NIGERIA: PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ NEL DELTA DEL NIGER



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NIGERIA: PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ Nel Delta del Niger, in Nigeria, si estrae petrolio da mezzo secolo. Gli enormi giacimenti hanno generato profitti di miliardi di dollari per il paese ma la grande maggioranza della popolazione che risiede nelle aree estrattive vive in povertà. Il petrolio ha portato ricchezza per pochi e impoverimento, conflitti, abusi dei diritti umani e disperazione per molti. La crisi crescente ed eterogenea nel Delta del Niger è stata indotta dall inquinamento diffuso e dai danni ambientali, dagli errori e dalle cattive pratiche aziendali, da una grave negligenza del governo e dall azione delle forze di sicurezza e dei gruppi armati. L INDUSTRIA DEL PETROLIO L industria del petrolio nel Delta del Niger vede coinvolti sia il governo della Nigeria che le società controllate da grandi compagnie multinazionali, quali Shell, Eni e Total, oltre ad alcune società nigeriane. L esplorazione e la produzione del petrolio sono realizzate dalle cosiddette joint venture, di cui fanno parte la Nigerian National Petroleum Corporation (Nnpc), controllata dal governo, e una o più compagnie petrolifere, oppure sulla base di contratti di associazione in partecipazione. La Nnpc detiene la quota di maggioranza nelle joint venture. Le compagnie private svolgono in genere il ruolo operativo, ovvero sono responsabili delle attività sul campo. La Shell Petroleum Development Company (Spdc), controllata della Royal Dutch Shell, è il principale operatore sul territorio. L industria del petrolio non passa inosservata nel Delta e ha il controllo su buona parte del territorio. La sola Spdc opera su un area di oltre 31.000 chilometri quadrati, attraversata da migliaia di chilometri di oleodotti e punteggiata da pozzi e da stazioni petrolifere. Buona parte delle infrastrutture petrolifere è situata vicino alle abitazioni, alle coltivazioni e alle fonti d acqua delle comunità.

2 PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ L AMBIENTE E I DIRITTI UMANI Il legame tra diritti umani e inquinamento dell ambiente è riconosciuto da molto tempo. Gli organismi di monitoraggio sui diritti umani e le corti internazionali, regionali e nazionali hanno denunciato il degrado ambientale come fattore che causa violazioni dei diritti umani. La qualità e la sostenibilità ambientale sono aspetti fondamentali per il benessere generale e lo sviluppo degli abitanti del Delta del Niger. Più del 60 per cento delle persone che vivono nella regione dipende dall ambiente naturale per il proprio sostentamento. Per molti le risorse naturali di base utilizzate per l agricoltura, la pesca e la raccolta di prodotti nelle foreste sono le principali o addirittura le uniche fonti di sostentamento. I fiumi e i torrenti sono ampiamente utilizzati per l igiene personale e altre attività domestiche e sono la principale o unica fonte di acqua potabile in molte aree. L inquinamento e i danni ambientali costituiscono dunque rischi significativi per i diritti umani. Le fuoriuscite di petrolio, lo scarico di rifiuti e le torce di gas sono fenomeni endemici nel Delta del Niger. Ogni anno si verificano centinaia di perdite di petrolio: la National Oil Spill Detection and Response Agency ha censito circa 2000 siti contaminati. Il dato reale potrebbe tuttavia essere di gran lunga più elevato. Le attività connesse all estrazione petrolifera, inclusa la posa degli oleodotti e la costruzione di infrastrutture che rendono l area accessibile via terrea o via acqua hanno arrecato danni considerevoli all ambiente del Delta. Gli abitanti sono costretti a bere, cucinare e lavarsi con acqua inquinata, mangiano pesce contaminato dal petrolio e altre sostanze tossiche se sono abbastanza fortunati da trovarlo; la terra da coltivare è stata gravemente danneggiata; dopo le fuoriuscite di greggio l aria che respirano puzza di petrolio, gas e altri agenti inquinanti; lamentano difficoltà respiratorie, lesioni cutanee e altri problemi di salute, ma le loro preoccupazioni non sono prese in seria considerazione e non viene loro fornita pressoché alcuna informazione circa l impatto di queste attività. L inquinamento ambientale ha determinato