Piano casa della Regione Marche Le modifiche L.R. n. 22 del 8 Ottobre 2009 modificata dalla L.R. 19 del 2010

Documenti analoghi
Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE N. 96 del 15 ottobre 2009

REGIONE MARCHE. Legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 1

Art. 1 (Interventi di ampliamento)

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA

- relazione istruttoria - Il Responsabile della III Area Arch. Nicla Paola Frezza. 04 febbraio 2011

COMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna

REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE DEI PARCHEGGI PRIVATI di PERTINENZA E DELLE AREE DA DESTINARE A STANDARDS DETERMINAZIONE

REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE. DEI PARCHEGGI PRIVATI di PERTINENZA E DELLE AREE DA DESTINARE A STANDARDS

PIANO CASA MARCHE SCHEDA SINTETICA

CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE

Guida al PIANO CASA della Regione MARCHE

Il Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA promulga

Con la consulenza giuridica in oggetto, concernente l interpretazione dell art. 1 della legge n. 449 del 1997, è stato esposto il seguente QUESITO

Art. 1 - Finalità Art. 2 - Interventi edilizi Art. 3 - Interventi per favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente...

REGOLAMENTO COMUNALE

Il Decreto del Fare : le novità per il settore privato

INDICATORI URBANISTICO EDILIZI

Nuovo Piano Casa Regione Lazio. Legge 11 agosto 2009 n. 21, come modificata dalle leggi 13 agosto 2011 nn. 10 e 12

COMUNE DI COLONNA ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 15 DEL 27/05/2010 REGOLAMENTO

Disposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui al titolo VII della L.R Toscana n.1

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

ALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici

Pagina 1 di 6. Allegato A

Energiebonus / bonus energia

(Omissis) Art. 1. (Campo di applicazione).

ALLEGATO B C O M U N E D I D R A P I A PROVINCIA DI VIBO VALENTIA REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE DELLE AREE STANDARD E DI URBANIZZAZIONE

C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~ Settore Servizi Amministrativi

CONTRIBUTI RELATIVI AGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE E COSTO DI COSTRUZIONE

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI FINI DELLA ELIMIAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE.

SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA

ART. 1 - OBIETTIVI GENERALI

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

TITOLO I NATURA E DEFINIZIONI

Epigrafe. Premessa. Art. 2. L.R. 18 dicembre 2012, n. 62

REGOLAMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELL INCIDENZA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE

TIPOLOGIA INTERVENTO TITOLO ABILITATIVO RIFERIMENTO NORMATIVO DESCRIZIONE INTERVENTO COSTI. D.P.R. 380/01 art. 6 modificato dall'art. 5 L.

PIANO DEGLI INTERVENTI

COMUNE DI CERVETERI. (Provincia di Roma) Area II^ - Assetto Uso e Sviluppo del Territorio Servizio Urbanistica. Regolamento comunale

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

VARIANTE AI SENSI DELL ART. 143 L.R. 65/2014. SCIA n... del... (busta.../... )

NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco

TABELLE ONERI ANNO 2016

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

/mc = 8,73. /mc = 26,36. /mq = 11,72

COMUNE DI BELPASSO Provincia di Catania

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

Comunità Alto Garda e Ledro Piano stralcio in materia di programmazione urbanistica del settore commerciale

Comune di Volterra. Provincia di Pisa VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

SCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA

MISURE URGENTI E STRAORDINARIE VOLTE AL RILANCIO DELL ECONOMIA E ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

CAMPANIA. Sono consentiti in deroga agli strumenti urbanistici vigenti ampliamenti per il solo residenziale con aumento del:

RISOLUZIONE N. 118/E

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

Aral 83 S.r.l. Consulenze e servizi

Aggiornamento degli Oneri di Urbanizzazione Primaria e Secondaria COMUNE DI VIMERCATE SPORTELLO UNICO TECNICO SERVIZIO EDILIZIA PRIVATA ALLEGATO B

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942.

ing. Fulvio Bartoli coordinatore del Settore Urbanistica, Edilizia privata e Ambiente del Comune di Imola

Legge regionale 8 luglio 2011, n. 13 (BUR n. 50/2011) - Testo storico

PIANO URBANISTICO ATTUATIVO

CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

ART G - SERVIZI GENERALI (vigenti)

TABELLE ONERI CONCESSORI APPROVATE CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N 42 DEL 18/03/2008

BENEFICIARE CONTRIBUTO PRESENTARE DOMANDA

Interventi edilizi e titoli abilitativi, differenze tra CIL, CILA, SCIA, Super-DIA e Permesso di costruire

semplificazione ed attuazione

Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP)

REGOLAMENTO APPLICATIVO

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40.

