PROGETTO JESSICA FINALITA Il Progetto Jessica intende unire esperienze di alta qualità, competenze istituzionali e risorse finanziarie pubbliche e private per aiutare a creare e organizzare dei nuovi strumenti di ingegneria finanziaria nella forma delle UDFs (Urban Development Fund) e degli Holding Funds. Esso parte dalla ricognizione delle varie dimensioni della collocazione urbana (ambientale, sociale, economica, istituzionale, governativa) e dei processi evolutivi coinvolti. Lo scopo del progetto è quello di offrire metodi innovativi per attuare analisi strategiche e stabilire progetti integrati. In breve, il Progetto Jessica aiuta a definire il contesto nel quale sono utilizzati gli strumenti di ingegneria finanziaria per lo sviluppo urbano sostenibile ed i metodi operativi utilizzati. 1
STUDI DI FATTIBILITA (Feasibility studies FSs) Lo studio di fattibilità sviluppa un idea/progetto adatta a definire uno specifico piano d azione. Esso fornisce informazioni strutturate come fondamento di una decisione ragionata delle autorità politiche ed amministrative. Gli studi di fattibilità sono governati da numerosi articoli legislativi e sono quindi parte integrante del processo di investimento pubblico. Possono essere pagati in esclusiva dai fondi pubblici o essere co-finanziati da investitori privati. I metodi utilizzati per gli studi di fattibilità sono formulati e distribuiti dall UVAL (Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici) e dal sistema NUVV. Gli studi di fattibilità per i progetti di lavori pubblici includono tre capitoli e allegati: analisi preparatoria e comparativa dei vari progetti e metodi di gestione; investigazioni specifiche di fattibilità tecnica, compatibilità ambientale, sostenibilità finanziaria, benefici economici e sociali; allegati (diagramma di Gantt, tavole per analisi finanziaria, tavole per analisi economica e sociale). 2
Gli studi di fattibilità dei progetti effettuati dai PPPs (Partenariati Pubblico-Privati) di norma implicano le seguenti aree di indagine: posizionamento del progetto in un chiaro contesto territoriale e settoriale, con una domanda/richiesta identificabile e senza vincoli sulla partecipazione del settore privato; verifica della disponibilità di adeguate capacità professionali e manageriali nel settore privato; identificazione dei rischi e del criterio della loro ripartizione ottimale; valutazione finanziaria in base all analisi del cash flow; criteri per la gestione del rischio e conclusione degli accordi contrattuali (pacchetto sicurezza). 3
STRUTTURA DEGLI STUDI DI FATTIBILITA PER JESSICA Gli argomenti trattati in uno studio di fattibilità per Programmi Integrati Territoriali riguardano i seguenti argomenti: descrizione degli obiettivi socio-economici dello sviluppo locale, la loro rilevanza ed i contenuti strategici; analisi dei punti di forza e debolezza del sistema locale in questione; specificazione dell impatto previsto nello sviluppo economico e il miglioramento sociale e ambientale; livello d integrazione del programma, evitando la frammentazione. Uno studio di fattibilità così strutturato, possibilmente in una forma semplificata, è richiesto per ogni progetto di lavori pubblici compreso nel programma integrato territoriale (PIT). La struttura di uno studio di fattibilità per il Progetto Jessica può essere simile a quello utilizzato per i PITs, purché gli studi ad hoc siano compiuti su: sostenibilità sociale, tenendo conto dei trend demografici e dei flussi migratori, entrambi con e senza l influsso del progetto; 4
sostenibilità finanziaria, tenendo conto del tipo di finanza; analisi dei rischi; conferma delle alte priorità nella politica territoriale e governativa; rafforzamento del coinvolgimento delle parti e delle attività in grado di generare coesione strutturale, innovazione e sviluppo. 5
MODULO SWOT L analisi SWOT è uno strumento strategico che riguarda i punti di forza e di debolezza di un progetto e le opportunità e le minacce esterne. L analisi SWOT dovrebbe essere applicata ai vari aspetti della sostenibilità del programma (sociale e demografico, ambientale, di pianificazione urbana, economico, finanziario, delle infrastrutture etc.) in modo tale da formulare scenari e trend per ciascun aspetto. Potrebbe essere utile integrare l analisi SWOT con la valutazione della mancanza di attrattiva che il programma integrato potrebbe avere, una volta completato, per esistenti o potenziali attori locali (residenti, investitori, università etc). Infine una descrizione dei vari tipi di rischi e delle azioni che devono essere intraprese per diminuire i loro effetti è un ottima cornice di riferimento per le decisioni degli investitori. 6
