IL TESTO TEATRALE: COSA È E COME FUNZIONA Paolo Quazzolo
IL TESTO TEATRALE Testo le4erario dramma:co (o testo dramma:co) Testo Canovaccio Testo d animazione
È la forma di testo teatrale più u:lizzata in occidente È la base su cui poggia la gran parte degli spe4acoli Lo si studia in Drammaturgia (ambito della Storia del teatro che si occupa dello studio dei tes: dramma:ci) Cos:tuisce uno degli aspel cer: dello spe4acolo al contrario della rappresentazione che muore dopo l ul:mo sipario
Sul frontespizio del testo dramma:co troviamo: IL NOME DELL AUTORE IL TITOLO DELL OPERA IL GENERE DI APPARTENENZA
L autore può presentarsi: Con il suo vero nome e cognome Carlo Goldoni, Henrik Ibsen, Luigi Pirandello Con uno pseudonimo: Molière (Jean Bap:ste Poquelin) Anonimo Doppia paternità
Il Titolo dell opera può presentarsi in varie forme: 1. Nome del protagonista: Sofocle: An,gone Euripide: Medea William Shakespeare: Amleto Luigi Pirandello: Enrico IV
2. Titoli che evidenziano la cara4eris:ca del personaggio principale: Plauto: Il soldato fanfarone Molière: L avaro Carlo Goldoni: Sior Tòdero brontolon
3. Titoli che suggeriscono il contenuto, predisponendo lo spe4atore alla fruizione: Eugene O Neill: Il lu@o si addice a Ele@ra Ugo BeL: Corruzione a palazzo di gius,zia Bertolt Brecht: Terrore e miseria del Terzo Reich
4. Titoli insoli: o provocatori: George Bernard Shaw: La professione della signora Warren Georges Feydeau: L albergo del libero scambio Luigi Pirandello: Sei personaggi in cerca d autore
L indicazione del genere di appartenenza Esistono numerosissimi generi: tragedia e commedia sono i più importan: Esso fornisce al le4ore (o allo spe4atore) la chiave di le4ura del testo dramma:co (o dello spe4acolo) che sta per leggere (o al quale sta per assistere)
La dedica A chi può essere dedicato un testo dramma:co? Un tempo al mecenate Oggi a un regista o a un a4ore La dedica può anche riguardare l ambito privato dell autore
La nota introdulva Non è sempre presente Serve a fornire chiavi di le4ura Sopra4u4o serve a illustrare, laddove ce ne sia bisogno, le novità contenute nel testo dramma:co che segue
Drama:s personae (personaggi del dramma) È l elenco dei personaggi che compaiono nel corso del dramma A cosa serve? Ha un u:lizzo eminentemente pra:co e serve a capire con immediatezza: 1. Quan: a4ori saranno necessari per me4ere in scena quel dramma 2. Tra di ques:, quan: uomini e quante donne Serve al le4ore per desumere i rappor: tra i personaggi Può essere stru4urato in modo diverso:
1. Per ordine di importanza sociale 2. Per ordine di importanza drammaturgica 3. Per gruppi omogenei di personaggi 4. Per ordine di apparizione, ossia secondo l ordine di entrata in scena dei singoli personaggi
Dal punto di vista tecnico il testo dramma:co è cara4erizzato da due elemen: principali: 1. Le DIDASCALIE 2. Le BATTUTE
Le DIDASCALIE - dal termine greco Didasko = insegno - Sono tu4e quelle indicazioni generalmente scri4e in cara4ere corsivo e poste tra parentesi tonde - Servono a descrivere i vari aspel della messinscena e a fornire suggerimen: di cara4ere interpreta:vo - NON vengono pronunciate dagli a4ori
L uso delle didascalie nella storia della drammaturgia è stato discon8nuo Esistono tes: dramma:ci pressoché privi di didascalie (i classici greci e la:ni, Shakespeare) Di contro esistono tes: dramma:ci in cui le didascalie sono molto numerose (Goldoni, Ibsen, Pirandello) Perché? L uso della didascalia è legato agli aspel innova:vi del testo dramma:co: se non propone alcuna novità rispe4o una tradizione consolidata, esse risultano superflue. Se, viceversa, il testo dramma:co si stacca dalla tradizione passata, l autore ha bisogno di spiegare a chi me4erà in scena il suo testo, quali vie seguire.
