Rassegna Stampa Martedì 23 Dicembre 2014
Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. Previdenza Corriere della Sera 23/12/2014 9 Professionisti e freelance Così il colpo di tasse e Inps (Di Vico) Italia Oggi 23/12/2014 42 Fare la domanda di pensione non basta per avere l'assegno Italia Oggi 23/12/2014 42 Accertamenti propedeutici. In primis quelli contributivi Corriere della Sera.it 22/12/2014 1 Lavoro: Istat, in Italia retribuzione lorda inferiore a media Ue 1 3 4 5
Martedì Estratto da pag. 9 23/12/2014 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ferruccio de Bortoli 362.821 Professionisti e freelance Così il colpo di tasse e Inps Per i nuovi lavori delle partite Iva aumentano contributi e prelievo Le partite lva II peso del lavoro professionale in Italia Professionisti L'andamento degli occupati negli ultimi 10 anni 20 ^f^ Totale lavoratori ^_ ^^^» Lavoro autonomo professionale m 115 -»Lavoratori indipendenti»lavoratori dipendenti 110 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 CorrieredellaSera di Dario Di Vico muore. La legge di Stabilità II governo presieduto da Matteo interviene, infatti, non solo sui Renzi sostiene di aver ridotto, contributi previdenziali Iva ma tramite la legge di Stabilità, di anche sul reddito (Irpef) delle 800 milioni il montetassazione partite Iva togliendo per i nuovi delle partite Iva. Ma è davvero il forfettone a 30 mila euro con così e il taglio interessa entrambi tassazione 5% e introducendo i segmenti del lavoro autonomo, un sistema più complesso quello tradizionale e quello di (semplificazione dove sei?) che nuova generazione? Spulciando nella sostanza abbassa i minimi le tabelle allegate al provvedimento si viene a a 15 mila euro e quindi riduce scoprire abbastanza agevolmente drasticamente la platea di chi che 520 milioni (degli 800) ne potrà beneficiare. Secondo serviranno a intervenire sui Anna Soru, presidente di Acta, minimi contributivi di artigiani e questa misura aumenterà via commercianti, misura più che via il gettito fiscale delle partite legittima e sensata ma che non Iva del terziario avanzato e «ha niente a che vedere con il così i freelance prima sono stati portafoglio di professionisti e esclusi dall'ampliamento delle freelance. Il resto delle risorse tutele del Jobs act perché non serve a coprire il cambio del regime dei minimi (per Irpef e dipendenti, poi sono rimasti Iva) con una platea allargata e fuori dal bonus degli 80 euro e che vede primeggiare in benefici ora saranno tassati più di ancora una volta commercianti prima». Quando si è trattato di assieme a ristoratori. Per uscire decidere in questa dirczione il dalle tecnicalità converrà però Parlamento ha cassato usare le parole che in tempi non emendamenti e proposte di vario sospetti e non troppo distanti tipo tutte prò-freelance. Lo da oggi aveva pronunciato a stesso sottosegretario Zanetti Ballarò il sottosegretario aveva firmato per mantenere il all'economia, Emilio Zanetti. «Il regime del forfettone a 30 mila cambiamento del regime dei euro mentre altri emendamenti minimi rappresenta un passo in chiedevano addirittura di avanti enorme per artigiani e portarlo a 45 mila euro. Al di là commercianti e un passo indietro della pura contabilità cosa per freelance, liberi distingue le due visioni, quella professionisti e agenti di adottata alla fine dal go- commercio». Più chiaro di così si verno e quella propugnata dagli altri? L'impressione è che Matteo Renzi e i suoi non credano minimamente che il terziario italiano si possa irrobustire (anche) dando la possibilità alle partite Iva professionali di crescere o quantomeno non penalizzando quelle che riescono a farlo. Ed è singolare che ciò avvenga quando invece si cancella l'articolo 18 proprio perché ha rappresentato storicamente un vincolo a crescere per le piccole imprese sotto i 15 dipendenti. È uno strabismo incomprensibile. Al governo non piace che si usi il termine «stangata» ma l'aumento della contribuzione alla gestione separata Inps che cos'è? È vero che non è stato questo governo a decidere l'inasprimento delle aliquote ma avrebbero potuto tranquillamente bloccare quanto deciso dalle legge Fornero. Anche perché si prepara una nuova beffa. L'innalzamento dei contributi fino al fatidico 33% serve come scritto nel provvedimento adottato dal governo Monti a finanziare il varo dell'aspi, una sensatissima misura di flexsecurity di cui però le partite Iva non possono giovarsi! Si perpetua quindi una tradizione della politica italiana che ha usato l'aumento progressivo dei contributi alla gestione separata Inps di professionisti e freelance come una Previdenza Pag. 1