violazioni del Fuoriuscita di petrolio a Ikarama, Stato di Bayelsa, marzo 2008. Questa fotografia è stata scattata dai ricercatori di Amnesty International otto mesi dopo la fuoriuscita. Nel Delta del Niger si verificano spesso prolungati ritardi delle operazioni di bonifica suc-cessive alle fuoriuscite di petrolio diritto alla salute e a un ambiente sano, del diritto a un adeguato standard di vita (nel quale sono inclusi il diritto al cibo e all acqua) e del diritto a guadagnarsi da vivere lavorando. Le persone colpite sono centinaia di migliaia, in particolare i più poveri e coloro che dipendono dai mezzi di sussistenza tradizionali, come la pesca e l agricoltura. INFORMAZIONE NEGATA Le comunità del Delta del Niger spesso non hanno accesso neanche alle informazioni minime circa l impatto dell industria petrolifera sulle loro vite. Il governo della Nigeria non ha mai eseguito un monitoraggio efficace o uno studio sulle conseguenze delle attività estrattive sulla salute, sulla pesca o sull agricoltura, nonostante le preoccupazioni manifestate da anni da parte delle comunità, dei gruppi della società civile, dalla Corte africana dei diritti umani e dei popoli e da molti altri. Le imprese dichiarano di aver realizzato alcuni studi, ma pochi di questi sono stati resi pubblici. Amnesty International

PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ 3 POVERTÀ E DIRITTI UMANI ALIMENTARE IL CONFLITTO Le compagnie petrolifere e il governo della Nigeria dovrebbero operare con la massima diligenza e assicurare che siano poste in essere misure di protezione efficaci, nel momento in cui estraggono petrolio in aree così prossime a comunità rurali povere, che dipendono dall ambiente per l alimentazione, l acqua e in generale per il sostentamento. Tuttavia, durante gli ultimi 50 anni, le iniziative per prevenire e affrontare l inquinamento causato dalle attività estrattive sono state del tutto inadeguate. Malgrado la ricchezza prodotta dal petrolio, il Delta del Niger è estremamente sottosviluppato. Persino i servizi essenziali, come il rifornimento idrico e i servizi igienici, mancano in molte aree. Le iniziative per lo sviluppo avviate spesso falliscono a causa di corruzione ed errori di pianificazione, lasciandosi dietro una scia di progetti incompiuti o inefficaci. In presenza di scarse reti sociali e opportunità di sostentamento molto limitate, quando le coltivazioni e le zone di pesca vengono danneggiate, gli abitanti spesso non hanno la possibilità di trovare alternative alle fonti di reddito perdute. Le popolazioni che vivono nelle aree estrattive sono state spinte ancora più a fondo nella povertà a causa dell inquinamento e dei danni ambientali causati dal petrolio e proprio la loro condizione di indigenza ha permesso che fosse ancora più facile ignorarle e sfruttarle. La protezione da parte del governo è pressoché inesistente e poche persone hanno le risorse per opporsi alle compagnie petrolifere multinazionali, quando si verificano dei problemi. Il petrolio e il conflitto sono ormai diventati tratti distintivi del Delta del Niger. Il contrasto tra la ricchezza generata dal petrolio per pochi e la crescente povertà di molti ha accresciuto il malcontento e la rabbia. La distruzione dei mezzi di sussistenza, la mancanza di trasparenza del governo e delle compagnie petrolifere, nonché l incapacità del governo stesso di investire nello sviluppo dell area, sono tutti fattori che alimentano la frustrazione e trovano espressione in misura crescente nei conflitti spesso violenti che si innescano all interno e tra le comunità, tra le comunità e le società petrolifere, tra le comunità e le forze governative e sempre più spesso tra i gruppi armati da una parte e le compagnie petrolifere e il governo dall altra. I gruppi armati organizzati hanno fatto la loro comparsa negli ultimi anni. Spesso si alimentano delle frustrazioni locali e chiedono sempre più spesso di avere un maggiore controllo sulle risorse delle aree estrattive. Tali gruppi si dedicano a una varietà di attività criminali, inclusi il sabotaggio delle infrastrutture petrolifere, i furti di greggio su larga scala e gli abusi dei diritti umani, tra i quali il rapimento e l uccisione di lavoratori del settore petrolifero. Il Delta del Niger è una delle area più pericolose al mondo per