Le BATTUTE - Il termine proviene dal mondo musicale - Questo ci ricorda che anche un testo dramma:co, durante la recitazione, ha dei ritmi da rispe4are - Tu4o ciò che gli a4ori pronunciano sulla scena è ba4uta, da un lungo monologo a un semplice sospiro. - Possono essere di due :pi:
DIALOGHI (dal greco dià- logos = discorso con qualcuno) È necessario che sulla scena siano presen: almeno due a4ori Per poter funzionare il dialogo dramma:co ha bisogno che ciascun personaggio si faccia portatore di una sua idea, diversa o in contrasto con quella del suo interlocutore
MONOLOGO (dal greco mònos logos = discorso di un personaggio solo) Il monologo ha luogo quando un personaggio parla per un certo spazio di tempo senza dialogare con gli altri personaggi Esistono vari :pi di monologo:
Monologo- racconto Monologo di riflessione Monologo lirico Monologo interiore Monologo quale pièce
La suddivisione interna del testo: ATTI SCENE QUADRI
ATTI: Possono essere 5 (secondo il canone classico) oppure 4, 3, 2 Esistono drammi scril anche in un numero maggiore di al Esiste infine l a4o unico (affermatosi a fine O4ocento) L ATTO (dal la:no Actus = azione) è un unità spazio- temporale composta da una serie di episodi successivi e in cui si rappresenta una parte della storia narrata.
SCENA Ogni a4o può essere suddiviso in un numero variabile di scene Il susseguirsi delle scene può essere de4ato da: 1. Le entrate e le uscite dei personaggi ( scena francese, in gran parte dei casi) 2. Cambiamento del luogo scenico (sopra4u4o nella drammaturgia elisabelana) Nella drammaturgia contemporanea spesso le scene sono state abolite ATTENZIONE!!! Non confondiamo SCENA con SCENOGRAFIA
QUADRO Suddivisione poco usata La troviamo sopra4u4o nella librels:ca Segna, all interno di un medesimo a4o, il cambiamento di scenografia (quindi di luogo)
LA VICENDA È composta da due elemen:: 1. TRAMA 2. INTRECCIO TRAMA = storia colta nella successione temporale degli avvenimen: INTRECCIO = concatenazione causa/effe4o delle varie azioni che hanno luogo sulla scena Esiste un intreccio PRINCIPALE e uno o più intrecci SECONDARI
IL TESTO CANOVACCIO È de4o anche SCENARIO Il termine Canovaccio proviene dal francese Chenevas, grossa tela di canapa È stato u:lizzato sopra4u4o dalla Commedia dell Arte Non ha valore ar:s:co ma è uno STRUMENTO DI LAVORO Proprio per questo raramente venivano stampa: Di conseguenza solo pochi esemplari sono sopravissu: Tra quelli giun: sino a noi la raccolta Il teatro delle favole rappresenta,ve pubblicato nel 1611 da Flaminio Scala
IL TESTO CANOVACCIO Il canovaccio è una traccia sulla quale i comici dell arte costruivano il loro spe4acolo Veniva u:lizzata la tecnica dell IMPROVVISAZIONE Aspe4o :pico era l u:lizzo delle MASCHERE Ciascun a4ore era SPECIALZZATO in un determinato ruolo Per aiutarsi nell improvvisazione gli a4ori potevano u:lizzare degli ZIBALDONI La Commedia dell Arte era un teatro di PROFESSIONISTI
IL TESTO CANOVACCIO All interno del Canovaccio possono talora essere riportate alcune ba4ute Si tra4a di ba4ute chiave, necessarie per la prosecuzione della storia o per lo scioglimento della vicenda narrata Per gli altri aspel del Canovaccio può valere quanto de4o a proposito del Testo Dramma:co
TESTO D ANIMAZIONE È legato alle neo- avanguardie e al teatro di ricerca (Happenings, Living, Grotowskj, Barba, Brook) Oggi può essere u:lizzato anche a scopo didalco nelle scuole d Arte dramma:ca La sua stru4ura è ancora più semplice e meno definita rispe4o quella del Canovaccio
TESTO D ANIMAZIONE Come si crea un Testo d animazione? 1. Si stabilisce il tema 2. Si stabilisce il numero di a4ori che vi parteciperanno 3. Si discute la messinscena 4. Si nomina un regista, oppure si crea una regia collelva, laddove ciascuno è regista di se stesso
TESTO D ANIMAZIONE Come si sceglie l argomento da rappresentare? Si scelgono temi per lo più semplici e in qualche modo già no: al pubblico, come ad esempio: 1. Temi ricorren: della vita quo:diana 2. Capolavori della le4eratura (o del teatro) 3. Avvenimen: storici 4. Cronache giornalis:che
TESTO D ANIMAZIONE La psicologia dei personaggi sarà necessariamente semplice e basata su stereo:pi L intreccio sarà molto semplice e lineare Si seguirà una successione temporale di :po cronologico