MODULO ANALISI ECONOMICA L analisi economica consiste nello studio dei costi di investimento e gestione dei lavori e nell analisi dei redditi. Esistono dei progetti che possono essere utilizzati come parametri di riferimento per ciascun tipo di lavoro. Costruite in base al progetto più pertinente, le stime dei costi e delle entrate dovrebbero contenere elementi appropriati ad attuare un controllo coerente sulla base di comparazioni con altri schemi simili. Infatti i parametri sono validi per stimare il costo del completamento di ogni tipo di progetto. La valutazione economica deve indicare lo scopo da raggiungere nel procedimento, i problemi critici che devono essere superati ed il tempo considerato necessario per il completamento. 7
MODULO DI COINVOLGIMENTO DEI RAPPRESENTANTI ECONOMICI E DEI POSSESSORI DI INTERESSE (SOGGETTI INTERESSATI) Per la comunicazione con e tra le parti coinvolte nel completamento del progetto integrato si utilizza il Master Plan. Il Master Plan descrive gli obiettivi e li illustra con tabelle riassuntive e piantine. Esso definisce i poteri, i ruoli, le responsabilità e le azioni dei vari attori nel prendere decisioni e nel completamento. Il Master Plan è uno strumento volontario, e quindi non è soggetto a particolari procedure di approvazione. In ogni caso, però, esso deve essere parte di un progetto che mira ad ottenere il consenso ed il coinvolgimento attivo della comunità interessata. Per quanto riguarda i contenuti il Master Plan si basa su stabilite identità locali (storiche, culturali) per costituire un nuovo progetto di assetto urbano. Le linee guida del progetto favoriscono nuovi ed equilibrati spazi e funzioni con usi diversi ma coordinati (residenziali, servizi avanzati, centri d eccellenza, pubblici servizi, trattamento ambientale, culturale e turistico, etc). Gli effetti economici e sociali del nuovo assetto possono essere previsti facendo dei paragoni con l esperienza internazionale. Con contenuti di questo genere il Master Plan forma consenso tra gli operatori e i soggetti interessati sugli obiettivi e le procedure e, allo stesso tempo, facilita la creazione di una piattaforma che attragga gli imprenditori nel settore dei servizi avanzati. 8
MODULO DELLA SOSTENIBILITA AMBIENTALE L autorità ambientale è chiamata ad esprimere un opinione obbligatoria (ma non vincolante) sulla sostenibilità ambientale dei provvedimenti, nella quale certifica che essi rispettino le esigenze di protezione ambientale e si conformino alla legislazione nazionale e regionale della Comunità in questione. La valutazione di solito consiste in una opinione preliminare, accompagnata da una richiesta di informazioni, e in una opinione finale, che metta in evidenza gli aspetti ambientali critici nell area in questione, l azione che deve essere intrapresa per prevenire che l attuazione dei provvedimenti abbia potenziali impatti dannosi, e le soluzioni del progetto, tese a contrastare il degrado ambientale. Le principali linee guida consistono nella ricognizione della presenza di (o nella raccomandazione di adottare) soluzioni ai progetti in grado di assicurare e promuovere: la conservazione dell acqua; salvaguardia dell energia ed utilizzo di risorse rinnovabili; adozione di standardizzati sistemi di gestione ambientale; introduzione di moduli di addestramento/preparazione che si uniscano alla sostenibilità ambientale. L OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha svolto un prezioso contributo sulla selezione e convalida degli indicatori della sostenibilità ambientale. Essi devono soddisfare i basilari requisiti dei rilevanza, consistenza analitica e misurabilità. 9
MODULO DELL IMPRENDITORIALITA URBANA È essenziale per i nuovi progetti imprenditoriali, incluse le iniziative no profit, essere impiantati nel tessuto urbano. Ciò per: progettare la sostenibilità economica degli investimenti rigenerativi nel medio e lungo termine; identificare opportunità concrete per il finanziamento durante l attuazione e la seguente gestione degli investimenti fino al raggiungimento del pareggio. I progetti imprenditoriali che si incontrano più frequentemente nell ambiente urbano ricadono nelle seguenti categorie: attività indotte dalla presenza di centri d eccellenza; servizi per il commercio e le autorità locali; servizio di solidarietà sociale, settore no profit; progetti per rilanciare l eredità storica, artistica e culturale e per fornire maggiori ed integrati servizi per il turismo. 10
MODULO DEL PLANNING FINANZIARIO L analisi finanziaria degli investimenti nei vari progetti all interno di un piano integrato e la sua gestione inizia dalla considerazione che alcuni provvedimenti richiedono un finanziamento pubblico, altri hanno bisogno di un finanziamento sia pubblico che privato, ed altri ancora sono progetti del settore privato deliberatamente incorporati nel piano integrato. Il Fondo per lo Sviluppo Urbano funziona da catalizzatore per i finanziamenti privati e per l utilizzo di risorse finanziarie pubbliche rimborsabili, coinvolgendo gli investitori istituzionali e ampliando il raggio per le iniziative PPP (Partenariati Pubblico-Privati), in base alla natura di ogni progetto. A prescindere dal metodo di finanziamento, l investimento deve essere registrato in un programma triennale e deve essere stilato un piano preciso per sostenere/saldare le spese quando il progetto sarà approvato. 11