima di raggiungere lo stadio adulto. La maggior parte delle specie di acqua temperata probabilmente si riproduce due volte l anno. Durata della vita: in genere un anno o meno, forse con eccezioni per le specie di profondità. 13

Pseudocuma longicorne Descrizione: telson presente, ma di dimensioni ridotte. Pleopodi con ramo interno senza processi esterni, due paia rudimentali nel maschio o occasionalmente un singolo paio. Nel maschio, il flagello della seconda antenna si estende posteriormente oltre il pereon, mentre nella femmina le seconde antenne sono molto più piccole. Distribuzione: Mediterraneo, Mar Nero, Isole Britanniche, Mare del Nord. Riscontrata in Sud Africa. Habitat: acque marine da 0 a 130 metri. Biocenosi SBFC, fango, sabbia mista a fango. Alimentazione: detritivoro Riproduzione: Gonocorico, fecondazione interna. Prodotte uova di 150 µm incubate nella tasca addominale. Riproduzione protratta durante tutto l anno. Durata della vita: inferiore a un anno. 14