Ufficio Tecnico Comunale

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI

IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio

Comune di Villa di Serio Provincia di Bergamo

RISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008

COMUNE DI PERO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA TEMPORANEE NEL PERIODO DI EXPO 2015 INDICE

La Certificazione Energetica degli Edifici in Liguria

COMUNE DI CELLINO SAN MARCO

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

DICHIARAZIONI DEL PROGETTISTA

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

COMUNE DI PECCIOLI Provincia di Pisa

REGOLAMENTO APPLICATIVO

CIL e CILA, Permesso di costruire e SCIA. I modelli unici per l edilizia

COMUNE DI RE PROVINCIA DI VERBANIA


LE ALIQUOTE IVA DA APPLICARE

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI

Direzione Operativa Riqualificazione e Sviluppo del Territorio. Servizio Attività Produttive e supporto amministrativo - U.O.SUEAP

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84

Transcript:

ANCE MARCHE Piano casa della Regione Marche Le modifiche L.R. n. 22 del 8 Ottobre 2009 modificata dalla L.R. 19 del 2010 INTERVENTI DELLA REGIONE PER IL RIAVVIO DELLE ATTIVITA EDILIZIE AL FINE DI FRONTEGGIARE LA CRISI ECONOMICA, DIFENDERE L OCCUPAZIONE, MIGLIORARE LA SICUREZZA DEGLI EDIFICI E PROMUOVERE TECNICHE DI EDILIZIA SOSTENIBILE- ANCONA MARTEDI 8 FEBBARIO 2011 Arch. Rodolfo Novelli

SINTESI DELLE PRINCIPALI MODIFICHE CHE LA L.R. 21 DICEMBRE 2010, N. 19, HA APPORTATO ALLA L.R. 22/09 Ampliamento (art. 1) viene eliminato il limite massimo di ampliamento di 200 mc per gli edifici residenziali, che rimane soltanto per quelli che si trovano in zona agricola; si specifica che l ampliamento degli edifici residenziali non può comportare un aumento superiore ad una unità immobiliare rispetto a quelle preesistenti; per l ampliamento degli edifici non residenziali viene eliminata la necessità della motivazione relativa alle esigenze produttive; per l ampliamento degli edifici non residenziali viene eliminata la necessità della motivazione relativa alle esigenze produttive; si elimina la necessità del piano di recupero quando ad un edificio principale viene accorpato un solo annesso avente una superficie non superiore a 70 mq; si precisa che l accorpamento degli annessi all edificio principale è cumulabile con un intervento di ampliamento di questo; vengono eliminati i limiti massimi di ampliamento di 400 e 100 mq per gli edifici non residenziali;

viene eliminata la necessità della convenzione o dell atto d obbligo unilaterale per la corresponsione al comune delle somme sostitutive della mancata cessione di aree a standard; si specifica che l ampliamento può avvenire anche senza modificare la sagoma dell edificio. Demolizione e ricostruzione (art. 2) è stato interamente riscritto dalla nuova legge. Vengono esclusi dagli interventi di demolizione e ricostruzione gli edifici residenziali nelle zone agricole che sono presenti nelle carte IGM 1892/1895; Si specifica che la ricostruzione può avvenire con ricomposizione planivolumetrica e forme architettoniche diverse da quelle preesistenti e con eventuale spostamento dell area di sedime dell edificio. Nelle zone agricole la nuova area di sedime non può distanziarsi più di 100 metri da quella preesistente; Nelle zone agricole la ricostruzione deve avvenire secondo il tipo edilizio e le caratteristiche storiche dell edificio preesistente;

La precedente unica percentuale di ampliamento nei limiti del 35 per cento della volumetria preesistente da demolire, sulla base dei punteggi della versione sintetica del protocollo ITACA- MARCHE, è stata sostituita da una duplice possibilità: ampliamento fino al 30 per cento, se si ottiene un aumento del 15 per cento dell efficienza energetica dell edificio rispetto ai parametri del D.Lgs. 192/2005; ampliamento fino al 40 per cento se si raggiunge il punteggio 2 della versione sintetica del protocollo ITACA-MARCHE; Si stabilisce che nei centri storici (zone A) possono essere abbattuti e ricostruiti con eventuale ampliamento gli edifici residenziali che non sono coerenti con il contesto storico e architettonico della zona, sulla base di piano particolareggiato di recupero; Le percentuali di ampliamento degli edifici non residenziali che si trovano in zone B o C sono identiche a quelle degli edifici residenziali; Per gli edifici non residenziali che si trovano nelle altre zone il parametro di riferimento è la superficie utile lorda (SUL) e non il volume.

FINALITA Il Piano della Regione Marche, integrato e modificato dalla legge regionale 19 del 2010 si basa su due linee direttrici principali: Ampliamenti Demolizioni con successiva ricostruzione ed eventuale ampliamento degli edifici residenziali e non residenziali.

