CAPITOLO 6 IL PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE

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CAPITOLO 6 IL PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE 30

1. LA FORMAZIONE DEL PERSONALE Il 7 gennaio 2016, il MIUR ha emanato la nota n. 35 avente per oggetto Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale, in attuazione di quanto previsto dalla legge 107/2015, il cui comma 124 stabilisce che detta formazione è obbligatoria, permanente e strutturale (questa nota fa seguito alla nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015). La nota ribadisce che le attività di formazione progettate dalle istituzioni scolastiche devono confluire nel PTOF di durata triennale, per cui il loro orizzonte progettuale dovrà essere di ampio respiro, ma scandito anno per anno in azioni perseguibili e rendicontabili. L obiettivo che si vuole raggiungere è: migliorare l offerta formativa e favorire il successo formativo degli alunni Nella nota del 7/01/2016, leggiamo inoltre, che il Piano Nazionale di Formazione creerà un nuovo modello di formazione, che non si fonderà più sulle classiche conferenze in cui i docenti partecipanti sono soltanto soggetti passivi, costretti a seguire un certo numero di ore in presenza, ma si cercherà piuttosto di renderli soggetti attivi delle attività poste in essere. A tal fine, le metodologie adottate saranno quelle dei laboratori, workshop, ricerca-azione, peer review, comunità di pratiche, social networking, mappatura delle competenze, secondo un articolazione che prevede attività in presenza, studio personale, riflessione e documentazione, lavoro in rete, rielaborazione e rendicontazione degli apprendimenti realizzati. 2. PRIORITA STRATEGICHE PER LA FORMAZIONE DEL PROSSIMO TRIENNIO 2016/2019 La legge 107/2015 individua alcuni obiettivi prioritari che per poter essere raggiunti necessitano di specifiche azioni a livello nazionale. In particolare ci si riferisce a: COMPETENZE DI SISTEMA Autonomia didattica e organizzativa - Valutazione e miglioramento - Didattica per competenze e innovazione metodologica COMPETENZE PER IL 21MO SECOLO Lingue straniere - Competenze digitali e nuovi ambienti per l apprendimento - Scuola e lavoro COMPETENZE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale - Inclusione e disabilità - Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile 3. COME E ORGANIZZATA LA FORMAZIONE IL MIUR A LIVELLO CENTRALE 1.Definisce ogni tre anni, attraverso il Piano Nazionale per la Formazione, le priorità strategiche del sistema di formazione e le regole per il suo funzionamento, in sinergia con le altre politiche, in particolare con il Sistema Nazionale di Valutazione. 31

2. È chiamato ad elaborare e a implementare, attraverso il Piano Nazionale per la Formazione e compatibilmente con gli interventi programmati e i fondi stanziati, un sistema per lo sviluppo professionale dei docenti in grado di sostenere in modo innovativo e credibile le sfide che la scuola ha di fronte, e la sfida del Paese per la crescita del proprio capitale umano. 3. Assegna le risorse per la formazione, sia attraverso erogazione diretta alle scuole tramite le reti, che attraverso piani specifici garantendo una diffu - sione capillare delle attività. 4. Verifica i risultati delle attività di formazione sul territorio nazionale e valorizza le migliori pratiche. Per gestire e coordinare il sistema di sviluppo professionale continuo per il personale della scuola sarà formata una Cabina di Regia, composta da dirigenti amministrativi e tecnici del Ministero. La Cabina di Regia dovrà garantire una piena attuazione delle azioni contenute in questo Piano nei tempi previsti. ARTICOLAZIONI TERRITORIALI DEL MIUR (UFFICI SCOLASTICI REGIONALI) L amministrazione scolastica territoriale, in primis gli Uffici Scolastici Regionali, nel rispetto delle direttive e delle azioni dirette poste in essere dal Ministero, cura l accompagnamento delle attività territoriali ed in particolare si occupa di: 1. Promuovere la costituzione di reti di scuole finalizzate a progettare la formazione nei territori. 2. Accompagnare le reti di scuole anche tramite momenti di in - contro e formazione dedicata sul territorio. 3. Promuovere il sistema di forma - zione del personale docente at - traverso la valorizzazione delle risorse accademiche e professio - nali attive nel territorio. 4. Monitorare la formazione del personale docente realizzata nel territorio. 5. Organizzare una formazione ri - volta ai dirigenti scolastici per consolidare competenze proget - tuali, di gestione strategica. Per consentire queste attività, ogni Ufficio Scolastico Regionale si doterà di una task force permanente, rinnovabile triennalmente, alla quale i dirigenti tecnici in servizio assicureranno supporto e coordinamento, e costituita da dirigenti scolastici e docenti con particolari competenze sui temi della formazione ed esperti di metodologie, contenuti e processi formativi. LE SCUOLE ALL INTERNO DEGLI AMBITI TERRITORIALI Le scuole, con la promozione, il sostegno e il coordinamento degli USR, sono organizzate in ambiti territoriali e costituiscono le reti di ambito e di scopo, (art. 1 commi 70-71-72-74 della legge 107/2015) per la valorizzazione delle risorse professionali, la gestione comune di funzioni e attività amministrative e di progetti e iniziative didattiche. La rete costituisce la realtà scolastica nella quale viene progettata e organizzata la formazione dei docenti e del personale tenendo conto delle esigenze delle singole scuole. 32

