dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario" prevede fra i principi e gli obiettivi da perseguire l'integrazione delle politiche sociali, socio sanitarie e sanitarie; il DdG n. 1254 del 15 febbraio 2010 "Prime indicazioni operative in ordine a esercizio e accreditamento delle unità d'offerta sociali", emana in applicazione dell'art. 11 della l.r. 3/2008 indicazioni operative al fine di disciplinare in modo omogeneo sul territorio te procedure per l'esercizio e l'accreditamento delle unità d'offerta sociali; lo stesso decreto attraverso il titolo 5 "Sperimentazione di nuove unità d'offerta: articolo 13 comma 1 lettera B L.R. 3/2008" dà ai Comuni la funzione di riconoscere e promuovere la sperimentazione di nuove unità d'offerta e nuovi modelli gestionali; La DGR 30 giugno 2010 N hl '9/197 "Determinazione in ordine agli interventi a supporto del sistema di Welfare lombardo" che prevede la sperimentazione di nuovi modelli gestionali per la programmazione e ridefinizione, a livello distrettuale, della rete integrata delle unità di offerta sociale e sociosanitaria; la pianificazione degli interventi sociali, socio sanitari e sanitari a sostegno dei processi di integrazione deve essere perseguita attraverso la valorizzazione del ruolo programmatorio delle ASL e dei Comuni; il Comune di Gottolengo, la ASL di Brescia, l'assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto S.S. 9 Leno, la Cassa Padana, l'associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia (CIAF) manifestano la propria volontà di collaborazione con la sottoscrizione di un Accordo di Programma che ne rappresenti l'attuazione, nella sperimentazione di nuove forme di vita comunitaria per gli anziani; TUTTO CIÒ PREMESSO si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma La finalità del presente accordo è quella di: Art. 1 - (Finalità e oggetto dell'accordo)
1) dare risposte ai bisogni sempre più pressanti di soluzioni residenziali per anziani non più in grado o disponibili a vivere da soli; 2) garantire l'integrazione socio sanitaria attraverso un'organizzazione dei servizi e delle prestazioni che sia in grado di rispondere ai bisogni complessi del cittadino, inteso nell'accezione di persona, famiglia, aggregato sociale (articolo 1, comma 1, LR 3/2008). Il presente Accordo di Programma determina il ruolo e gli impegni di ogni soggetto in una logica di cooperazione stabile e integrazione delle attività derivanti da competenze proprie dei diversi soggetti coinvolti. Art. 2 - (Soggetti sottoscrittori) I soggetti sottoscrittori dell'accordo di Programma per l'attuazione della sperimentazione sono: il Comune di Gottolengo, l'asl di Brescia, l'assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto S.S. n.9 Leno, la Cassa Padana e l'associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia (CIAF) Art. 3 - (Ambito territoriale) L'ambito territoriale di riferimento è il territorio dell'asl di Brescia e, nello specifico, l'ambito territoriale n. 9 Leno. Art. 4 (Modalità di attuazione ) La Conferenza dei Sindaci, a cui partecipa la DGD 5 delta ASL, diventa il luogo di definizione degli indirizzi politico-strategici in materia di programmazione e coordinamento dei servizi e degli interventi socio-sanitari con riferimento al Documento Tecnico, di quanto disposto dalla LR 3/2008 e successive DGR e Circolari attuative. Le Comunità residenziali vengono ricomprese nei Piani di Zona. Si rimanda al Protocollo Tecnico Organizzativo per la sperimentazione dell'unità di Offerta Socio Assistenziale Residenziale.