1) EDIFICI RESIDENZIALI AMPLIAMENTO: - 20% della volumetria esistente (per quelli che si trovano in zona agricola non superiore a 200 mc); - per edifici con superficie inferiore a 80 mq, ampliamento fino a 95 mq; - l ampliamento non può comportare un aumento superiore ad una unità immobiliare rispetto a quelle esistenti. 2) EDIFICI NON RESIDENZIALI 20% della superficie utile lorda (SUL) anche se comporta un incremento dell altezza, se ubicati nelle zone omogenee a destinazione industriale, artigianale, direzionale, commerciale e agricola (l incremento dell altezza è in deroga ai regolamenti edilizi e alle previsioni dei piani urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali); 20% della volumetria esistente, se ubicati in zone territoriali omogenee diverse, purchè conformi alla destinazione di zona ai sensi del PRG.

CONDIZIONI PARTICOLARI PER ENTRAMBE LE TIPOLOGIE Edifici ubicati in zona agricola costruiti prima del 1950: ampliamento condizionato alla non alterazione della tipologia edilizia e delle caratteristiche architettoniche. Accorpamento: per gli edifici ubicati in zona agricola che non presentano le caratteristiche di cui all art. 15, comma 2, della L.R. n. 13/1990, previa approvazione di un Piano di recupero, possibilità di accorpamento all edificio principale della volumetria degli accessori di pertinenza per una superficie massima di 70 mq, anche mediante mutamento della loro destinazione d uso. Il Piano di recupero non è necessario quando l accorpamento riguarda la volumetria di un solo accessorio di pertinenza con superficie massima di 70 mq. L accorpamento è cumulabile con l ampliamento di cui all art. 1, comma 1, della legge. L ampliamento può essere realizzato anche in assenza della modifica della sagoma dello edificio.

FINALITA e CONDIZIONI AMPLIAMENTI FINALITA miglioramento del comportamento energetico, secondo quanto stabilito dal D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 (Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell edilizia); DOTAZIONE STANDARD ampliamenti consentiti purchè prevedano il mantenimento della destinazione in atto o la sua modifica conformemente agli strumenti urbanistici e garantiscano il rispetto degli standard urbanistici di cui all art. 3 del DM 1444/1968; qualora sia accertata dal Comune l impossibilità di reperire la quantità minima di aree da destinare agli standard e non sia possibile soddisfare altrimenti i relativi fabbisogni, chi propone l intervento si deve obbligare a corrispondere al Comune una somma pari al valore di mercato di aree con caratteristiche simili a quelle che avrebbe dovuto cedere e comunque non inferiore ai relativi oneri di urbanizzazione.

DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE 1) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE EDIFICI RESIDENZIALI demolizione anche integrale e loro ricostruzione, con esclusione di quelli ubicati in zona agricola e presenti nella cartografia IGM 1892/1895; ammessa la ricomposizione planovolumetrica anche con forme architettoniche diverse da quelle preesistenti e con possibile modifica dell area di sedime, nell ambito del lotto originario, e della sagoma (nelle zone agricole il nuovo edificio deve essere realizzato entro un raggio di 100 metri dall area di sedime di quello preesistente e la ricostruzione deve avvenire secondo il tipo edilizio e le caratteristiche edilizie storiche); è possibile demolire e ricostruire anche edifici residenziali che si trovano nei centri storici (zone A), a condizione che siano stati costruiti dopo il 1 gennaio 1950, presentino caratteristiche architettoniche, storiche, paesaggistiche e ambientali non coerenti con il contesto in cui si trovano e vengano ricostruiti, in base ad un piano particolareggiato di recupero approvato dal Comune,nel rispetto del tipo edilizio e delle caratteristiche storiche e architettoniche degli altri edifici della zona; mantenimento della destinazione d uso in atto o la sua modifica conformemente agli strumenti urbanistici in vigore;

nella ricostruzione possibilità di ampliamento: a) fino al 30% della volumetria da demolire, se si ottiene un aumento del 15 per cento dell efficienza energetica dell edificio rispetto ai parametri fissati dal D.Lgs. 192/2005 e dal D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59; b) fino al 40% della volumetria da demolire, se si raggiunge il punteggio 2 della versione sintetica del protocollo Itaca Marche. 2) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DEGLI EDIFICI NON RESIDENZIALI demolizione anche integrale e loro ricostruzione, con possibilità di ampliamento: 1) se si trovano nelle zone omogenee con destinazione industriale, artigianale, direzionale, commerciale e agricola: a) fino al 30% della superficie utile lorda da demolire, se si ottiene un aumento del 15 per cento dell efficienza energetica dell edificio rispetto ai parametri fissati dal D.Lgs. 192/2005 e dal D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59; b) fino al 40% della superficie utile lorda da demolire, se si raggiunge il punteggio 2 della versione sintetica del protocollo Itaca Marche.

2) se si trovano in altre zone omogenee: a) come per gli edifici residenziali. possibilità di mutamento della destinazione d uso soltanto per quelli ubicati nelle zone B o C di cui al DM 1444/1968 non più utilizzati prima del 1 gennaio 2007 a condizione che esso sia compatibile con la destinazione di zona prevista dagli strumenti urbanistici e garantisca il rispetto degli standard urbanistici di cui all art. 3 del DM 1444/1968 oppure l intervento rientri in un programma di riqualificazione urbanistica ai sensi della L.R. 23 febbraio 2005, n. 16.