i lavoratori del settore. Il dispiegamento di forze di sicurezza dalla mano pesante da parte del governo ha esacerbato l insicurezza e la violenza nel Delta del Niger. Le proteste (incluse quelle pacifiche) delle comunità locali contro l industria petrolifera e gli attacchi alle infrastrutture estrattive da parte dei gruppi armati sono spesso affrontati con un uso eccessivo della forza e gravi violazioni dei diritti umani, come esecuzioni senza processo, torture e distruzione di abitazioni e proprietà. Solo di rado vengono intraprese azioni miranti ad assicurare alla giustizia i membri delle forze di sicurezza sospettati di essere responsabili di violazioni dei diritti umani nella regione.

4 PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ Kadir van Lohuizen Torce di gas bruciano nei pressi di Ebocha, Nigeria, 3 febbraio 2008. Da molti anni gli abitanti del Delta del Niger lamentano che il fenomeno delle torce di gas pregiudica gravemente la loro qualità di vita e minaccia la loro salute.

PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ 5 MANCANZA DI GIUSTIZIA E RESPONSABILITÀ Kadir van Lohuizen Se la priorità deve essere quella di prevenire l inquinamento che provoca violazioni dei diritti umani, una volta che i danni ambientali si sono verificati, una rapida ed efficace bonifica dell ambiente inquinato e un azione volta a rimediare ai danni stessi è essenziale per la tutela dei diritti umani. Se l inquinamento e i danni ambientali persistono, persistono anche le violazioni che spingono le persone ancora più a fondo nella povertà, dal momento che sono pregiudicate le loro fonti di sostentamento e la loro salute. Nel Delta del Niger, le compagnie petrolifere sono responsabili della bonifica di buona parte dell inquinamento prodotto dall industria estrattiva. Tuttavia, il sistema non funziona efficacemente e la supervisione governativa è insufficiente. Le bonifiche sono spesso lente e inadeguate e le comunità rimangono pressoché senza alcun accesso alle risorse né alcun supporto. Tuttavia anche le comunità contribuiscono ad aggravare i problemi. Gli atti di vandalismo che danneggiano le infrastrutture petrolifere in alcuni casi vengono usati come un modo per accedere ad almeno una parte della ricchezza generata dal petrolio, attraverso risarcimenti o contratti di bonifica. Talvolta le comunità ostacolano l accesso ai luoghi dove si verificano le fuoriuscite di petrolio e richiedono il pagamento di pedaggi alle società petrolifere: questo può ritardare la bonifica e lasciare la comunità in condizioni ancora peggiori. Indubbiamente in alcune zone del Delta del Niger la situazione attuale è tale per cui l azione e la reazione delle comunità sono parte integrante del problema dell inquinamento. Tuttavia, fino a quando le imprese non riconosceranno che anche le loro cattive pratiche costituiscono una parte del problema, la situazione non migliorerà. Sebbene le persone le cui proprietà sono danneggiate dalle attività petrolifere abbiano in teoria diritto a un risarcimento, in realtà le comunità incontrano molte difficoltà. Non riescono infatti ad aver accesso a informazioni essenziali e Bambini che giocano vicino a una fuoriuscita di petrolio a Ikarama, Stato di Bayelsa. La fuoriuscita si è verificata nel 2006. Shell sostiene di aver bonificato l area. ai tribunali. I procedimenti extragiudiziari, gestiti dalle imprese in presenza di scarsi controlli statali, sono gravemente viziati. In caso di fuoriuscite di petrolio, il risarcimento è previsto soltanto qualora la causa non sia un sabotaggio o un atto di vandalismo. In molti casi, le comunità e le compagnie petrolifere non concordano però su quale sia la causa. Tuttavia, dal momento che non vi è alcun modo per verificare l accaduto in maniera indipendente e che la compagnia ha competenze tecniche superiori, è raro che la comunità riesca a difendere efficacemente le proprie ragioni. Le compagnie petrolifere hanno un significativo controllo sulle cause che determinano le fuoriuscite di petrolio e quanto viene concordato sul posto può essere in seguito ritrattato dall azienda. Persino quando c è accordo circa il fatto che una fuoriuscita sia stata causata da un fattore controllabile, la comunità deve negoziare con l azienda su cosa dovrà essere incluso nell accordo di risarcimento.