Art. 5 - (Durata dell'accordo) Tenuto conto dell'impegno finanziario connesso e della sperimentalità dell'iniziativa si ritiene che la stessa possa essere allestita nell'arco di almeno 2 anni e fino a 5 anni. Art. 6 - (Adempimenti e compiti dei soggetti sottoscrittori) Gli enti firmatari concorrono a: collaborare alta realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo Tecnico Organizzativo per la sperimentazione dell'unità di Offerta Socio Assistenziale Residenziale, secondo te proprie competenze; garantire la partecipazione del proprio rappresentante, in relazione alla specifica responsabilità e funzione ricoperta all'interno delta rispettiva organizzazione, ad incontri e scambi collaborativi fra i soggetti firmatari; provvedere al monitoraggio della realizzazione della parte del progetto di propria competenza ed all'informazione agli altri soggetti firmatari dell'attività svolta, in modo da garantire la circolarità delle informazioni; rimuovere gli ostacoli di ordine tecnico-amministrativo e procedurale onde assicurare la tempestiva attuazione degli interventi. I soggetti firmatari del presente Accordo di Programma si assumono, inoltre, i seguenti impegni specifici: Comune: Il Comune di Gottolengo si impegna ad approntare tutti gli strumenti amministrativi ed urbanistici per la realizzazione dell'opera; adotta provvedimento autorizzativo per l'inizio attività della struttura, incentrate nell'ambito di iniziative sperimentali; vigila sul buon funzionamento del servizio;
reperisce e forma i volontari. ASL di Brescia: è garante di una valutazione multidimensionale pre-ingresso mediante l'unità Continuità Assistenziale Multidimensionale (UCAM ) distrettuale in sinergia con gli operatori dell'ambito Comunale all'interno del CeAD; si impegna a sostenere la struttura assistenziale sia mantenendo la assistenza sanitaria, farmaceutica e protesica in capo ai MMG locali, sia fornendo tutti i servizi di assistenza domiciliare integrata, mediante le proprie strutture del distretto competente; verifica l'aggravamento del quadro complessivo della persona e collabora all'individuazione di soluzioni alternative; si impegna a vigilare sul buon funzionamento della struttura, come da art. 14 lettera b LR 3/2008. L'Assemblea Distrettuale dei Sindaci mediante il proprio organo tecnico l'ufficio di Piano: sviluppa processi informativi finalizzati alla conoscenza di tale servizio definisce gli standard di qualità per accedere ad eventuali finanziamenti del Fondo Sociale Regionale collabora, attraverso il tavolo tecnico dell'area anziani, alla stesura di protocolli operativi volti a garantire la qualità dei servizi e, al tempo stesso, la loro compatibilità economica ; partecipa alla valutazione pre-ingresso mediante il CeAD; collabora, di fronte al sopraggiungere di cambiamenti del quadro complessivo della persona, all'individuazione di soluzioni alternative mediante il CeAD. La Cassa Padana mette a disposizione idoneo immobile per la struttura socio-asistenziale, previa verifica della sostenibilità economica e gestionale de progetto;
monitora in particolare l'andamento economico della sperimentazione. L'Associazione Centro Italiano per l'assistenza in Famiglia (CIAF) si impegna a sostenere la iniziativa sia sotto il profilo della elaborazione culturale del modello; garantisce il monitoraggio della sperimentazione producendo reports periodici e una relazione conclusiva; fornisce supporto per la formazione degli operatori professionali e volontari. Art. 7 - (Risorse umane, finanziarie e strumentali -Costi del Servizio) La diaria per la ospitalità dovrà essere inferiore alte rette minime attualmente in vigore nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e non sarà integrata da risorse regionali in quanto struttura socio assistenziale. Dovrà remunerare i costi di gestione, compreso il ristoro per l'uso temporaneo dell'immobile, senza che ciò conferisca alcun diritto, anche di successione, ai familiari dell'assistito; Art. 8 - ( Responsabilità) I soggetti firmatari del presente accordo si impegnano a promuovere ogni iniziativa al fine di ottenere il finanziamento, anche parziale, della sperimentazione, ricorrendo a bandi diffusi sia da strutture pubbliche sia private. Gottolengo li 2 NOV 2010 PER L'ASSEMBLEA DEI SINDACI DISTRETTO S.S. N.9 Il Presidente Pez iuliana CUM3C44- E DI GOTTOLENGO 1 Sindaco Giulianag U/2.,
PER LA CASSA PADANA Il Presidente D b Biemmi Vitt PER L'ASSOCIAZIONE CENTRO ITALIANO ASSOCIAZIONE PER L'ASSISTENZA IN 'AMIGLIA ( CIAF) Prof. E P R L'ASL BRESCIA IL IRET `' P. elo ea e