FINALITA ECONDIZIONI DEMOLIZIONE RICOSTRUZIONE CON AMPLIAMENTI FINALITA conformità con la normativa antisismica e miglioramento della sostenibilità energetico-ambientale attraverso il raggiungimento dell aumento percentuale dei parametri statali e regionali in materia collegati agli aumenti volumetrici realizzabili. DOTAZIONE STANDARD si applica quello previsto per gli edifici residenziali

IL RECUPERO DEI SOTTOTETTI - Viene introdotto un nuovo articolo ( 1bis ) per favorire il recupero dei sottotetti degli edifici a fini abitativi, anche nei centri storici (zone A); - a tal fine si stabilisce che l altezza media degli spazi ad uso abitativo non deve essere inferiore a m 2,40, ridotta a m. 2,20 per gli spazi accessori e di servizio; - nei centri storici non si possono, a tale scopo, modificare le altezze di colmo e di gronda nonché le linee di pendenza delle falde ma si possono aprire finestre, abbaini e lucernari per aumentare la necessaria aeroilluminazione; - nelle altre zone si può invece intervenire sulle altezze di colmo e di gronda e sulle modifiche delle falde, se ciò è possibile; - viene data la definizione di sottotetto e si stabilisce che per calcolare le altezze degli edifici e delle fronti, il volume e l altezza media del piano sottotetto si deve fare riferimento al solo art. 13 del RET.

AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE si stabilisce che le disposizioni della legge possono essere applicate non soltanto agli edifici ultimati alla data del 31 dicembre 2008, ma anche a quelli che alla stessa data erano in corso di ristrutturazione; si precisa che gli ampliamenti volumetrici previsti dalla legge possono essere realizzati in aggiunta agli eventuali ampliamenti previsti dagli strumenti urbanistici generali dei comuni e non ancora utilizzati dagli aventi diritto; Nei centri storici possono essere recuperati i sottotetti a fini abitativi, sia pure con i limiti sopra indicati, e possono essere abbattuti e ricostruiti, in base a piano di recupero, gli edifici incoerenti con il contesto in cui si trovano; E stato eliminato il divieto di applicazione della legge nelle aree di versante in dissesto P2 ai sensi del PAI; Nelle aree inondabili da piene con tempi di ritorno fino a 200 anni è possibile applicare la legge in quelle zone in cui i procedimenti di mitigazione del rischio sono stati realizzati nonché per gli interventi di ampliamento che non prevedono attacchi a terra e il cui piano base è collocato di almeno 50 cm al di sopra del livello stimato di piena; Negli ambiti di tutela integrale ai sensi del PPAR o delle disposizioni dei PRG ad esso adeguati sono ammessi gli interventi di ampliamento e gli interventi di demolizione e ricostruzione con eventuale ampliamento fino al 20% del volume da demolire.in tal caso il nuovo edificio deve occupare almeno la metà dell area di sedime di quello preesistente e la ricostruzione deve avvenire secondo il tipo edilizio e le caratteristiche edilizie storiche;

- Nelle zone dei parchi e delle riserve naturali di cui alle lettere a),b) e c) dell art. 12 della legge n. 394/1991, sono possibili interventi di ampliamento o di demolizione e ricostruzione con ampliamento sugli immobili per i quali i piani dei parchi prevedono interventi di recupero tramite ristrutturazione edilizia o demolizione e ricostruzione, ma l ampliamento previsto dalla legge non si somma con quello consentito da detti piani; - Si può applicare la legge sulle aree inedificabili ai sensi dell atto unilaterale d obbligo previsto dall art. 14, comma 1, della L.R. n. 13/1990 quando si costruisce un nuovo edificio residenziale rurale in zona agricola; CONTROLLI E SANZIONI Gli accertamenti e le ispezioni a campione che potranno essere effettuati fino a cinque anni dopo la conclusione dei lavori dovranno riguardare almeno il 3 per cento degli edifici oggetto degli interventi previsti dalla legge, con priorità per quelli che hanno un volume superiore a 5.000 metri cubi; Infine il termine ultimo per la presentazione delle domande o per la presentazione dei piani di recupero necessari per l esecuzione di determinati interventi è stato spostato al 30 giugno 2012.