6 PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ I FALLIMENTI DEL GOVERNO LA RESPONSABILITÀ DELLE IMPRESE I gravi e sistematici fallimenti del governo hanno lasciato gli abitanti del Delta del Niger privi di un adeguata protezione del loro ambiente nonché dei loro diritti umani. Nonostante le raccomandazioni di numerosi organismi, inclusa la Corte africana per i diritti umani e dei popoli, il governo nigeriano ha fallito nel garantire un adeguato controllo dell industria petrolifera. Il sistema normativo nel Delta del Niger è profondamente lacunoso. La Nigeria ha leggi e regolamenti che obbligano le imprese ad attenersi a standard riconosciuti a livello internazionale di buone pratiche nel campo del petrolio e leggi e regolamenti per la protezione dell ambiente, ma questi strumenti sono scarsamente applicati. Le agenzie governative responsabili di garantire il rispetto di queste regole sono in alcuni casi compromesse da conflitti di interesse. Il governo della Nigeria ha conferito alle compagnie petrolifere l autorità di occuparsi di questioni che riguardano direttamente i diritti umani, con poco o nessun controllo e nessuna tutela efficace. Quando le comunità subiscono le conseguenze dei danni ambientali, sono spesso lasciate sole a negoziare con le compagnie petrolifere sulle azioni necessarie e sul risarcimento. L abitudine di lasciare alle compagnie un tale livello di controllo diretto sulle indagini circa le cause delle fuoriuscite di greggio, nonché sulle decisioni relative all assegnazione di risarcimenti, rappresenta un fallimento gravissimo del governo nella protezione dei diritti umani e nella garanzia di rimedi efficaci. La forte dipendenza della Nigeria dall industria del petrolio e il fatto che il governo sia il socio di maggioranza delle joint venture sono problemi fondamentali alla base dei fallimenti normativi. Le imprese non sono libere di ignorare le conseguenze delle loro azioni soltanto perché un governo non le obbliga a rendere conto del loro operato. Esistono standard internazionali che riguardano le attività dell industria petrolifera, nonché standard generalmente riconosciuti sugli impatti sociali e ambientali, di cui le compagnie operanti nel Delta del Niger dovrebbero essere a conoscenza. Inoltre le imprese hanno esse stesse delle politiche che le vincolano al rispetto di alcune buone pratiche in tema di impatto sociale e ambientale. La maggior parte delle prove raccolte e dei casi denunciati e indagati da Amnesty International riguardano le attività della Shell Petroleum Development Company (Spdc). Tuttavia, anche altre compagnie non sono prive di responsabilità; esistono prove di cattive pratiche in altre aree da parte di altre imprese. La Spdc opera nel Delta del Niger da decenni e ha messo in pratica comportamenti ben noti per essere dannosi per l ambiente e le popolazioni. Dopo un breve periodo contraddistinto da una certa apertura, nel corso degli anni 90, quando ha riconosciuto che le proprie attività stavano generando gravi problemi, la Spdc e la sua società madre, la Royal Dutch Shell, attualmente mostrano di non voler riconoscere molti dei problemi derivanti dalle loro attività nel Delta del Niger. Sebbene l azienda operi nel delta di un fiume e le infrastrutture petrolifere siano spesso situate nei pressi di terreni agricoli e corsi d acqua, la Spdc ha adottato poche o nessuna misura di protezione adeguata: gli oleodotti non hanno ricevuto la necessaria manutenzione e i rifiuti estrattivi sono stati scaricati nell ambiente senza un doveroso monitoraggio del loro impatto sulle vite degli abitanti e sui mezzi di sussistenza. Nonostante gli obblighi di legge

PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ 7 Kadir van Lohuizen impongano una rapida ed efficente bonifica del terreno e dell acqua, spesso questo non si verifica. In molti casi, il mancato impegno della Spdc nell affrontare adeguatamente l inquinamento petrolifero ha avuto devastanti conseguenze per i diritti umani. Torce di gas bruciano vicino a Ebocha, Nigeria, 3 febbraio 2008. Per le popolazioni che abitano vicino a queste torce di gas non è mai notte: vivono costantemente con la luce. Le popolazioni del Delta del Niger hanno visto minare i loro diritti umani da parte delle compagnie petrolifere, che il loro governo non può o non vuole chiamare a rispondere del loro operato. È stato loro sistematicamente negato l accesso alle informazioni relative all impatto dell esplorazione e della produzione petrolifera sulle loro vite ed è stato loro ripetutamente negato l accesso alla giustizia. Il Delta del Niger rappresenta un caso di studio sulla mancanza di responsabilità di un governo verso la sua popolazione, nonché sulla pressoché totale assenza di responsabilità delle società multinazionali, circa l impatto delle loro attività sui diritti umani.

8 PETROLIO, INQUINAMENTO E POVERTÀ RACCOMANDAZIONI Amnesty International chiede al governo della Nigeria di: bonificare le aree inquinate e attuare misure preventive efficaci. garantire la protezione dei diritti umani e dell ambiente: stringenti norme di prevenzione devono essere sostenute da efficaci misure volte ad assicurarne il rispetto e da sanzioni appropriate; le imprese non possono più essere lasciate libere di autoregolarsi. Amnesty International chiede alle imprese di: trasformare in realtà gli impegni assunti pubblicamente riguardo all ambiente e ai diritti umani; monitorare il proprio impatto sociale e sui diritti umani, rendere disponibili le informazioni e avviare una significativa e rispettosa consultazione con le comunità coinvolte; Amnesty International chiede ai governi dei paesi in cui le imprese petrolifere hanno la propria sede di: prevedere misure che regolino le attività delle aziende estrattive sul territorio nazionale e all estero; le imprese devono essere tenute a intraprendere tutte le misure necessarie e adeguate (due diligence) per salvaguardare i diritti umani e l ambiente, rispetto all impatto delle loro attività sui diritti umani e sull ambiente, senza riguardo al luogo in cui operano. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il rapporto Amnesty International: Nigeria: Petroleum, pollution and poverty in the Niger Delta (AFR 44/017/2009), sul quale è basata questa sintesi WWW.AMNESTY.IT Amnesty International è un organizzazione non governativa fondata nel 1961, presente in oltre 150 paesi e territori con 2,2 milioni di soci e sostenitori (80.000 in Italia). Attraverso campagne globali e altre attività, Amnesty International si batte per un mondo in cui ogni persona goda di tutti i diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri standard internazionali sui diritti umani. Amnesty International è indipendente da governi, ideologie politiche, interessi economici o fedi religiose ed è finanziata essenzialmente dai propri soci e dalle donazioni del pubblico. Giugno 2009 Index: AFR 44/021/2009 Via G. B. De Rossi, 10 00161 Roma Tel: (+39) 06 44901 Fax: (+39) 06 4490222 www.amnesty.it info@amnesty.it C.F. 03031110582