Ogni rete di ambito individuerà una scuola polo per la formazione, anche non coincidente con la scuola capo-fila della rete stessa. La scuola polo sarà assegnataria delle risorse finanziarie provenienti da fondi nazionali. A LIVELLO DI SINGOLA SCUOLA Le scuole incardinano le attività formative all interno del Piano Triennale per l Offerta Formativa, predisponendo, a loro volta in base alle necessità, un piano per la formazione del personale scolastico Il piano di formazione della singola scuola deve contenere la previsione di massima delle azioni formative da rivolgere, anche in forme differenziate, ad esempio a: insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative gruppi di miglioramento, impegnati nelle azioni conseguenti al RAV e al piano di miglioramento docenti coinvolti nei processi di digitalizzazione e innovazione metodologica, nel quadro delle azioni definite nel PNSD docenti neoassunti in relazione ai processi interni di accoglienza e prima professionalizzazione consigli di classe, docenti e personale nei processi di inclusione e integrazione 3. BISOGNI FORMATIVI DELL ISTITUTO A. PACINOTTI Nel corso del triennio di riferimento l Istituto A. Pacinotti si propone le seguenti attività formative che sono: coerenti con le finalità e gli obiettivi posti nel Piano Triennale dell Offerta Formativa; si agganciano a quanto emerge dal Rapporto di Autovalutazione (RAV) in termini di priorità e di obiettivi di processo; tengono conto delle azioni individuate nel Piani di Miglioramento; sono coerenti con le priorità dei Piani Nazionali. 33

Nel corso del triennio di riferimento l Istituto A. Pacinotti si propone l organizzazione delle seguenti attività formative, che saranno specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico: Attività formativa Personale coinvolto Priorità strategica correlata al RAV Corso sulle metodologie innovative Risultati scolastici: - Diminuire il tasso di ripetenza per tutte le classi - Diminuire il tasso di sospensione del giudizio nelle materie di indirizzo - Migliorare le competenze linguistiche di base La scuola inclusiva Competenze chiave e di cittadinanza: Elevare i livelli di competenze sociali e civiche in tutti gli indirizzi Valutare e certificare per competenze Metodologie didattiche di insegnamento-apprendimento finalizzate alla gestione delle dinamiche relazionali e comportamentali all interno dei gruppi classe Percorsi tematici relativi alla dematerializzazione Competenze digitali Personale ATA, Personale ATA - Conseguire gli obiettivi fissati dalla normativa in merito alla dematerializzazione e conservazione documentale - Favorire la didattica laboratoriale e nuove metodologie di insegnamento - Permettere al personale ATA la partecipazione attiva non solo alle classiche funzioni di segreteria ma anche nelle attività di promozione e sviluppo, quali le programmazioni e i progetti scolastici che potrebbero essere implementati e migliorati grazie al supporto più qualificato di assistenti tecnici e amministrativi. Corsi sulla sicurezza a scuola e sul primo soccorso, alunni, ATA 34