DEROGHE Interventi in deroga ai regolamenti edilizi e alle previsioni dei piani urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali relativamente a altezze, densità edilizia e gli altri parametri urbanistico-edilizi individuati dai Comuni con l atto di cui all art.9, comma 1, volumetrie e numero dei piani. Restano comunque fermi i limiti inderogabili di altezza e distacchi tra fabbricati stabiliti dal DM 1444/68, ivi inclusi quelli stabiliti dagli strumenti urbanistici ai sensi dell art.8, primo comma, numero 4 del DM 1444/68 (Altezze). Si applica per quanto riguarda distanze tra fabbricati e altezze e di protezione del nastro stradale quanto previsto dall art.11 del D.Lgs. 30 maggio 2008 n.115 (Energia) e alla L.R. 17 giugno 2008 ( Edilizia sostenibile). Gli incrementi volumetrici e gli incentivi economici, di cui alla presente legge, sono alternativi e non comulabili con quelli previsti dalle suddette normative.

Si applicano le prescrizioni in materia di sicurezza stradale e antisismica. Nella fascia di rispetto stradale, no avanzamento sul fronte stradale. Gli interventi previsti dalla legge comportano anche la deroga di tutti i parametri urbanistico-edilizi previsti dalla L.R. n. 13/1990, fatta eccezione per l altezza massima degli edifici in relazione alla loro destinazione d uso e per le distanze che devono essere osservate dagli allevamenti di tipo industriale; Gli ampliamenti previsti dalla legge possono essere realizzati in aggiunta agli incrementi volumetrici eventualmente previsti dagli strumenti urbanistici generali comunali e non ancora utilizzati dagli aventi diritto.

CASI PARTICOLARI Gli interventi non sono cumulabili Chi usufruisce della legge di uno degli interventi, non ne può ulteriormente usufruire - Per gli edifici costituiti da più unità immobiliari, gli interventi sono consentiti nel rispetto delle norme che disciplinano la comproprietà o il condominio INTERVENTI RELATIVI A EDIFICI COMMERCIALI TURISTICO RICETTIVO - Incremento volumetrico disciplinato dall art.19 lella L.R. 9/2006 per le strutture ricettive ricadenti nell ambito di applicazione della stessa legge (Turismo).Possibilità di redazione dei Piani Attuativi anche di iniziativa privata. - 35% di ampliamento rispetto al volume preesistente per le strutture ricettive alberghiere, nel caso di ristrutturazione edilizia o urbanistica con demolizione e ricostruzione secondo le procedure di cui all art.19 della L.R. n.9/2006 COMMERCIALE Non applicazione delle norme della legge agli edifici commerciali quando queste comportano una deroga alle prescrizioni di cui alla L.R. 10 novembre 2009, n. 27 (Testo unico in materia di commercio) circa i limiti dimensionali delle strutture di vendita e la dotazione minima dei parcheggi.

NON AMMISSIBILITA DEGLI INTERVENTI (Art.4,comma 5) - nelle zone A (centri storici), fatti salvi gli interventi di recupero dei sottotetti a fini abitativi, del possibile abbattimento e ricostruzione degli edifici fuori contesto e degli interventi su sedi della regione ed enti locali, scuole e impianti sportivi pubblici; - nelle aree inondabili e in dissesto dei versanti P3 e P4 e valanghe a rischio molto elevato R4 ai sensi del PAI; negli altri casi individuati dai Piani stralcio di bacino per l assetto idrogeologico dei fiumi Marecchia-Conca, Tronto e Tevere (tuttavia nelle aree inondabili con piene con tempi di ritorno fino a 200 anni individuate dai vari piani stralcio di bacino sono ammessi gli interventi di ampliamento ricadenti nelle zone urbanistiche dove gli interventi di mitigazione del rischio sono stati già realizzati, nonché gli ampliamenti che non prevedono attacchi a terra e nei quali il piano base è collocato di 50 cm al di sopra del livello stimato di una nuova piena); - sugli immobili che si trovano nelle zone di cui alle lettere a), b), c) del comma 2 dell art. 12 della legge 6 dicembre 1991, n.394 di disciplina dei Parchi e delle Riserve naturali, fatta eccezione per quelli per i quali i piani dei parchi già prevedono interventi di recupero mediante demolizione e ricostruzione o ristrutturazione edilizia. In tal caso l ampliamento consentito dalla legge non si somma con quello previsto da tali piani;

- sulle aree inedificabili per legge, per sentenza, per provvedimento amministrativo, per contratto o per atto d obbligo unilaterale (fa eccezione l atto d obbligo previsto dall art. 14, comma 1, della L.R. n. 13/1990 per la realizzazione di nuove residenze coloniche in zona agricola).- per gli edifici privati che sorgono su aree demaniali o vincolate a uso pubblico e per gli edifici anche parzialmente abusivi per i quali non sia intervenuto il condono; - per gli edifici censiti ai sensi degli artt. 40 e 15, comma 3, delle NTA del PPAR, nonché dell art. 15, comma 2, della L.R. n. 13/1990, sottoposti a restauro e risanamento conservativo. Per i Comuni privi di PRG adeguato al PPAR il divieto è riferito agli edifici presenti nella carta IGM 1892/1895 (si tenga presente che per questi sono comunque vietati gli interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento, ai sensi dell art. 2 ). LIMITI AGLI INTERVENTI Nelle aree di tutela integrale ai sensi del PPAR o dei PRG ad esso adeguati sono ammessi gli interventi di ampliamento e gli interventi di demolizione e ricostruzione con i limiti di ampliamento stabiliti dall art. 1 (nel caso di demolizione e ricostruzione il nuovo edificio deve occupare almeno la metà dell area di sedime di quello preesistente e deve essere ricostruito secondo il tipo edilizio e le caratteristiche edilizie storiche); Per gli immobili aventi valore storico e paesaggistico, disciplinati dal D.Lgs. n. 42/2004, è fatto salvo quanto da questo stabilito.