Estratto da pag. 9 Direttore Responsabile Ferruccio de Bortoli Diffusione Testata 362.821 Martedì 23/12/2014 sorta di Bancomat da utilizzare ogni volta che c'era da coprire qualche nuova posta di bilancio. È successo ai tempi del governo Prodi con l'abolizione del cosiddetto scalone, con il governo Berlusconi quando bisognava compensare gli sgravi all'apprendistato, e si ripropone ai giorni nostri. Nel frattempo però la società è cambiata, il lavoro autonomo diventa maggioranza in molte professioni e ci vorrebbe discontinuità anche in sede legislativa. RIPRODUZIONE RISERVATA I nodi La legge di Stabilità non ha bloccato l'aumento dei contributi alla gestione separata Inps previsti dal governo Monti. Dal 1 gennaio 2015 l'aliquota passerà dal 27,72% al 29,72% fino al 33,72% nel 2018 con una progressione di un punto l'anno Per le attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, d'istruzione, servizi finanziari e assicurativi il regime «dei minimi» è abbassato a 15 mila euro (il limite finora era 30 mila) con un'aliquota del 15%, dieci punti percentuali in più rispetto a quella adottata finora: 5% Circa 520 milioni su 800 destinati ai minimi di ristoratori e artigiani Previdenza Pag. 2
Estratto da pag. 42 Direttore Responsabile Pierluigi Magnaschi Diffusione Testata 41.297 Martedì 23/12/2014 non basta per avere Vassegno Fare la domanda di nensione ATTENZIONE Al REQUISITI E ALLE SCADENZE Fare la domanda di nensione non basta per avere Vassegno D domanda di cessazione dal servizio on è di per sé sufficiente per accedere 1 trattamento pensionistico che sarà quidato dall'inps. Perché il trattamento pensionistico possa essere corrisposto dal 1 settembre 2015 è infatti necessario presentare apposita domanda inviata all'inps con le seguenti modalità che saranno le uniche ritenute valide ai fini dell'accesso alla prestazione pensionistica: - presentazione della domanda on line accedendo al sito dell'istituto, previa registrazione; - presentazione della domanda tramite Contact Center Integrato( n. 803164); - presentazione telematica della domanda attraverso l'assistenza gratuita del Patronato. Per prenotare la pensione, oltre alla richiesta di cessazione dal servizio, occorre possedere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalle norme vigente, requisiti che per il solo personale della scuola, si intendono posseduti al 31 dicembre 2015. Per avere diritto alla pensione di vecchiaia i requisiti sono diversi a seconda che si abbia o meno titolo a beneficiare della normativa previgente l'entrata in vigore della riforma Fornero. Per chi ha titolo a beneficiare della normativa previgente la riforma il diritto alla pensione di vecchiaia si matura al compimento del 65 anno di età. Per coloro che non hanno titolo il diritto alla pensione di vecchiaia si matura al compimento del 66 anno e tre mesi di età. Fare la domanda di nensione non basta per avere Vassegno D domanda di cessazione dal servizio on è di per sé sufficiente per accedere 1 trattamento pensionistico che sarà quidato dall'inps. Perché il trattamento pensionistico possa essere corrisposto dal 1 settembre 2015 è infatti necessario presentare apposita domanda inviata all'inps con le seguenti modalità che saranno le uniche ritenute valide ai fini dell'accesso alla prestazione pensionistica: - presentazione della domanda on line accedendo al sito dell'istituto, previa registrazione; - presentazione della domanda tramite Contact Center Integrato( n. 803164); - presentazione telematica della domanda attraverso l'assistenza gratuita del Patronato. Per prenotare la pensione, oltre alla richiesta di cessazione dal servizio, occorre possedere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalle norme vigente, requisiti che per il solo personale della scuola, si intendono posseduti al 31 dicembre 2015. Per avere diritto alla pensione