INTERVENTI SU OPERE PUBBLICHE Interventi consentiti sulle opere pubbliche o di pubblica utilità, compresi gli edifici di edilizia residenziale pubblica, nonché per gli immobili di proprietà della Regione, degli enti locali e delle aziende del servizio sanitario regionale inseriti nel piano delle alienazioni e valorizzazioni di cui all art.58 del DM 25 giugno 2008 n.112, con possibilità di mutamento della destinazione d uso. ampliamento fino al 50% della volumetria esistente previo accordo di programma tra ERAP ed i Comuni gli interventi relativi alle sedi istituzionali della Regione e degli Enti locali, agli asili nido, alle scuole di ogni ordine e grado, agli impianti sportivi di base o polivalenti di proprietà pubblica e aperti al pubblico, sono consentiti anche nei centri storici e nelle aree soggette a tutela integrale ai sensi del PPAR o dei PRG a questo adeguati.

RIDUZIONE CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE Ampliamenti: contributo pari al al solo ampliamento ridotto del 20%. Demolizioni e ricostruzioni: contributo determinato in ragione dell 80% per la parte eseguita in ampliamento e 20% per la parte ricostruita. La riduzione del contributo di costruzione non si applica ai casi di mutamento della destinazione d uso negli edifici non residenziali di cui all art.2 comma 2. Contributo non dovuto qualora gli interventi di demolizione e ricostruzione comportano l accessibilità totale dell unità immobiliare ai fini del superamento delle barriere architettoniche.

CONTRATTI DEI LAVORI PUBBLICI SOTTO SOGLIA COMUNITARIA Dell originario articolo è rimasta vigente soltanto la lettera c) del comma 1 che impone alle stazioni appaltanti, per la stima degli importi da porre a base della procedura, di utilizzare i propri prezzari e, in mancanza, il prezzario regionale vigenti al momento dell avvio della procedura.

PROCEDIMENTO - COMPITI DEL PROFESSIONISTA - DOMANDA FASE PROGETTUALE Le procedure rimangono invariate, rispetto a quelle ordinarie disciplinate dal D.P.R. n. 380/2001, per la richiesta del titolo abilitativo edilizio. Deve essere ulteriormente allegata alla domanda una relazione che asseveri il miglioramento dell efficienza energetica, l uso di fonti rinnovabili e la sicurezza antisismica. FASE DI ESECUZIONE DEI LAVORI Attestazione, con la comunicazione dell ultimazione dei lavori, dell utilizzo delle tecniche costruttive e del rispetto delle condizioni riportate nella relazione di asseveramento di cui sopra, nonché del rispetto della vigente normativa, statale e regionale, in materia di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro; Gli interessati possono presentare la domanda di rilascio del permesso di costruire o di D.I.A. o gli strumenti di iniziativa privata necessari per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge (piano di recupero per accorpamento o per l abbattimento e ricostruzione di un edificio incoerente nel centro storico) dopo il termine concesso ai Comuni per l integrazione delle loro delibere (45 giorni) e fino al 30 giugno 2012.

COMPITI DEI COMUNI Possibilità di incremento dei diritti di segreteria in misura non superiore al 100%. Destinazione di contributi di costruzione agli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici ai sensi dell art.6 comma 3. Entro 45 giorni (termine perentorio) dall entrata in vigore della legge, possibilità di limitarne l applicabilità in relazione a determinati immobili o zone del proprio territorio

VIGILANZA E SANZIONI oltre a quanto previsto dalle normative vigenti, la Giunta regionale dispone semestralmente in collaborazione con i Comuni accertamenti e ispezioni a campione su almeno il 3 per cento degli edifici oggetto degli interventi edilizi previsti dalla legge, con priorità per quelli che hanno un volume superiore a 5.000 metri cubi, e sui livelli di efficienza raggiunti. I controlli possono svolgersi entro cinque anni dalla data di conclusione dei lavori; Il mancato riscontro di quanto attestato, comporta l irrogazione di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell aumento del valore venale dell immobile conseguente alla realizzazione dei maggiori volumi o delle maggiori altezze, nonché l annullamento delle riduzioni del contributo di costruzione, oltre a quanto prevede il DPR 380/01 (Testo unico edilizia).

ABITAZIONI L ABC DEL PIANO CASA Per abitazione (appartamento, alloggio) si intende un insieme di vani o anche un solo vano utile, destinato all abitare per famiglia, che disponga di un ingresso indipendente sulla strada o su pianerottolo, cortile, terrazza ACCORPAMENTO E ammesso per gli edifici in zona agricola, previo Piano di Recupero. Il Piano di recupero non è necessario quando si accorpa all edificio principale un solo accessorio avente una superficie non superiore a 70 mq. L accorpamento è cumulabile all ampliamento previsto dall art. 1, comma 1, della legge. Per gli standard, riferiti al residenziale, vanno osservati quelli di cui all art.3 del DM 1444/68, mentre per quelli riferiti al non residenziale, vanno osservati quelli di cui all art.5 stesso Decreto Ministeriale. Per il calcolo degli abitanti insediati o da insediare si deve fare riferimento a quanto disposto dall ultimo comma dell art.3 del DM 1444/68 ed inoltre nelle zone territoriali omogenee C non debbono essere garantiti gli ulteriori 3 mq. di verde pubblico richiesti dall art.21 comma 4 della LR 34/92. In particolare per quanto concerne gli interventi che riguardano edifici ricadenti in insediamenti di carattere industriale o ad essi assimilabili, le aree a standard che debbono essere garantite oppure monetizzate sono ricavate proporzionalmente in relazione all incremento richiesto rispetto alle capacità edificatorie massime previste dagli strumenti urbanistici attuativi vigenti e gli standard minimi richiesti dal DM; in altre parole, la capacità edificatoria massima prevista dallo strumento attuativo in cui si trova l edificio sta alla superficie minima di standard richiesta dal DM(10% della Superficie Territoriale), come la capacità edificatoria dello strumento attuativo risultante dall incremento realizzato ai sensi della Legge sta alla superficie minima di standard da garantire. ( ) AMPLIAMENTO: Residenziale : 20% vol. esistente per edificio o per ogni singola unità immobiliare. L ampliamento non può comportare un aumento superiore ad una unità immobiliare rispetto a quelle esistenti (per gli edifici residenziali ubicati in zona agricola non può essere superiore a 200 mc); se con sup.complessiva inferiore a 80 mq. aumento della sup.utile netta pari a 95 mq. Non Residenziale : 20% sup. utile lorda;

L ABC DEL PIANO CASA AMPLIAMENTO (con cambio di destinazione d uso) L ampliamento può essere abbinato al cambio di destinazione d uso, purchè questo sia conforme alle previsioni urbanistiche e previo effettivo ampliamento volumetrico Salvo che per gli edifici residenziali per i quali sussistono le condizioni di cui all Art. 80 del RET (Regolamento Edilizio Tipo), i cambi d uso sono comunque subordinati al rispetto dei requisiti igienico sanitari previsti dalla normativa vigente. Nel caso di edifici con più unità immobiliari e con differenti destinazioni, il primo periodo del comma 8 va interpretato nel senso che l ampliamento, qualora diventi parte integrante dell unità immobiliare esistente, segue come destinazione quella della stessa unità immobiliare, ovvero, deve mantenere la destinazione in atto di quest ultima, oppure modificarla congiuntamente sempre in conformità agli strumenti urbanistici; viceversa, qualora l ampliamento dia luogo ad una unità immobiliare autonoma, il medesimo ampliamento dovrà avere la stessa destinazione della /o delle) unità immobiliare(i) i cui volumi o superfici sono computati ai fini dell ampliamento stesso. ( ) CONDIZIONI In zona agricola non possono essere demoliti e ricostruiti, con eventuale ampliamento, edifici presenti nella cartografia IGM 1892/1895. Per gli edifici ubicati in zona agricola costruiti prima del 1950 l ampliamento è condizionato alla non alterazione della tipologia. La Legge consente l accorpamento all edificio principale della volumetria degli accessori di pertinenza per una superficie massima di 70 mq., anche mediante mutamento della destinazione d uso. Gli interventi sono consentiti anche nel caso in cui lo strumento urbanistico preveda la demolizione e ricostruzione di un edificio. Ulteriori capacità edificatorie o eventuali ampliamenti sugli edifici previsti dagli strumenti urbanistici sono comulabili con quelli previsti dalla Legge. Resta sempre realizzabile l eventuale quota residuale, decurtata della quota di ampliamento già realizzata in applicazione della Legge.