di vecchiaia i requisiti sono diversi a seconda che si abbia o meno titolo a beneficiare della normativa previgente l'entrata in vigore della riforma Fornero. Per chi ha titolo a beneficiare della normativa previgente la riforma il diritto alla pensione di vecchiaia si matura al compimento del 65 anno di età. Per coloro che non hanno titolo il diritto alla pensione di vecchi Entrambi i requisiti si intendono maturati al 31 dicembre 2015. Il trattamento pensionistico verrà in ogni caso liquidato dal 1 settembre 2015. Anche per il diritto alla pensione anticipata i requisiti sono diversi a seconda che si abbia o meno titolo a beneficiare della normativa previgente l'entrata in vigore dell'ari. 24 del decreto legge 201/2011. Per il personale che ha titolo a beneficiarne, la pensione anticipata si matura con il possesso, sempre entro il 31 dicembre 2015, di 40 anni di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica, oppure di 35/36 anni di contribuzione e di una età anagrafica non inferiore a 63 anni. Per il personale che non ne ha titolo, la pensione anticipata si matura, potendo fare valere i requisiti sempre alla data del 31 dicembre 2015 (41 anni e sei mesi di contribuzione, se donna, e 42 anni e sei mesi di contribuzione, se uomo. Per le donne diritto alla pensione anticipata in deroga. Ai sensi dell'ari. 1, comma 9, della legge 243/2004 e, pertanto, in deroga al possesso dei suddetti requisiti, il personale femminile docente ed Ata del comparto scuola può, dal 1 settembre 2015, accedere alla pensione anticipata se potrà fare valere una età anagrafica non inferiore a 57 anni e tre mesi ed una anzianità contributiva di non meno di 35 anni. Per avere diritto dalla stessa data anche al trattamento pensionistico, i requisiti anagrafici e contributivi devono essere integralmente posseduti al 31 dicembre 2014. Riproduzione riservata- ia si matura al compimento del 66 anno e tre mesi di età. Fare la domanda di nensione non basta per avere Vassegno D domanda di cessazione dal servizio on è di per sé sufficiente per accedere 1 trattamento pensionistico che sarà quidato dall'inps. Perché il trattamento pensionistico possa essere corrisposto dal 1 settembre 2015 è infatti necessario presentare apposita domanda inviata all'inps con le seguenti modalità che saranno le uniche ritenute valide ai fini dell'accesso alla prestazione pensionistica: - presentazione della domanda on line accedendo al sito dell'istituto, previa registrazione; - presentazione della domanda tramite Contact Center Integrato( n. 803164); - presentazione telematica della domanda attraverso l'assistenza gratuita del Patronato. Per prenotare la pensione, oltre alla richiesta di cessazione dal servizio, occorre possedere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalle norme vigente, requisiti che per il solo personale della scuola, si intendono posseduti al 31 dicembre 2015. Per avere diritto alla pensione di vecchiaia i requisiti sono diversi a seconda che si abbia o meno titolo a beneficiare della normativa previgente l'entrata in vigore della riforma Fornero. Per chi ha titolo a beneficiare della normativa previgente la riforma il diritto alla pensione di vecchiaia si matura al compimento del 65 anno di età. Per coloro che non hanno titolo il diritto alla pensione di vecchi Entrambi i requisiti si intendono maturati al 31 di Previdenza Pag. 3
Estratto da pag. 42 Direttore Responsabile Pierluigi Magnaschi Diffusione Testata 41.297 Accertamenti propedeutici In primis quelli contributivi Martedì 23/12/2014 I docenti e il personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario che sono orientali a chiedere di cessare dal servizio dal 1 settembre 2015, e a percepire dalla stessa data il trattamento pensionistico, dovrebbero, prima di inoltrare la domanda di cessazione dal servizio o di chiedere all'inps il trattamento pensionistico, accertarsi che sia presente agli atti tutta la documentazione strettamente connessa ai due istituti. Prioritario è l'accertamento, ai flni pensionistici, della posizione contributiva quale risulta agli atti dell'ente previdenziale - Inps gestione ex Inpdap - atti che possono essere chiesti per via telematica direttamente all'istituto di previdenza o attraverso un