L ABC DEL PIANO CASA DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE (Art.2) : Residenziale : a) limite del 30% della volumetria esistente da demolire, se si ottiene un aumento del 15 per cento dell efficienza energetica dell edificio rispetto ai parametri fissati dal D.Lgs. 192/2005 e dal D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59; b) limite del 40 per cento della volumetria esistente da demolire, se si raggiunge il punteggio 2 della versione sintetica del protocollo ITACA Marche Non Residenziale, in zone di completamento o espansione residenziale : medesimi limiti previsti per il residenziale; Non residenziale, in zone industriali, artigianali, commerciali, direzionali e agricole: a) limite del 30 per cento della superficie utile lorda da demolire, se si ottiene un aumento del 15 per cento dell efficienza energetica dell edificio rispetto ai parametri fissati dal D.Lgs. 192/2005 e dal D.P.R. 59/2009; b) limite del 40 per cento della superficie utile lorda da demolire, se si raggiunge il punteggio 2 della versione sintetica del protocollo ITACA Marche. Gli interventi sono consentiti anche nel caso in cui lo strumento urbanistico e/o Piani Attuativi prevedano la possibilità di demolire più edifici e la ricostruzione di un numero minore di edifici. L incremento della volumetria del 35% si applicherà quindi sull edificio o sugli edifici nuovi da realizzare. Nelle zone agricole il nuovo edificio potrà essere realizzato entro un raggio di 100 metri dall area di sedime di quello preesistente e la ricostruzione deve avvenire secondo il tipo edilizio e le caratteristiche edilizie storiche. Per gli aspetti sismici sono da considerare prevalenti le disposizioni di cui al DM 14 gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni) ( )

L ABC DEL PIANO CASA Non Residenziale, in zone di completamento o espansione residenziale : medesimi limiti previsti per il residenziale; Non residenziale, in zone industriali, artigianali, commerciali, direzionali e agricole: a) limite del 30 per cento della superficie utile lorda da demolire, se si ottiene un aumento del 15 per cento dell efficienza energetica dell edificio rispetto ai parametri fissati dal D.Lgs. 192/2005 e dal D.P.R. 59/2009; b) limite del 40 per cento della superficie utile lorda da demolire, se si raggiunge il punteggio 2 della versione sintetica del protocollo ITACA Marche. Gli interventi sono consentiti anche nel caso in cui lo strumento urbanistico e/o Piani Attuativi prevedano la possibilità di demolire più edifici e la ricostruzione di un numero minore di edifici. L incremento della volumetria del 35% si applicherà quindi sull edificio o sugli edifici nuovi da realizzare. Nelle zone agricole il nuovo edificio potrà essere realizzato entro un raggio di 100 metri dall area di sedime di quello preesistente e la ricostruzione deve avvenire secondo il tipo edilizio e le caratteristiche edilizie storiche. Per gli aspetti sismici sono da considerare prevalenti le disposizioni di cui al DM 14 gennaio 2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni) ( ) PIANO DI RECUPERO I Piani di Recupero sono quelli previsti dalla L. 457/78 e non necessitano della preventiva individuazione nei PRG,in quanto previsti dalla Legge. Per la loro redazione non necessita della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) I Piani di Recupero dovranno essere presentati entro il 30 giugno 2012 e potranno trovare attuazione nei termini stabiliti dalle convenzioni, la cui durata potrà essere definita nella delibera prevista dall art.9 comma 1. I piani di Recupero devono seguire in merito agli aspetti procedurali le disposizioni della LR 34/92. Quando i Piani sono da considerarsi conformi agli strumenti urbanistici comunali, per la loro approvazione trova applicazione i commi 2 e 3 dell art.4 della LR 34/92.

PIANO DI RECUPERO L ABC DEL PIANO CASA I Piani di Recupero sono quelli previsti dalla L. 457/78 e non necessitano della preventiva individuazione nei PRG,in quanto previsti dalla Legge. Per la loro redazione non necessita della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) I Piani di Recupero dovranno essere presentati entro il 30 giugno 2012 e potranno trovare attuazione nei termini stabiliti dalle convenzioni, la cui durata potrà essere definita nella delibera prevista dall art.9 comma 1. I piani di Recupero devono seguire in merito agli aspetti procedurali le disposizioni della LR 34/92. Quando i Piani sono da considerarsi conformi agli strumenti urbanistici comunali, per la loro approvazione trova applicazione i commi 2 e 3 dell art.4 della LR 34/92. SOTTOTETTI La legge prevede la possibilità di realizzare ampliamenti per recuperare i piani sottotetto a fini abitativi. A tal fine prevede che per ogni singola unità immobiliare l altezza media non sia inferiore a m. 2,40 per gli spazi ad uso abitativo ed a m. 2,20 per gli spazi accessori e di servizio.nei centri storici tale recupero deve avvenire senza modificare le altezze di colmo e di gronda e senza modificare le linee di pendenza delle falde. Nelle altre zone territoriali omogenee ciò può avvenire anche con la modifica di tali parti degli edifici. La norma definisce infine il piano sottotetto e dispone che le altezze degli edifici e delle fronti nonché il volume e l altezza media del piano sottotetto siano misurati esclusivamente secondo quanto stabilisce l art. 13 del RET, onde assicurare uniformità di comportamento in tutto il territorio della regione Marche. SUPERFICIE La superficie massima è da intendere la Superficie Utile Lorda (SUL) Il parametro espresso in mq.70, si assume che a mq.70 di superficie utile lorda corrispondano mc.200 di volume vuoto per pieno.