patronato. I dati comunicati dell'ente di previdenza andranno confrontati con la documentazione contenuta nel fascicolo personale in possesso della scuola o dell'ufficio scolastico territoriale. Se si riscontrano dati contrastanti occorrerà intervenire immediatamente presso l'ente di previdenza presentando la documentazione chi giustifichi una eventuale richiesta di rettifica. In presenza di periodi servizio o di studio non coperti da contribuzione, ma che potrebbero essere utili ai fini pensionistici, andrebbe comunque verificata la convenienza o meno di eventuali domande di riscatto o di ricongiunzione, oltre alla sostenibilità economica dell'onere. Poiché la decisione di cessare dal servizio è una scelta che una volta presa non consente, se non entro il 15 gennaio 2015, di tornare indietro sarebbe utile, prima di prenderla, soffermarsi sulla futura condizione di pensionato chiedendosi se invece non valga la pena rimanere in servizio (se lo consentono le norme in vigore) quanto più possibile piuttosto che chiudere definitivamente quella lunga parte della propria esistenza trascorsa tra i banchi di scuola o nelle sedi scolastiche, comunque sempre a contatto con i giovani. Previdenza Pag. 4
Estratto da pag. Lunedì 22/12/2014 1 ECONOMIA Lavoro: Istat, in Italia retribuzione lorda inferiore a media Ue Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress 14:20 ROMA (MF-DJ)-II costo del lavoro orario (esclusi i settori Amministrazione pubblica e difesa e Assicurazione sociale obbligatoria) e' pari a 23,6 euro nell'unione europea a 28 paesi e a 28,4 euro nell'area euro. L'Italia si posiziona sotto la media dei paesi dell'eurozona sia per il costo del lavoro orario (27,5 euro) sia per la retribuzione lorda oraria (19,9 euro contro 21,2). Lo evidenzia l'istat nel report "La struttura del costo del lavoro in Italia" riferito al 2012, spiegando che negli stessi settori confrontabili a livello europeo, l'incidenza dei contributi sociali sul totale del costo del lavoro orario e' pari al 23% nell'unione europea a 28 Paesi e al 25,4% nell'area euro. Con una incidenza dei contributi orari del 27,7%, l'italia si situa al di sopra della media dei paesi dell'area dell'euro. Nel 2012, spiega l'istat, e' pari a 41.330 euro per dipendente il costo del lavoro in senso ampio (ovvero comprensivo di tutte le spese sostenute dai datori di lavoro per l'impiego di lavoratori dipendenti) nelle imprese ed istituzioni private e pubbliche con almeno 10 dipendenti dell'industria e dei servizi. Le retribuzioni lorde per dipendente ammontano a 29.895 euro e rappresentano il 72,3% del costo del Previdenza Pag. 5
Estratto da pag. 1 Lunedì 22/12/2014 lavoro. Le retribuzioni lorde annue per dipendente sono più' elevate nei settori della Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (50.699 euro), delle Attività' finanziarie ed assicurative (50.567 euro) e dell'estrazione di minerali da cave (49.389 euro). Sul fronte opposto, quelle minime si rilevano nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (17.836 euro). I contributi sodali incidono per il 27,3% sul costo del lavoro in senso ampio: i contributi sodali obbligatori per legge hanno una incidenza del 20,4%, mentre quelli volontari e contrattuali dello 0,4% e il Trattamento di fine rapporto (Tfr) del 3,9%. Le spese per formazione incidono solo per lo 0,2% sul costo del lavoro in senso ampio. Nel settore privato il 28,8% del Tfr e' versato ai fondi di previdenza complementare. Nelle imprese con 1.000 e più' dipendenti questa quota raggiunge il 43,5%. La retribuzione lorda per ora lavorata e' pari a 20,2 euro, con un differenziale di circa sette euro tra le imprese ed istituzioni con 1.000 e più' dipendenti e quelle di piccole dimensioni (10-49 dipendenti). Nel Nordovest e nel Centro la retribuzione per ora lavorata e' superiore alla media nazionale (rispettivamente +3,8% e +2,4%), mentre e' inferiore nel 2,3%). Le ore annue lavorate per dipendente sono pari, in media, a 1.480 e rappresentano l'83% delle ore retribuite (1.784). Le ore lavorate per dipendente a tempo parziale, pari in media a 990, rappresentano il 63,3% delle ore lavorate per dipendente a tempo pieno (pari a 1.565). com/rov (fine) MF-DJ NEWS 2214:20 dic 2014 Previdenza Pag. 6